Ci sono tante Battaglie da dover combattere, e per farlo ci sono molti mezzi ed altrettanti fini.
Io, che tutto sono tranne che un violento, cerco (a modo mio) di combatterle quotidianamente, e con piccoli gesti.
Non sono "un diverso"...magari sono "un convinto", ma poco cambia: so che cosa voglio, ed ostinatamente cerco (talvolta fallendo) di raggiungerlo.
Tengo ben presente l'orizzonte, ma compio passi piccoli, e senza fretta cerco di procedere.
Come molte volte ho scritto in questo blog, a rischio di apparire noioso e ripetitivo, questa mia strada mi ha portato (mi porta...e mi porterà) ad essere visto così ...ANACRONISTICO.
Ed ancora una volta, ecco una lista per molti Anacronistica, che invece per me (e son certo non solo per me) è fortissimamente attuale e progressista.
La lista delle Produzioni e la Vendita.
La quinta ed ultima lista è quella che forse rischia di apparire la più Anacronistica, anche e sopratutto perchè ha alle spalle le altre quattro liste, senza le quali questa non potrebbe essere realizzata.
Anche per questa lista sia chiaro che:
- non è mio intento dire cosa sia giusto o sbagliato per chi legge, ma solo cosa è giusto per me e per le mie esigenze;
- i Prodotti sono unicamente realizzati nella mia azienda, frutto di quello che allevo, coltivo e trasformo. Tutto rigorosamente in azienda.
- non voglio offendere nessuno, ed esprimo solo un mio personale parere sull'argomento, senza voler denigrare chi la pensi in modo diverso dal mio. Non intendo fare l'ennesima crociata contro determinati tipi di alimenti, e sono consapevole che per molti quanto dico è qualcosa di utopistico e distante anni luce dalla propria realta.
Io sono un Agricoltore, io lavoro la terra e allevo gli animali, io POSSO decidere COSA E COME produrre alimenti (e non solo).
In effetti non è burocraticamente semplice ed economicamente sostenibile riuscire a fare tutto quanto si desidera, ma...almeno qualche spunto voglio passarvelo...
Questo è IL MIO ELENCO, e non l'elenco che tutti dovrebbero fare o avere nel cuore...che sia chiaro!
Questa lista comprende cose che già produco e cose che produrrò.
Parliamo di Autosufficienza (o autosussistenza) alimentare, e ben sapete che per me questo è fondamentale e di primaria importanza.
Altre volte ho fatto (ed altre ancora farò) le dovute considerazioni sulla scelta di autoprodurmi il cibo, sulla sua sostenibilità, sulla sicurezza, sulla soddisfazione, sui pro ed i contro. Non voglio quindi dilungarmi su questo specifico aspetto, ma solo fare una panoramica sui prodotti destinati all'uso familiare.
1) La verdura dell'orto: per 365 giorni all'anno c'è bisogno di verdura, e se poi si considera che la mia famiglia ne consuma molta, immaginate di che cosa stia parlando. Un orto per tutte le stagioni, con prodotti seminati e trapiantati in modo scalare, con l'aiuto del tessuto - non tessuto e della serra (in inverno), e con continue irrigazioni (in estate). Verdura assortita, che spesso è destinata a svariati tipi di conservazione.
1a) Verdura consumata fresca: sempre seguendo la stagione, e sfruttando al massimo le produzioni orticole.
1b) Verdura congelata: prima di tutto un congelatore molto capiente e con classe energetica idonea. Poi vasi e vasetti, sacchetti e contenitori, su cui annotare le quantità, le tipologie e la data di congelamento. E ce n'è per tutti i gusti, dai sacchetti pronti per il minestrone, al confezionamento del singolo ortaggio, sino alle vere e proprie preparazioni congelate (dal minestrone alla composta di verdure, dalla peperonata alle creme).
1c) Verdura essiccata: generalmente messa a seccare al sole su delle grate di metallo, e poi riutilizzata anche sott'olio o pure semplicemente conservata in barattoli. Ottimi i peperoni, i pomodori, il peperoncino e molti altri.
1d) Verdura sott'aceto: preferibilmente con l'aceto fatto in casa, dalla giardiniera ai friggitelli potrete godere di questo metodo di conservazione. Ottimo per antipasti, o per accompagnare carni come i bolliti...ma a me piacciono in ogni modo. Dalla zucca al cetriolino, dalle cipolline (buone quelle dei maschi di cipolla) ai peperoncini.
