Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

giovedì 5 novembre 2020

Il tempo corre al Podere

Il tempo corre al Podere.
Le giornate in Montagna stanno accorciando drasticamente, ed alle quattro e mezza del pomeriggio è già tempo di rincasare.
Durante le ore di luce diurna cerco di districarmi tra mille piccoli grandi impegni: come babbo, come marito, come Agricoltore c'è sempre qualcosa da fare.
Nel castagneto le foglie sono quasi tutte cadute, ricoprendo buona parte delle castagne rimaste incolte: il soffiatore che mi sono concesso mi darà un grande aiuto in termini di fatica e di tempo, ma la lotta impari contro i cinghiali continuerà a vedermi sconfitto in ogni quotidiano lavorare.
Il prezzo delle castagne è crollato (come ogni anno dopo il 1° di Novembre), e quelle che riuscirò ad accaparrarmi saranno per il consumo familiare e per portarle al seccatoio per la farina.
Purtroppo la corsa contro il tempo si fa ancora più dura perchè tutte le castagne sono a terra, e per i cinghiali i banchetti notturni sono ancora più semplici da fare: in pratica io di giorno raccolgo quanto loro mi concedono dopo l'attività notturna.
Ma va bene...anche questo deve far parte di un qualche equilibrio che debbo abituarmi a rispettare, e col quale dovrò condividere negli anni a venire: una recinzione sarebbe troppo dispendiosa, e per il momento non è neanche affrontabile in termini di tempo e forza lavoro.
Sino ad oggi comunque la raccolta mi ha dato notevoli soddisfazioni: castagne e marroni sani, senza bacature, di notevole pezzatura, e vendute ad un prezzo onesto che ha accontentato cliente e il sottoscritto.
Per quanto riguarda i lavori del bosco...come sempre dico, questi mi accompagneranno sino a Maggio: avvierò in settimana il taglio dei polloni di castagno, ottimi come diametro per fare pali e colonne, e da questa operazione ricaverò comunque anche dell'ottima legna da ardere.
Il taglio del ceduo lo avvierò a fine mese: carpino, quercia, faggio ed acero saranno essenze fondamentali per il riscaldamento del prossimo inverno.
Dovrò anche continuare a portare al Podere la legna tagliata lo scorso anno, segarla, spaccarla, accatastarla... e le giornate scivoleranno veloci tra queste operazioni.
Nell'orto poco è rimasto: qualche verza e cavolfiore, le bietole, qualche radicchio e poco più.
Mi sto apprestando a concimare con il letame di cavallo e con il compost, e ricoprirò buona parte della terra con foglie di castagno: queste assicureranno una veloce evoluzione del composto organico, regimando anche il crescere delle erbe spontanee.  E poi a marzo ne riparleremo.
Posso dire che l'annata agraria si è oramai conclusa: oltre a quanto descritto sino ad adesso, l'erbaio di triticale, avena e trifoglio cresce lento; le api sono invernate, in attesa di un trattamento antivarroa (ancora devo valutare quale...) che dovrò fare in questo mese; il cavallo ha fieno e pascoli in quantità.
Molti i lavori da fare nei mesi a seguire: recinzioni, pollaio, ricovero per il trattore, una piccola stalla.
Aumenta notevolmente il tempo che posso dedicare alle riparazioni delle attrezzature agricole, alla costruzione di arnie, e sopratutto... a trovare un posto alle tante cose ancora scatolate ed in attesa dall'inizio della primavera.
Per quanto riguarda gli animali: è ovvio che per adesso non posso accoglierne altri, perlomeno sino a quando non  avrò gli spazi giusti a loro dedicati, e magari la prossima primavera potrò accoglierne di nuovi.
Anche in questo caso, più che mai in Montagna è importante rispettare l'equilibrio fondamentale per la sostenibilità: spazi limitati, foraggio assai limitato per un numero adeguato di animali.  Averne di più vorrebbe dire ingolfare tutto il lavoro, sacrificare il sottoscritto e peggio ancora rischiare di sacrificare gli animali stessi.
Un passo alla volta: tante le idee, tanti i desideri, ma le possibilità sono quelle che sono.
Un profilo basso, lo dico e lo ripeto sempre, piccoli obbiettivi a medio e corto termine, grandi sogni a lungo termine.
Come di consueto, le nuvole condiscono le giornate autunnali, regalandoci comunque momenti indimenticabili con albe e tramonti che letteralmente tolgono il fiato per la loro bellezza.
Quassù le notti sprofondano in un silenzio ancora più...silenzioso, rotto di rado dal lontano latrare di un cane, o da un barbagianni che canta sopra il tetto della casa.
La rugiada del mattino ben presto diverrà brinata, ed il fuoco del mattino è oramai necessario per un risveglio senza sfidare il raffreddore.
Il raffreddore... Mentre scrivo ho la gola che pizzica, e la bimba mi ha passato starnuti e naso tappato: quello che sino a qualche mese fa era "normalità", oggi vien visto come un problema, se non un problema serio.
Lavoro da solo, vivo con la mia famiglia isolato da tutti, non vedo nessuno, salvo qualche cacciatore o cercatore di funghi che mi fan la gentilezza di passare davanti casa a salutare, prima di dirigersi nel castagneto.
In paese uso sempre la mascherina, tenuta correttamente (e non a bischero, col naso di fuori): mi si appannano gli occhiali da sette mesi, ma non mi lamento, ci mancherebbe farlo.
La bimba va e viene dall'asilo, con una frequenza a targhe alterne, causa tosse, raffreddore, e tutti i malanni che una bimba piccina possa prendere in montagna.
Ma stiamo attenti, abbiamo rispetto e fiducia, e seppur con grandi sacrifici, ci adattiamo, ancora, ed ancora lo faremo se e quanto necessario.
Un novembre partito tra pioggia, umidità, lavoro fatto di corsa, e paura di un semplice raffreddore che m'impedirà di tornare in paese per qualche giorno.
Alla sera, le tisane di mia moglie, il miele e la propoli, i piedi di fronte al camino, una minestra calda.
Il tempo corre al Podere, ma nel quotidiano ritrovo attimi per ascoltare il mio respiro, e dare aria ai miei pensieri; attimi per coccolarmi e prendermi cura di me stesso; lunghi attimi per la mia famiglia.


