Sono qui a parlare in prima persona di queste fredde giornate di inizio febbraio.
Anche qui la neve non si è fatta aspettare, e i lavori di routine sono divenuti lavori estenuanti.
La neve è bella, e non sarò certo io a fare sciocche digressioni su quanto sia bella "solo sui monti": io sono un contadino, e piglio quello che viene.
E adesso viene la neve, quindi c'è da attrezzarsi.
Alla mattina infatti la semplice governatura degli animali si è trasformata in un'impresa che assorbe gran parte della mattinata: ogni volta che vado da un gruppo di animali devo portare due secchi di acqua calda.
Ogni volta che voglio l'acqua calda devo tornare al podere.
Ogni volta che torno a podere devo ripercorrere stradelli (e non) innevati.
Ogni volta che ripercorro gli stradelli innevati arrivo al podere già stanco...e l'acqua calda va preparata.
Infatti, come volevasi dimostrare, la caldaia è andata in blocco (o non so io cosa mai abbia), e mi ha lasciato alla "vecchia maniera", con i pentoloni sulla cucina economica 24ore al giorno.
I pentoloni bollono, e costantemente attingo acqua per scongelare gli abbeveratoi degli animali: dalle bottiglie dei conigli al trogolo delle scrofe.
Ed oltre all'acqua c'è da rinterzare la paglia, aggiungendone sempre di nuova; c'è da portare fieno e pastoni; c'è da controllare che tutto proceda bene..e c'è da spalare ancora la neve.
Il ghiaccio, vero nemico di queste giornate, si insidia sotto il bianco manto, e gli scivoloni sono in agguato.
Il nuovo paio di stivali che ho è certamente molto comodo, ma le due paia di calzettoni di lana non mi proteggono dal freddo...e i piedi sono sempre diacci marmati.
Comunque le fronde degli alberi sono innevate, e la neve non si decide a scendere..ed anzi pare attendere nuove nevicate.
Nelle ultime 72 ore la neve è scesa copiosa a più riprese, e tutto intorno pare tacere..essere come addormentato.
Un lontano cigolio annuncia l'arrivo dello spazzaneve, ma agli animali poco importa che la strada sia finalmente sgombra: loro hanno fame, e quindi è bene che siano approvvigionati a dovere.
I maiali grufolano intorno al trogolo felici per le manciate di granturco che eccezionalmente gli ho dato per l'occasione.
da loro la neve è bassa e non c'è bisogno di spalare per liberargli il passaggio.
Le capre si affacciano in cerca di erba, ma rientrano subito al caldo.
In questi giorni sono iniziati i parti, e quindi paglia e fieno bono non devono mai mancare.
Polli, anatre e conigli sono al chiuso nei pollai, e rimangono a debita distanza da tutto "questo bianco": la neve da loro è oltre mezzo metro e preferisco tenerli al chiuso per qualche giorno, foraggiandoli a dovere con crusca, grano e farina di gran turco.
Infine l'orto...
...silente e sommerso lascia intuire che i tanti cavoli, fave, agli e cipolle rischiano una drastica ghiacciata e bruciata da freddo.
Ma si ripartirà da quanto rimasto senza troppo sgomentarsi, visto che non ci si può far nulla.
La mattinata si conclude poco prima dell'ora di pranzo quando, dopo aver fatto i carichi di legna per le stufe ed il camino, rientro finalmente nel tepore della casa e mi levo gli stivali.
Nel canto del fuoco mi scongelo i piedi, attendendo un bel piatto di minestra calda.
Ma la giornata non è finita, visto che al pomeriggio c'è da ripetere tutto...solo che con la fretta del buio.
Ma la neve è bella..come l'inverno.
Ci si scalda dal freddo, mentre l'acqua penetra nelle viscere della terra e tutto si prepara per la primavera.
L'inverno è bello..e ci vuole.