1e) Verdura sott'olio: di quest'argomento potrei parlarne per ore.... Riassumendo posso dire che esistono varie tecniche per realizzare questo prodotto, passando dalla salatura alla scottatura in aceto, all'essiccazione sino al fresco. La maggior parte delle verdure può essere messa sottolio, e si parte dal carciofino per arrivare alle melanzane, dal peperone sino al cavolfiore, e via...
I sott'oli possono anche essere farciti, come per esempio i classici peperoncini piccanti ripieni di acciuga e capperi (questi due comprati), oppure le listarelle di zucchini con aglio e peperone.
1f) Verdura in conserva: dalla classica passata di pomodoro alla pomarola, dalle creme di carciofi a quelle di zucchini, dai passati di peperoni a chissà quante altre delizie. I barattoli, preventivamente sterilizzati in acqua bollente, vengono sempre riempiti con le conserve calde, chiusi con idonei tappi a vite, girati sottosopra per far realizzare il sottovuoto, e poi comunque sempre bolliti nuovamente. Ci vuole attenzione, dimestichezza e conoscenza con queste tecniche, e se non si è pratici è bene informarsi bene prima di procedere.
1g) Marmellate di Verdura: mai provato quella di pomodori verdi? Consiglio anche quella di zucca gialla.
2) La Frutta: un buon frutteto organizzato deve essere in grado di fornire il giusto approvvigionamento per l'anno intero. Si considerano frutti freschi, frutti conservati e frutti trasformati.
2a) La Frutta fresca: colta dall'albero e mangiata, o semplicemente (come succede per le mele, le pere e le castagne) messa a riposo nel buio della cantina e consumata per i mesi successivi.
2b) Frutta Secca: dal grappolo d'uva, alla mela fatta a fettine, per non parlare delle noci, nocciole e mandorle. Quando è possibile ci pensa il sole, altrimenti la casa o "la bocca del forno" fanno il resto. Avete mai mangiato le albicocche secche? Oppure il caco? Non solo le comuni prugne, fidatevi. La frutta secca viene consumata così oppure per la preparazione di dolci.
2c) Frutta sotto zucchero: le ciliegie le adoro, sopratutto quelle piccole e amare. La preparazione è tra le più semplici, ma anche tra quelle che maggiormente danno soddisfazione: frutta, zucchero, un barattolo e tanto sole.
2d) Marmellate di frutta: assieme ai sott'oli sono le regine della mia dispensa. Da quella di castagne a quella di fichi, per poi passare da quella di more di rovo a quella di mele cotogne, e via... Ogni colazione, molte merende e tutte le crostate hanno come ingrediente principale queste prelibatezze.
2e) Frutta sciroppata: come per quella sotto zucchero, ci sono delle leccornie assolute. Le albicocche e le pesche su tutte, ma da provare le fettine di mela selvatica fatte in questo modo. Ideale per essere consumate così o per adornare dei dolci.
2f) Succhi di frutta: regalare a mia moglie l'estrattore di succo è stata una mossa geniale. Non avevo mai bevuto il succo di mela prima di allora, e da lì non ne ho più potuto fare a meno. Ottimo anche quello di albicocca.
3) I Cereali: il miglior modo per consumarli è quello di realizzare delle farine fatte in casa. Il mulino, altro regalo fatto a mia moglie, offre innumerevoli opportunità, purchè si disponga di grano (sia tenero che duro), orzo, avena, formentone (mais) e magari anche farro.
Farine integrali, ma eccezionali per i pani ed i dolci cotti nel forno a legna.
4) Olio: da buon toscano considero questo prodotto come l'oro...liquido.
Ci vuole la stagione giusta, molta fatica per cogliere le olive, ed un bravo frantoiano che sappia interpretare al meglio il proprio lavoro. Olio da consumare fresco, per le cotture ed anche per i numerosi sott'oli.
5) Vino: il discorso sarebbe troppo lungo. Parlo solo di vino prodotto con metodologie tradizionali, senza l'utilizzo di alcun coadiuvante chimico, e che sappia vivere a molte primavere.
6) Aceto: e l'ideale è decidere di farlo, e non lasciare che sia il Vino a deciderlo (altrimenti si è sbagliato qualcosa). Una damigiana di aceto è un'ottima risorsa e non solo per la cucina, visto il suo utilizzo per lavare le stoviglie e alcune stoffe.
