Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

mercoledì 28 settembre 2011

Il Blogger e l'Agricoltore

A circa un mese dall'apertura di questo Blog è doverosa una breve presentazione.
Io e l'Agricoltore Anacronistico ci sonosciamo da sempre: siamo ottimi amici.
Questo blog nasce per dare voce alle sue idee, raccontare la sua storia e offrire spunti di riflessione tanto per lui che che per tutti i lettori.
Ma parliamo di noi due...tutto è iniziato quando frequentavamo la scuola elementare: io volevo fare il pompiere e lui il contadino, ed eravamo compagni di banco.
Entrambi non provenivamo da famiglie agricole, ma avevamo una grandissima passione per la Natura e le Persone: lui trascorreva il tempo libero con il padre o i nonni nella macchia, oppure andava dall'amico di campagna a trascorrere ore liete ed a imparare la regola del rispetto verso la Natura; io giocavo in casa dei nonni, ascoltando le loro storie ed imparando la regola del rispetto verso il Prossimo.
Siamo sempre stati uniti dentro un'unica  placenta immaginaria, e come fratelli nella vita abbiamo intrapreso percorsi differenti: Io ho studiato e sono poi divenuto artigiano; Lui ha studiato ed è poi divenuto agricoltore.
Abbiamo entrambi 32 anni.
Il suo pessimo rapporto con il computer e la sua timidezza non gli avrebbero mai permesso di iniziare questo diario, ed è per questo che mi sono proposto di aiutarlo a "comunicare al prossimo" mettendomi a sua disposizione di fronte a questa tastiera: le sue idee saranno qui riportate dalle mie dita, e la mia figura non apparirà mai in altro modo.
Confido che una volta rotto il ghiaccio sia lui stesso a parlare in prima persona, ma non voglio forzare la mano e quindi andiamo per gradi.
Lui trascorre l'intera giornata all'aria aperta e questo mi offre il pretesto per andarlo a torvare spesso (visto che io lavoro sempre al chiuso): nei nostri incontri mi racconta le sue esperienze, mi affida degli scritti e spesso riesco a fotografare il suo mondo.
Parlerò di lui chiamandolo Amico...Agricoltore...Anacronistico...Autarchico...

Nella speranza di fare un buon lavoro di cronaca, auguro a tutti voi una buona lettura.
Firmato: il Blogger.

martedì 27 settembre 2011

Non avere un tempo non significa non avere un'identità

Non avere un tempo non significa non avere un'identità.
L'identità si rafforza contro il giudizio affrettato di quanti non colgano (e non vogliano cogliere) l'etimologia stessa del senso di quest'affermazione: l'essere anacronistico.

Facciamo un esempio per introdurre meglio l'argomento.
Quando il nostro Agricoltore deve offrire le proprie generalità, o semplicemente gli viene chiesta quale sia la sua professione, nel rispondere nota sempre espressioni tanto incredule quanto compassionevoli da parte di chi riceve tale risposta.
A quanto pare è anagraficamente incompatibile.
Ma cosa c'è di strano nel fare l'agricoltore...oggi, sopratutto se si è giovani?
Il nostro Agricoltore Anacronistico è riuscito a darsi una risposta articolata, basandosi proprio sul suo spirito di osservazione e la propria esperienza di vita: per la maggior parte della gente ogni Agricoltore è necessariamente anacronistico, in quanto questo mestiere (considerato antico) é difficilmente collocabile nella società occidentale di oggi.
Oggi uno non è più agricoltore ma Imprenditore, e questo fa assumere un tono più contestualizzabile all'immagine di chi per vivere deve lavorare la terra: è come se l'Imprenditore Agricolo fosse più attuale, e l'Agricoltore fosse un'immagine oramai legata al tempo dei nonni.
L'incredulità aumenta di fronte alla possibilità che tale mestiere possa essere svolto in un luogo prossimo,
ed una delle tante domande che seguono è proprio "..ma lo fai qui?".
Forse un giovane Agricoltore dovrebbe lasciar tutto e fare il pioniere in sud America o Africa?  Magari sì, ma non è il caso dell'Agricoltore Anacronistico che stoicamente (e storicamente) decide di rimanere nel suo luogo di appartenenza e di svolgere tale professione in modo tradizionale.
Ma ecco che oltre che in un tempo questi rischia di non avere collocazione neanche in un luogo.
Ma perchè?

