Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

domenica 12 gennaio 2014

Lista n°4: il podere e le strutture nell'azienda

La quarta lista è quella che maggiormente affonda le radici nella mia memoria, e che maggiormente ho discusso con i miei cari: ero un bimbo e sognavo il podere, ed oggi che ne abito uno vedo quanto la struttura debba essere adeguata alle esigenze dell'Agricoltore
Anche per questa lista sia chiaro che:
- non è mio intento dire cosa sia giusto o sbagliato per chi legge, ma solo cosa è giusto per me e per le mie esigenze;
- il podere e le strutture sono quindi adatte alla mia azienda, a quello che allevo, coltivo e quindi produco, al clima e l'altitudine di dove vivo, e sopratutto a quella praticità ed esperienza che negli anni ho maturato.  Non ultimo anche il gusto personale (mio, di mia moglie e della mia famiglia) ha il suo giusto peso;
- non voglio offendere nessuno, ed esprimo solo un mio personale parere sull'argomento, senza voler denigrare chi la pensi in modo diverso dal mio. Che ognuno abbia il podere che più gli piace: Non c'è un meglio o un peggio.
Questo è IL MIO ELENCO, e non l'elenco che tutti dovrebbero fare o avere nel cuore...che sia chiaro!

Questa lista comprende cose che già ho e cose che vorrei avere: un podere ideale.

Prima di procedere con la consueta lista vorrei dedicare qualche riga ad un aspetto che io reputo il più importante.
La struttura abitativa è senza dubbio fondamentale, come lo sono tutte le strutture per il ricovero degli animali, lo stoccaggio delle materie prime e la lavorazione di queste, ma c'è una cosa che su tutte deve (a mio avviso) essere in cima ad ogni lista (anacronistica o no): IL POZZO DELL'ACQUA.
L'acqua è vita, e questo non l'ho detto certo io, e l'agricoltore ha il compito di assecondare, gestire, incrementare e limitare la vita (di ciò che coltiva e alleva), e senza acqua non fa nulla.
I vecchi, che in questo erano particolarmente saggi, prima individuavano un luogo ove fosse presente l'acqua, realizzavano il pozzo, e successivamente costruivano il podere e tutte le strutture necessarie.
Oggi più che mai, dove inevitabilmente il valore (se non addirittura il "lusso") dell'acqua è spostato al centro di serie problematiche anche nel nostro territorio (falde che si prosciugano, che si inquinano e che divengono salate), siamo chiamati ad avere un consumo moderato e consapevole dell'acqua del rubinetto, cercando di recuperare e riciclare il più possibile, limitando al massimo gli sprechi e facendo tesoro di questo enorme dono che la Natura ci ha dato modo di usare.
L'acqua in agricoltura è fondamentale quanto il sole, e viene da se che senza acqua non si possa far nulla; ecco che il pozzo ci vuole.
Se poi il pozzo è di acqua potabile...ancora meglio.
Mi fermo qui sul tema dell'acqua, ma mi ripropongo di discuterne in una discussione specifica.


Ecco la lista del Podere inteso come struttura abitativa.
Ci sono delle caratteristiche e dei requisiti che deve avere:
1) Essere su due livelli, con l'ingresso, la cucina e il soggiorno al piano terra, e il bagno con le camere al piano primo.
Per molti potrebbe non apparire pratico un podere su due livelli, ma questo contribuisce a tenere divisi la zona giorno (a piano terra) dalla zona notte( al piano primo): al p.t. ci saranno stufa e camino, mentre al p.1. ci saranno i radiatori.  Vi assicuro che fare le scale con la legna...con tanta legna, è un lavoraccio.  E poi mi piace dormire più in alto: diciamo che mi da un senso di protezione che dormendo a p.t.non ho.

