Ho deciso così.
Ho deciso di REGALARMI un post.
Ho deciso di prendermi uno spazio, all'interno di questo mio spazio, dove parlerò di tutte tranne che di agricoltura.
Sino ad oggi, dal lontano settembre 2011, in ogni mio post L'agricoltura è stata la protagonista, come protagonista è nella mia Vita.
A Lei, direttamente o indirettamente, ho dedicato sempre buona parte del mio tempo, e buona parte delle mie Passioni.
A Lei, e per Lei, ho aperto questo blog, facendomi aiutare all'inizio, e improvvisandomi scrittore in seguito.
Lei, l'Agricoltura, non me ne vorrà se approfitterò di questo spazio per parlare di cose che proprio non c'entrano nulla.
Ma oggi è il mio compleanno, e sfruttando questa "festa e feria", mi sono messo qui, di fronte a questo schermo, con buona musica ad accompagnarmi, e la voglia di liberare almeno alcune delle cose che MI PIACCIONO.
Cose che MI PIACCIONO e che sono scollegate magari dal mio Vivere con le mani sporche di terra, il mal di schiena, le soddisfazioni ed i pensieri tanto Anacronistici che voi lettori conoscete.
Non me ne vogliate se prendo tale licenza, ma semplicemente questo è un regalo che faccio a me stesso: un posto che dovrò tornare a leggere e rileggere, nel tempo, magari negli anni, per fissare nero su bianco quanto talvolta rischia di scomparire.
Crescere non è sempre facile.
Avere un ruolo talvolta è molto difficile.
Essere dedito alla propria causa troppo spesso ci distoglie da molte cose, e molte di queste sono proprio quelle che ci piacciono.
Tra una vita di studio, di Passioni condivise, di Passioni sussurrate, di timidezza ed audacia, di stacanovismo ed ozio, di accelerate e brusche frenate, di paure non dette, di segreti assoluti, di desideri nascosti, e di tanta voglia di leggerezza, oltre il mio essere un Agricoltore Anacronistico, io sono un uomo che ha tante passioni, e tante sono le cose che Mi Piacciono.
Mi Piace.
Mi Piace ascoltare la musica lirica quando sono solo in casa, magari mentre faccio le faccende durante al giorno, o con le cuffie alle orecchie di notte tarda.
Mi Piace Gioacchino Rossini, mi piacciono le sue opere, mi da carica, mi fa sorridere, mi fa stare bene: un uomo che del Gusto del Piacere ne aveva fatto un'arte di vita.
Mi Piace Giacomo Puccini, da sempre, e per sempre per me sarà La Bohéme, le sue Grandi Arie, la mia pelle d'oca, sempre.
Mi Piace guardare le barche a vela ferme nel porto, il canto del sartiame che sbatte, e del vento che vi fischia attraverso.
Mi Piace fantasticare stando in un posto, giocando su viaggi mai fatti, immaginando come sarebbe se potessi vivere almeno un mese della mia vita in barca a vela.
Mi Piace pensare che potrò essere un marinaio di montagna.
Mi Piace il vento in faccia: il vento mi placa e mi ricarica, sempre.
Mi Piace guardare il cielo di notte, e farmi venire il mal di testa a furia di contare le stelle.
Mi Piace parlare di astronomia, e raccontare agli altri i nomi delle costellazioni, dei pianeti, e tutti quegli aneddoti che mi accompagnano da sempre.
Mi Piace la Pasta al Forno con tanto ragù rosso e tanta besciamella, proprio come sa farla mamma: la mangerei anche in capo ai tignosi.
Mi Piace la panzanella in estate, la carne alla pizzaiola in inverno, il castagnaccio tutto l'anno, ed il pandoro sino a sentirmi male.
Mi Piace il risotto all'ortica di mia moglie, la sua torta di carote, la sua voglia di farmi assaggiare cose diverse, ogni volta.
Mi Piace il suo impegno nel farmi mangiare pesce, e la sua costanza nel farmi mangiare verdura in ogni pranzo o cena, in ogni forma, ed in ogni soluzione.
Mi Piace cucinare il ragù, ricordando le parole della mia bisnonna, quelle della mia nonna, e quelle della mia mamma...ed ogni volta facendolo a modo mio, com'è giusto che sia.
