Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

mercoledì 28 settembre 2016

Ed è Autunno...

Non piove da una settimana ed il cielo, terso sino a ieri, oggi racconta che presto ritornerà a piovere.
Le foglie iniziano a prendere il giallo, ed il vento porta odore di bosco (solo appena) e di terra pronta.
C'è fermento nella campagna, e tutti stanno correndo con le semine e le vendemmie.
La ruspa nella collina di fronte ha ripreso a scavare e riorganizzare la terra, mentre il vicino corre con la sua semina dei suoi prati e fa andare il vecchio trattore ben oltre le ore di luce.
La notte è fresca, e le maniche corte presto spariranno per lasciare spazio a qualcosa di più caldo: questione di giorni...di ore.
Ieri sera il primo "odore di fuoco", ed un rigo che saliva da un podere più a valle: la prima accensione delle stufe/camini è quindi arrivata per qualcuno.
Quel bicchier di vino alla sera non è più un dissetante ma già fa da corroborante, e l'acqua nelle tinozze al mattino inizia ad essere fredda e noiosa per le mani.
L'odor di "Amore di Becco" condisce l'aria intorno al podere, mentre le galline spiumano "a freddo", preparandosi per ciò che sarà.
Un attimo solo, e l'ultimo garrire di rondine mi fa guardare sopra il tetto: sono partite questa mattina lasciando spazio agli storni, alle tortore ed ai merli.
Sta finendo Settembre, ed è Autunno...

domenica 18 settembre 2016

Tra un temporale e l'altro si prova a vendemmiare

Condurre la propria azienda con metodo di Agricoltura Naturale vuol dire avere ben pochi mezzi per contrastare le conseguenze della stagione.
Nessun coadiuvante chimico, tanto in vigna quanto in cantina, per cercare di contrastare gli effetti della stagione...
...vivere col naso all'insù, sempre a guardar venti e nuvole, ad interpretare l'andamento climatico, e ad azzardare previsioni.
I dolori alle ossa...e certamente il meteo online, divengono fedeli alleati del sottoscritto e della propria famiglia.
Sole, tanto, nell'inizio del mese...tanto a parere un continuo di Agosto, con le prime verietà da vendemmiare assai pronte e con potenziale alcolico elevato.
Ma presto è arrivata la pioggia, certamente aspettata e desiderata, e questa ha dato un discreto cambio di ritmo alla vendemmia, rendendo il tutto più lento e delicato.
Ed ecco che negli ultimi giorni sono arrivati i temporali settembrini, immancabili da qualche anno a questa parte, ma con loro è arrivata anche la grandine.
La grandine, bastarda sempre, a questo punto è una vera e propria mannaia sul collo dell'uva: i grappoli pronti devono essere vendemmiati assai velocemente, ma quelli ancora indietro sono così esposti ai marciumi acidi che non tarderanno a presentarsi.
Già perchè i grappoli dell'uva, colpiti dai chicchi di grandine, si schiantano, aprendosi all'aria e facendo partire delle microfermentazioni che portano lo zucchero presente a divenire aceto (detto proprio in due parole...per intenderci).
E si capisce che, chi in cantina usa polveri e polverine, può anche permettersi di vendemmiare così l'uva, ma chi come me...come noi questo non lo prevede, tutto cambia.
Il caolino e la bentonite (argille fini) potrebbero essere soffiate con 'impolveratrice (la zolfatrice) nei filari, al fine di accelerare quel processo di asciugatura del grappolo che ridurrebbe il rischio di questi marciumi acidi...ma se continua a piovere questo non servirebbe a nulla...e la vigna è attualmente impraticabile.
Ed allora che si fa?
L'immagine bucolica del contadino spensierato col filo d'erba in bocca prevederebbe un epilogo romantico...
L'immagine dell'Agricoltore Anacronistico prevede ancora moccoli su moccoli (imprecazioni), attesa, preoccupazione, con la certezza che ci saranno compromessi da fare per eventuali rinunce.
Intanto per la prossima settimana sono previste sporadiche pause dalla pioggia, e queste serviranno per comprendere se e quanto l'uva sia ancora in grado di reggere ad altre acquate, visto che il rischio marciscenza c'è anche per quelle uve non colpite dalla grandine: l'acqua gonfia il chicco, e la pelle di questo ad un certo punto cede, lasciando che si creino lacerazioni e facendo entrare l'aria...il resto della storia lo conoscete.
Per fortuna che si guarda sempre al domani, e qest'anno la raccolta delle olive sarà velocissima:la siccità estiva, la mosca dell'olivo e adesso la grandinata ci ha alleggerito notevolmente l'impegno, lasciando (ad oggi) un quarto delle olive sulla pianta.
Non credo di avere molto da aggiungere a tutto questo: aspettare, con il naso all'insù, e correre ai rimedi, tra un temporale e l'altro.