Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

giovedì 24 maggio 2012

Constatazione

Non nego che la mia grande "imbranataggine" per la realizzazione di questo piccolo blog sia certamente un limite alla realizzazione dello stesso.
Ma oggi ho scoperto l'area "Statistiche": grandissima ganzata che mi permette di vedere in quanti stiano seguendo giornalmente il blog, e quali siano le discussioni più interessanti (per voi avventori).
Vedere che così in tanti mi seguite mi lusinga, ma anche aumenta la responsabilità per quello che dico e per come lo dico.
Forse il mio modo "alla buona" di parlarvi è ben lontano dalle sintassi tecniche e corrette, o da discorsoni tanto forbiti quanto prolissi.
Qui (nel blog) parlo come parlo nella vita, e provo a dire le medesime cose (magari qui cerco di non imprecare come nella realtà mi scappa un pò troppo di fare), senza bruttacopia o rettifiche del giorno dopo.
Certamente faccio (e farò ancora) molti sbagli...come nella vita di tutti i giorni, ma non sono qui a vendervi una vita migliore o peggiore...in effetti non son qui a vendervi un bel nulla, lontano anni luce dal voler fare politica (anche se credo che la politica la si faccia nella maggior parte delle cose che diciamo e facciamo...) ne tantomeno a parlare di Religione.
Son qui per parlarvi delle lavorazioni della campagna, degli animali, delle stagioni, del passato e del futuro... e lo faccio dal punto di vista di un Agricoltore Anacronistico, certamente fuori da questo tempo, che alla fin fine sono proprio IO (tanto qui nel Blog che nella realtà).
E proprio a questa maniera vi ho parlato della neve, della pioggia, delle capre e dell'orto, delle rondini che partivano e dei campi da lavorare.
E proprio in questa maniera vi ho parlato della Vita dei miei animali: le nascite e le morti.
Ed ecco che, proprio grazie a questo cosino nuovo che ho scoperto, ho potuto vedere cosa vi è piaciuto seguire nel mio blog.
La discussione del giorno 16 Marzo 2012 intitolata "L'equilibrio tra la morte e la vita nelle Azioni dell'Agricoltore" è stata la più seguita e la più commentata sino ad oggi.

http://agricoltoreanacronistico.blogspot.it/2012/03/lequilibrio-tra-la-morte-e-la-vita.html

