Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

lunedì 27 luglio 2015

Luglio 2015: tra caldo e piacere.

Svegliarsi prima dell'alba non è mai stato tanto piacevole.
Ricordo l'estate 2011, con quel Luglio freddo e quell'Agosto-Settembre così caldo...
Ricordo l'Agosto 2009...
...ma per ritrovare tanto calore devo rimandare la mia memoria alla famosa estate del 2003.
Ebbene, seguendo la regola per cui "il contadino non è mai contento delle stagioni che vengono", sarò sincero con voi e me stesso, e qui lascerò un commento Anacronistico su questa estate.
Bene!
Ci voleva il caldo!
Credo che quanto dico abbia maggior valore, visto che io notoriamente non ho un bel rapporto con le alte temperature, e che le giornate INFINITE stiano pesando il doppio con questo stellone che pigia sul capo.
Non cade una goccia d'acqua (degna di tale nome) dal giorno 19 giugno, ed in questi 38 giorni al Podere si son toccati i 38°C, con delle minime anche di 22°C.
Temperature Record (va tanto di moda usare questa parola...) visti i 500m sul livello del mare, la vicinanza alle montagne, e la discreta ventilazione che caratterizza il luogo in cui vivo.
Eppure...bene così.
Per chi era riuscito a seminare c'è stata una bella trebbiatura, ed i grani son tornati abbondanti nei magazzini e nelle stive dei poderi.
La fienagione della Medica ha offerto un secondo taglio abbondante, e per chi è in valle si sta preparando un ottimo terzo taglio.
Le Api hanno lavorato come matte, la frutta c'è, e l'orto pare gradire questa calura (purchè venga annaffiato con regolarità ed abbondanza): zucchino fiorentino, pomodoro pisanello, pomodoro costoluto di firenze, melanzane fiorentine, friggitelli, zucche turbante, zucche marina di chioggia, radicchio barba di frate, peperoni, peperoncini da far ripieni, porri, sedano e basilico...tanto basilico.
L'orto profuma l'aria, ed alla sera è un piacere trascorrervi quella mezz'ora per il raccolto quotidiano.
Le terre arate vengono arse dal sole come non accadeva da anni, e neanche mezza zanzare viene ad uggiare (dare fastidio) sin quassù.
Ho iniziato la fase di asciutta delle capre visto che le mungo dal primo di marzo e che il becco pare aver voglia di beccheggiare (iniziare a coprirle): hanno un bel pelo lustro, e sono sin troppo grasse.
Le Livorno hanno iniziato a calare con la produzione delle uova, e finalmente potranno dedicarsi al riposo ed alla muta (oramai prossima): producono da gennaio come non mai prima di quest'anno.
Le olive pendono dalle frasche, e seppur l'allegagione sia stata penalizzata dalle grandinate e dal forte vento di fine maggio, lasciano comunque promettere un raccolto "nella norma" (facendo i dovuti scongiuri).
I castagni, oramai in preda all'assalto del cinipide, quest'anno promettono qualche frutto.
La vigna è bella, reduce dall'inesorabile peronospora bastarda che in giugno ha comunque voluto lasciare il segno, e da un paio di attacchi di oidio (inevitabile nelle caldissime giornate di tramontana).
Insomma, queste mie parole hanno un sapore dolce, perchè ho trascorso gli ultimi due anni ad imprecare e veder marcire la roba, e tanto necessitavo di un netto segno di Vita Estiva.

Oltre al caldo l'estate ha portato anche la stanchezza (sorella siamese dell'entusiasmo), e questa mi ha provocato non pochi acciacchi: a trentasei anni continuo a chiedere al mio corpo molto di più di quanto dovrei, e con regolarità questo mi presenta il conto da pagare.
Ma non mi scoraggio, e lascio da parte l'orgoglio per dare spazio all'intelligenza, e mi lascio aiutare.
Domani caveremo le patate, gli agli e le cipolle: immagino che le pezzature siano notevolmente inferiori a quelle dell'estate 2014, ma poco conta.
Nell'aria c'è odore di polvere, di geranio, di orto, di trattore e di forno spento.
L'animo è mediamente agitato, le arrabbiature sono state tante, ma la campagna mi placa.
Svegliarsi prima dell'alba non è mai stato tanto piacevole, e la frescura del mattino rigenera più di mille preghiere: il sole nasce già caldo dal monte dietro casa, e da subito appiana tutto, dando Regola e Tempo.
L'uva sta invaiando, i caprioli continuano a bramire, l'odore di stalla non si fa pungente, ed io mi godo questa Vita, con i calli duri nelle mani, una spalla "svogliata", e le crepe sotto gli scarponi.
E tra un attimo sarà già vendemmia e frenesia.
Ma adesso è tempo di rallentare, sedersi alla meria (ombra), leggere un libro e fare l'indispensabile per recuperare le forze.
Luglio 2015: tra caldo e piacere