Chiudere questo anno non sarà certamente più difficile di come sia stato iniziarlo...
Semplicemente,
Buona fine e buon principio.
A.A.
tra autarchia e visionarietà, stoicismo e pragmatismo: una raccolta di tradizioni, quotidianità e progetti di un amante della campagna che vede nella Naturalità l'unica via
Taglio dell'erba per gli animali del podere
martedì 31 dicembre 2019
martedì 24 dicembre 2019
Un Augurio per questo Natale
Gli ultimi attimi di questa vigilia di Natale li trascorro qui.
Mentre tutti dormono in questa casa affollata di affetti e generazioni, guardo l'albero e le sue luci accese, e penso che entro pochi attimi dovrò chiudere tutto ed andare a letto, perchè sennò non passerà Babbo Natale.
La bimba ha lasciato tre biscotti (...anzi due e mezzo...visto che metà se l'è pappato lei) ed un bicchiere di latte, ed assieme alla nonna ha guardato fuori dalla finestra per vedere se c'era movimento intorno la casa: domani mattina sarà per lei Gioia pura.
Solo poche righe, dedicate a Voi, lettori abituali o avventori occasionali, a voi che fate periodici e lunghi interventi, o a voi che mi leggete silenti, magari per la prima volta, magari da sempre.
Non una lettera per Babbo Natale, visto che adesso c'è già chi ci pensa in famiglia, ma solo un abbraccio ed un sorriso a voi.
In molti modi, in questi anni, tanto alternandovi, quanto rimanendo qui stoicamente, mi avete sostenuto, criticato, aiutato, trattenuto, consigliato.
Grazie, grazie, grazie...
L'augurio che faccio a tutti voi, ed anche a me stesso, è che per qualche meravigliosa magia natalizia, non vi sentiate più giudicati da persone che non abbiano la voglia (o la capacità) di comprendervi nel vostro essere diversi da loro.
Questo il mio augurio.
E voi cosa augurate al prossimo per questo Natale 2019?
Buon Natale
A.A.
Mentre tutti dormono in questa casa affollata di affetti e generazioni, guardo l'albero e le sue luci accese, e penso che entro pochi attimi dovrò chiudere tutto ed andare a letto, perchè sennò non passerà Babbo Natale.
La bimba ha lasciato tre biscotti (...anzi due e mezzo...visto che metà se l'è pappato lei) ed un bicchiere di latte, ed assieme alla nonna ha guardato fuori dalla finestra per vedere se c'era movimento intorno la casa: domani mattina sarà per lei Gioia pura.
Solo poche righe, dedicate a Voi, lettori abituali o avventori occasionali, a voi che fate periodici e lunghi interventi, o a voi che mi leggete silenti, magari per la prima volta, magari da sempre.
Non una lettera per Babbo Natale, visto che adesso c'è già chi ci pensa in famiglia, ma solo un abbraccio ed un sorriso a voi.
In molti modi, in questi anni, tanto alternandovi, quanto rimanendo qui stoicamente, mi avete sostenuto, criticato, aiutato, trattenuto, consigliato.
Grazie, grazie, grazie...
L'augurio che faccio a tutti voi, ed anche a me stesso, è che per qualche meravigliosa magia natalizia, non vi sentiate più giudicati da persone che non abbiano la voglia (o la capacità) di comprendervi nel vostro essere diversi da loro.
Questo il mio augurio.
E voi cosa augurate al prossimo per questo Natale 2019?
Buon Natale
A.A.
giovedì 19 dicembre 2019
Era "solo" una nuvola...
Le mani che frugano nella cassetta degli attrezzi.
Tasselli e viti, spessori e cacciavite...ed un pavimento da riassestare.
Mi fermo, mi tiro su, e cerco un pò di luce sana, oltre quel faretto che mi illumina il lavoro.
M'affaccio alla finestra, e tutto pare bigio: non è nebbia, non sta piovendo, eppure non si vede oltre cinquanta metri, e tutto è ingrigito, tutto s'inumidisce.
Miliardi di gocce d'acqua, come nebulizzate, sul giaccone, sulla finestra, bagnano con leggerezza.
Spuntano due caprioli da dietro la legnaia, si fermano e guardano dentro casa.
S'accostano quasi, per poi schizzare via nella nuvola.
Apro l'uscio, c'è silenzio.
Un silenzio che t'arriva al petto, un silenzio che disarma.
Nessun uccello, nessuna foglia che si muove, tutto sembra "fermo", e forse anche il tempo s'è fermato.
La nuvola continua a mangiare la casa, il campo, le vette dei castagni.
Odore di camino, di stufa, di fuoco di castagno: condisce l'odore di erba bagnata e di umidità.
Mi perdo mentre cammino nel prato ancora verde, mi volto, e la casa è sparita, il ciliegio è sparito, son solo, mentre mi si bagna la faccia, e con le mani fò fatica a tenermi calde le dita.
Mi accuccio, ginocchio a terra, m'abbasso e mi guardo intorno: sono solo, da qualche parte di fronte casa, ma solo.
Sono inghiottito nel silenzio più fragoroso.
Un attimo ancora.
Ecco che il bigio s'abbaglia, si scosta il manto dalla terra, riappare la sagoma di casa: il tetto, le finestre, i comignoli.
