Quest'oggi ho fatto un bel giro per i campi per vedere la situazione.
Nel frutteto le api ronzano compiendo il GRANDE lavoro dell'impollinazione, e questo mi rende felice e sereno.
Da un paio di anni circa 40 arnie sono sistemate in un poggetto a circa 400 metri dal podere (nel bosco), e le instancabili lavoratrici si operano affinchè i miei frutti possano crescere numerosi.
Quanto prima dovrò mettere delle catinelle con dell'acqua per lasciar loro la possibilità di abbeverarsi: la scorsa estate riempivano il trogolo della scrofa ed i trogolini (abbeveratoi) dei polli, che a quanto pare erano l'unica fonte di acqua continua nei dintorni.
Le api non sono mie, ma l'idea che queste si diano tanto da fare (anche per me) mi responsabilizza nei loro confronti, ed inoltre sono animali che adoro e che un tempo spero potrò allevare.
Gli alberi da frutto sono belli carichi di fiori e, salvo le classiche burrasche di vento di fine marzo, quest'anno dovrei riuscire a vedere una cospicua allegagione dei frutti.
Meli, peri, susini e ciliegi...tutti rigorosamente selvatici, un tempo dovevano fungere da supporto per delle viti maritate, ma di quelle solo una è sopravvissuta ai tanti anni di abbandono del podere che oggi conduco io.
Spero di riuscire a fare come due anni fa: tanta marmellata e altrettanta frutta per i miei maiali.
Poi...
le viti sono oramai tutte stralciate, e le gemme iniziano a mettere il pelo (schiudersi e gemmare): questo vuol dire che anche la vigna si sta risvegliando dal lungo letargo e che a breve diventerà zona vietatissima alle capre. La loro attenzione infatti sarebbe proiettata proprio verso le gemme ansichè verso l'erba che continua ad abbondare nelle prode (bordo dei gradoni).
Proprio oggi ho portato una nuova capretta al pascolo per la prima volta, ma ha trascorso più tempo a belare che a camminare: nella collina di fronte il vicino se la rideva sentendo il "gran concerto" che faceva la piccola...ed è così che le ho scelto il nome: la chiamerò Carmen.
Nell'orto mi sono dato daffare tutto il pomeriggio, ed ho messo due solchi di ceci e due di fagioli barzotti (borlotti). La terra si presenta dura, nonostante l'abbia lavorata la settimana scorsa: la pioggia non si fa vedere.
Se non piove entro una settimana rischiano di essere seriamente compromessi il campo di orzo che ho seminato un mese e mezzo fa (e che stenta a nascere), i campi di favino (che sono in fiore ma che hanno bisogno di una puppata d'acqua per andare ad allegare), i prati intorno casa (dove dovrei fare il fieno per tutto il prossimo anno) e l'orto stesso (oggi ho dovuto annaffiare la cicoria mentre le patate ancora non spuntano).
La pioggia...
...noi contadini siamo noti per lamentarsi sempre per la sua assenza, ma credo che adesso tutti ne sentano la necessità.
I fossi sono secchi...
...i pozzi iniziano a dare meno acqua...
...le cisterne sono svuotate...
...e nei paesi vicini già si parla di razionamento dell'acqua pubblica.
Aspettando la pioggia ricordo un detto che dice sempre la mia nonna:
Non è bella la Pasqua se non gocciola la frasca.
..e quindi spero che questa Pasqua sia bellissima!
Nel paese dove ho l'uliveto usano gia le autocisterne per portare l'acqua potabile alle famiglie. Non era mai successo, neanche d'agosto!
RispondiEliminaPer adesso i frutti sembrano partiti bene, speriamo che riescono a reggere fino all'arrivo dell'acqua.
Per chi campa di agricoltura, questo è un momento difficile.
EliminaMa essere agricoltori vuol dire anche questo, e quindi bisogna saper interpretare quello che la Natura ci sta dicendo a gran voce.
Acqua nelle cisterne o meno...pioverà!
Il problema è quando...
...e quanto!
Oggi ho trovato il coraggio di seminare il mais nella speranza che le previsioni di pioggia per martedì e mercoledì siano esatte.
RispondiEliminaBuona e "bella" Pasqua.
Qui in collina il mais lo seminerò verso la metà (forse la fine) di aprile.
EliminaCome insegnatomi dai "vecchi" contadini, alternerò ai chicchi di mais anche dei semi di zucca da foraggio e dei semi di saggina.
Semina e raccolta saranno rigorosamente manuali.
Buona e "bella" Pasqua anche a te Emilio.
Spero anche io che piova mercoledi`. Altrimenti e` veramente dura. Nemmeno le mie patate ne vogliono sapere di spuntare. E hanno tutte le ragioni.
RispondiEliminaIo ancora non voglio annaffiarle, e la pioggia della prossima settimana le farà spuntare.
EliminaTemo comunque che questa calura e siccità farà soffrire molto di più delle nostre patate.
E pensare che io sono un positivo...
Una sbirciatina al volo (sto studiando!!) e leggo che hai la capra.. anche io vorrei prendere due caprette ma il mio compagno non vuole, ha paura ci distrugga gli alberi. uffi. e le api.. è l' unica cosa che in questi anni di toscana non sono riuscita a conoscere. mi piacerebbe fare il miele.. chissà se imparerò. è un piacere leggere anche te, sei il terzo uomo che seguo dopo i due ometti qui sopra! ciao cari
RispondiEliminaAverti qui mi fa molto piacere.
EliminaLe capre per adesso sono solo cinque, ma credo che entro l'estate arriveranno almeno a otto.
Le api...vorrei tanto averle, ma prima ancora vorrei TANTO che qualcuno mi insegnasse: dalla mia ho un bellissimo manuale sull'apicoltura, del terreno e tanta voglia di imparare.
Io speravo nel c**o del novello novizio,ma le patate non spuntano.
RispondiEliminaLa Fortuna c'entra poco con questa stagione.
EliminaMa...leggendo le previsioni a quanto pare è prevista una settimana di maltempo qui in toscana.
Se anche piovessero una 15 di millimetri di pioggia in un paio di giorni (che poi non è molto) sarebbe già qualcosa...almeno per le patate...almeno...
Anche qui ho una vicina che ha arnie e fa miele e quindi ne beneficiano i miei alberi da frutto e non solo. Un suggerimento, anche se penso lo farai già: Dove c'è acqua ( anche per le api) metti qualche tappo di sughero per evitare annegamenti...:)
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