2) La struttura deve essere in bioedilizia: credo che questo aspetto sia abbastanza logico, dove i materiali naturali (quali pietra e legno) la fanno da padrone.
3) Infissi solidi: doppi vetri a tutte le finestre, ampiezza delle finestre relativa (non sono un amante delle finestre ampie), sportelli (o scuri) alle finestre (niente serrande, persiane o strane tapparelle).  Questo contribuirà a mantenere il caldo in inverno ed il fresco in estate, oltre che fornire un solido riparo.
4) Riscaldamento a legna mediante stufa e camino: in cucina la cucina economica, nel soggiorno il termocamino.  Mediante delle pompe, l'acqua del temocamino sarà portata a livello superiore, provvedendo a riscaldare i caloriferi collocati nelle varie stanze.  Una nota sul termocamino: sarebbe bene che fosse provvisto di sportello a vetro per evitare rischi durante la notte (ed anche per concentrare maggiormente il calore sulla serpentina di rame che gestisce la temperatura dell'acqua).  Tutta l'acqua calda della casa viene gestita dal camino.
5) Pannello solare per l'acqua: naturalmente in estate il camino non si accende, ma l'acqua calda è ugualmente richiesta.  Un pannello di quelli di ultima generazione che possa durare a lungo nel tempo.
6) Impianto mini eolico: è una mia fissa, lo confesso.  Abitando in luoghi molto ventosi, vedo tutta quella potenziale energia che non viene sfruttata.  Parlo di un mini eolico da 3kilowatt, che possa essere interamente sfruttato nell'abitazione come unica fonte energetica in modo da renderci indipendenti dalla rete.  C'è comunque il bisogno di batterie per un minimo stoccaggio in caso di calo di vento.
7)Generatore elettrico a motore o Fotovoltaico: già immagino le vostre facce.  "Come" starete pensando "questo vuole salvare il mondo, desidera l'eolico...e poi prende uno di quei consumagasolio che inquinano?"
Signori miei, la volontà di staccarmi dalla rete sarebbe maggiore del peso di alcuni compromessi, e ho sottolineato che l'eolico viene messo laddove c'è vento (tanto vento), e ci sono sempre le batterie che è vero che sono inquinanti, ma che è anche vero che hanno durate anche ventennali (in alcuni casi).

L'alternativa al Generatore Elettrico sarebbe il fotovoltaico: un vero sogno poter ricavare energia elettrica solo dalle rinnovabili.  Ci vuole sole, un tetto (e mai in terra...mai) su cui installarle, e diversi quattrini (considerando che non vorrei mai rivendere alla rete la corrente ma vorrei usarla tutta per me).  Dovrei necessariamente scegliere fra il compromesso di rimanere allacciato alla rete e quello del generatore (comunque di ultima generazione che consumi poco).
8) Acqua potabile del pozzo: fatte le dovute analisi, e ripetute poi nel tempo a venire, il pozzo rappresenta l'unica solida soluzione per acqua potabile.  Basta bottiglie inquinanti, vetro da riciclare e kilometri su kilometri per consumare un bene come l'acqua: si apre il rubinetto e si gode di quello che si ha.
L'acqua potabile, mediante pompa, dovrebbe essere portata ad una cisterna messa a monte della casa, e da li entrare in circolo per caduta.  In questo modo la pompa si aziona solo per mantenere un livello nella cisterna, e poi l'acqua arriva nel rubinetto alla giusta pressione grazie al dislivello che si creerà tra la cisterna e la casa.
9) Acqua non potabile: l'acqua piovana deve essere stoccata in apposite cisterne, e pulita mediante filtri.  Nella casa ci sono due linee per l'acqua: quello per la potabile (che arriva ai rubinetti dell'lavello e del lavandino) e quello per tutte le altre (dallo sciacquone alla doccia).
La linea non potabile funziona come quella potabile, dove l'acqua viene pompata dalle cisterne di raccolta a quelle di stoccaggio (a monte della casa), filtrata e immessa per caduta nella linea.
Mi è stato addirittura parlato di un mini impianto idroelettrico che, grazie appunto alla caduta dell'acqua (necessaria per creare pressione nella casa), frutta questa con delle piccole pale e genera un pò di energia elettrica. 
10) Cucia: ampia, con stufa/cucina economica, lavabo in pietra o graniglia, un bel frigorifero che possa contenere la carne a frollare (in estate quando non basta la temperatura della cantina), e frutta e verdura. In cucina si pranza e cena, ci si fa da mangiare e ci si vive la maggior parte delle ore diurne (non a caso viene anche chiamata casa).
11) Soggiorno: la cosa che più è importante è il camino, e che ci sia un bel tavolone con le sedie pronto ad accogliere le sgranate (pasti abbondanti) con amici e parenti.
12) Camere: per me l'importante è che ci sia il letto, l'armadio, e che siano calde in inverno.
13) Bagno: non so bene come sarebbe un bagno anacronistico...forse non ci sarebbe, ma a me la doccia calda piace e quindi opto per l'essenziale e la semplicità.
14) Pavimenti: al p.t. rigorosamente cotto di recupero. E' rustico, è bello, e ci si vede poco lo sporco (e quest'ultimo aspetto in campagna non è cosa da poco).  Al p.1. il legno è la soluzione migliore, ma per legno parlo di tavoloni grezzi e non parquet intriso di chissà quali e quante sostanze chimiche.
15) Tintura interna: secondo me la calce è la cosa migliore perchè fa respirare i muri e la casa tutta.
Anche la pietra o l'intonaco grezzo hanno il loro fascino.