Questo mi ha reso meno felice e vorrei condividere con voi anche questo mio ennesimo pensiero.
Sapevo che avrei potuto suscitare le ire di chi non la pensasse come me, ma del resto questo lo potrei fare ogni volta che scrivo, e temevo di sollevare un polverone che rischiava a molti di andare sugli occhi.
Il MEA CULPA, semmai dovvessi davvero farne uno, è in relazione al fatto che evidentemente ho parlato di questo argomento troppo presto...forse dovevo svelarmi un pò alla volta...non saprei.
La cosa che mi rende meno felice è appunto che lì sono molti gli avventori del sito che si sono cimentati in commenti, e la maggior parte di questi sono utenti che non frequentavano (o frequentavano prima di allora molto poco) il blog stesso.
Ma il fatto è che ne è uscito un contronto tra me (evidentemente il cicciaio di turno) e vegetariani e/o vegan.
Tutto questo mi ha disturbato, anche perchè volevo solo parlare di come l'Agricoltore avesse l'onere e l'onore di decidere della vita (Nascita e Morte) dei suoi animali, e di come doveva rendere omaggio a tali vite usando (consumando...sfruttando...mangiando...trasformando...insomma avete capito) nel miglior modo possibile le loro carni e non solo.
Non riesco a vedere niente di tremendo in un galletto cotto al forno con le patate, ma riesco a vedere molto tremendo un pollo cresciuto in batteria che giace sulle sue stesse feci e che mangia polveri e miscele derivate dalle ossa (e non solo) di suoi pari...o di pesci...o di chissà altre cose.
Mi fa pena quel pollo che mai ha visto e mai vedrà la luce del sole, potrà correre e mangiare erba e granaglie, lumachini ed insettini, razzolare e dormire sugli alberi.
Mi fa pena quel pollo che muore per mano di una macchina, che magari non viene toccato da mano se non per esseree posizionato in una vaschetta di polistirolo.
Mi fa pena quel pollo che non riceve alcun tributo di rispetto per la sua vita che è finita, nella speranza che siano i suoi consumatori a dargliene apprezzando le sue carni.
Ma davvero si apprezzano le carni dei polli vissuti in quel modo?
Non so...ma ho un ricordo bieco dell'ultimo pollo che ho mangiato ad una mensa universitaria: sapeva di nasello con la consistenza della polenta...faceva veramente schifo (e a me non piace accostare la parola SCHIFO alla parola CIBO...la trovo un sacrilegio).
PARLO BENE IO...direte voi leggendomi...CHE VIVO IN CAMPAGNA E CHE POSSO MANGIARE COSE SANE...e magari molti di voi hanno smesso di mangiare carne proprio per questo motivo.
Beh, Amici e Lettori occasionali, non crediate che nelle vostre amate zucchine e insalatine ci sia chissà quanta salubrità se vengono da un'agricoltura intensiva ed industriale.
Non voglio parlare della vita di queste, ma forse tento (peccando di presunzione) di parlare dell'etica che sta dietro ad una mela che è cresciuta su alberi bombardati di anticrictogamici, pesticidi, diserbanti e velenucoli vari...e lo accosterei al pollo di cui sopra.
La sensibilità di molti di voi è stata toccata dal fatto che ho parlato dell'Uccidere, e a poco sono valse le mie parole sull'accostamento dell'animale al vegetale: un'animale morto è un animale morto, e questo me lo avete detto chiaramente.
Per me UNA VITA E' UNA VITA..punto e basta!
Uccidere un pollo e segare al piede una quercia mi da la medesima RESPONSABILITA' di come lo faccio (terminare una vita...appunto) e dell'utilizzo che ne farò.
Sarò fatto male?
Sarò fatto male!
Ma la vedo così, e mi fa rabbia (questo lo confesso) in fatto che ancora per molti ci sia questo tremendissimo tabu' sulla parola morte, che addirittura rievoca traumi infantili o peggio ancora.
Penso ai miei genitori, e prima di loro ai miei nonni, e prima di loro alle mie bis-nonne: loro mi spiegavano (SOPRATUTTO DA BIMBO) cosa fosse la vita (nascite e morti) e come si dovesse capire, accettare e tributare questa.
Mi hanno insegnato che i paperini parlavano nei burattini (cartoni animati) ma che nella realtà la parola l'aveva l'uomo, e che gli animali non avevano quella sensibilità, quella memoria e quelle emozioni che aveva l'uomo.
Potrà sembrare barbaro, ma per me è stato semplice capritlo...capire che l'uomo è l'uomo, e che non ci dovrebbe essere alcuna indignazione..o stizza..o rabbia..o ribrezzo a concepire le vite animali come vite animali.
L'umanizzazione del regno animale è una cosa che fa rabbia a me, che con gli animali ci vivo e ci campo.
Mi fa rabbia perchè non posso pretendere di accostare la vita umana a quella di una capra, credendo che questa abbia i MEDESIMI SENTIMENTI..PENSIERI..PAURE..GIOIE..