7) Miele: confesso che non pratico ancora l'apicoltura che è una cosa che mi affascina enormemente. Da amici apicoltori mi è stata fatta notare una specie di sintonia che ho con questi meravigliosi animali, e prima o poi deciderò di intraprendere questa strada.
Si può sempre mettere a disposizione i propri terreni per altri apicoltori, ed uno scambio equo sarà rappresentato da quei bei vasetti che tanto sono presenti nella cucina di casa mia. oltre che per alcune creme e preparati che realizza mia moglie.
8) Pollame: dalle galline alle faraone, ai tacchini sino alle nane (anatre). Carne ottima, bianca, adatta ad ogni età e per mille preparazioni diverse. E poi le uova, tanto per la sfoglia ed i dolci, quanto per il consumo diretto (frittate e simili).
9) Coniglio: carne bianca, molto adatta per i bambini e gli anziani. Ed in cucina uno si sbizzarrisce come meglio crede.
10) Capra: il latte di capra è uno dei doni più belli ed interessanti che la Natura ci abbia dato modo di conoscere e sfruttare. Dal consumo fresco, alla caseificazione (rovaggioli, ricotte, primosale, robiola, stagionati, etc), sino alla cosmesi (creme e saponi). E poi la carne, insuperabile a mio avviso, tanto di animali più giovani quanto di quelli più vecchi.
11) Maiale: e del maiale non si butta via nulla.
11a) Carne fresca: ci sono i vari tagli, dalla scamerita alle bistecche, per poi passare dalla rostinciana all'arista. Adoro lo spezzatino di magro, o il macinato (sempre di magro) per fare il ragù...e credetemi se vi dico che un maiale "allevato con coscienza" può essere magro., e le sue carni possono essere poco grasse e quindi alla portata dei più.
11b) Insaccati: la salsiccia è la vera regina, ma anche la soppressata ed il buristo. Ci sono poi i salami, ma per quelli ci vuole un'arte che ancora non mi è data di comprendere a pieno.
11c) Salumi: il prosciutto con l'osso, la spalla, il rigatino, la pancetta, il capocollo...e per molti mesi il maiale delizierà i vostri banchetti.
11d) Lardo, scriccioli e sugna: Il Lardò è il grasso nobile del maiale, e nella mia terra viene molto usato. Ma scaldando il grasso meno nobile si potrà ottenere lo Strutto (utilizzato in cucina sopratutto per le focacce ed i dolci oppure per friggere), e ricavare anche gli scriccioli (detti anche ciccioli) che poi farciranno le focacce nei giorni di festa.
Il grasso meno nobile e fibroso viene mantenuto attaccato alla pelle, arrotolato, e legato stretto dentro alla carta gialla: la sugna (o sciugna) sarà usata per ammorbidire il cuoio e renderlo resistente all'acqua.
Tutti questi prodotti potranno apparire come esagerati ed eccessivi per l'alimentazione di una famiglia, ma immaginate questo: c'è chi la spesa la fa tutti i giorni, scendendo al negozio sotto casa; c'è chi la spesa la fa una volta a settimana andando al supermercato e facendo piccole scorte; c'è chi, ed è il mio caso, la spesa la fa anche una volta ogni 40 giorni, e compra quelle cose che sono necessarie senza considerare la spesa alimentare.
La "mia spesa alimentare" la faccio quotidianamente nell'orto, nel congelatore, nella dispensa e in cantina, e tutti questi prodotti richiedono un lavoro di 365 giorni all'anno: capita spesso di dover fare grandi lavori che poi assicureranno sostentamento per 12 mesi (come per l'olio, per il vino o il maiale) ed altre volte capita il contrario (come per leuova, che basta andare nel pollaio e sono pronte all'occorrenza).
Ma la vendita?
Una domanda che mi viene posta molto spesso è proprio la seguente: "Ma come fai a pagare le bollette, le tasse, il vestiario ed altro con l'autosussistenza alimentare?"
La risposta è semplice: "Non ce la faccio. Devo provvedere ad incrementare determinate produzioni dell'azienda sempre e comunque nel rispetto della mia filosofia e della sostenibilità del mio lavoro".
Ed ecco che, evitando noiosi approfondimenti nell'aspetto burocratico, quando uno è Coltivatore Diretto ed ha una propria partita iva, può scegliere determinati settori su cui operare, tanto per l'allevamento quanto per la produzione di vegetali. E la scelta può ricadere sull'olio, piuttosto che sul vino, sul miele, come sull'allevamento suino o quello caprino: ci saranno delle norme sanitarie da seguire, e sarà necessaria la realizzazione di ambienti idonei alla lavorazione e stoccaggio delle produzioni aziendali.