...insomma, la casa deve essere a misura di chi la vive, ma credo che le camere del piano superiore debbano essere piccole in modo da riscaldarsi (e mantenere il calore) molto facilmente, e che non ci sia da divenire matti per pulirle.

Passiamo adesso alle strutture esterne all'abitazione.
16) Cantina: più opportunamente dovrei parlare di cantine.  Partendo dal presupposto che in questo elenco non andrò a considerare quei locali indicati prettamente per la produzione destinata alla commercializzazione, e quindi locali regolamentati dalle norme sanitarie, qui si parlerà di autoconsumo.
Le cantine, appunto al plurale, dovranno essere tre: una per lo stoccaggio del vino, dell'olio e dei vari sott'oli, conserve e marmellate; una per la vinificazione (questa sarebbe meglio che non fosse interrata); una per i formaggi (va bene anche piccola ed interrata purchè abbia un finestrino).
Naturalmente questo è un lusso che non tutti possono permettersi, ma avere tre ambienti distinti aiuterà i vari lieviti, muffe e batteri a svilupparsi al meglio a seconda dell'alimento presente, oltre che tre temperature distinte.
17) La Stanza: si chiama così quella stanza che viene dedicata alle lavorazioni del formaggio, della carne, delle verdure e della frutta.  Ne La Stanza ci sono i fornelli, un bel ripiano di marmo, un lavello e tutti quegli attrezzi necessari per le lavorazioni: dalle cascine ai canestri, dal tritacarne all'insaccatrice, dal ballino (sacco) del sale ai barattoli vuoti, dai pentoloni per sterilizzare alle pentole per la marmellata.
Per me questa stanza è forse tra le più importanti.
18) Forno a legna: un podere non si può chiamare tale se non ne ha uno.
generalmente posti di fianco all'ingresso dell'abitazione, oppure di fronte, i forni sono un enorme risorsa. Farina dei propri grani, lievito madre, legna da ardere e forno: un appuntamento settimanale che si ripete di volta in volta, con la dovuta sacralità ed attenzione.

Oltretutto, come parlai due anni fa in un'altra discussione, i forni possono essere alimentati anche con gli scarti di potatura (vite, olivo e frutti), cosicché non si butti via nulla.
19) La Carraia: un tempo dedicata al ricovero del carro, oggi trova il suo impiego per ricoverarvi attrezzature agricole, se non addirittura il trattore. Ma perchè non destinarla al suo utilizzo iniziale? Quindi la carraia diviene fondamentale per riparare il carro (per la trazione animale), per sistemarci i vari finimenti dei cavalli, le selle, il basto, e se s'è spazio anche qualche attrezzo agricolo di legno utilizzato per la trazione animale.
Insomma, secondo me la carraia dovrebbe fare...la carraia, appunto.
20) La Legnaia (o legnaina): prossima all'abitazione, è il luogo dove viene stivata la legna da ardere già segata. Ci sono infatti due misure di taglio: quello da camino, con lunghezza e sezioni maggiori, e quello da stufa, con misure tendenzialmente ridotte (salvo i ciocchi per mantenere il fuoco acceso durante le ore della notte).
21) Il Porticato: invece di inserirlo nell'elenco dell'abitazione, ho scelto di metterlo come vera e propria struttura funzionale all'azienda.  Senza dubbio il portico ha il suo fascino, e sono memorabili i pranzi e le cene accolte per la bella stagione, ma io lo vedo principalmente per un altro scopo.
Immaginate di rientrare dalla stalla, o dalla porcilaia, e di dover entrare in casa: ci vorrebbe un ambiente dove scambiarsi e tenere i panni.  Ecco che una parte del portico può essere opportunamente chiusa e destinata proprio a questo: lo spogliatoio.
Anche con il freddo più rigido, la pioggia, la neve o il vento, non sarà difficile scambiarsi ed entrare subito in casa, ed ilo portico potrà offrire anche questa comodità.
Per di più ci si può stivare la legna (magari direttamente con la carriola), o appoggiare materiali da lavoro durante i passaggi nella casa.
E' molto bello (e forse anche più caratteristico della mia zona)anche il pergolato, ma seppur sia eccezionale durante l'estate, non offre alcun tipo di riparo dai vari agenti atmosferici, e non trovo che possa essere indicato come una struttura funzionale all'azienda.
22) Stalla e fienile: parlo di una struttura ben precisa, tipica della mia zona e non solo, che oramai sta scomparendo nelle moderne aziende agricole.
Posta di fronte o accanto al podere, era (ed è ancora) fatta di muratura, dviluppandosi su due piani, con sotto la stalla e sopra il fienile: un fabbricato generalmente di modeste dimensioni (dai 15 ai 40 metri quadrati per livello), che comunque offriva la comodità di stivare il fieno proprio sopra il luogo dove sarebbe stato usato.
Infatti prima (e volendo anche adesso) il fieno veniva sfalciato e stivato con il forcone, per poi essere giornalmente distribuito nelle mangiatoie sottostanti attraverso una semplice botola (o apertura) sul pavimento del piano che sovrastava gli animali.
Amo questa struttura, e da sempre sogno di riuscire a realizzarne una: posso assicurarvi che va bene anche con le classiche balle rettangolari (le presse), e sopratutto in caso di pioggia o neve è di grande praticità.

