Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

martedì 29 ottobre 2019

Non ho mai smesso di guardarmi allo specchio

Mettere in fila tutte le idee, arginare la troppa parte emotiva di questo momento, e cercare di fare chiarezza lasciando spazio alla testa e tenendo a freno la pancia.
Non è facile quando si sente che lì, proprio a pochi centimetri dalle mani, c'è luce che già ti scalda occhi e pensieri.
Non è facile quando il bimbo che abita dentro di te scalcia per la voglia di fare, di scoprire, di assaggiare.
Mettere in fila tutte le idee, di una Vita intera, di quando ero bimbo e babbo e mamma mi vedevano maturare questa passione, di quando nonno mi teneva la mano e mi "faceva scegliere" il sogno più bello per me, di quando adolescente mandavo a quel paese il professore di turno che voleva demolirmi i sogni, le idee di me studente universitario, sognatore pragmatico, e di quando vedevo nella tradizione e nella Naturalità, l'unica via.
Guardare negli occhi i fallimenti, saper loro dare un nome, un colore, e capire dove siano iniziati e come non possano ripresentarsi più, almeno quelli.
Essere pronto a fallire ancora, facendo a cazzotti con la propria ombra, salvo poi saper far pace col cervello e ripartire.
Impegnarsi per non cadere nel vittimismo, senza neppure rischiare di essere troppo sicuro di se stesso, imparando quella via di mezzo che a quanto pare è davvero lastricata d'oro.
Fregarsene platealmente di quei diti puntati contro, sapendo quanto piccine siano le persone che vi stanno dietro, ed ascoltare piuttosto chi ha voglia di ascoltarti.
Lividi e carezze nello stesso posto, ma questa è la Vita di tutti, mica solo quella di un Agricoltore Anacronistico.
Punto ed a capo, dicevo qualche giorno fa, mentre continuo a guardarmi nello specchio.
Sorrido.



Cammino nel castagneto: annata funesta, con il 70% di castagne bacate.
Avessi avuto i maiali, avrei saputo io come rifarmi.
Cammino nel castagneto, e non c'è fungata nuova: conto i giorni che mi separano da quella che sarà, molto probabilmente, l'ultima occasione per porcini ed ovoli, mentre le foglie stanno coprendo tutto.
Sarà difficile scovar castagne buone e funghi mangerecci sotto a questa coltre gialla.
Devo potare, e potare molto: avrò legna di castagno per il prossimo inverno, ma ci vorrà cavallo, tempo, e schiena buona per portare tutta questa legna sino al podere.
Il trattore adesso proprio non posso permettermelo: rimetterò in uso il vecchio motocoltivatore, lo carrellerò, e mi accomoderò così per questo inverno.
Cammino e penso che tra poco potrebbe iniziare il periodo della neve, e per tener sgombra la strada mi ci vorrà...il trattore, appunto.
Una cosa alla volta: il fuoristrada saprà cavarsela, e se non ce la farà allora studierò un'altra soluzione.
Nel bosco, a margine del torrente, c'è odore di fresco,  Secondo me in estate qui ci saranno tafani da far rabbrividire.
Risalgo, c'è salita, tanta, ma la strada è carrabile. Un gruppo di pini indica l'inizio del pascolo che si affaccia a sud, ancora castagni, e poi tutto è verde.
Vedere il podere da qui è un'emozione grandissima: un abbraccio tra campagna e montagna, dove l'aria è pungente, ma gli odori sono di un agro che vuol ripartire.
Un tempo le pecore e gli asini, domani chissà,
Il susino è martoriato dai caprioli che lo usano come gratta corna: queste lesioni prima o poi lo faranno seccare.
In terra i cinghiali hanno lavorato come un coltro.
Se non recinto io qui non ci colgo un frutto...non ci faccio nemmeno un poco di orto.
Orto di montagna: patate, patate e patate...ma proverò a portar quassù l'esperienze di una vita di orti, e vediamo se nel giro di tre anni sarò riuscito a trovare il modo di farci venire anche i pomodori.
Cammino, e la catasta di legna di fonte alla casa mi dice che, da subito, avrò lavoro da fare: senza legna qui non si campa.
Entro in casa; ancora c'è odore di una vita non mia, non nostra, ma i muri ci abbracciano.
Mobili non scelti, stoviglie, foto ai muri, scarponi...tutti di altri: presto ci sarà cambiamento per la casa, ma senza fretta, prima devo sistemare gli animali, poi noi.
Il sole sta tramontando, ed io non lo vedo: qui l'affaccio è verso est, ma le montagne si tingono di rosso, scatto una foto nella mia testa, immagino quella che sarà la mia prima alba qui.
Sarà una grande Avventura questa.

martedì 22 ottobre 2019

Punto ed a capo

Da dove riprendere?
Potrei usare metafore, potrei dirlo prendendola alla lontana, potrei far finta di niente e rincominciare...
Semplicemente, ho terra sotto i piedi, e posso riprendere il mio lavoro, la mia Vita.
Un'apnea lunga, dolorosa, complicata, ma...necessaria.
Mi sono spostato, son salito di altitudine, ed ho lasciato molto di quello che mi aveva dato da vivere in passato.
Un rinnovamento bello e buono, un cambiamento radicale, frutto di una delle più profonde catarsi che nella mia Vita io abbia mai dovuto affrontare.
Catarsi che ha coinvolto tutta la mia famiglia, e che ci sta rendendo ancor più uniti, ancora più convinti che la scelta fatta sia quella che più ci appartiene, ancor più pronti a sacrificarci per avere anche solo un pezzettino di terra che possa essere nostro, un giorno.
Intanto, saremo pronti a recuperare, accudire, coltivare e rivalutare la Terra che qualcun'altro non ha più voglia (o possibilità) di coltivare.
Quindi, punto ed a capo.