Una lettura che vi consiglio è quella de "L'Anello di Re Salomone" di Konrad Lorenz...etologo.
Etologia...e non credo di essere la sola persona che conosce cosa sia.
E' etologicamente sbagliato umanizzare un animale: oltre ad un immenso gesto egoistico è anche una violenza vera e propria che si fa all'animale stesso, privandolo di una sua identità.
E credo che dietro a tante indignazioni, stizze e così via ci sia anche (A N C H E) un pochina di ignoranza su i vari tipo di violenze che si fanno ai nostri amati animali.
Evito di andare avanti con questa mia (oramai) lunga constatazione e vi chiedo questo: ma davvero è bastato accennare (perchè quello ho fatto...accennare) alla morte degli animali da reddito per passare dall'avere un'immagine bucolica ad una di Boia Cattivo?
Io tornerò a parlare del quotidiano, e forse alcuni di voi li perderò con questo mio ultimo post: mi dispiace, ma non posso cambiare la realtà che vivo ogni santo giorno con un'immagine (per me..sia chiaro) distorta della Vita.
I polli continueranno a razzolare nel campo, le capre a pascolare, i maiali a grufolare...ed io continuerò a fare il contadino, toccando e vivendo ogni giorno (e non lo ripeto più) quelle tante vite che mi orbitano attorno.

Concludo dicendo che lunge da me fare provocazioni (e spero che questo almeno lo si sia capito) e che tra i tanti commenti pubblicati ce n'è stato qualcuno un pò meno delicato che ho deciso di non pubblicare per decenza e rispetto di chi legge.
Io non faccio il bloggher di professione, e se uno mi viene a trovare a casa mia e si comporta male io lo invito ad andarsene...visto che a casa mia non ce l'ho chiamato in alcun modo, ma cìè venuto di sua spontanea volontà.
Grazie a tutti e scusatemi se sono stato lungo (come al solito).

19 commenti:

  1. Certamente preferisco te a molte altre persone. Lasciami solo chiarire alcuni aspetti. Io personalmente non ho nulla contro la parola morte. Proprio oggi ho ucciso alcune dorifore.

    E sicuramente gli animali non hanno le stesse paure e pensieri degli esseri umani. Se ti punto una pistola tu ti metti paura il mio cane no, la quercia nemmeno.

    Se tiro un calcio tu senti dolore, proprio come il mio cane, la quercia no. Non per questo taglio quercie dalla mattina alla sera.

    Ma e` per me talmente ovvio che la linea che separa gli umani dagli animali e` talmente sottile che praticamente non esiste. Esiste invece fra mammiferi e vegetali.

    Tagli piante solo se necessario, uccido la dorifora solo se necessario. Ma ti chiedo quando e` necessario uccidere un mammifero? Per farmi un bel pollo arrosto? Per me non e` una motivazione sufficiente, dato che il mammifero e` come me e visto che anche senza di vive benissimo.

    Grazie per l'attenzione. Ciao.

    RispondiElimina
  2. Condivido in toto il tuo pensiero e non amo gli ismi... intesi come integralismi sopratutto quelli alimentari ( intendo vegani, vegetariani ecc.ecc.)

    A TroppaBarba ( grande persona che ammiro) domando: Ho delle galline ovaiole (quelle classiche da allevamenti industriali che cita anche Anacronistico)che vivono felici in un pollaio e con 2000 metri di pascolo a disposizione. Penso di avergli dato una vita "felice" in cambio di qualche uova. Alla fine del ciclo di produzione, secondo te, dovrei farle morire di vecchiaia o farci un bel brodo?

    La saggezza dei nativi americani andrebbe sempre ricordata... "Grande spirito, preservami dal giudicare un uomo non prima di aver camminato almeno un miglio nei suoi mocassini."

    RispondiElimina
  3. Sicuramente le tue galline se la passano molto meglio di quelli allevate in batteria. Io non ho galline per vari problemi logistici. Ma se ne avessi una volta finito il periodo di produzione le terrei fino al sopraggiungere della morte naturale. Non se la sono meritata una pensione dopo una vita a far le uova? Io non giudico nessuno, ognuno fa le sue scelte.

    RispondiElimina
  4. Io per vivere ho bisogno anche di carne, e quindi per me è necessario ANCHE uccidere un mammifero o un ucello o un pesce.
    Mangio poca carne, e quella che mangio la devo e la voglio mangiare.