Secondo la fonte Wikipedia
Il primario è il settore economico che raggruppa tutte le attività che riguardano le colture, sia quelle tradizionali che quelle biologiche, ma anche i boschi e i pascoli.
Si tratta di attività che vanno incontro a dei bisogni primari dell'individuo e della collettività.

Chiediamoci perchè tutto questo venga dimenticato così frequentemente.
Bene o male un agricoltore, qualsiasi sia la sua interpretazione di esserlo, provvede proprio al bene primario dell'uomo:l'alimentazione.
Eppure...
I bambini di oggi (o perlomeno la maggior parte di loro...sopratutto quelli che vivono in città) credono che la frutta e la verdura nascano direttamente nelle cassette del supermercato, che un pollo abbia solo cosci, che la carne non sia riconducibile in alcun modo agli animali, e che la frutta più colorata è sempre la migliore.
Ma gli adulti?
Forse loro si sono dimenticati dell'origine del genere alimentare?
Quando il nostro Agricoltore racconta ai bambini del suo lavoro, questi spalancano la bocca e chiedono sempre tanto a tal proposito: sono curiosi di sapere...di conoscere, e pare che imparino molto velocemente.
Loro possono ancora apprendere, ma sembra che gli adulti abbiano rimosso il concetto fondamentale che l'agricoltura offre sostentamento (quindi vita) ad ognuno di noi.
Ed ecco che essere agricoltore (proprio per gli adulti...) oggi non dovrebbe apparire così strano e fuori tempo, ma prima di tutto rappresentare a tutti gli effetti una grandissima risorsa.

Parleremo successivamente del fare coltura e cultura, ma per adesso potremmo soffermarci a riflettere quanto "strano" ci risulti avere di fronte a noi un contadino giovane e convinto.
Per il nostro Agricoltore Anacronistico tale incredulità è solo un pretesto per iniziare i suoi lunghi discorsi sull'etica e la storia di tale lavoro...ma lui è un chiaccherone.
Noi potremmo riassumere i suoi pensieri in queste poche frasi, che sono quasi un manifesto del suo essere:
Non esistono proprietari della terra, ma custodi di essa.
L'agricoltore ha la responsabilità di consegnare ai propri figli la storia di un territorio attraverso il suo operare quotidiano in quelle migliaia di piccoli grandi gesti che gli permettono di interpretare la natura e di affiancarla
Mai si deve interferire, ma assecondare tentando di rendere produttivo ciò che in natura (e non altrimenti) può essere produttivo.
L'agricoltore deve rispettare l'ambiente in tutti quei suoi gesti, e la natura saprà ripagarlo dei suoi sforzi.
La costanza e l'osservazione sono alla base di un buon operato.
Essere agricoltori oggi non vuol dire esserlo come 100 anni fa, ma neanche rinnegare il modo in cui 100 anni fa si era agricoltori.
Le stagioni, le api, i lombrichi e le mani faranno il resto...anche oggi che siamo al termine del 2011.
Questo vuol dire essere agricoltore, ed è come una vocazione innata.

Lui la pensa in questo modo, spesso tanto aperto a nuovi orizzonti quanto radicale nei suoi dinieghi su certi progressi (considerati regressi).
Lui vive il tempo di oggi, anche se la gente di oggi non trova attuale il suo lavoro (e quindi neanche lui per molti è attuale).
Ma tutto questo rischia di essere prolisso di fronte a chi chiede perchè mai si sia intrapreso tale cammino.
Ed ecco che il nostro Agricoltore spesso si trova costretto a risponde semplicemente "sono solo un Agricoltore Anacronistico".

