Ho trascorso la maggior parte della mia infanzia con i nonni, ed ho molti ricordi legati al meteo.
Ricordo le mie nonne che, durante la cena consumata assieme, mi dicevano con tono solenne (e quasi di rimprovero): "Shhhh, ora zitto che dicono il tempo!"
Ed ecco che alla televisione il meteorologo barbuto ci raccontava di alte e basse pressioni, di piovaschi e sciroccate, di caldo in arrivo e di probabili nevicate.
C'era "il tempo", ed appunto tutti in famiglia dovevano conoscere cosa sarebbe accaduto il giorno seguente.
Io mi chetavo (stavo zitto) ed ascoltavo attento, quasi come se avessi dovuto poi ripetere quanto veniva detto da quell'uomo con la bacchetta di legno.
Facevo silenzio ed imparavo...e non capivo il perchè di tanto interesse da parte dei grandi.
Il gioco era poi imparare a guardare il barometro con mio nonno, e da quello (e dai dolori che puntualmente loro dicevano di avere) si riusciva ad intuire che tempo avrebbe fatto all'indomani.
Negli anni ho maturato una certa (intima) passione per l'argomento, ho iniziato a leggere qualcosa che mi potesse chiarire le idee ed ho cercato di approfondire (nell'ultimo decennio anche grazie ad internet): la passione oggi è sempre presente, e sicuramente traspare anche dalle pagine di questo blog quanto trovi affascinante il mutare delle "stagioni".
Il fatto di non essere metereopatico mi ha certamente aiutato, e ricordo sempre con piacere quando da bimbo dicevo che "anche la pioggia era bella" ed i miei compagni mi guardavano come se stessi mangiando una lucertola.
E ancora oggi sorrido quando mi dicono: "Domani sarà freddo!" ed io rispondo "...e che t'aspetti, siamo di febbraio!".
Insomma, certamente nonsono la pioggia o il sole a condizionarmi nello spirito (magari nel lavoro si, ma questo è un altro discorso).
Il bosco davanti casa la mattina del 25 febbraio 2013, durante una pausa tra una nevicata e l'altra |
Non sarà questa la discussione dove parlo delle "nuove stagioni" e delle tendenze per gli anni a venire...
...ma vorrei tanto sottolineare un episodio che mi ha fatto riflettere molto: nei primi giorni di gennaio nella rete sono iniziate a circolare notizie riguardanti una possibile ondata di freddo "storico" che avrebbe investito l'Italia di lì a poco.
Non si trattava delle classiche perturbazioni, e neanche di una perturbazione simile a quella del febbraio 2012, ma addirittura si parlava di Freddo da Glaciazione.
Freddo da Glaciazione...
Evidentemente, secondo alcuni studiosi di meteorologia (di varia origine europea), entro la fine di gennaio si sarebbero dovute registrare temperature di molti gradi sotto lo zero (si parlava addirittura di -20°C in pianura padana) che avrebbero perpetuato per molti e molti giorni (addirittura forse settimane intere).
Quelle "previsioni", e mai come in questo caso è giusto virgolettare, dicevano che la neve dell'anno precedente sarebbe stata solo una sciocchezza in confronto a quanto si sarebbe presentato in questo inizio di 2013, e ci mettevano all'erta su tale evento: si doveva essere preparati al peggio.
Ho trascorso serate intere ad approfondire l'argomento, ed in effetti anche qualche illustre meteoman italiano faceva degli accenni a questa possibilità: veniva fatto riferimento ai calcoli matematici che sono alla base delle previsioni e tendenze meteo, ed i numeri che uscivano non erano certo confortanti.
Tale evento veniva puntualmente annunciato, salvo poi la smentita (o rettifica) del caso ed il "sicuro rimando" alle settimane a venire. E puntualmente si succedevano le TIPICHE PERTURBAZIONI INVERNALI (anche a carattere nevoso) che portavano buona parte del centro nord sotto lo zero.
Ma dell'ondata di freddo record...nulla.
Come un fuoco di paglia la notizia bomba, che all'inizio aveva preoccupato molti ed occupato svariati spazi nel web, si stava dissolvendo per lasciare spazio alle consuete perturbazioni invernali.
Insomma...continuando a leggere nei vari siti di meteorologia (che avevano fatto tal proclama) la cosa andava sciamando...e piano piano è finita nel dimenticatoio...in sordina.
E proprio questa mattina, mentre camminavo nella neve per portare il fieno alle capre, ripensavo al cataclisma che si doveva abbattere su di noi e che oramai era già stato dimenticato da tutti.
Perchè parlo di questo?
Perchè sono un appassionato di meteo che ODIA i proclami...e odia questo modo SENSAZIONALISTICO di dare notizie: Freddo da Glaciazione....ma vi rendete conto di cosa REALMENTE vorrebbe dire?
Oggi, anche e sopratutto in occasione di previsioni del tempo, c'è la tendenza a FARE PAURA quando si offre una notizia: caldo record è un concetto che riesco a digerire bene, ma "desertificazione che avanza" non può (o deve) necessariamente rappresentare il medesimo concetto; nevicata eccezionale (vedi quella del febbraio 2012) può essere più che mai giustificata, ma parlare di glaciazione...; le "bombe d'acqua" hanno nome tanto evocativo quanto veritiero (e sono sempre più presenti nel nostro autunno), ma parlare di "tornado" o "piogge monsoniche" lo vedo decisamente inappropriato.
La stagione sta cambiando, e credo che il contadino sia la persona che più se ne rende conto (e forse ne "subisce" le cause), ma la comunicazione nei nriguardi dell'argomento dovrebbe (a mio avviso) essere decisamente diversa: non si tratta di semantica, ma di dare il giusto peso alle cose.
C'è forse tra i lettori uno scienziato che sappia spiegarmi com'è possibile che in Italia...oggi...ci siano contemporaneamente la DESERTIFICAZIONE CHE AVANZA (con relativi periodi di siccità record...), la GLACIAZIONE che incombe (con relativi periodi di freddo/neve record...), i TORNADO che investono la penisola (con raffiche di vento e pioggie torrenziali mai viste).
E tutto questo contemporaneamente.
E' mai possibile che la nostra penisola sia la sede di così diversi eventi catastrofici, e per lo più contemporaneamente?
Ripenso a quel signore con la barba che "diceva il tempo", e a quel modo garbato e pacato che aveva di dare consigli su come vestirsi il giorno seguente...e mi sembra di vivere in un altro luogo...ed in un altro tempo.
Ma c'è davvero così bisogno di fare tanto CLAMORE?
Intanto la vita al podere va avanti, e neve o non neve i capretti stanno nascendo, le galline hanno finalmente iniziato a deporre le uova, la legna dalle cataste sta finendo, e la vigna è ancora da potare.