Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

mercoledì 3 gennaio 2018

Anno 2017: quando l'Agricoltura appare impossibile

Un fulmine che mi ha tolto internet per una settimana...
A questo punto, il 3 gennaio, non posso certo augurarvi il classico "Buona Fine e Buon Principio", ma posso comunque dedicare del tempo alla scrittura di un resoconto dell'oramai anno passato.

Il 2017, l'anno in cui la Voglia di essere Agricoltore ha rischiato di vacillare sin troppe volte.
Il 2017 è iniziata con quelle stampelle posate di fianco alla poltrona, e con una grande energia e tanta voglia di fare.
Quei giorni di freddo in gennaio mi avevano illuso che quell'inverno sarebbe stato Tosto e Vero, ed invece tutto ciò si è dissolto in una settimana di sotto zero e nulla più: non un fiocco di neve, e presto le piante hanno avuto voglia di risvegliarsi.
Febbraio, un tempo "Freddaio" è stato piovoso come non mai, e tra acquazzoni e fulmini, è trascorso uggioso e veloce, quasi apparentemente inutile, mentre i prati inverdivano laddove sarebbero dovuti essere coperti di neve e freddo.
Marzo, ed il trapianto del frutteto: dopo anni ed anni siamo riusciti a fare questa spesa, con tanto di escavatore a noleggio, ed enorme attenzione per ogni gesto che compivamo. Quelle varietà tanto antiche, studiate e ricercate per anni, erano adesso poste a dimora proprio ai piedi della collina del Podere.
E Marzo non ha dato mai pioggia, e le piante hanno da subito sofferto la sete...di Marzo...
Gli aborti delle capre, ai quali mai mi abituerò.
E Aprile è arrivato, baldanzoso come sempre, mentre me ne stavo fisso in manica di camicia, portando avanti la recinzione lungo il bosco, o dando una mano per smacchiare la legna dalle prode del campo.
Aprile baldanzoso, e...Bastardo, come non mai.
Di gelate per il 7 ne avevamo già viste, ma tre lunghi e maledettissimi giorni di gelata per il 20, 21 e 22 decisamente non avevamo ragione di aspettarceli.
Ed invece sono arrivati...
La tramontana, che spiccava a 60Km/h non mi ha permesso di accendere fuochi nella vigna (tentando quindi di arginare il problema), ed il danno è stato da subito evidente: alla mattina alle 6 c'erano -4°C nell'aia, ed il vento bruciava i germogli e le buttate delle vigne.
Perdere un terzo delle piante, e perderle sapendo che il danno si sarebbe protratto negli anni a venire, non è cosa facile da affrontare.
Tre giorni di patimento.
Tre giorni di sofferenza.
Tre giorni di lacrime.
L'impotenza mia e delle mie mani, di fronte a tanto scempio.
La corsa ai trattamenti a base di propoli. Ogni pianta, curata singolarmente, una per una, senza tralasciare nulla: ma le magie riescono ai maghi, non certo ad un Agricoltore Affranto.
Il Mese di Maggio, tutto nel recupero del salvabile, tra vigna e piante da frutto (anche queste perse per 1/3), annaffiando prima settimanalmente e poi sempre più spesso, tanto un orto che pareva essere a fine carriera piuttosto che all'inizio, quanto per quelle sciagurate piante da frutto che avevano deciso di rimandare la loro dipartita, facendomi penare come non mai.
Lunga agonia, questo potrei dire di quel frutteto, che in Giugno perdeva le sue foglie per il troppo caldo.
Giugno, ed il fieno che non c'era.
Giugno, e la terra dura come il marmo.
Giugno, e la siccità.
Ma è stato per i primi giorni di Luglio che è accaduto l'impensabile: l'uva ha iniziato ad appassire prim'ancora di invaiare.
Follia, condita dalla cascola delle foglie basali, gialle e appassite pure loro.
L'orto potevo annaffiarlo...
...il frutteto potevo anche annaffiarlo...
...ma la vigna no, non avrei potuto e saputo farlo.
Mentre le scorte d'acqua nella pozza calavano drasticamente, e la fonte diminuiva la sua portata, la vigna reclamava il bere che le necessitava per sopravvivere.
Già martoriata dalle gelate e dalle malattie di conseguenza, adesso doveva affrontare qualcosa di assai complicato, e la rinuncia a portare avanti ilo poco frutto che aveva.
Povera vigna.
Agosto, neanche una goccia d'acqua, mentre l'aratro non entrava e tutto intorno andava in fiamme: la notte il sonno era leggero, e l'assillo per quegli incendi ci teneva svegli.
Non un alito di vento, temperature disumane, e l'obbligo di un lavoro che ti fa tenere la testa sotto allo stellone, tutti i giorni, sempre.
Come una carriola di mattoni rovesciata sulla testa, già alle 9 del mattino il lavorare diventava invivibile...ed ogni giorno c'era da arrivare fino a sera.
Povero Agricoltore Anacronistico, che tanto gli rimane sulle balle il caldo, e che invece di aria condizionata o un ombrellone in spiaggia, se l'è dovuto subire tutto...
Ma agosto, tempo di vendemmia, ha raccontato quanto i sacrifici fatti fossero stati vani per il raccolto: una miseria nello scempio.
Non si tratta di essere ottimisti o pessimisti, ma semplicemente di non essere sciocchi: ci abbiamo rimesso tantissimi soldi, e nulla di meglio.
Settembre, con la fine vendemmia e le olive che cadevano per il caldo, mentre le prime piogge (timide ed appena sussurrate) son tornate a farci sorridere.
Settembre, ed il lavoro in cantina.
Settembre, ed il lavoro al Podere.
Settembre, infinito settembre.
Ottobre, ancora in cantina, con il taglio della legna, la burocrazia, e chissà cos'altro ancora: e le olive non le ho colte, tanto facevano schifo. Parevano già appassite in bocca di forno, eppure erano ancora sulla pianta.
E poi Novembre, ed il freddo nei suoi primi giorni: un freddo, freddo, inaspettato.
Novembre, la legna da ardere, i lavori al trattore, il fieno che già scarseggiava.
Ed alla fine, finalmente, è arrivato Dicembre, freddo, schietto, gioioso.
E finalmente è arrivato il riposo.