Domenica 25 settembre ore 08:30...partono le rondini

Proprio mentre era nel castro (porcilaia), l'Agricoltore ha rivolto lo sguardo al cielo ed ha visto centinaia di rondini che si volteggiavano proprio sopra la sua testa: un filo del telefono era il raduno di quelle meravigliose creature che erano arrivate la primavera passata.
Durante tutta l'estate avevano garrito e volato sulla vigna e lungo il crinale del bosco, e talvolta passavano così radenti all'aia tanto da toccare i fili d'erba di fronte al podere.
E se ne stavano andando...a testimoniare che l'estate sarebbe finalmente finita.
Poco dopo un temporale ha scosso le nuvole, e la pioggia è tornata ad improfumare il terreno.
"Odore di umido...odore di bosco...devo iniziare a far legna" pensava l'Agricoltore mentre le sue rondinelle erano oramai oltre il mare.

mercoledì 7 settembre 2011

Vendemmia, aratura e l'orto a fine ciclo

Nell'Azienda Agricola è oramai tempo di cogliere i frutti di tanto duro lavoro, e di preparare il terreno per i raccolti futuri, mentre l'orto inizia il suo lento declino stagionale.
E pensare che c'era chi credeva che l'estate sarebbe terminata proprio in quei giorni di metà luglio: la pioggia, la grandine e le basse temperatureavevano fatto gridare (i più) alla catastrofe.
"Come faremo senza un pò di caldo?" oppure "Che estate sarà mai questa?"
L'Agricoltore Anacronistico non si sgomentava: con la connessione ad internet cercava di prevedere quanto la sua esperienza...il suo spirito d'osservazione...e i suoi calli non sapessero fare.
Ed infatti l'estate è tornata, come era logico che tornasse...e ha recuperato sui giorni di freddo con un intero mese (quello di agosto) con ben 2°C sopra le medie stagionali.
Quei giorni di luglio hanno fatto bene al secondo taglio dell'erba medica, agli orti (sopratutto agli ortaggi da foglia), alla vigna, alle ulive e a tutti gli animali del bosco.
La frescura notturna ha evitato che le malattie prendessero il sopravvento, e la peronospora non si è presentata: l'orto del nostro agricoltore non è mai stato così bello come quest'estate.
La cosa che ha fatto preoccupare l'Acricoltore Anacronistico è stata invece il grande (e prolungato) caldo che da ferragosto non è mai cessato.
Le piogge di fine agosto fanno bene alla vigna, ai castagni, alle ulive...ma quest'anno non sono arrivate (almeno sino ad oggi), e tanta siccità ha dato i suoi problemi:

- La buccia dell'uva è cotta, portando ad appassimento uva non ancora matura (raspo e vinacciolo sono ancora verdi).  Questo ha dato (e darà) problemi in cantina: i lieviti (che proprio nella buccia vivono) hanno difficoltà a svilupparsi e a far partire le fermentazioni.
L'Agricoltore Anacronistico non usa polveri e plverine magiche (lieviti selezionati e compagnia bella), e la sua uva se la deve cavare con i suoi di lieviti.
Ed ecco che ad inizio vendemmia il nostro agricoltore non ha dormito sonni tranquilli, ma (seppur in ritardo) le fermentazioni sono partire, ed il mosto ha iniziato a "bollire".

- Nei castagneti le lappe (i ricci) sono piccoli e rinseccoliti: le castagne quest'anno saranno poche e molto piccole. Ci sarà più mangime per i maiali, e meno marmellata da fare, ma l'agricoltore saprà adattarsi e sfruttare al meglio i frutti della terra.
L'acqua caduta di metà luglio non è stata sufficiente a contrastare la calura estenuante che ha flagellato i castagneti, ed i frutti ne hanno risentito.

-Le ulive sono poche, e questa appare a tutti gli effetti un'annata di scarica, ossia un'annata dove le piante produrrano meno dell'anno precedente.  Ci sarà più olio per casa, e meno destinato alla vendita...ed il prezzo dell'olio salirà rispetto a lo scorso anno.  L'Agricoltore Anacronistico ha 500 ulivi, ma crede che coglierà solo dalla metà di questi (sempre che il tempo regga e dia la possibilità di fare la raccolta).

