Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

domenica 26 febbraio 2017

Animali Nani: quanta ipocrisia, quanta ignoranza per chi li sceglie

La Capra Tibetana, comunemente detta Capra Nana, con il Tibet pare che poco o nulla c'abbia a che fare visto che è originaria della Somalia (da qui anche il suo nome Capra Nana d'Africa).
E' un animale largamente diffuso nelle campagne di tutta Italia, e quasi sempre viene allevata a scopo didattico (spesso nelle fattorie didattiche) o per affezione.
Questa capra si è ben adattata al nostro clima, e viene allevata spesso con altri animali come cavalli, cani, polli o anatre.
Come le sue "sorelle maggiori" è un animale ruminante ed una capra a tutti gli effetti, dotata di tre prestomaci (Rumine, Reticolo, Omaso) e di uno stomaco (Abomaso).
E' decisamente più piccola rispetto alle capre comuni, con un altezza al garrese di poco più di 50cm, e con un peso che non supera quasi mai i 25-30 kg
Animale frugale, che seppur piccolo necessita comunque di ampi spazi per il pascolo, e si nutre di erba, arbusti, fieno, frutta, alcune verdure e granaglie (come orzo, avena, mais).
Il suo mantello può variare nelle colorazioni, con una prevalenza di marrone, di nero o di bianco; esistono numerosi soggetti con toppe di alcuni (o tutti) dei colori appena menzionati.

Il Maiale Vietnamita, detto anche Maialino Nano, o Maialino Panciuto, è un suino originario del Vietnam, successivamente approdato in occidente come animale "da zoo".
Solo dopo diversi anni questo animale ha iniziato ad essere allevato in fattorie didattiche e/o con l'unico scopo d'affezione.
E' un maiale a tutti gli effetti, soltanto di stazza assai più ridotta (raramente superano gli 80Kg di peso), alto circa 40 cm e lungo poco meno di un metro.
E' estremamente curioso, simpatico, dall'aspetto caratteristico (con quella pappagorgia "che ingrassa" e quella pancia che col tempo tenderà a toccare il terreno). Corre e si muove come una trottola, ma sa adattarsi anche alla vita sedentaria, con l'inconveniente che tende ad ingrassare...molto.
Onnivoro, la sua dieta si basa su erba di pascolo o falciata), frutta (ne è veramente ghiotto), verdura praticamente di ogni genere, sfarinati, granaglie (orzo, avena, favino, mais, sorgo...), ghiande, castagne.
Divenuto famoso anche per essere stato il "pet" (animale domestico) di talune celebrità, in alcuni casi viene persino allevato nelle mura domestiche.

Coniglio Nano, chiamato anche Oryctolagus cuniculus, è un coniglio di dimensioni assai ridotte, che comunque nasce, cresce, si riproduce e si alimenta proprio come qualsiasi coniglio.
Allevato generalmente in gabbie dentro gli appartamenti, o lasciato libero di scorrazzare in ambienti comunque perimetrati, questo animale risulta assai docile (anche se spesso schivo ed impaurito), morbido (fino all'inverosimile...) e spesso anche giocherellone.
Si nutre prevalentemente di fieno, erba asciutta, frutta (mele, pere), verdura (carota, lattuga) ed alcune granaglie (orzo spezzato, farina d'orzo).
Tende ad ingrassare con estrema facilità, e
d è piuttosto delicato (mai dare erba umida o bagnata) sensibile al freddo ed alla pioggia.
Sono animali allevati per il solo scopo della compagnia/affezione, generalmente prediletti per bambini che non possono godere di spazi all'aperto. Certamente meno impegnativi di un cane, hanno comunque bisogno di attenzioni ripetute nel quotidiano.




Questi sono i tre classici esempi di animali DI TAGLIA RIDOTTA allevati oggi nelle più svariate situazioni: da quella domestica sino ad arrivare alle fattorie didattiche questi "piccoli" animali riscuotono grande consenso ed inteneriscono i cuori dei più.
...
E sin qui, visto che si parla di animali e di persone che li amano, posso sono essere felice che si siano razze che guadagnano così tanta simpatia e tenerezza da persone che altrimenti non potrebbero allevare altri animali.
La TAGLIA RIDOTTA è certamente il pretesto che spinge così tante persone ad acquistare ed allevare i sopracitati animali, ma troppo spesso quella che è una decisione accorata rischia di essere una decisione del momento, dettata da una tendenza...una "moda" che presto rischierà di esaurirsi.