    La mie ovaiole non poosso allevarle a vita (a meno che non siano chiocce) perchè non potrei sostenere un'azienda agricola <> se mi mettessi ad allevare tutti gli animali sino al sopraggiungere naaturale della morte.
    Penso alle vecchie capre che oramai non camminano più al pascolo, o che sono diventate cieche vivendo sempre all'ombra dell'ovile...penso al maiale che oramai vecchio ha così tanti dolori (dati dal suo peso) che più non si muove e che defeca laddove dorme...penso alle vecchie galline che continuano a non accettare i giovani pulcinotti o a non volere più il gallo creando zizzanie nel pollaio e ferendosi tutti i santi giorni a vicenda...penso ai conigli oramai obesi che trascorrono giornate ad ingrassare sino a farsi venire un colpo.
    Penso a tutti questi animali lontani anni luce dall'immaginario oramai (a quanto pare) diffuso della "bella vecchiaia" che in molti immaginate possano avere: animali da reddito... e qui sta l'errore.
    Una capra che ha partorito e fatto tanto latte arriva intorno al 5-6 anno e si ricopre di acciacchi: C'è SEMPRE L'ECCEZIONE CHE FA LA REGOLA..e adesso qualcuno verrà fuori con il racconto della vecchia gallina della zia che è morta felice e di vecchiaia, o della capra che aveva duecento anni...CERTO, ripeto che c'è sempre l'eccezione che fa LA REGOLA, ma....
    ...MA UN ANIMALE CHE HA DATO UN REDDITO è stato comunque sia sfruttato dall'uomo per trarne tale reddito, latte, uova, prole che siano...e quell'animale ha condotto una vita certamente sana...certamente bella...ma certamente stressante da un punto di vista del metabolismo e del suo organismo.
    Ed ecco che quell'animale avrà una vecchiaia (se non vi fidate potete consultare un qualsiasi veterinario per riprova) raramente pacifica.
    E secondo tale ragionamento io dovrei fare il contadino per allevare animali che non mi danno piu reddito, che sono malati, che conducono vite difficili, e che non riesco più a sostenere con i miei foraggi e mangimi.
    Ma io non sono Noè...sono SOLO un contadino, che deve campare.
    Offro loro buon cibo, ottimi giacigli, aria e sole, erba fresca, tutte le cure possibili...e loro mi rendono un reddito.

    SONO UN CONTADINO!!!
    FACCIO QUESTO PER CAMPARE!!!

    Tutta questa infinita retorica (TroppoBarba non mi riferisco a te) mi ha messo in crisi, ed ha messo in crisi la mia voglia di continuare a raccontarvi quello che faccio: ecco perchè me ne sono uscito con questo post.
    Io non sono vegetariano, e non voglio esserlo: è nella mia natura essere onnivoro, e tento di esserlo con attenzione e moderazione, tanto sulle insalatine e zucchine, quanto sul pollo con le patate.
    Di più non riesco e non voglio riuscire a fare.

    Come dice TroppoBarba, ognuno fa le sue scelte...ed il giorno che verrà provato (in modo inconfutabile) che anche le querce provano dolore, allora voglio vedere cosa succederà.
    La citazione di TreScogli è SACROSANTA.
    Forse il matto sono io che mi sono esposto con un argometo evidentemente così delicato.
    Buon Proseguimento

    RispondiElimina
  5. @TroppoBarba - La mia citazione non era riferita a te :) Io mangio poca carne ma non per scelta filosofica ma perchè sono più "pastaio" e gli animali li rispetto e li curo ma visto che il mio reddito deriva dalla mia attività di contadino/boscaiolo faccio scelte che possono o non possono essere condivise ma che sono dettate dalle necessità e non da "istinti omicidi" si tratti di animali o piante.
    Prendi ad esempio le api. Noi gli "rubiamo" il prodotto della loro fatica che è il loro pane. E un'azione "omicida"? :) Credo che sia io, tu e Anacronistico abbiamo chiaro il mondo in cui viviamo ogni giorno e che ogni azione corrisponde una reazione e in particolare per quanto riguarda la flora, la fauna, la natura che ci circonda. E per questo credo che ogni scelta che facciamo la facciamo con grande, grande amore e rispetto.

