Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

domenica 22 aprile 2012

D'Aprile ogni goccia un barile

D'Aprile ogni goccia è un barile.
Alla faccia di quanti mi chiedono (con tono estremamente polemico e vagamente cinico): "Sei contento che piove ora?" ...e che mentre lo dico ti guardano con quell'aria ebete come a giustificare l'inevitabile polemica (perchè chi lo chiede la pioggia non la vorrebbe mai).
SONO CONTENTO!!!


Il detto che apre il mio intervento fa un netto riferimento alla vigna e alla produzione di vino: infatti i vecchi dicevano che l'acqua di aprile era "santa" perchè benediva il tanto vino che sarebbe venuto.
Un'altro detto invece recitava "In Aprile ogni goccia vale mille lire"...quindi noi Agricoltori non ci dovremmo propio lamentare (anche se è nella nostra indole farlo).
Forse il mio essere Anacronistico mi porta (da sempre) ad accettare la stagione per come viene, e non ho mai trascorso molto tempo a lamentarmi delle piogge, del freddo, della neve o del caldo (...forse di quest'ultimo mi lamento un poco in effetti): noi siamo i veri custodi della Natura, ed anche se non vestiamo divise o abbiamo leggi da imparare a memoria, sappiamo cosa vuol dire vivere seguendo l'andamento di questa.
Ed ecco che, seppur con alcuni problemi legati alla pioggia che cade (quasi) ininterrottamente da 16 giorni, la vita agricola continua qui al podere.
Alla mattina e alla sera prosegue la mungitura delle capre.

Rigorosamente a mano il latte munto sarà poi utilizzato in cucina per vari scopi, oltre che per divenire formaggio (mia moglie fa una robiola eccezionale), yogurt ed essere consumato fresco.
Noi il latte non lo compriamo, e quindi questo è l'unico latte di casa.
Purtroppo per loro, in seguito alle pioggie continue e ai prati molli (bagnati), le capre non escono al pascolo oramai da molti giorni, quindi gli porto qualcosa di straforo (in più) durante la giornata: il fieno naturale ed il fieno di medica sono accompagnati dalle cimature del granturco stivate quest'estate (vi parlerò di questo in agosto quando ne preparerò di nuove).

Nei momenti di tregua dalla pioggia ho ripreso a segare un pò di legna, perchè oltre alla cucina economica (sempre accesa) per cucinare ne ho bisogno per riscaldare un poco la camera alla sera: l'umidità ed il fresco fanno richiedere una focatella serale.

Gli alberi sono quasi tutti in boccio, e l'allegagione pare procedere benissimo.
L'albicocco ha tanta voglia di regalarci la frutta per fare la marmellata (di cui andiamo ghiotti), e mai come quest'anno era stato carico.
Anche il melo Decio (detto nesta) ha fiorito per la prima volta: da un astone di due anni lo abbiamo trapiantato oramai 4 anni fa, e nonostante i visibili danni di una grandinata pare essere pieno di speranze (lui...ma anche noi).
I ciliegi acidi sono ancora indietro, e si mostrano in tutta la loro beltà: nella macchia davanti casa si notano le pennellate di bianco tra i carpini e le querce, e le api ronzano tra i loro profumatissimi fiori.
Oltre che per essere consumate fresche, le ciliegie acide (dette anche viscioline oppure servatiche) saranno destinate ad andare sottozucchero, per poi allietare le lunghe serate d'inverno o guarnire i dolci di mia moglie.

A meno che una grandinata non rovini tutto...e la siccità non ci faccia ripagare la goduria di questi giorni...parrebbe che di frutta quest'anno ce ne dovrebbe essere.
Ma in agricoltura mai essere certi di certe cose...

I prati sono rigogliosi, e certamente loro godono più di tutti di queste acquate continue: il primo taglio di medica non è più compromesso, e quest'anno il fieno non mancherà (finalmente).