Un'altro aspetto che oramai sta scomparendo (spesso per ovvie questioni sanitarie) è la promiscuità tra animali diversi, e spesso queste stalle-fienili accoglievano dei veri e propri reparti che servivano per dividere (anche solo con un piccolo muro o delle tabelle di legno) il cavallo (o il ciuco) dai buoi, o piuttosto il branco delle pecore dalle mucche.
23) Il Castro: per questa struttura invece non ho particolare passione, poichè non ho mai condiviso l'idea che un maiale per vivere bene debba farlo in un casotto di cemento di pochi metri quadrati. La struttura di persè potrebbe anche andarmi bene, ma io sostengo che invece il maiale debba potersi muovere liberamente all'interno di un pascolo.
Una pozza d'acqua poco profonda (è perfetta anche fangosa), degli alberi che offrano riparo e cibo (su tutti i castagni, i cerri e le querce), erba ed arbusti a volontà, un buon recinto interrato e robuste colonne a sostegno di questo...ed ecco che anche il classico casto di muratura mi va bene, ma solo come riparo.

Naturalmente io allevo animali molto rustici, e per loro vivere rinchiusi sarebbe una doppia congiura.
24) Il Pollaio: immancabile. Ogni podere che si rispetti ne ha uno, e sulla forma ed i materiali di realizzazione ci sono mille scuole di pensiero.
Il mio pollaio è di legno, realizzato con colonne di castagno e le classiche sottomisure (tavole usate dai muratori), con un bel tetto di lamiera ed un'ampia voliera.