E' importante conoscere il potenziale del proprio terreno e della propria forza lavoro, perchè se mi mettessi a fare 10000 bottiglie di vino non avrei il tempo per fare anche tutto il resto, come vale se allevassi 300 capre, o avessi un'orto di 2 ettari, o 1000 olivi.
Credo nella diversificazione delle produzioni, dove l'Agricoltore produce "un pò di tutto" come avveniva una volta, e l'esubero lo vende al giusto prezzo (quindi senza svendersi e senza esagerare).
La lista potrebbe comprendere:
VINO SFUSO: se avete mezzo ettaro di vigna (e quindi supponiamo che producete circa 20 quintali di vino), non avrete un lavoro insostenibile da affrontare, e tolta la quantità necessaria al sostentamento vostro e dei familiari, rimarranno numerosi quintali di vino da vendere. Una piccola cantina a norma potrà permettervi di vendere l'esubero, ripagarvi la spesa della cantina e dei materiali (che vanno bene anche usati purchè in buono stato) e nel tempo guadagnare anche qualcosa, senza dovervi iscrivere all'albo degli imbottigliatori e mantenendo nella semplicità (tanto per il prodotto realizzato quanto per la conduzione della cantina) la via da percorrere.
ALLEVAMENTO DEI MAIALI: magari avete dei castagneti, e avete la possibilità (ed il permesso) per recintarli. La spesa non sarà cosa da poco, ma questo vi darà l'opportunità di allevare qualche capo in più rispetto al singolo "animale per uso familiare". Ma è importante tenere a mente che un maiale non campa di sole castagne o ghiande (che oltretutto ci sono solo in un determinato periodo dell'anno), e per compiere tale passo è bene disporre di terreno per seminare i cereali ed i legumi destinati all'alimentazione di questo animale.
Ma se avete spazio e terreno, perchè non valutare questo: magari invece di allevarne uno per voi, ne potrete allevare due o tre, e venderli per vita o destinarli alla macellazione.
ORTO: si dice che l'orto voglia "l'uomo morto", ma l'orto spesso può riservare piacevoli sorprese, e ci sono annate in cui certe produzioni sono abbondanti. Ricordo che due anni fa avevo zucchini Fiorentini conservati in ogni modo, ed alla fine li davo da mangiare ai miei maiali perchè ancora non mi ero regolarizzato per la vendita a privati.
Ci sono i Gas, ci sono i singoli cittadini, ci sono i ristoranti...basta avere qualcosa da offrire, e trovare qualcuno che sappia apprezzarla.
Che si tratti di insalata, piuttosto che di uova o di vasetti di mieie, potreste puntare sul "poco e buono", aiutandovi con vendite più importanti come possono essere quelle di un puledro per vita, o di una partita di fieno, piuttosto che di un autotreno di legna da ardere.
Oggi più che mai l'Agricoltore deve inventarsi un modo per sopravvivere, e secondo me (che sono Anacronistico) in campagna non si dovrebbe solo sopravvivere, ma vivere bene!
Se c'è voglia di lavorare, e testa per ragionare, ci deve anche essere la soluzione... o perlomeno io "la faccio facile" perchè non ho fatto investimenti faraonici per una mega stalla da ingrasso o per impiantare 20 ettari di vigneto.
La soluzione che ho scelto per me è quella di provare a riportare alla dimensione umana il lavoro in campagna, e di produrre per quello che il terreno è vocato a produrre, senza chiedere troppo a questo, e senza investire denaro per progetti fuori dalla mia portata.
Infin dei conti sono solo un Agricoltore Anacronistico e non un Imprenditore.
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Finisce così la serie delle Liste, dove ho cercato di riassumere al massimo le mie idee e il mio lavoro di ieri, di oggi e di domani.
Non abbiate un'immagine bucolica di me: la campagna è dura, e se il trattore spacca la schiena immaginate quanto possa farlo la zappa, la motosega o la falce.
L'ho detto e lo ripeto ancora una volta: non denigro nessuno, non accuso nessuno, e sopratutto NON IMPONGO A NESSUNO il mio modo di vivere (perchè di Vita si tratta...).