Mi Piace lavorare la carne, tagliarla, sistemarla, cucinarla e...mangiarla.
Mi Piace ricordare sempre che io mangio quello che allevo, ed allevo quello che posso sostenere con le produzioni della mia azienda.
Mi Piace confrontarmi sul cibo, sopratutto con chi la pensa in modo diverso dal mio.
Mi Piace dare nomi ad ogni cosa, animale, luogo, albero, momento.
Mi Piace dare soprannomi a chiunque, e ridere di questo.
Mi Piace ricordare aneddoti, inventare storie, ascoltare racconti.
Mi Piace aprire il libro di Pellegrino Artusi almeno una volta a settimana, e leggere a voce alta una sua ricetta, magari avendo come spettatori il cane ed il gatto.
Mi Piace leggere Ernest Hemingway.
Mi Piace rileggere Il Vecchio ed il Mare, almeno una volta ogni due anni.
Mi Piace la poesia di Pablo Neruda.
Mi Piace leggere Carlo Cassola, cresciuto con i suoi racconti in una terra ed una storia che in qualche modo riesce ad appartenermi.
Mi Piace perdermi nei racconti di Isaac Asimov, e ritrovarmi chissà dove.
Mi Piace scegliere un libro per iniziare la mia "vacanza estiva", e sentirmi in vacanza mentre lo leggo.
Mi Piace la Fantascienza, leggerla nei libri di mio babbo, nei libri da me scelti negli anni, e vederla nei film, che siano belli o meno belli.
Mi Piace raccontare della mia Passione per la Fantascienza.
Mi Piace (anzi Amo) l'universo (espanso e non) di Star Wars, e non posso (e voglio) farci niente se questa è una mia Grande Passione.
Mi Piace rivedere i film della saga (di Star Wars), magari in lingua originale, o doppiati in altre lingue, tanto per ridere quanto per imparare.
Mi Piace sentirmi un "bimbone di 38 anni" di fronte all'uscita di uno dei film di Star Wars.
Mi Piace E.T., Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, e tutta la fantascienza di Steven Spielberg.
Mi Piace Stanley Kubrick, e dal suo 2001:Odissea nello spazio è iniziata la mia passione per questo immenso regista.
Mi Piace la fotografia di Berry Lindon, il montaggio di Arancia Meccanica, il Peter Sellers de Il Dottor Stranamore, il finale di Full Metal Jacket, e tutto di Shining.
Mi Piace riguardare La Vita è Meravigliosa (di Frank Capra) la notte della vigilia di Natale.
Mi Piace il Natale.
Mi Piace Babbo Natale.
Mi Piace pensare, inventare, cercare e nascondere i regali di Natale per gli altri.
Mi Piace il Pranzo di Natale fatto a casa dei miei genitori.
Mi Piace fare sorprese.
Mi Piace guidare il mio fuoristrada.
Mi Piace guardare le corse ciclistiche, saltare sul divano e pedalare (per finta) durante la trasmissione delle gare.
Mi Piace pensare che Marco Pantani sia stato il più grande tra i grandi.
Mi Piace pensare alla salita di un ciclista come metafora di vita.
Mi Piace affondare le dita dei piedi nella sabbia fresca.
Mi Piace affondare la mano nel sacco del grano, o in quello dei fagioli.
Mi Piace bere il caffè solo quando questo è buono.
Mi Piace il vino buono, fatto con metodo naturale, e che mi racconti una sua storia.
Mi Piace trovare e scovare storie in tutto quello che faccio.
Mi Piace fare fotografie.
Mi Piace pensarmi un fotoamatore con troppo poco tempo da dedicare alla propria Passione.
Mi Piace mettere sempre gli stessi cappelli: di paglia per il lavoro nei campi, a tesa verde per guidare l'auto, il mnarsigliese di velluto per gli inverni, e la vecchia papalina blu per il lavoro al freddo.
Mi Piace essere un abitudinario.
Mi Piace avere gente a casa solo quando so che avrò gente a casa.
Mi Piace sedere di fronte al camino, anche in estate, e lì trascorrere le ore di veglia e chiacchiere.
Mi Piace cercare i funghi.
Mi Piace studiare i funghi.
Mi Piace passeggiare nel bosco, ascoltare, annusare, osservare.
Mi Piace l'odore della legna verde appena tagliata.