Ed altrettanto troppo spesso quei piccoli e teneri animaletti diventano un GRAND PESO difficile da sopportare.
Un cane, più o meno, lo si piazza sempre ad un altro appassionato, ed anche un gatto riesce a trovare quella salvezza proprio nella strada a cui viene affidato.
Ma una Capra tibetana (come anche il maialino vietnamita o il coniglio nano) ha necessariamente bisogno di cure e tempo che non tutti sono disposti ad offrirgli...

E non esiste TIMER nella responsabilità di un allevatore.
Un animale più piccolo non richiede necessariamente meno responsabilità, anzi...
Per piccolo che possa essere, mangia ogni giorno, ha bisogno del suo spazio (spazio idoneo), defeca, deve essere pulito, può ammalarsi e/o farsi male, deve essere curato.
Un animale più piccolo ha EGUALI necessità di uno più grande: magari costerà meno nelle dosi di mangime a lui destinate, ma comunque costerà sempre le stesse attenzioni di una capra, un maiale, o un coniglio di stazza "standard".
Da qui parte la mia personalissima riflessione, empia di sdegno per quanti "si annoino" degli animali presi, e sopratutto sdegno per quanti abbiano volutamente scelto un animale da reddito "convertito" alla pura affezione (come i tre esempi sopra riportati) e poi lo affidi a chissà quale futuro.
Il mio non è un ragionamento carico di ipocrisia (ipocrisia che muove spesso tali fenomeni...), ma piuttosto frutto di un'analisi pratica e pragmatica: visto che gli animali sono dotati di una propria vita, e che non sono giocattoli che possono essere riposti in un baule per anni, è bene valutare (e rivalutare ancora) il futuro (prossimo e...remoto) di chi sta per apprestarsi a compiere tale passo.
Io mi rivolgo a quanti, in preda a quell'irrefrenabile smania di prendere l'animalino carini bellino pupazzino ciccino, si rendano conto che poi questo potrà campare ben oltre tale smania, e che alla fine (detto in soldoni) sarà un gran bel casino piazzarlo per poterselo togliere dalle scatole.
Una capra "taglia standard" verrà comunque accolta in un allevamento, come anche un maiale "standard" troverà sicura destinazione (che si tratti di un recinto, un castro, o...una cantina), ed un coniglio avrà tante possibilità di poter vivere altrove.
Ma questo animaletti MIGNON...no.
No perchè, l'allevatore di capre, una caspita di capretta nana indemoniata (perchè spesso questo sono...indemoniate e viziate) non la accoglierà affatto volentieri nel proprio allevamento: pensate ad un becco di 60 kili che tenta di coprire una capretta tibetana di 20 Kili.
E pensate se malauguratamente questa rimane in cinta...
E pensate se riesce a portare avanti la gravidanza cosa succede al momento del parto...
...devo continuare, o immaginate già abbastanza?
Perchè, io chiedo, perchè scegliere questi animali?
Perchè sono "adatti" ai vostri bambini?
Ma poi i bambini cresceranno, e se ne infischieranno dell'animalino piccino e bellino.
Perchè sono più simili a dei pupazzetti, e quindi più adatti ai vostri bambini?
Ma NON SONO DEI CAVOLO DI PUPAZZETTI, SANTA MISERIA, SONO DEGLI ANIMALI E NON DEVONO ESSERE ASSOCIATI A DEI PUPAZZETTI.  Ci vuole soltanto scemenza e poco cervello per fare tale associazione: animali, sono una cosa, i pupazzetti li mettete in lavatrice o nel baule.
Quindi, continuo a chiedermi, perchè?
Perchè portare la scolaresca in una FATTORIA DIDATTICA dove sono presenti queste razze?
Ma ai bambini vogliamo insegnare che gli animali sono piccolini, così per farli sentire più "simili" a loro?
I bambini cresceranno (e mi ripeto) ma quegli animaletti rimarranno piccoli, e mi chiedo che diamine di didattica possa esserci in tale passaggio.
Ergo, cari colleghi che avete la fortuna e la RESPONSABILITA' di aprire le costre cascine, fattorie e poderi alle scolaresche di bambini, PER PIACERE fate vedere loro com'è fatta una capra, un maiale o un coniglio, senza raccontargli la frottola che "quella è la caprettina che fa il lattino, il caprettino, il formaggino" e bischerate simili.
Capra, fategli vedere una capra, una DIAMINE di capra: alta, con le poppe gonfie, puzzolente, defecante, ed ancora...alta.
Più che di un processo di umanizzazione degli animali (processo che ABORRO con tutto me stesso), mi pare che ci sia la moda (già...la moda) di "pupazzinare" gli animali da reddito, per renderli più "vicini" ai bambini o più "comodi" ai genitori che poi dovranno allevarli.
Bischerate, bischerate, ed ancora bischerate!!!
In italia ci sono circa 60 razze Italiane di Capre, per poi non contare le razze straniere allevate in Italia.
In Italia ci sono circa una decina di razze Italiane di Maiali, per non contare le almeno 40 razze straniere allevate in Italia.
In Italia, tra razze Italiane e non, ci sono almeno ce ne sono almeno 40 di Conigli.
Io dico, se proprio si vuole allevare un animale da reddito, e se proprio lo si vuole allevare per affezione, perchè non prendere una razza che possa avere un qualche tipo di futuro quando ci saremo annoiati di allevarlo?
Cinismo? Non direi.