    @Anacronistico - Non smettere di raccontare, è memoria e esperienza che si condivide. Io scrivo sul blog, come faccio anche su piccoli taccuini, per mio piacere prima di tutto e perchè mi piace lasciare una traccia, come Pollicino. Ognuno è libero, come dice TroppoBarba, di fare le sue scelte... noi di leggerti con piacere e altri di ignorarti. :)

    RispondiElimina
  6. agricoltore anacronistico reputo il tuo blog uno fra quelli più interessanti, vedi non ti devi stupire se l'argomento (non uso la parola post...) riferito agli animali abbia avuto più seguito...quando parli di come passi le giornate del tuo orto della legna per l'inverno è molto affascinante ma ti posso rispondere solo "ammirandoti", facendoti dei complimenti o chiedendoti come hai fatto quella tal cosa mentre l'argomento sugli animali è una faccenda che coinvolge e permette di dire la propria.
    Da quando seguo questi blog (e in maniera ancora del tutto spartana e provvisoria ne ho fatto anche uno io...che sono più negato di te col pc) sull'orto e sulla decrescita in generale, ho notato che molti sono anche vegetariani e quindi le risposte (non di certo gli insulti) è normale che siano state accese e coinvolgenti. Per quanto mi riguarda ad un certo punto del discorso ho continuato a seguire ma non più ad intervenire sull'argomento perchè siamo (ed è giusto forse che sia cosi') chiusi e convinti rispettivamente nelle proprie opinioni.
    Ma visto che sei ritornato di nuovo sull'argomento approfitto del tuo spazio entro in punta di piedi nella tua casa e con rispetto ri-dico la mia...


    Dalla città ho deciso di trasferirmi in campagna(sto scrivento un argomento sul mio blog perchè proprio in questi giorni la gente mi tormenta proprio come quando gli dico che sono vegetariano...) ho galline oche tacchini galli papere
    (e qui rispondo anche a trescogli(ciao piacere di conoscerti...)) che faccio morire di vecchiaia e scusa, ma lo vedo empiricamente, non mi creano quei problemi che dici tu
    si smettono di fare l'uovo ma vivono regolarmente come prima, facendo (tranne l'uovo) quello che facevano prima...il problema è che oggi una cosa se non "rende" non è buona e quindi può essere eliminata ed io in un tempo in cui ne posso fare a meno non me la sento di uccidere chi mi ha donato splendide frittate (ma sia chiaro non ti giudico se tu fai il contrario)

    possiamo stare qui giorni e giorni a parlare di piante...quello che dicono gli scienziati è che non possiedono sitema nervoso qiundi probabilmente non possono provare dolore...io non voglio umanizzare le mie galline ma loro il dolore lo sentono e come...

    Il penultimo libro che ho letto è stato proprio l'anello di re Salomone non so come K. faceva a mangiare le anatre con le quali quasi ci parlava e gli gironzolavano per casa...e poi non credo che sia riuscito a mangiare l'ochetta che lo ha scambiato per la propria mamma...

    grazie per lo spazio e scusa la prolissità ma è un argomento a me molto caro...

    mantide

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mantide, ti ringrazio io.
      La tua testimonianza è certamente apprezzata.
      Io non son qui per cambiare niente o nessuno, e questo lo hai capito bene...come hai capito che di rispetto ne parlo io per primo.
      Continuerò a parlare dei miei animali e delle piante, dei lavori che faccio e di quelli ancora da fare...e spero che i tuoi commenti (sempre estremamente garbati) non manchino mai.
      Grazie e buon proseguimento.