Mi Piace giocare con le foglie di castagno.
Mi Piace avere sempre un coltello in tasca.
Mi Piace l'orologio a cipollone di mio nonno,e tenerlo al taschino per le buone occasioni.
Mi Piace mantenere e coltivare il ricordo nei miei nonni, tutti.
Mi Piace parlare della loro vita, di quello che hanno fatto prima che io nascessi, e del loro modo di volermi bene.
Mi Piace l'idea di essere domani un Nonno, e forse un pò lo sono sempre stato.
Mi Piace quando mi dicono che assomiglio a qualcuno della mia famiglia.
Mi Piace quando mi dicono che io sono diverso dai membri della mia famiglia.
Mi Piace essere me stesso.
Mi Piace presentarmi alla mia maniera, togliendomi il cappello, con un baciamano, o dando del Voi a persone molto anziane.
Mi Piace fregarmene del giudizio altrui sul mio modo di essere.
Mi Piace avere Amici, ma Mi Piace ancora di più averne pochi ma sinceri.
Mi Piace stare in gruppo.
Mi Piace stare da solo, sopratutto nel castagneto.
Mi Piace farmi la doccia fresca in estate, e tiepida in inverno.
Mi Piace la vecchia Politica, quella che io non ho mai conosciuto, e che forse mai potrò conoscere.
Mi Piace leggere il quotidiano di carta, quando è possibile.
Mi Piace ascoltare la musica quando guido.
Mi Piace la musica dei Queen, la voce e l'interpretazione di Freddie Mercury, l'inconfondibile chitarra di Brian May, la ritmica di Roger Taylor, e l'essere marginale e fondamentale di John Deacon.
Mi Piace Bohemian Rhapsody, in ogni momento della mia Vita.
Mi Piace definirmi un "fan" dei Queen, e ricordare sempre che tutto ebbe inizio da quel telegiornale dell'86 e quel servizio sul loro concerto di Wembley (e ricordare che io avevo 7 anni).
Mi piace il basso di Jaco Pastorius, e Mi Piace che mi accompagni in molti nei miei momenti notturni.
Mi Piace la tromba di Miles Davis, il sax di John Coltraine, il Jazz nelle ore che seguono il tramonto.
Mi Piace il blues, ascoltarlo dal vivo, ricordare di quando potevo ancora suonarlo, tra tante birre scure ed un pugno d'Amici.
Mi piace la voce di Bruce Springsteen, di Demetrio Stratos, Roger Daltrey, Joe Cocker, Dolores O'Riordan, Annie Lennox, Janis Joplin, Patti Smith, David Bowie.
Mi piace l'interpretazione e la poesia di Francesci Guccini, Bob Dylan, Fabrizio De Andrè, James Taylor, Rino Gaetano, Cat Stevens, Ivan Graziani.
Mi Piace quando la musica assume una posizione sociale, e Mi Piace che le posizioni sociali abbiano le proprie musiche.
Mi Piace scrivere con il lapis e con la penna bic blu.
Mi Piace trovare le rime.
Mi Piace l'ottava rima.
Mi Piace leggere Dante.
Mi Piace leggere solo libri fatti di carta.
Mi Piace baciare mia moglie, ed emozionarmi ogni volta.
Mi Piace la Spuma Bionda, l'Acqua Brillante e la Cedrata Tassoni...anche se non le bevo quasi mai.
Mi Piace stare con le persone più grandi di me ed imparare ogni volta, ma Mi Piace anche insegnare qualcosa ai più giovani, e vedere le loro passioni che crescono avide di spazio e tempo.
Mi Piace dormire in un letto duro, Mi Piace il coprime peso (le coperte pesanti) che mi schiacciano un pò il corpo, Mi Piacciono le lenzuola di flanella.
Mi Piace indossare le doppie calze in inverno, e la canottiera senza maniche in estate.
Mi Piace guardare la televisione alla sera dopo cena.
Mi Piace la serie tv Lost, Game of Thrones e The Big Bang Theory.
Mi Piace Super Quark, Piero Angela ed Alberto Angela.
Mi Piace ascoltare il giornale radio.
Mi Piacciono le previsioni del tempo, e sopratutto Mi Piace tentare di farne di mie, ed illudermi di riuscire a capirci qualcosa.