Mi giro, come osservato, e i due caprioli son lì, a dieci metri, impassibili, tra un digrumo ed un battito di palpebre.
Ci guardiamo, incollati in quella cartolina sbiadita che si sta dissolvendo.
Un raggio di sole sfonda.
Un altro, ed un altro ancora...
Mia moglie mi chiama da dentro casa, mi alzo, scappano i caprioli, tornano a volare le foglie di terra.
Sfonda il sole, e vedo il silenzio spostarsi oltre: una motosega canta nella collina difronte, mentre il fosso ha ripreso a mugliare.
Torno in casa, m'aspetta un piatto di minestra abbollore.
Era "solo" una nuvola...
Tasselli e viti, spessori e cacciavite...ed un pavimento da riassestare.
Mi fermo, mi tiro su, e cerco un pò di luce sana, oltre quel faretto che mi illumina il lavoro.
M'affaccio alla finestra, e tutto pare bigio: non è nebbia, non sta piovendo, eppure non si vede oltre cinquanta metri, e tutto è ingrigito, tutto s'inumidisce.
Miliardi di gocce d'acqua, come nebulizzate, sul giaccone, sulla finestra, bagnano con leggerezza.
Spuntano due caprioli da dietro la legnaia, si fermano e guardano dentro casa.
S'accostano quasi, per poi schizzare via nella nuvola.
Apro l'uscio, c'è silenzio.
Un silenzio che t'arriva al petto, un silenzio che disarma.
Nessun uccello, nessuna foglia che si muove, tutto sembra "fermo", e forse anche il tempo s'è fermato.
La nuvola continua a mangiare la casa, il campo, le vette dei castagni.
Odore di camino, di stufa, di fuoco di castagno: condisce l'odore di erba bagnata e di umidità.
Mi perdo mentre cammino nel prato ancora verde, mi volto, e la casa è sparita, il ciliegio è sparito, son solo, mentre mi si bagna la faccia, e con le mani fò fatica a tenermi calde le dita.
Mi accuccio, ginocchio a terra, m'abbasso e mi guardo intorno: sono solo, da qualche parte di fronte casa, ma solo.
Sono inghiottito nel silenzio più fragoroso.
Un attimo ancora.
Ecco che il bigio s'abbaglia, si scosta il manto dalla terra, riappare la sagoma di casa: il tetto, le finestre, i comignoli.
Mi giro, come osservato, e i due caprioli son lì, a dieci metri, impassibili, tra un digrumo ed un battito di palpebre.
Ci guardiamo, incollati in quella cartolina sbiadita che si sta dissolvendo.
Un raggio di sole sfonda.
Un altro, ed un altro ancora...
Mia moglie mi chiama da dentro casa, mi alzo, scappano i caprioli, tornano a volare le foglie di terra.
Sfonda il sole, e vedo il silenzio spostarsi oltre: una motosega canta nella collina difronte, mentre il fosso ha ripreso a mugliare.
Torno in casa, m'aspetta un piatto di minestra abbollore.
Era "solo" una nuvola...
giovedì 12 dicembre 2019
La prima Neve al Podere
Oggi è caduta la prima neve al Podere...
La minima sotto zero, la previsione di pioggia nel primo mattino, ci avevano fatto preparare a questo, ma trovare il giorno mentre sta nevicando, è stata comunque una sorpresa.
La prima neve... e sappiamo che le nostre vite saranno strettamente legate a questo fenomeno atmosferico, come al freddo (freddo..freddo!), al vento forte di tramontana e grecale, alle gelate, alle piogge frequenti, ai temporali improvvisi e violenti.
Vivere in montagna è anche questo, ne siamo consapevoli, e proveremo a fare di tutto per adattarci e imparare a conviverci.
Ma l'emozione della neve che cade...
Ancora non ci sono animali da accudire, colture da proteggere...c'è "solo" una casa che deve essere scaldata con la legna: camini, stufe, e una vecchia caldaia che vuole essere "governata" ogni ora.
Non siamo ancora attrezzati al meglio, in effetti siamo forse ancora accampati ed improvvisati, ma lo spirito di adattamento non ci manca.
Magari sarà un Bianco Natale...
La minima sotto zero, la previsione di pioggia nel primo mattino, ci avevano fatto preparare a questo, ma trovare il giorno mentre sta nevicando, è stata comunque una sorpresa.
La prima neve... e sappiamo che le nostre vite saranno strettamente legate a questo fenomeno atmosferico, come al freddo (freddo..freddo!), al vento forte di tramontana e grecale, alle gelate, alle piogge frequenti, ai temporali improvvisi e violenti.
Vivere in montagna è anche questo, ne siamo consapevoli, e proveremo a fare di tutto per adattarci e imparare a conviverci.
Ma l'emozione della neve che cade...
Ancora non ci sono animali da accudire, colture da proteggere...c'è "solo" una casa che deve essere scaldata con la legna: camini, stufe, e una vecchia caldaia che vuole essere "governata" ogni ora.
Non siamo ancora attrezzati al meglio, in effetti siamo forse ancora accampati ed improvvisati, ma lo spirito di adattamento non ci manca.
Magari sarà un Bianco Natale...
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