16 commenti:

  1. La lettura del tuo quotidiano, pieno di operosità ma anche di sentimenti, è sempre un bel leggere.

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  2. ... sempre fuori tutto il giorno e poi ti giri indietro e sembra che non hai combinato nulla. Cala presto la sera e prima del "è pronta la cena" mi concedo momenti di pausa camino a rosolarmi i piedi e a sentir nel cesto il gatto a far le fusa.

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    1. Devo ammettere che io riesco a malapena a fare la metà delle cose che dovrei fare.
      Non certo per pigrizia, ma son troppe le circostanze che mi rallentano, a partire dal maltempo improvviso, che qui in montagna è una costante.
      Ciao
      A.A.

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  3. Che bello leggerti AA Anche qui i colori d' autunno che ci hanno ubriacato di luce stanno cominciando a cedere alle tonalità della terra e mi par di vedere il tuo bosco di castagni con ai piedi un tappeto d'oro.

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    1. C'è un rumore nel castagneto, una sorta di crepitio continuo, che come onde nel mare, aumenta e poi va a svanire, salvo ripartire...
      Son le foglie, che cadono, a tratti velocemente, a tratti come in un sussurro.
      Le foglie non vogliono fermarsi, e questa canzone del castagneto mi accompana nel mio lavorare.
      A.A.

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  4. Caro A.A., leggerti di nuovo mi riempie il cuore di una gioia delicata e discreta. Quasi ti vedo nelle tue descrizioni e provo ad immaginare il tuo mondo.
    Un abbraccio
    Francesca

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    1. Riaverti qui Francesca è un bel regalo, credimi.
      Ci sono stati cambiamenti nella mia Vita, e come per te, molte cose che dovevano accadere...sono accadute.
      Continuo ad usare questo angolo d virtuale, per portare il mio reale, forzandomi a volte a non mettere foto, per lasciarvi liberi di poter "vedere con la vostra immaginazione (ed immedesimazione) quanto vi descrivo".
      Un abbraccio a te Francesca.
      A.A.

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    2. Grazie A.A., le tue parole mi onorano.
      Col cuore
      Francesca

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  5. Che bella lettura un mondo non fantastico, ma reale e cincrero.
    È unnpiacere.
    Grazue

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    1. Grazie Alberto per la tua visita e per questo tuo commento.
      Ciao
      A.A.

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  6. E' sempre estremamente piacevole leggere aspetti delle tua, vostra vita quotidiana in montagna. Quante cose da fare! Noi ieri abbiamo fatto la sesta ed ultima molitura. Quest'anno olive in abbondanza (dopo quattro anni di stop forzato, o per un motivo o per un altro) ed è venuto anche molto buono: piccante e un pochino amaro!
    Ma è stata dura, per una ventina di giorni, mattina e sera a cogliere olive.
    Un caro saluto Susanna

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    1. Quella per le olive, e quindi per l'olio, è un'annata più che discreta: abbondanza e qualità.
      Ho sentito cari amici che mi confermano che in varie parti del Centro Italia più o meno ci sono risultati sopra le aspettative.
      Per me gli olivi sono oramai un ricordo: a queste altitudini è una pianta impossibile da coltivare.
      Per fortuna l'abbondanza permetterà anche a me di fare scorte, attingendo qua e là da alcuni di questi amici.
      Un caro saluto.
      A.A.

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    2. Mi farebbe piacere farti fare una bruschetta con due gocce d'olio marchigiano!
      Se ti va scrivimi alla @
      Ciao ciao Susanna

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    3. Troppo gentile, e di cuore, come sempre.
      A.A.

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