Mi Piace quando il dottore dice che sto bene.
Mi Piace sentirmi bene quando il dottore dice che non sto bene.
Mi Piace l'omeopatia, i rimedi naturali, l'erboristeria...e sopratutto Mi Piace evitare di curarmi in modo convenzionale.
Mi Piace sognare, ricordare i sogni, riprendere i sogni, e fare sogni lucidi.
Mi Piace stare con i miei cani, Mi Piace la loro devozione, ma sopratutto Mi Piace che siano loro ad insegnarmi molte cose.
Mi Piace fumare tabacco naturale, dentro della radica, e con lentezza e gusto.
Mi Piace essere sposato.
Mi Piace fantasticare su quando sarò padre.
Mi Piacciono tante cose, che qui non voglio dire, legate al rapporto con la mia famiglia, al nostro volersi bene, al nostro modo di comunicare.
Mi Piace quando nonna mi dice di andare piano con la macchina, di turarmi (coprirmi) bene con la sciarpa, e di dormire.
Mi Piace non essere una persona social, e Mi Piace sentirmi libero da tutte quelle seghe mentali che regolano invisibili i ritmi dell'essere social.
Mi Piace la sincerità, anche quando questa è brutale.
Mi piacciono le ciliegie mangiate dalla pianta, la violetta mammola tra i denti in primavera, mangiare la neve appena caduta, e avere addosso l'odore del caminetto.
Mi Piace essere Anacronistico, e non vorrei essere differente da questo (altrimenti non sarei più Io).
tra autarchia e visionarietà, stoicismo e pragmatismo: una raccolta di tradizioni, quotidianità e progetti di un amante della campagna che vede nella Naturalità l'unica via
Taglio dell'erba per gli animali del podere
venerdì 30 giugno 2017
sabato 24 giugno 2017
San Giovanni, senza erbaggi da raccogliere
La tradizione del giorno di San Giovanni ha radici profonde in tanti territori, ed anche nel mio il 24 giugno c'è un sacco da fare.
Ma non quest'anno...
Niente noci per fare il nocino.
Niente spigo (lavanda) per fare i mazzetti, o per distillarne olio essenziale.
Niente Iperico (già Erba di San Giovanni) per la tintura tanto preziosa.
Niente mazzetto da appendere all'uscio di casa, contro le streghe ed i malanni.
Niente.
Giorno dopo giorno è sempre più complicato trattenere la vita nelle piante di casa, ed in quelle di tutta l'azienda.
Molte, troppe, le piante che stanno seccando.
Molta, troppa, l'acqua richiesta per una minima sopravvivenza.
Ho fatto una stima: ogni giorno mi occorrerebbero indicativamente 38 metri cubi (38.000 litri) di acqua, e 45,5 viaggi con il trattore (e la botte da 800 litri), e 23 ore e 45 minuti di tempo...solo per far sopravvivere le mie piante.
Ogni giorno...
...ed ogni giorno debbo scegliere a quale pianta offrire un'opportunità di vita ed a quale pianta presentare un'opportunità di morte.
Il salice dietro casa, messo con mia moglie 6 anni fa, sta seccando.
La siepe di alloro, e quella di lauro ceraso, stanno seccando.
Le piantine nuove nel frutteto stanno seccando.
Le rose canine messe a far da sieponale stanno seccando.
Gli aceri di 15 anni trapiantati stanno seccando.
I cipressi intorno al podere stanno seccando.
I lecci recuperati dai campi, stanno seccando.
La grande quercia recuperata anch'essa dal campo, sta seccando.
Le rose di fronte casa (ognuna un ricordo con mia moglie) stanno seccando.
La grande pianta di salvia, messa a dimora da un ramo di una nostra vecchia pianta, dopo dieci anni sta seccando.
Nel'orto le patate stanno seccando.
Le vette di diversi olivi stanno seccando.
...non credo sia necessario continuare.
Questo San Giovanni passerà nell'anonimato, mentre io continuo a mangiare polvere su polvere, e mi ingegno per aumentare l'acqua disponibile per irrigare.
Noi non abbiamo un pozzo, e la fonte più vicina è a 7 kilometri dal podere: terminate le scorte della fù acqua piovana, prosciugata la pozza vicino casa, l'unico modo è fare avanti indietro con la macchina e portare 600 litri di acqua al giorno, oltre agli oltre 300 che porta mio padre.