Il pollaio è posto al centro di un grande recinto (purtroppo con cani troppo esuberanti mi è impossibile far pascolare i miei amati polli nell'aia) dove sono presenti alberi da frutto, siepi, e dove addirittura è possibile seminare delle erbacee qualora i polli avessero fatto tabula rasa.
Quando c'è la neve, o il vento forte, o magari la volpe e la faina hanno mietuto le prime vittime al pascolo, per un pò decido di tenere "chiusi" i polli nel pollaio che infatti è provvisto di una voliera, ossia un ampio spazio dove gli animali possano razzolare stando comunque all'asciutto poichè coperti dal tetto, e protetti dai predatori.
Nel pollaio ci sono anche veri e propri reparti: da quello dedicato alla cova per le chiocce, a quello per i pulcini, a quello per gli animali malati o feriti, a quello dove le galline possano deporre, alla classica "mensa" dove gli animali possano abbeverarsi e sfamarsi a dovere.
La promiscuità tra avicoli è talvolta obbligatoria (per questioni di spazio), e quindi i tacchini convivono con le chiocce, come le anatre convivono con i pollastri, e questa struttura deve offrire riparo e spazio per tutti gli animali che accoglie.
25) La Conigliera: l'area dedicata all'allevamento del coniglio.  Come per il maiale, anche per il coniglio non ho particolare simpatia per gli ambienti vitali troppo ristretti, ma gestire i conigli in garenna non è cosa semplice.
A mio avviso un buon modo per allevare i conigli potrebbe essere questo: farli nascere nei gabbioni e poi, una volta svezzati, metterli in garenna ed abituarli a pascolare sul terreno e a mangiare l'erba fresca...in modo molto graduale.
Il coniglio è un animale delicato, e con poco potrebbe mal tollerare alimenti troppo umidi, e quindi ci vuole esperienza.
La conigliera, spesso posta all'aperto sotto teli da ombreggio, o spesso realizzata in vere e proprie strutture che paion pollai, è appunto tutta l'area che viene usata per i gabbioni e per i recinti.
26) Il Magazzino: anche se il nome può evocare tutt'altro, è quella struttura (o stanza) che viene usata per stoccare le granaglie dopo la trebbiatura, il molino per le farine ad uso zootecnico, le farine stesse, e buona parte delle attrezzature per l'orto e gli animali.
27) L'Officina: può far parte del Magazzino, essergli adiacente o comunque vicina.
Qui ci sono tutti gli attrezzi che servono per riparare, costruire o demolire qualsiasi cosa (meccanica o non) che è presente in azienda.  Dalla cazzuola allo scalpello, dalle chiavi inglesi al trapano, dalla cassetta dei dadi e bulloni alla saldatrice, dal compressore al lubrificante per il trattore...ogni genere di attrezzo viene stivato in questo luogo, dove oltre al caos (perlomeno apparente) è immancabile un grande e solido bancone da lavoro, con tanto di morsa ed incudine.
28) Il semenzaio-serra: che abbia un anima di metallo, di legno o di muratura è il luogo fondamentale per far germinare i nostri semi, e per dare ricovero alle piante nei rigidi mesi invernali.  Generalmente nell'orto, deve essere essenziale e provvisto dell'altezza giusta per non farsi venire il mal di schiena.

...e quante altre strutture vorrei aggiungere in questo elenco, parlando della piccionaia piuttosto che della concimaia, oppure della baracca del trattore ansichè delle varie recinzioni, oppure delle cisterne per la raccolta dell'acqua piovana e delle pompe per gestirne il flusso.
Ricordo che quando facevo questa lista a voce alta per poco non mi si seccava la voce da quante parole riversavo sull'argomento, e per questo adesso decido di fermarmi qui per non annoiare troppo chi legge.
Il podere, oltre ad essere la casa ed il riparo dell'Agricoltore, è anche il centro dell'Azienda...il cuore di questa, e non importa quanto grande sia, purchè sia a misura di chi lo abita e ci vive.






7 commenti:

  1. Ciao A.A., è un bel po' che manco dal mio blog e da quelli altrui, il tuo compreso, e vedo che ho tanto da recuperare, leggerò avidamente le tue liste!
    Noi finalmente siamo riusciti ad avere le due Livorno Bianche che desideravamo, e dopo una settimana di ambientazione hanno cominciato a fare le uova, una al giorno, o anche due! Sembra proprio che gli piaccia stare qui! A presto!

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    1. Ben ritrovati!
      Mi fa piacere che vi siate avviati alle Livorno.
      Magari poi postate qualche immagine sul vostro blog, così riesco a vederle.
      Ciao
      A.A.

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    2. già ci sono, le puoi vedere qui http://mareterramare.blogspot.it/2014/01/prima-luovo-o-la-gallina-prima-il.html

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  2. Carissimo ed adorato AA,
    come stai?
    Dio solo sa da quanti giorni ho in mente di venirti a trovare e poi questa mattina leggo il tuo commento sul mio blog (per il quale ti ringrazio...perchè se io faccio sentire meno solo te, tu fai sentire meno sola me!!)...basta, non potevo più rimandare ed eccomi qui!
    Guarda, questa lista di liste (perdonami il gioco di parole) è non solo interessante ma utilissima e domani sera la farò leggere a mio marito che ha proprio in mente di aumentare alcune delle produzioni (oltre che prendere dei maiali e costruire delle serre alle quali sta già lavorando) proprio per integrare il reddito e, se saremo fortunati, iniziare una vera e proprio piccola attività.
    Non ho ancora letto tutte le liste, l' ultima per intero e le altre a tratti ma penso che troveremo tanti tanti suggerimenti utilissimi e ti ringrazio già da ora. Se dovessi avere qualche domanda..posso scriverti?
    Sai che volevamo costruire una legnaia per potere avere almeno il giro di 4 anni di legna da ardere e il comune non ci lascia??? Io sono senza parole?? Che facciamo ora????
    E mi viene in mente un'altra cosa...quest'estate abbiamo prodotto poche melanzane (chissà perchè? non l'ho ancora capito) ma con quelle poche sono comunque riuscita a mettere via 3 vasetti sott'olio....tutti fermentati!! Mannaggiaaaaaa....forse non le avevo lasciate asciugare bene, che dici?
    Un abbraccio e a prestissimo