Ero a far chiacchiere con il mio amico Agricoltore (non anacronistico), e tra i suoi "decine di ettari di Mais ibrido di ultima generazione", "l'allevamento a stabulazione fissa di super vacche da latte", il suo "parco macchine di trattori da 200 cavalli", il suo "podere moderno" e le sue "100000 bottiglie di vino di vitigni internazionali"... c'erano queste mie liste, la mia esperienza e la tanta voglia di fare.
Qualcuna di queste liste vi avrà fatto sorridere, altre vi avranno fatto arrabbiare, ma magari qualche seme sono riuscito a metterlo anche nel vostro cuore, e a farvi riflettere su quelle che sono possibili ed attuabili alternative all'Agricoltura Convenzionale di impronta industriale.
Grazie a tutti per la pazienza che avete avuto nel leggermi.
A.A.
tra autarchia e visionarietà, stoicismo e pragmatismo: una raccolta di tradizioni, quotidianità e progetti di un amante della campagna che vede nella Naturalità l'unica via
Taglio dell'erba per gli animali del podere
martedì 21 gennaio 2014
domenica 12 gennaio 2014
Lista n°4: il podere e le strutture nell'azienda
La quarta lista è quella che maggiormente affonda le radici nella mia memoria, e che maggiormente ho discusso con i miei cari: ero un bimbo e sognavo il podere, ed oggi che ne abito uno vedo quanto la struttura debba essere adeguata alle esigenze dell'Agricoltore
Anche per questa lista sia chiaro che:
- non è mio intento dire cosa sia giusto o sbagliato per chi legge, ma solo cosa è giusto per me e per le mie esigenze;
- il podere e le strutture sono quindi adatte alla mia azienda, a quello che allevo, coltivo e quindi produco, al clima e l'altitudine di dove vivo, e sopratutto a quella praticità ed esperienza che negli anni ho maturato. Non ultimo anche il gusto personale (mio, di mia moglie e della mia famiglia) ha il suo giusto peso;
- non voglio offendere nessuno, ed esprimo solo un mio personale parere sull'argomento, senza voler denigrare chi la pensi in modo diverso dal mio. Che ognuno abbia il podere che più gli piace: Non c'è un meglio o un peggio.
Questo è IL MIO ELENCO, e non l'elenco che tutti dovrebbero fare o avere nel cuore...che sia chiaro!
Questa lista comprende cose che già ho e cose che vorrei avere: un podere ideale.
Prima di procedere con la consueta lista vorrei dedicare qualche riga ad un aspetto che io reputo il più importante.
La struttura abitativa è senza dubbio fondamentale, come lo sono tutte le strutture per il ricovero degli animali, lo stoccaggio delle materie prime e la lavorazione di queste, ma c'è una cosa che su tutte deve (a mio avviso) essere in cima ad ogni lista (anacronistica o no): IL POZZO DELL'ACQUA.
L'acqua è vita, e questo non l'ho detto certo io, e l'agricoltore ha il compito di assecondare, gestire, incrementare e limitare la vita (di ciò che coltiva e alleva), e senza acqua non fa nulla.
I vecchi, che in questo erano particolarmente saggi, prima individuavano un luogo ove fosse presente l'acqua, realizzavano il pozzo, e successivamente costruivano il podere e tutte le strutture necessarie.
Oggi più che mai, dove inevitabilmente il valore (se non addirittura il "lusso") dell'acqua è spostato al centro di serie problematiche anche nel nostro territorio (falde che si prosciugano, che si inquinano e che divengono salate), siamo chiamati ad avere un consumo moderato e consapevole dell'acqua del rubinetto, cercando di recuperare e riciclare il più possibile, limitando al massimo gli sprechi e facendo tesoro di questo enorme dono che la Natura ci ha dato modo di usare.
L'acqua in agricoltura è fondamentale quanto il sole, e viene da se che senza acqua non si possa far nulla; ecco che il pozzo ci vuole.
Se poi il pozzo è di acqua potabile...ancora meglio.
Mi fermo qui sul tema dell'acqua, ma mi ripropongo di discuterne in una discussione specifica.
Ecco la lista del Podere inteso come struttura abitativa.
Ci sono delle caratteristiche e dei requisiti che deve avere:
1) Essere su due livelli, con l'ingresso, la cucina e il soggiorno al piano terra, e il bagno con le camere al piano primo.