Questa sera, mentre la prima chioccia ha iniziato a covare, un bel tramonto fa presagire che siamo alla fine di questa lunga perturbazione.
Si prende quello che viene...



domenica 8 aprile 2012

La scelta di vita

Sento la necessità di postare un intervento scritto (In parte) alcuni mesi fa all'interno di un forum sull'agricoltura: lì si parlava delle scelte di vita, e di come alcune fossero eccezionali e speciali.
Mi arrabbiai molto quando mi venne detto che io avevo fatto una scelta in tale senso (eccezionale e speciale), e mi prodigai molto affinche la "miticizzazione" o (peggio ancora) la pena non si avvicinassero a questa.
Era un forum, ma è così anche nella vita di tutti i giorni...


Essere un Agricoltore Anacronistico mi ha portato da subito  a concepire l'agriocoltura e l'allevamento NON come una "predominante fonte di reddito", ma in diverso modo...
Lontano dai dettami dell'agricoltura/allevamento industriale, da subito ho preso atto che mai avrei potuto trarre sostanziosi vantaggi economici dai miei campi e animali: si è trattato di impostare un progetto a MISURA D'UOMO.
La misura d'uomo è cosa che oramai le nostre frenetiche vite ci impongono di non osservare più, sempre alla ricerca della venticinquesima ora giornaliera, con rate e tassi che ci attanagliano, e nuove ansie che ci spingono a seguire la massa (spesso a capo basso...spesso senza alternativa).
Una lunga interminabile fila di idee spesso trattenute, ali tarpate e ritmi insostenibili.
Io sono semplicemente sceso da quel treno, e non l'ho fatto con stoicismo ne tantomeno con l'arroganza di avere da che insegnare al prossimo.
Non l'ho fatto credendo di fare qualcosa di speciale.
Non l'ho fatto crdendo di fare qualcosa di Speciale: lo ripeto perchè questo aspetto spesso mi mette in contrapposizione con quanti credano che l'abbia fatto proprio per quello.
La mia visione della vita, tanto romantica quanto talvolta in parte anarchica con punte di forte riflessione e di un individualismo altruistico, mi ha portato a soffrire di uno strano male invisibile, che giorno dopo giorno mi lorogava nello spirito e nel mio compiuto: l'unica cura era quella di rivalsa nei miei stessi confronti...nei confronti della mia vita.
Ed ecco che da quel treno ben presto mi sono accorto che volevo scendere (forse per prenderne altri che ancora non so di aver preso...), e sono sceso e basta, con il rischio dell'eremitizzazione dietro l'angolo, o PEGGIO ANCORA con il terrore di "divenire personaggio da zoo".
Sono sceso e basta, senza fragori ne proclami pubblici, ma semplicemente mettendo un piede in terra e sentendo il calore di questa sotto la mia pelle.
Avete mai provato a togliervi le scarpe e affondare le dita e le piante dei piedi nella terra appena lavorata?
Fatelo, e forse capirete quello che quel giorno ho provato io.
E' stato come riappropriarsi di qualcosa che mi era stato sottratto...di qualcosa che io mi ero sottratto per troppo tempo: tornare a sorridere con occhi di bimbo e mani di gigante.
Solo dopo molto tempo ho deciso di mettere alcune mie idee in pubblico: esperienze e punti di vista che evidentemente risultano spesso fuori tempo, messe a disposizione di quanti vogliano curiosare, prendere spunto o criticare.
Non importa quale faccia io abbia, nè tantomeno quale sia il mio nome o dove io viva: sono un giovane Agricoltore che "gioco forza" si trova spesso a remare controcorrente, a fare cose che gli amici di un tempo non riescono a capire, a compiere scelte che talvolta lo allontanano "dai più".
Sono una persona che ha un cuore, una mente e due grandi mani...e che tutti i giorni cerca di mettere assieme queste tre cose in armonia e nel piacere di farlo.
Soldi?
Pochi: ho podere in affitto, terreni in affitto, una macchina scalcinata da cambiare, una televisione rotta, ed un armadio pieno di asciugamani...
Non mi daranno mai un mutuo perchè "non posseggo niente", e lo stipendio di mia moglie serve per pagarci le spese mensili.
Ma ho cose che mi arricchiscono ogni giorno: ho l'amore intorno a me, ho l'amore dei miei cari ed ho l'amore per quello che faccio.