- L'orto soffre la calura, mentre i pomodori avvizziscono sulle piante stremate. La raccolta settembrina dei pomodori da conserva offrirà pochi barattoli per il sostentamento invernale.  I peperoni maturano precocemente, mettendo le rughe lungo la loro pelle.  Le patate sono ancora da cavare (togliere) dalla terra, e l'Agricoltore Anacronistico teme che la compattezza del terreno gli procurerà oltre il doppio della già tanta fatica da fare per questa pratica...ma non si possono lasciare le patate nell'orto, e quindi venerdì si armerà di forcone e vanga e raccoglierà la scorta autunno-invernale.

...e pensare che credevano che l'estate fosse terminata a metà luglio...
Dopo quella del 2003 è questa l'estate più calda degli ultimi 15 anni.
E pensare che si lamentavano pure...

Ed intanto la vendemmia volge al termine, i campi sono finalmente stati coltrati (arati), e l'orto offre le ultime leccornie prima di spengersi definitivamente.
E le stagioni passano...anche in questo modo.
Ogni tanto dovremmo imparare a sederci e riflettere, prima di lamentarci della "novità": un'estate senza pioggia sarebbe la gioia di molti vacanzieri, ma la fine dell'agricoltura estiva.
E, come dice l'Agricoltore Anacronistico, si piglia quello che viene.
Cassetta d'uva mista appena colta.
Un tempo i contadini usavano unire uva bianca e uva nera per fare un unico vino.
Questa pratica è oggi rimasta in molte zone della Toscana (il Chianti in primis) e in moltissime poderi dove viene fatto il vino "perr casa".

Aratura del mese di settembre.
Le zolle si sbriciolano sotto il colpo di vomere, e questo testimonia la corretta tempera del terreno.
In questo modo sarà necessaria solo un'erpicatura leggera per prepararsi alla semina.

Le zucche da foraggio sono una varietà di zucche che vengono destinate all'alimentazione dei maiali.
Queste piante offrono anche abbondanti raccolte di fiori (ottimi da fare fritti), e una volta mature le zucche sono ricchissime di semi perfetti per il consumo umano.
La coriacetà e il tannino non la rendono però adatta per un utilizzo completo per l'uomo.

martedì 6 settembre 2011

Impellente necessità

L'impellente necessità è quella di iniziare a raggruppare le tante..le troppe idee che affollano la mente dell'Agricoltore Anacronistico.
Un Aggricoltore fuori dal tempo attuale, senza un tempo ben preciso: tradito dalla sua giovane età, si proietta al futuro trattenuto dal forte legame con il passato.
Un Agricoltore che lavora a capo basso, ma con pensieri che volano alti...

E da questo ecco l'impellente necessità di trascrivere quanto è stato e progettare cosa potrebbe ( o dovrebbe) essere, con uno sguardo al quotidiano: le semplici cose della giornata dell'Azienda Agricola, i pensieri dimenticati, le prospettive...tutto all'insegna dell'Ambiente e del rispetto per Esso.

Senza una canovaccio ben preciso, l'Agricoltore Anacronistico cercherà di rivelarsi in un tempo che lo respinge, che talvolta lo deride, reputandolo sbagliato o addirittura folle e visionario.
...e tutto questo solo per aver voglia di fare l'Agricoltore nel rispetto delle tradizioni locali, della storia, dell'ambiente e del prossimo.

Un passo alla volta...ci sono tante cose da dire.
In questo diario (blog) saranno annoverate molte esperienze vissute direttamente dall'Agricoltore, alcuni suoi approfondimenti su questioni a lui care, piccole progettazioni a breve-medio-lungo termine, e sopratutto un "sine die" della conduzione di una piccola Azienda Agricola che nella naturalità vede l'unica possibile alternativa per andare avanti.