900 litri al giorno, contro i 38.000 di cui necessiterei.
...non credo sia necessario continuare.
Viva la Vita, che arsa si consuma,
Tra le dita di polvere e la bocca di fiele.
Domando al Padreterno se si sia dimenticato di queste terre.
Mi arrabbio contro me stesso, pensando che avrei potuto fare di più per essere pronto a tutto questo.
E domani sarà ancora caldo, ed asciutto.
M'illudo che tutto questo presto finirà.
Ma non quest'anno...
Niente noci per fare il nocino.
Niente spigo (lavanda) per fare i mazzetti, o per distillarne olio essenziale.
Niente Iperico (già Erba di San Giovanni) per la tintura tanto preziosa.
Niente mazzetto da appendere all'uscio di casa, contro le streghe ed i malanni.
Niente.
Giorno dopo giorno è sempre più complicato trattenere la vita nelle piante di casa, ed in quelle di tutta l'azienda.
Molte, troppe, le piante che stanno seccando.
Molta, troppa, l'acqua richiesta per una minima sopravvivenza.
Ho fatto una stima: ogni giorno mi occorrerebbero indicativamente 38 metri cubi (38.000 litri) di acqua, e 45,5 viaggi con il trattore (e la botte da 800 litri), e 23 ore e 45 minuti di tempo...solo per far sopravvivere le mie piante.
Ogni giorno...
...ed ogni giorno debbo scegliere a quale pianta offrire un'opportunità di vita ed a quale pianta presentare un'opportunità di morte.
Il salice dietro casa, messo con mia moglie 6 anni fa, sta seccando.
La siepe di alloro, e quella di lauro ceraso, stanno seccando.
Le piantine nuove nel frutteto stanno seccando.
Le rose canine messe a far da sieponale stanno seccando.
Gli aceri di 15 anni trapiantati stanno seccando.
I cipressi intorno al podere stanno seccando.
I lecci recuperati dai campi, stanno seccando.
La grande quercia recuperata anch'essa dal campo, sta seccando.
Le rose di fronte casa (ognuna un ricordo con mia moglie) stanno seccando.
La grande pianta di salvia, messa a dimora da un ramo di una nostra vecchia pianta, dopo dieci anni sta seccando.
Nel'orto le patate stanno seccando.
Le vette di diversi olivi stanno seccando.
...non credo sia necessario continuare.
Questo San Giovanni passerà nell'anonimato, mentre io continuo a mangiare polvere su polvere, e mi ingegno per aumentare l'acqua disponibile per irrigare.
Noi non abbiamo un pozzo, e la fonte più vicina è a 7 kilometri dal podere: terminate le scorte della fù acqua piovana, prosciugata la pozza vicino casa, l'unico modo è fare avanti indietro con la macchina e portare 600 litri di acqua al giorno, oltre agli oltre 300 che porta mio padre.
900 litri al giorno, contro i 38.000 di cui necessiterei.
...non credo sia necessario continuare.
Viva la Vita, che arsa si consuma,
Tra le dita di polvere e la bocca di fiele.
Domando al Padreterno se si sia dimenticato di queste terre.
Mi arrabbio contro me stesso, pensando che avrei potuto fare di più per essere pronto a tutto questo.
E domani sarà ancora caldo, ed asciutto.
M'illudo che tutto questo presto finirà.
domenica 4 giugno 2017
Fanculo tutto il resto: delirio e consapevolezza
E' passato più di un mese dal mio ultimo post.
Un mese lungo, posso giurarlo, di quelli che non ti scordi tanto facilmente, dove la testa pare essere dentro un frullatore che gira a mille.
Provo a fare il punto della situazione, alla mia maniera, tutto d'un fiato.
Ci son momenti nella Vita in cui senti che il vento ti tira contro, in cui il respiro si fa pesante e le mani perdono forza.
Ci sono momenti in cui la Terra non è mai stata così bassa, le giornate così lunghe ed il letto così scomodo.
Ci son momenti in cui sorridere è tanto difficile.
Ci son momenti in cui "come fai sbagli".
Ci son momenti in cui lo specchio ti dice cose poco piacevoli, ed intorno a te hai troppa polvere sollevata per capire bene cosa stia accadendo.