Un anno terribilmente duro, il più duro della mia vita, dove il 2014 pare quasi una passeggiata.
Un anno di rimesse economiche, grandi, importantissime.
Un anno di fatica, di solitudine, di arrabbiature, ma sopratutto di prese di coscienza.
Un anno in cui ho visto ben nitido il mio limite, ed ho capito quanto io non possa su ogni cosa che accade al Podere.
Un anno dove ho dovuto mettere il ginocchio a terra, più volte.
Un anno dove più volte mi son chiesto se e quanto valesse la pena continuare a lottare contro il Padreterno o chi per Lui.
Ma su tutto...
Un anno dove la Meraviglia è tornata ad essere quotidiana.
Un anno in cui sono divenuto Uomo come mai prima di allora.
Un anno dove tutto si è ribaltato, andando ad assumere colori ed odori che neanche nei sogni avevo desiderato.
L'anno in cui ho scoperto una Felicità senza tempo, e che ha gli occhi di mia Figlia.
Magari Agronomicamente questo non cambierà molto, ma questo 2017 rimarrà indelebile per un motivo: questo è l''anno in cui sono divenuto Padre.

Buon 2018 a tutti voi.

10 commenti:

  1. Questa nascita riscatta tutto il 2017.... congratulazioni! Ora tutti insieme pensiamo a un 2018 positivo, per lei, per noi.... e sappi che ti ammiro per il lavoro duro che fai, per il coraggio, la coerenza, la resistenza, la perseveranza.... e la fiducia che mi trasmetti.

    Auguri per tutto!
    Cinzia

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    1. Grazie Cinzia per queste tue belle parole, ed anche a te auguro tutto il meglio per questo 2018.
      Ciao
      A.A.

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  2. Ho pensato anche io che dopo tanto patire...finalmente hai/avete avuto una magnifica rivalsa su tutto quanto ti ha impietosamente vessato e molestato.
    Non mi mancherà il 2017. Affatto. Pare anzi che abbia già contagiato anche i primi giorni del nuovo anno. Mannaggia.
    Ma la tua gioia è troppo grande per adombrarla con i miei pensieri.
    Invece desidero con tutto il cuore augurare a voi tre ogni bene. E che sia un anno di crescita, davvero sereno e prospero.
    Con affetto Susanna

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    1. Cara Susanna,
      di anni bui ce ne sono e ce ne saranno sempre.
      Se mi leggi da tempo, sai che io ne ho già passate di annate toste e contrarie, ma senza dubbio questa 2017 è stata quella più estenuante, lunga, faticosa, deludente, preoccupante per il mio lavoro.
      La gioia incontenibile dell'arrivo di questa Meravigliosa creaturina ha sconvolto, in positivo, tutto.
      La Felicità, ci dicono, che ce l'abbiamo sotto gli occhi, ogni giorno.
      Forse dovremmo tutti rimparare a sapercela coltivare, un pò come un buon orto che sa dare frutti durante tutto l'anno.
      A te l'augurio che questo 2018 sia diametralmente opposto a all'anno appena terminato.
      di cuore
      A.A.

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  3. Cosa vuoi che ti dica,alla fine se c'è la salute,poi il 2018 sarà un anno stupendo per tutti,ottimismo perbacco!!
    Buone feste di tutto cuore.

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    1. La penso come te: il 2018 sarà un grande anno.
      Iniziamo a convincercene e saremo già a metà dell'opera.
      ciao e buon anno a te
      A.A.

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  4. Dovresti brevettare il tuo nome fare una linea d'abbigliamento, m'immagino le magliette in vendita nei consorzi agricoli:agricoltore anacronistico!

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    1. A me basterebbe "solo" avere un anno decente per poter coltivare quanto debbo...dopo anni di tribolazioni.
      Comunque grazie per l'idea: è divertente.
      ciao
      A.A.

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