      P.S.
      Quanto dici su Lorenz mi incuriosisce, e anche io vorrei sapere cosa ha ne ha poi fatto dell'ochetta.

      Elimina
  7. @ TroppoBarba: usando il tuo criterio le galline, non essendo mammiferi, potrebbero essere macellate e consumate dall'uomo?
    Probabilmente ho capito cosa intendevi nella tua distinzione e, pertanto, il mio intervento può risultare capzioso, ma vorrei solo farti vedere come la divisione mammiferi/non mammiferi sia irrazionale (sperando che non si debba aspettare la pronuncia del cicap per definire razionalità/scientificità di un evento ;-) ).
    Ripeto: Dal punto di vista etico contesto l'assunto dei vegetariani che l'animale ( e talvolta qualche animale più di un altro) debba ricevere più rispetto della pianta, come se quest'ultima non fosse un essere senziente.
    Questo giudizio di valore su cosa si basa? Forse un peperone non ha gli occhi "puccettosi" di un agnello, ma questo cosa centra con l'etica?

    Ciao,
    Albi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non posso (ne tantomeno voglio) rispondere al posto di TroppoBarba, ma vorrei dire solo una cosa.
      Parlando per ASSURDO...(sia chiaro), nessuno pensa al fatto che le piante svolgono quella cosa che si chiama FOTOSINTESI CLOROFILLIANA?
      Sarebbe interessante (e non certo provocatorio) sapere se questo potrebbe cambiare qualcosa sull'importanza della morte delle piante rispetto alla morte degli animali.
      Bene o male è con tale fotosintesi che noi continuiamo a vivere su questo pianeta.
      Ma forse sto dicendo una bischerata, e me ne scuso...è solo per sapere se un vegetariano valuta (per assurdo..lo ripeto) anche questo.
      A TroppoBarba la risposta ad Albi.

      Elimina
  8. Sai come la penso, ne ho già scritto tra i commenti del post "incriminato"
    Vorrei solo aggiungere alcune riflessioni. Noi umani con la nostra presenza abbiamo sin da principio inevitabilmente "stravolto" gli ecosistemi, (è solo una constatatzione non un giudizio) con l'agricoltura, la pastorizia, poi con l'industria ed il resto.
    Ecco questo mi porta a ritenere che un discorso sull'allevamento di un animale sino a morte naturale sia errato di partenza. La sua morte non sarà mai naturale, libero avrebbe finito i suoi giorni appena non fosse stato più abbastanza veloce da sfuggire ai lupi.
    Ho campagna, ma non allevo animali, sono prevalentemente vegetariana, però pensare di criminalizzare chi è carnivoro non mi pare corretto.
    E' una questione di assunzione di responsabilità. Chi alleva e macella i propri animali se le assume. Scegliendo come allevarli e come macellarli. Vuoi mangiare carne? Bene, devi essere conscio che prima belava, pigolava e sbatteva le lughe cilia e dolci occhi.
    Devi sapere che era piena di sangue (e merda) e che qualcuno deve sporcarsi le mani per te che la compri al supermercato e deleghi l'atto cruento ad altri, devi sapere che gli allevamenti intensivi schiacciano il pianeta e la dignità di vita degli animali. Conscio di questo ciascuno può scegliere.

    Agricoltore Anacronistico, una cosa:
    scrivendo un blog ti esponi su una pubblica piazza con le tue idee, il contraddittorio civile, e a volte anche l'insulto incivile lo devi mettere in conto, ma non fartene un cruccio. D'altra parte è spesso il confronto con chi non è d'accordo la parte più interessante in un dialogo, altrimenti è come parlare ad uno specchio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non me ne vogliano gli altri, ma trovo il tuo intervento bellissimo.
      Concordo su tutto quanto dici, e sei riuscita a farlo con parole che io ancora non avevo saputo usare.
      Credo che aprire questo Blog sia stato il fatto che cercavo un confronto, e come vedi non ho dinieghi su questo...anzi.
      Non accetto l'insulto, tanto qui che nella realtà (quella di tutti i giorni), indipendentemente da un mangia-ciccia o un mangia-verdure che sia a farmelo.
      Non ho offeso nessuno.
      Non dico che eessere vegetariani sia sbagliato.
      Non dico che essere carnivori sia giusto.
      Non recrimino sulle scelte altrui.
      Ma ho portato la mia testimonianza, il mio operato, il mio punto di vista...parlando in primis di responsabilità e di rispetto dei confronti degli animali.
      Grazie per il tuo intervento.