Questi son momenti, e come tali son destinati a passare, durare sino ad un certo punto, ad esaurirsi.
E' da qui che viene la forza di buttare gli occhi oltre tutto questo, mentre il cuore ancora ha fatica ad orientarsi.
Io sono una persona semplice, ed ho sempre avuto l'ambizione di...avere una vita semplice: non ho mai voluto fare l'astronauta da bambino, ne tanto meno girare il mondo da ragazzo, ed oggi che son uomo sogno una vita di semplicità.
Ho bisogno di regolarità, di rituali da ripetere, di un limite fisico alle cosa da fare...ed in questo momento tutto questo mi manca fortemente.
Continuamente bersagliato da eventi atti a destabilizzarmi, mi aggrappo a quelle radici profonde e solide che ho per reggere il colpo, ed aspettare che passi la buriana.
Perchè son momenti...e la buriana passa sempre. Io questo lo so.
La Campagna non mi è ostile...
...le persone talvolta lo sono.
Accarezzo il cane una volta a vantaggio, mentre lo guardo invecchiare ed ancora rimanere cucciolone eterno.
Tutto sta correndo, e mentre fuori c'è odore di Luglio, si è chiuso oramai un Maggio decisamente turbolento, empio di novità, di emozioni, di scosse.
Nella novità, anche se d'acchito c'è dolore, sempre vedo cose buone, cose migliori, cose che mi faranno stare meglio.
Sudare mi da energia, stancarmi fisicamente mi fa stare bene, avere le mani sporche mi da soddisfazione, ma son le persone ostili che mi logorano.
Un pensiero quotidiano: buttar fuori quella rabbia che inevitabilmente si è accumulata e che continua ad accumularsi.
Sfogarsi, contro chi ti giudica a prescindere o contro chi ti pugnala alle spalle.
Sarebbe lecito, vero? Certamente sarebbe umano, mentre invece trovo poco umano dover trattenere sempre, per non peggiorare le situazioni, per non ledere le già evidentemente lese suscettibilità altrui.
Più invecchio e più mi rendo conto di non avere un carattere facile, e negli anni mi sto chiudendo sempre di più.
Schivo, restio a quei riflettori social, vivo una vita asocial, in mesi lunghissimi fatti di crescenti impegni, con una stagione che pare letteralmente IMPAZZITA, e con alcune delle persone che dovrebbero (dovrebbero?) esserti alleate che si impegnano per farti sentire la persona più brutta del mondo.
Se penso alle energie che ho impiegato per capire ed ascoltare il prossimo...
Se penso al tempo che ho trascorso a trovare le giuste parole per farmi capire dal prossimo...
Se penso a quanto cuore e testa ho letteralmente consumato per il prossimo...
Ecco che mi viene voglia di mandare tutti a fare in culo, fare fagotto, e andarmene in cima ad un monte a vivere davvero come un eremita.
Le arrabbiature non smaltite s'incancreniscono nelle budella, e le imprecazioni non bastano più a dare quell'attimo di respiro.
Qualcosa deve cambiare.
Io devo cambiare.
Non posso continuare a rivivere tutto questo ancora, a qualche giorno dai 38 anni, con responsabilità crescenti e di nuove in arrivo.
...
Sono tanto incazzato.
Ieri entrando nella stalla il Becco faceva la consueta prova di forza con il sottoscritto, ma un'occhiata...una sola è bastata per farlo entrare nella stalla in un angolo.
Così non mi era mai capitato.
...
Mi guardo intorno a vedo polvere.
Quest'anno ho dovuto farmi aiutare per fare il fieno, ed oltre il danno la beffa: esattamente 1/3 rispetto allo scorso anno.
Un terzo...vuol dire che ho perso il 66% di fieno...vuol dire che dovrò comprare il fieno, per la prima volta in vita mia dopo tantissimi anni (l'ultima volta non avevo ancora il podere).
Tutto secco, come se fossimo in un deserto: poca l'erba, stenta e già gialla.
La Mignola degli ulivi, abbondantissima, cade, ed alcuni ulivi stanno perfino perdendo le foglie per la siccità. Questi alberi non campano di sabbia ma di acqua.
La vigna è stenta, e dopo la gelata bastarda di più d'un mese fa, adesso soffre le pene dell'inferno per portare avanti quel poco di verde che è riuscita a salvare o a far riscoppiare.