Per molti potrebbe non apparire pratico un podere su due livelli, ma questo contribuisce a tenere divisi la zona giorno (a piano terra) dalla zona notte( al piano primo): al p.t. ci saranno stufa e camino, mentre al p.1. ci saranno i radiatori. Vi assicuro che fare le scale con la legna...con tanta legna, è un lavoraccio. E poi mi piace dormire più in alto: diciamo che mi da un senso di protezione che dormendo a p.t.non ho.
2) La struttura deve essere in bioedilizia: credo che questo aspetto sia abbastanza logico, dove i materiali naturali (quali pietra e legno) la fanno da padrone.
3) Infissi solidi: doppi vetri a tutte le finestre, ampiezza delle finestre relativa (non sono un amante delle finestre ampie), sportelli (o scuri) alle finestre (niente serrande, persiane o strane tapparelle). Questo contribuirà a mantenere il caldo in inverno ed il fresco in estate, oltre che fornire un solido riparo.
4) Riscaldamento a legna mediante stufa e camino: in cucina la cucina economica, nel soggiorno il termocamino. Mediante delle pompe, l'acqua del temocamino sarà portata a livello superiore, provvedendo a riscaldare i caloriferi collocati nelle varie stanze. Una nota sul termocamino: sarebbe bene che fosse provvisto di sportello a vetro per evitare rischi durante la notte (ed anche per concentrare maggiormente il calore sulla serpentina di rame che gestisce la temperatura dell'acqua). Tutta l'acqua calda della casa viene gestita dal camino.
5) Pannello solare per l'acqua: naturalmente in estate il camino non si accende, ma l'acqua calda è ugualmente richiesta. Un pannello di quelli di ultima generazione che possa durare a lungo nel tempo.
6) Impianto mini eolico: è una mia fissa, lo confesso. Abitando in luoghi molto ventosi, vedo tutta quella potenziale energia che non viene sfruttata. Parlo di un mini eolico da 3kilowatt, che possa essere interamente sfruttato nell'abitazione come unica fonte energetica in modo da renderci indipendenti dalla rete. C'è comunque il bisogno di batterie per un minimo stoccaggio in caso di calo di vento.
7)Generatore elettrico a motore o Fotovoltaico: già immagino le vostre facce. "Come" starete pensando "questo vuole salvare il mondo, desidera l'eolico...e poi prende uno di quei consumagasolio che inquinano?"
Signori miei, la volontà di staccarmi dalla rete sarebbe maggiore del peso di alcuni compromessi, e ho sottolineato che l'eolico viene messo laddove c'è vento (tanto vento), e ci sono sempre le batterie che è vero che sono inquinanti, ma che è anche vero che hanno durate anche ventennali (in alcuni casi).
L'alternativa al Generatore Elettrico sarebbe il fotovoltaico: un vero sogno poter ricavare energia elettrica solo dalle rinnovabili. Ci vuole sole, un tetto (e mai in terra...mai) su cui installarle, e diversi quattrini (considerando che non vorrei mai rivendere alla rete la corrente ma vorrei usarla tutta per me). Dovrei necessariamente scegliere fra il compromesso di rimanere allacciato alla rete e quello del generatore (comunque di ultima generazione che consumi poco).
8) Acqua potabile del pozzo: fatte le dovute analisi, e ripetute poi nel tempo a venire, il pozzo rappresenta l'unica solida soluzione per acqua potabile. Basta bottiglie inquinanti, vetro da riciclare e kilometri su kilometri per consumare un bene come l'acqua: si apre il rubinetto e si gode di quello che si ha.
L'acqua potabile, mediante pompa, dovrebbe essere portata ad una cisterna messa a monte della casa, e da li entrare in circolo per caduta. In questo modo la pompa si aziona solo per mantenere un livello nella cisterna, e poi l'acqua arriva nel rubinetto alla giusta pressione grazie al dislivello che si creerà tra la cisterna e la casa.
9) Acqua non potabile: l'acqua piovana deve essere stoccata in apposite cisterne, e pulita mediante filtri. Nella casa ci sono due linee per l'acqua: quello per la potabile (che arriva ai rubinetti dell'lavello e del lavandino) e quello per tutte le altre (dallo sciacquone alla doccia).
La linea non potabile funziona come quella potabile, dove l'acqua viene pompata dalle cisterne di raccolta a quelle di stoccaggio (a monte della casa), filtrata e immessa per caduta nella linea.