      Elimina
  9. Come da programma la discussione ha preso un po' il largo. Colpa dell'agricoltore che tira in ballo questi argomenti. Siccome sono discussione che ho gia` fatto migliaia di volte, e sono ormai convinto che non oltre un certo limite non portano da nessuna parte, non me ne voglia nessuno se mi fermo qui. Voglio solo precisare un paio di cose. Di agricoltori anacronistici ne vorrei a pacchi, questo deve essere chiaro. Non giudico e non condanno nessuno. So benissimo di vivere in un mondo molto imperfetto sotto ogni punto di vista. La mai idea e` semplice, posso vivere senza tirare il collo alla gallina? Si. E lo faccio da oltre 15 anni.

    RispondiElimina
  10. E' un'argomentone, ma quando lo tirai in ballo la prima volta non credevo di suscitare tutto questo.
    Domani tenterò di aprire una nuova discussione.
    Grazie per il tuo intervento TroppoBarba.

    RispondiElimina
  11. Fiuuuu!!! Appena finito di leggere tutto! E spero di leggere ancora tanto qui! Sarò riduttiva: il mio pensiero è sull'onda di quello di Vera. Sono carnivora, anche se poco, ho pensato anche alla possibilità di diventare vegetariana per svariati motivi: salutistici, etici, ecologici, al momento non ce la faccio. Non so se riuscirei ad ammazzare un animale che ho allevato. Però una volta si faceva ognuno a casa propria, soprattutto per fame o per scambio piuttosto che per reddito. Ho visto una prozia parlare amorevolmente al pollo accudito fino a poco prima, prenderlo a tirargli il collo come se niente fosse.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una volta i contadini campavano anche di quei polli e conigli a cui avevano voluto bene in vita.
      Oggi tutto pare così strano: voler bene in vita e rispettarli da morti.
      La cosa che mi fa ancora arrabbiare tanto (ma tanto), è che spesso mi hanno criticato proprio persone che poi andavano al supermercato a comprare la fesa di tacchino o il petto di pollo confezionato.
      Comunque, in una società dove l'immaginario dell'agricoltore dovrebbe essere paragonato a quello di un industriale (per forma e numeri), continuare a fare una vita come quella della tua prozia mi rende ancor di più anacronistico.
      ...ed in questo ragionamento mi sento a mio agio.