    Fra

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    1. Cara Francesca,
      è sempre un piacere leggerti e altrettanto piacere lo provo nel rendermi disponibile per quelle che sono le mie conoscenze.
      Provo a risponderti:
      - mi puoi scrivere qui senza problemi, e magari il nostro scambio di opinioni potrà essere di spunto ad altri avventori di questo blog.
      - che tipo di legnaia volevi costruire? Chiedi all'ufficio tecnico del tuo comune, ed eventualmente chiedi il parere anche di un geometra: non ho idea che cosa sia previsto da te, ma entro certi limiti "dovrebbe" (notare il condizionale virgolettato) essere possibile realizzare qualche piccola struttura di legno, informati bene.
      Comunque, un buon modo per stivare la legna, è anche quello di farne delle vere e proprie cataste all'aperto, ricoprendo poi il tutto con dei teli di nylon spessi (o meglio ancora i teli incerati per le auto), oppure mettere delle lamiere DIRETTAMENTE APPOGGIATE sopra il livello della legna: in quel modo tu non hai costruito nulla e forse il tuo comune non avrebbe nulla da dire se non metti dei pali interrati.
      - per quello che so io, se le melanzane fermentano ci sono due possibili cause: o non erano state scottate nella giusta dose di aceto (o anche per il giusto tempo), oppure non le avevi scolate ed asciugate bene. Per quest'ultima operazione noi usiamo dei vecchi canovacci di lino (ricavati da lenzuoli oramai dismessi dei primi del novecento), e tamponiamo direttamente le melanzane, sostituendo più volte il canovaccio su cui sono appoggiate.
      Ti abbraccio e ti ringrazio ancora.
      Fammi sapere...
      ciao
      A.A.

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  3. Ciao A.A.!
    Ti ringrazio per la tua risposta.
    Hai ragione su tutto per quanto riguarda la legnaia, il nostro geometra ha appurato tutto viò che tu hai detto e anche un mio amico architetto ha verificato con l' ufficio tecnico e niente da fare, non si può!
    Ci risulta un po' difficile accatastare la legna senza strutture di sostegno perchè si tratta di 500 qt....capisci anche tu che ci serve proprio una specie di casetta!
    L'unica soluzione è che mio marito si iscriva ai Coltivatori Diretti (cosa che lo alletta molto!!) ed allora si può fare...assurdo...ma è così!
    Sì, per le melanzane penso proprio che il problema sia stata l'asciugatura. Ripeterò l'esperimento la prossima estate.,dai!

    Vorrei chiederti una cosa....visto che hai faraone e tacchini se non ricordo male.... avresti delle uova "gallate" (come si dice in italiano?? mannagg....ah sì..feconde!!) da venderci che poi noi provvederemo a mettere sotto alla prima gallina che cova? (ma lo sai che quest'anno covano in continuo?? anche le tue?).

    Grazie ancora

    Fra

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    Risposte
    1. Ciao Francesca,
      mi dispiace che non sia possibile costruire la legnaia, e se essere iscritto come Coltivatore Diretto fosse una soluzione...sarebbe molto strano per me, ma comunque un buon inizio per decidere di essere Agricoltori professionisti.
      "Galeotta fu la legnaia...": questa cosa mi fa sorridere.
      Attualmente non ho faraone, e i tacchini non hanno ancora iniziato a deporre uova, quindi per adesso non posso aiutarti, mi dispiace.
      Per le chiocce: per adesso le mie sono troppo infreddolite (p bagnate) per iniziare la cova, ed anche le deposizioni sono piuttosto scarse per il mese di Gennaio.
      Le annate non sono tutte uguali, e questo lo si capisce bene anche osservando il comportamento degli animali.
      Comunque, visto il freddo che ho qui da me, sino a marzo non lascio le uova a covare: non voglio che i pulcini soffrano troppo il freddo, e non ho ambienti "così caldi" per assicurarglielo in mesi come gennaio, febbraio e marzo.
      Ciao
      A.A.

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