Mi è stato addirittura parlato di un mini impianto idroelettrico che, grazie appunto alla caduta dell'acqua (necessaria per creare pressione nella casa), frutta questa con delle piccole pale e genera un pò di energia elettrica.
10) Cucia: ampia, con stufa/cucina economica, lavabo in pietra o graniglia, un bel frigorifero che possa contenere la carne a frollare (in estate quando non basta la temperatura della cantina), e frutta e verdura. In cucina si pranza e cena, ci si fa da mangiare e ci si vive la maggior parte delle ore diurne (non a caso viene anche chiamata casa).
11) Soggiorno: la cosa che più è importante è il camino, e che ci sia un bel tavolone con le sedie pronto ad accogliere le sgranate (pasti abbondanti) con amici e parenti.
12) Camere: per me l'importante è che ci sia il letto, l'armadio, e che siano calde in inverno.
13) Bagno: non so bene come sarebbe un bagno anacronistico...forse non ci sarebbe, ma a me la doccia calda piace e quindi opto per l'essenziale e la semplicità.
14) Pavimenti: al p.t. rigorosamente cotto di recupero. E' rustico, è bello, e ci si vede poco lo sporco (e quest'ultimo aspetto in campagna non è cosa da poco). Al p.1. il legno è la soluzione migliore, ma per legno parlo di tavoloni grezzi e non parquet intriso di chissà quali e quante sostanze chimiche.
15) Tintura interna: secondo me la calce è la cosa migliore perchè fa respirare i muri e la casa tutta.
Anche la pietra o l'intonaco grezzo hanno il loro fascino.
...insomma, la casa deve essere a misura di chi la vive, ma credo che le camere del piano superiore debbano essere piccole in modo da riscaldarsi (e mantenere il calore) molto facilmente, e che non ci sia da divenire matti per pulirle.
Passiamo adesso alle strutture esterne all'abitazione.
16) Cantina: più opportunamente dovrei parlare di cantine. Partendo dal presupposto che in questo elenco non andrò a considerare quei locali indicati prettamente per la produzione destinata alla commercializzazione, e quindi locali regolamentati dalle norme sanitarie, qui si parlerà di autoconsumo.
Le cantine, appunto al plurale, dovranno essere tre: una per lo stoccaggio del vino, dell'olio e dei vari sott'oli, conserve e marmellate; una per la vinificazione (questa sarebbe meglio che non fosse interrata); una per i formaggi (va bene anche piccola ed interrata purchè abbia un finestrino).
Naturalmente questo è un lusso che non tutti possono permettersi, ma avere tre ambienti distinti aiuterà i vari lieviti, muffe e batteri a svilupparsi al meglio a seconda dell'alimento presente, oltre che tre temperature distinte.
17) La Stanza: si chiama così quella stanza che viene dedicata alle lavorazioni del formaggio, della carne, delle verdure e della frutta. Ne La Stanza ci sono i fornelli, un bel ripiano di marmo, un lavello e tutti quegli attrezzi necessari per le lavorazioni: dalle cascine ai canestri, dal tritacarne all'insaccatrice, dal ballino (sacco) del sale ai barattoli vuoti, dai pentoloni per sterilizzare alle pentole per la marmellata.
Per me questa stanza è forse tra le più importanti.
18) Forno a legna: un podere non si può chiamare tale se non ne ha uno.
generalmente posti di fianco all'ingresso dell'abitazione, oppure di fronte, i forni sono un enorme risorsa. Farina dei propri grani, lievito madre, legna da ardere e forno: un appuntamento settimanale che si ripete di volta in volta, con la dovuta sacralità ed attenzione.
Oltretutto, come parlai due anni fa in un'altra discussione, i forni possono essere alimentati anche con gli scarti di potatura (vite, olivo e frutti), cosicché non si butti via nulla.
19) La Carraia: un tempo dedicata al ricovero del carro, oggi trova il suo impiego per ricoverarvi attrezzature agricole, se non addirittura il trattore. Ma perchè non destinarla al suo utilizzo iniziale? Quindi la carraia diviene fondamentale per riparare il carro (per la trazione animale), per sistemarci i vari finimenti dei cavalli, le selle, il basto, e se s'è spazio anche qualche attrezzo agricolo di legno utilizzato per la trazione animale.
Insomma, secondo me la carraia dovrebbe fare...la carraia, appunto.