Pragmatismo, signori pragmatismo.
Poi mi sento dire: "Parli bene tu che hai gli spazi, ma noi abbiamo soltanto un giardino dietro casa..."
E che cavolo lo prendi a fare un maialino panciuto allora?
Prenditi un bel gatto (ce ne sono a migliaia in cerca di una famiglia...), prenditi un bel cane al canile, ma cosa prendi a fare un maiale, che prima ti distruggerà il bel giardino dietro casa, poi inizierà a puzzare, ed alla fine (una volta grosso) sarò "pericoloso" o "ingestibile" e non riuscirete a piazzarlo a nessuno.

Non parliamo poi dei maialini panciuti allevati in appartamento...questo proprio mi rifiuto di farlo.
Io non parlo degli animali esotici, dei rettili o di chissà cosa: io parlo di animali che nella fattoria non sempre (anzi...quasi mai) troveranno il loro spazio, e che saranno comunque destinati a vivere tribolazioni, cambiamenti radicali, o magari a finire in padella.
...
La fine della storia è questa: ognuno faccia il passo per quanto ha lunga la gamba, e se pesta una cacca che sia in grado di sapersi pulire da solo... senza farsi pulire da terzi o buttar via direttamente la scarpa con la cacca.

Io la penso così, e spero che nella mia lettura ci sia tutta la voglia, la coscienza, la passione ed anche l'esperienza di chi gli animali li alleva per davvero (e non come giochino con timer).


Ed il primo che mi dice che sono razzista nei confronti degli animali di piccola taglia, giuro che lo mando affanculo per altre 10 pagine di questo blog: questa non è una crociata contro gli animali nani, ma contro le ipocrisie e l'ignoranza che spinge (troppo spesso) chi decide di allevarli...salvo poi scocciarsi e non sapere come rimediare.



sabato 11 febbraio 2017

Brevi di Febbraio

Medito!
Medito post sempre più polemici...
Medito post sempre più arrabbiati...
Medito post sempre più accusatori...
E mentre medito post che (forse) è meglio che mai pubblichi, faccio un breve resoconto di quello che sta accadendo al Podere.

Gennaio è trascorso come in un sogno: Freddo, freddo asciutto, freddo di tramontana, freddo con cielo sereno.
E' scivolato, mentre il camino si ingollava (ingoiava) quintali di legna, le minestre bollenti ed i mutandoni di lana scaldavano viscere e carni, ed il sorriso soddisfatto non mi si spiccicava dalla faccia.
E' passato, mentre le galline hanno ripreso a deporre uova, le capre sono iniziate a gonfià (ingrossare per le gravidanze), l'orto ha definitivamente accusato le diacciate (gelate), ed il lavoro all'aperto poteva essere svolto senza troppe difficoltà.
Vigna potata, una pergola nuova sull'uscio di casa, stralciatura quasi terminata, e le apine che tentano di sopravvivere.
Ma Febbraio è iniziato all'insegna dell'umidità, delle temperature assurdamente alte, della nebbia, e della pioggia: il prato seminato (e tartassato dalle acquate autunnali e dalla fame dei cinghiali...) pare beneficiarne, e l'erba nella vigna ha ripreso subito colore.
Non si può lavorare tutti i giorni, e tra un'acquatella e l'altra, si prova ad andare avanti, con un bel mal di testa serale (appuntamento fisso da due settimane), un bel mal di schiena, e l'uggia per non poter fare e dover aspettare che passi il tempo.
Penso all'orto che sarà, penso  al materiale per recintare il campo grande, penso alla baracca da sistemare, penso alla legna da segare, penso al frutteto da piantare...ed appena spiove son già all'aperto a darmi da fare.
Tornerà il freddo?
Me lo chiedo, e lo spero tanto, purchè arrivi in tempi brevi.
Buon febbraio.