Vivo di quello che le mie mani riescono a darmi, e sempre più escludo il resto dalla mia vita: non un feudo immaginario, ma un equilibrio fatto di piccole grandi cose quotidiane.
Sapersi accontentare è un termine che spesso mi va stretto, e quando posso cerco di essere contento (semantica...ma cosa ben diversa dalla precedente) di quello che ho, e più mi guardo attorno e più vedo che non mi manca niente..anzi, che ho moltissimo.
I troppi averi materiali spesso mi pesano, e poco a poco tento di liberarmene nel rispetto di chi me li ha donati e a favore di chi forse ne ha più bisogno.
Non un moderno San Francesco (come ironicamente mi ha detto un bischero conosciuto ad una fiera qualche giorno fa), ma uno qualunque che fa cose che DOVREBBERO essere normali (e che per lui sono normali).
Ma proprio perchè tale normalità non viene percepita dalla maggior parte del prossimo, il mio sentirmi Anacronistico aumenta di giorno in giorno.
"Hai la percezione di fare qualcosa di speciale?" a volte mi viene chiesto, e tale domanda mi fa scuotere tanto la testa, e cerco di spiegare che per me tutto questo è normale..e che dovrebbe essere normale poter fare certe scelte che ci fanno riappropriare del proprio IO: io faccio il contadino, e lo faccio con una filosofia di vita che punta alla Naturalità come unica via...e non è certo speciale tutto questo, ma forse NECESSARIO.
Non ho tristezza in questo, ma solo consapevolezza.
Il mio gesto non è un chiudersi, ma un RIAPRIRSI alla vita.
Non vivo sul poggio lontano dalla civiltà...non rifuggo molte modernità...non escludo il confronto con il prossimo...non chiudo i cancelli dei miei pensieri a chi mi fa domande...
Vivo ascoltando la Natura, tentando di interpretarla e coadiuvarla, ed in questo non trovo niente di speciale.
Se poi un piccolo orto, un pugno di animali e qualche albero possano far la differenza, io questo non lo so...
...ma so che in qualche modo mi pongo a cuneo nei confronti di quella parte della società che mi dice che "se voglio campare non posso vivere in questo modo".
A quanti mi dicono che il vino naturale non può essere fatto perchè i rischi son troppi ed è troppo deteriorabile...
...a quanti mi dicono che non ha senso allevare dieci o venti capre perchè non ti daranno mai da mangiare...
...a quanti mi dicono che i cereali non mi verranno mai se non uso diserbanti o concimi chimici...
...a quanti mi dicono che la mia frutta è troppo bitorsoluta e poco lucida per essere venduta...
...a quanti mi dicono che le mie varietà da orto non sono adatte al commercio...
...a quanti mi dicono che per ingrassare un maiale ci metto una vita se non uso le miscele...
...a quanti mi dicono che la carne dei miei polli è molto dura...
...a quanti mi dicono che mi ci vorrebbero almeno tre trattori per fare quello che faccio io con uno...
...a quanti mi dicono che lavorare con il cavallo è solo un gesto folkloristico e non più attuabile...
...a quanti mi dicono che essere agricoltore oggi è una pazzia...
...a quanti mi dicono che un figlio non potrò mai "permettermelo"...
...a tutti questi (e soprartutto agli ultimi) non faccio alcun dito medio e nessuna pernacchia, ma li ringrazio di cuore: loro non sanno quanto stanno contribuendo a farmi andare avanti in questo mio progetto di vita, con la volontà un giorno di fargli provare (anche solo per un attimo) quello che faccio e offrirgi una piccolissima alternativa.
Io ho rispetto del prossimo, anche se sempre meno riesco ad averlo per tutti quegli agricoltori che avvelenano l'ambiente (e quindi anche se stessi e i loro figli) in modo consapevole.
Dico sempre che noi agricoltori dobbiamio fare coltura e cultura: forse in qualche modo (e anche grazie a questo blog) io lo sto facendo.
C'è la possibilità di vivere in modo Naturale...e di dare al prossimo la possibilità di farlo.
Ne più e ne meno questo sono io...e questa è la mia Scelta.


Mi scuso con tutti voi se ho parlato ancora una volta di me, ma tra di voi c'è certamente chi non riesce a capire...e che forse non vorrà mai capire me, mia moglie e la nostra vita..solo forse perchè richiederebbe troppa apertura mentale.
Ma, come diceva Albert Einstein "La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre".
Forse con un piccolo sforzo...