Settembre è scivolato via, lasciandomi la stanchezza di chi ne deve far mille, e non ne conclude una.
Inconcludenza?
Talvolta credo che il mio sia un mix tra Sana ambizione, riluttanza al chiedere aiuto, ed evidente incapacità al recupero delle forze.
Settembre è scivolato, tra patate da cavare, recinti da fare, materiale da spostare, legna da accatastare e la bimba da accudire.
Un settembre inizialmente fresco, con qualche sporadica pioggia, e poi caldo, uggioso, con sciroccate e bonacce improvvise.
Nemmeno un fungo nel castagneto, nemmeno il tempo per andare altrove a cercarne.
Ho spostato il fieno del 2020, accostandolo alla stalla della cavalla, in modo da usarlo come lettiera, e facendo spazio al fieno dell'anno, che dovrebbero consegnarmi di qui a breve.
Ho organizzato tutti gli attrezzi del trattore sul poggetto dietro casa, tutti in fila, ingrassati, ripuliti, e pronti al lavoro.
Il grano saraceno continua ad essere fiorito, inaspettatamente bello visto il periodo, e le api timidamente apprezzano, senza entusiasmi eclatanti.
Le patate sono state cavate tutte, ed il verdetto è tale: ci abbiamo "ripreso il seme" (ripagato le spese per la semina), ed in più ne abbiamo per noi per (spero) tutto l'anno a venire.
Averle seminate a mezzo maggio, con patate mezze marce e tutti spighite (con ributti molto lunghi) ci aveva da subito fatto pensare ad un'annata a perdere.
La fortuna (perchè a quella talvolta ci dobbiamo appellare) ha voluto che la fine estate non fosse piovosa qui in montagna, e quindi il raccolto è stato salvato. Patate piccole come pezzatura, ma sane e molto buone.
Ecco che una stagione stravolta ci ha permesso di raccogliere molto di più di quello che ci aspettavamo.
Ma a far le cose di fretta, succede che sempre qualcosa vien persa lungo strada.
Di fatto ad ottobre iniziato mi ritrovo con tutto il castagneto ancora da ripulire.
Le felci invadono il suolo, e questo impedirebbe una raccolta più agevole delle castagne, e la pioggia di questa settimana (con relativo scirocco) accelererà la caduta delle prime castagne, quindi...
Quindi dovrò fare i salti mortali, rigorosamente con decespugliatore, per ripulire solo i castagni che a mio avviso meriteranno la pulizia sotto chioma: se mai entrassi con il trattore a cingoli nel castagneto per trinciare, farei un più danno che altro con i terreni fradici e le pendenze che mi ritrovo.
E fatica sia...e di corsa, per giunta.
Per quanto riguarda l'orto, settembre è stato una meraviglia: se agosto ci aveva messo in ginocchioni, con la sua siccità, settembre ci ha donato corbelli e corbelli di verdure buone, facendo riprendere i cavoli, allungando il ciclo dei pomodori (abbondanti, belli, e finalmente con buccia più fina), degi zucchini, e dei legumi tutti.
Abbiamo stivato in congelatore una quantità di fagiolini tale da far venire la colite anche al più temerario dei vegani, credetemi.
Purtroppo una varietà di cipolle non ha dato buoni frutti, e sono rimaste piccole, molto piccole, mentre la rossa di Firenze e la dorata di Parma son cresciute belle, schiette, e buonissime (ma purtroppo poche per soddisfare l'intero fabbisogno annuale della famiglia).
Le Api continuano il periodo di crisi, limitando il loro bottinare (nonostante l'abbondante fioritura di saraceno), ed ho dovuto trattarle con Acido Ossalico causa il drastico abbassamento delle temperature notturne.
Ammetto di essere un amante del Timolo, per la lotta alla Varroa, ma per avere un buon effetto ci vorrebbero temperature medie che questo settembre non ho avuto, nonostante il bel tempo.
Per non rischiare mi sono affidato ad un trattamento più sicuro, gocciolando dell'Acido Ossalico nelle arnie, e monitorando la cascola della Varroa sui vassoi.
Approfondirò in seguito le difficoltà che ad agosto ho affrontato con le api, ma posso dire che più che mai io non posso permettermi passi falsi con questa importantissima fetta del mio vivere di campagna: andare sul sicuro aimè è la strada migliore da percorrere adesso con le api, altrimenti rischio di perdere troppo in un anno che nonostante tutto era andato molto bene sino a fine luglio.
Infine, la legna da ardere: è ufficialmente iniziata la stagione '21-'22 del taglio della legna.
La motosega grida a squarciacola la sua voglia di fare, e la mia tendinite mi ricorda che l'annata sarà lunga, forse lunghissima (la passata è durata oltre otto lunghi mesi), e che devo tenere un passo adatto alla mia effettiva resistenza.
Tra non molto inizierò anche l'abbattimento delle piante per la prossima stagione, e quindi alternerò il taglio/spacco del secco, con il taglio del verde.
Se riuscirò, proverò a farmi aiutare in questo lavoro, tanto logorante quanto fondamentale.
Le impressioni per l'autunno sono le seguenti: castagne poche e piccole, mentre i marroni spero siano sani ed abbondanti; api da nutrire con candito; orto che di qui a poco terminerà per le piogge ed il fresco; un ottobre non fresco, magari umido, e qualche problema con i campi da seminare.
Intanto, fuori piove una giornata grigia, la bimba ha la candelina al naso, il cane ronfa mentre le galline razzolano nella terra smossa.
Stasera minestra di patate, camino acceso, ed a letto presto.
Finalmente...Autunno.