      Elimina
  12. Buongiorno caro agricoltore anacronistico!
    Finalmente mi sono presa il tempo di venirti a trovare con calma, ero già passata 2 o 3 volte ma sempre con la solita maledetta fretta.
    Innanzi tutto credo che tu scriva (e parli) molto bene, altrochè!
    Secondo, eh già, la gente ha un' idea tutta bucolica della vita del contadino/allevatore, molti inorridiscono all'idea che i nostri animali prima o poi verranno abbattuti per nutrirci...ma caspita, che dovremmo fare (qui faccio un po' la furbetta...io non ce la faccio a uccidere le mie bestioline, sia chiaro, quello è compito del mio compagno...non che gli piaccia, ma come dice lui, hanno avuto una vita degna di essere chiamata tale e non come quelle da batteria, e il loro destino finale è quello di finire in padella...a quello ci penso io invece!).Dovremmo forse comprare la carne in macelleria per non macchiarci dell' orrendo crimine?? Ah sì, avrebbe molto senso,come no....nascondere la testa sotto la sabbia, ecco cosa sarebbe!O rinunciare del tutto alla carne? No, non sono d'accordo. Io non sono una grande mangiatrice di carne a dire la verità ma non penso nemmeno che l' uomo possa vivere senza (cioè, sì, può farlo ma non mi pare proprio il caso visto che siamo onnivori)!
    Argomenti molto delicati questi ai giorni nostri dove i cani vengono lodati e amati più dei bambini (e bada, io di cani ne ho e voglio loro molto bene, ci mancherebbe, ma di certo non gli metto il cappotto o il collarino con il diamante o ..zzate del genere!), solo per fare un esempio.
    Le blogger americane che seguo io invece (puoi trovare diversi blog nella mia sidebar alla voce Farm & Frugal Life, credo che possano interessarti) ne parlano apertamente, mettono anche le foto della macellazione e preparazione della carne.....già!! Loro ci campano di quello!!Ci sostentano la famiglia (e di figli ne hanno davvero tanti!).
    Buon lavoro e grazie per le belle parole che hai lasciato sul mio blog.

    Francesca

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Francesca,
      ringrazio io te per quello che hai detto e per come lo hai fatto.
      A questo punto mi sembri quasi una "voce fuori dal coro", ma mi rende felice sapere che c'è chi la pensa come me e ha voglia di scriverlo.
      Grazie davvero
      A.A.

      Elimina
  13. anacronistico fuori dal tempo proprio, inteso come epoca in cui si vive e non del proprio tempo. Capitato per caso in questo blog, capitato nel post sulle galline che stranamente non si adattano facilmente a razzolare. Anacronistiche le galline che razzolano, che beccano ore ed ore quando possono beccare da una comoda mangiatoia. Anacronistiche galline che muoiono di freddo o di fame perche una persona si ostina a tenerle in un ambiente che per loro dovrebbe esser naturale con un cibo naturale o quasi. anacronistico in questo post dover sentire il fastidio dolore dei geloni quando si hanno i termosifoni. Amare il freddo perche poi arriva la primavera, godersi l'estate e sopportare il caldo perche poi arriva l' autuno per prepararsi all'inverno. In casa auto lavoro ci son i riscaldamenti, 18 20 gradi costanti e allora è si anacronistico, rispetto al senso comune meteorologico, dire che in inverno è naturale aver freddo e in estate caldo, è naturale anzi è bene che ogni tanto in estate piova, ma come le galline essendo abituate a (credo) 25 30 gradi costanti è ovvio irritarsi se un giorno usciamo e non c'e' quella temperatura. Come le galline riusciamo ad abituarci a stare chiusi in casa a chiudere i nostri figli in casa, sbatterli davanti ad un computer e lasciarli preoccuparsi di enormi problemi che abbiamo prodotto. Anacronistico oggi è anche morire di vecchiaia, nessuno muore piu di vecchiaia, ci son rimasto male leggendo le principali cause di morte non c'e' vecchiaia. anacronistico forse oggi significa essere diverso, esser una gallina capace di razzolare, farsi uccidere dalle volpi (4 me ne ha fatte fuori), volare sopra una quercia a 6 7 metri di altezza saltando di ramo in ramo per un istinto naturale. ANACRONISTICO è guardare il cielo e vedere che ci son le stelle o le nuvole, guardare un sole cocente, coprirsi, ipotizzare di sbranare una volpe a morsi, anacronistico è vedere che faremo la fine delle galline rinchiuse dentro gabbie sempre piu piccole con tutti i confort, medicine preventive e come le galline alla fine ringraziare con l'ovetto tutti quei confort. ringraziare per quelle gabbie protettive, Anacronistico vedere la gabbia e volere sentire il freddo..... stiamo sparendo:)))))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Posso dire solo una cosa: questo intervento è veramente bello!!!
      Grazie Anonimo...

      Elimina