Una fioritura breve, e subito allegagione per quelli che paiono grappolini piccoli e radi.
Il frutteto poi...un magone.
Completamente seccate il 40% delle piante, ed un 20% sta morendo: messe a dimora di marzo, prima la siccità, poi la gelata, ed adesso ancora la siccità.
Povere piante...mi ci piange il cuore.
Nell'orto le patate si stanno ammalando, ed il consumo di acqua è arrivato a livelli altissimi: sinceramente non so come potrò affrontare nei tre mesi e mezzo di caldo che ho davanti.
...
Questo blog sta divenendo un muro del pianto, e non mi sta bene.
Forse è bene che io ignori i miei problemi e qui racconti solo il bello di una vita che fatica ad essere bella.
Forse sto diventando lamentone, o forse sono diventato pessimista?
O forse sono dentro il mio momento catartico ed ancora non me ne sono reso conto.
...
Fuori il sole brucia, oggi ho indossato per la prima volta dei pantaloni corti: queste gambe bianche e pelose fanno schifo,ma tanto qui non mi vede nessuno, ed è troppo caldo per mettermi a fare sfilate di moda nell'aia.
...
Maggio è stato anche portatore di bellissime notizie, e voglio concludere così questo mio discorso a cuore aperto.
Concludere con il bello, che c'è ogni giorno nella vita di tutti noi, e che a volte si rivela come fantastico.
Molte sono le cose che prendono il verso giusto, e quelle sono importantissime: cose che si "aggiustano" e cose che si "avvicinano".
Sorrido quindi, pensando alla bellezza di queste cose, e me ne esco di casa ad annusare il basilico ed a cogliere due ciliegie.
Fanculo tutto il resto.
Un mese lungo, posso giurarlo, di quelli che non ti scordi tanto facilmente, dove la testa pare essere dentro un frullatore che gira a mille.
Provo a fare il punto della situazione, alla mia maniera, tutto d'un fiato.
Ci son momenti nella Vita in cui senti che il vento ti tira contro, in cui il respiro si fa pesante e le mani perdono forza.
Ci sono momenti in cui la Terra non è mai stata così bassa, le giornate così lunghe ed il letto così scomodo.
Ci son momenti in cui sorridere è tanto difficile.
Ci son momenti in cui "come fai sbagli".
Ci son momenti in cui lo specchio ti dice cose poco piacevoli, ed intorno a te hai troppa polvere sollevata per capire bene cosa stia accadendo.
Questi son momenti, e come tali son destinati a passare, durare sino ad un certo punto, ad esaurirsi.
E' da qui che viene la forza di buttare gli occhi oltre tutto questo, mentre il cuore ancora ha fatica ad orientarsi.
Io sono una persona semplice, ed ho sempre avuto l'ambizione di...avere una vita semplice: non ho mai voluto fare l'astronauta da bambino, ne tanto meno girare il mondo da ragazzo, ed oggi che son uomo sogno una vita di semplicità.
Ho bisogno di regolarità, di rituali da ripetere, di un limite fisico alle cosa da fare...ed in questo momento tutto questo mi manca fortemente.
Continuamente bersagliato da eventi atti a destabilizzarmi, mi aggrappo a quelle radici profonde e solide che ho per reggere il colpo, ed aspettare che passi la buriana.
Perchè son momenti...e la buriana passa sempre. Io questo lo so.
La Campagna non mi è ostile...
...le persone talvolta lo sono.
Accarezzo il cane una volta a vantaggio, mentre lo guardo invecchiare ed ancora rimanere cucciolone eterno.
Tutto sta correndo, e mentre fuori c'è odore di Luglio, si è chiuso oramai un Maggio decisamente turbolento, empio di novità, di emozioni, di scosse.
Nella novità, anche se d'acchito c'è dolore, sempre vedo cose buone, cose migliori, cose che mi faranno stare meglio.
Sudare mi da energia, stancarmi fisicamente mi fa stare bene, avere le mani sporche mi da soddisfazione, ma son le persone ostili che mi logorano.
Un pensiero quotidiano: buttar fuori quella rabbia che inevitabilmente si è accumulata e che continua ad accumularsi.
Sfogarsi, contro chi ti giudica a prescindere o contro chi ti pugnala alle spalle.
