Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

lunedì 21 agosto 2023

La Vita al Podere, mentre l'Agosto galoppa via

 Svegliarsi al mattino presto non è stato (quasi) mai un problema.
Ma quest'estate i giorni sono iniziati troppo presto, anche un'ora prima dell'alba: forse l'insonnia, forse la voglia di fresco mattutino, forse i tanti pensieri.
C'è un momento nuovo quindi, che è quello prima dell'alba, quello a cavallo tra le 4:30 e le 6;00, in cui mi affaccio alla finestra e letteralmente mi nutro di ogni profumo e rumore che gli ultimi scampoli della notte possono offrirmi.
Non troppi giorni fa una stella cadente è stata così potente nel lasciarsi dietro una scia, che per un attimo (assai lungo) ho pensato di sognare.
E questo luogo concilia i sogni ad occhi aperti...

La mattina comunque inizia con un caffè, e poi esco di casa e libero il cane, cosicchè possa mostrarmi da subito dove gli animali selvatici siano stati a far danni nelle ore precedenti.
Non è raro sentirmi imprecare di primo mattino, mentre faccio l'ennesima conta dei danni, tra recinti elettrici sfondati e recinti di rete "aggirati con abile maestria ed impavida audacia".
Potrei scriverci un libro su "Come essere beffati dal selvatico: 1001 modi per aver travasi bi bile e foraggiare tutti gli animali della zona"
Ma poi ci rido su, e cerco di risolvere il problema, mentre il sole già scalda il collo, e la schiena si fa pesante.
L'orto attende la visita per la colta mattutina, e zucchini, zucchini, ed ancora... zucchini riempiono panieri e cassette, mentre i pomodori stentano a maturare e tutte le verdure sono rallentate nella crescita.
Sarà l'altitudine, sarà il vento forte, sarà quello che sarà, ma è un male comunque questo, quello di avere orti qui in montagna che zoppicano e non vogliono esplodere con le maturazioni.
In questi giorni poi ho iniziato a sistemare la legna per l'inverno.
La sto accatastando e stivando al meglio, sicuro che con l'inizio delle piogge settembrine sarà complicato farlo.
E la cosa comica è sudare sino a marcire, sotto il sole che mi prende a cazzottoni i pensieri, per preparare la legna che dovrà...scaldarci in inverno.
Se almeno potessi conservare tutto il calore che accumulo mentre preparo la legna...
Il pranzo è rigorosamente leggero: pomodori, o patate lesse fredde, o fagiolini lessi freddi, o insalata.
L'immancabile pane ed olio, e magari un pò di gelato.
Un pisolino, e via di nuovo a lavorare.
Trinciare con il trattore, iniziare a lavorare le terre, ancora legna, la stalla da aggiustare.
E a far sera ci vuole veramente poco.
Il mal di schiena mi grida che è l'ora di rallentare, ed il continuo canto del gallo mi fa capire che è l'ora di annaffiare: accendo la pompa del pozzo, ed acqua (poca) fredda scorre lungo i tanti metri di tubo, portando vita a quelle piante bisognose.
Fino all'ultimo i tafani vogliono farmi compagnia, e solo "a buio" spariscono.
La cena, robusta e lenta, le chiacchere in famiglia, gli occhi che si chiudono a tavolino.
Ma il dopo cena è l'unico momento per parlare e recuperare, e quindi trattenersi svegli è un piacevole obbligo.
Il cane da dentro la sua cuccia mi avvisa che i caprioli sono al cancello, e la nuova nottata sarà all'insegna di stelle, latrati, silenzi e vento fresco.