Sarebbe lecito, vero? Certamente sarebbe umano, mentre invece trovo poco umano dover trattenere sempre, per non peggiorare le situazioni, per non ledere le già evidentemente lese suscettibilità altrui.
Più invecchio e più mi rendo conto di non avere un carattere facile, e negli anni mi sto chiudendo sempre di più.
Schivo, restio a quei riflettori social, vivo una vita asocial, in mesi lunghissimi fatti di crescenti impegni, con una stagione che pare letteralmente IMPAZZITA, e con alcune delle persone che dovrebbero (dovrebbero?) esserti alleate che si impegnano per farti sentire la persona più brutta del mondo.
Se penso alle energie che ho impiegato per capire ed ascoltare il prossimo...
Se penso al tempo che ho trascorso a trovare le giuste parole per farmi capire dal prossimo...
Se penso a quanto cuore e testa ho letteralmente consumato per il prossimo...
Ecco che mi viene voglia di mandare tutti a fare in culo, fare fagotto, e andarmene in cima ad un monte a vivere davvero come un eremita.
Le arrabbiature non smaltite s'incancreniscono nelle budella, e le imprecazioni non bastano più a dare quell'attimo di respiro.
Qualcosa deve cambiare.
Io devo cambiare.
Non posso continuare a rivivere tutto questo ancora, a qualche giorno dai 38 anni, con responsabilità crescenti e di nuove in arrivo.
...
Sono tanto incazzato.
Ieri entrando nella stalla il Becco faceva la consueta prova di forza con il sottoscritto, ma un'occhiata...una sola è bastata per farlo entrare nella stalla in un angolo.
Così non mi era mai capitato.
...
Mi guardo intorno a vedo polvere.
Quest'anno ho dovuto farmi aiutare per fare il fieno, ed oltre il danno la beffa: esattamente 1/3 rispetto allo scorso anno.
Un terzo...vuol dire che ho perso il 66% di fieno...vuol dire che dovrò comprare il fieno, per la prima volta in vita mia dopo tantissimi anni (l'ultima volta non avevo ancora il podere).
Tutto secco, come se fossimo in un deserto: poca l'erba, stenta e già gialla.
La Mignola degli ulivi, abbondantissima, cade, ed alcuni ulivi stanno perfino perdendo le foglie per la siccità. Questi alberi non campano di sabbia ma di acqua.
La vigna è stenta, e dopo la gelata bastarda di più d'un mese fa, adesso soffre le pene dell'inferno per portare avanti quel poco di verde che è riuscita a salvare o a far riscoppiare.
Una fioritura breve, e subito allegagione per quelli che paiono grappolini piccoli e radi.
Il frutteto poi...un magone.
Completamente seccate il 40% delle piante, ed un 20% sta morendo: messe a dimora di marzo, prima la siccità, poi la gelata, ed adesso ancora la siccità.
Povere piante...mi ci piange il cuore.
Nell'orto le patate si stanno ammalando, ed il consumo di acqua è arrivato a livelli altissimi: sinceramente non so come potrò affrontare nei tre mesi e mezzo di caldo che ho davanti.
...
Questo blog sta divenendo un muro del pianto, e non mi sta bene.
Forse è bene che io ignori i miei problemi e qui racconti solo il bello di una vita che fatica ad essere bella.
Forse sto diventando lamentone, o forse sono diventato pessimista?
O forse sono dentro il mio momento catartico ed ancora non me ne sono reso conto.
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Fuori il sole brucia, oggi ho indossato per la prima volta dei pantaloni corti: queste gambe bianche e pelose fanno schifo,ma tanto qui non mi vede nessuno, ed è troppo caldo per mettermi a fare sfilate di moda nell'aia.
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Maggio è stato anche portatore di bellissime notizie, e voglio concludere così questo mio discorso a cuore aperto.
Concludere con il bello, che c'è ogni giorno nella vita di tutti noi, e che a volte si rivela come fantastico.
Molte sono le cose che prendono il verso giusto, e quelle sono importantissime: cose che si "aggiustano" e cose che si "avvicinano".
Sorrido quindi, pensando alla bellezza di queste cose, e me ne esco di casa ad annusare il basilico ed a cogliere due ciliegie.
Fanculo tutto il resto.
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