20) La Legnaia (o legnaina): prossima all'abitazione, è il luogo dove viene stivata la legna da ardere già segata. Ci sono infatti due misure di taglio: quello da camino, con lunghezza e sezioni maggiori, e quello da stufa, con misure tendenzialmente ridotte (salvo i ciocchi per mantenere il fuoco acceso durante le ore della notte).
21) Il Porticato: invece di inserirlo nell'elenco dell'abitazione, ho scelto di metterlo come vera e propria struttura funzionale all'azienda. Senza dubbio il portico ha il suo fascino, e sono memorabili i pranzi e le cene accolte per la bella stagione, ma io lo vedo principalmente per un altro scopo.
Immaginate di rientrare dalla stalla, o dalla porcilaia, e di dover entrare in casa: ci vorrebbe un ambiente dove scambiarsi e tenere i panni. Ecco che una parte del portico può essere opportunamente chiusa e destinata proprio a questo: lo spogliatoio.
Anche con il freddo più rigido, la pioggia, la neve o il vento, non sarà difficile scambiarsi ed entrare subito in casa, ed ilo portico potrà offrire anche questa comodità.
Per di più ci si può stivare la legna (magari direttamente con la carriola), o appoggiare materiali da lavoro durante i passaggi nella casa.
E' molto bello (e forse anche più caratteristico della mia zona)anche il pergolato, ma seppur sia eccezionale durante l'estate, non offre alcun tipo di riparo dai vari agenti atmosferici, e non trovo che possa essere indicato come una struttura funzionale all'azienda.
22) Stalla e fienile: parlo di una struttura ben precisa, tipica della mia zona e non solo, che oramai sta scomparendo nelle moderne aziende agricole.
Posta di fronte o accanto al podere, era (ed è ancora) fatta di muratura, dviluppandosi su due piani, con sotto la stalla e sopra il fienile: un fabbricato generalmente di modeste dimensioni (dai 15 ai 40 metri quadrati per livello), che comunque offriva la comodità di stivare il fieno proprio sopra il luogo dove sarebbe stato usato.
Infatti prima (e volendo anche adesso) il fieno veniva sfalciato e stivato con il forcone, per poi essere giornalmente distribuito nelle mangiatoie sottostanti attraverso una semplice botola (o apertura) sul pavimento del piano che sovrastava gli animali.
Amo questa struttura, e da sempre sogno di riuscire a realizzarne una: posso assicurarvi che va bene anche con le classiche balle rettangolari (le presse), e sopratutto in caso di pioggia o neve è di grande praticità.
Un'altro aspetto che oramai sta scomparendo (spesso per ovvie questioni sanitarie) è la promiscuità tra animali diversi, e spesso queste stalle-fienili accoglievano dei veri e propri reparti che servivano per dividere (anche solo con un piccolo muro o delle tabelle di legno) il cavallo (o il ciuco) dai buoi, o piuttosto il branco delle pecore dalle mucche.
23) Il Castro: per questa struttura invece non ho particolare passione, poichè non ho mai condiviso l'idea che un maiale per vivere bene debba farlo in un casotto di cemento di pochi metri quadrati. La struttura di persè potrebbe anche andarmi bene, ma io sostengo che invece il maiale debba potersi muovere liberamente all'interno di un pascolo.
Una pozza d'acqua poco profonda (è perfetta anche fangosa), degli alberi che offrano riparo e cibo (su tutti i castagni, i cerri e le querce), erba ed arbusti a volontà, un buon recinto interrato e robuste colonne a sostegno di questo...ed ecco che anche il classico casto di muratura mi va bene, ma solo come riparo.
Naturalmente io allevo animali molto rustici, e per loro vivere rinchiusi sarebbe una doppia congiura.
24) Il Pollaio: immancabile. Ogni podere che si rispetti ne ha uno, e sulla forma ed i materiali di realizzazione ci sono mille scuole di pensiero.
Il mio pollaio è di legno, realizzato con colonne di castagno e le classiche sottomisure (tavole usate dai muratori), con un bel tetto di lamiera ed un'ampia voliera.
Il pollaio è posto al centro di un grande recinto (purtroppo con cani troppo esuberanti mi è impossibile far pascolare i miei amati polli nell'aia) dove sono presenti alberi da frutto, siepi, e dove addirittura è possibile seminare delle erbacee qualora i polli avessero fatto tabula rasa.
Quando c'è la neve, o il vento forte, o magari la volpe e la faina hanno mietuto le prime vittime al pascolo, per un pò decido di tenere "chiusi" i polli nel pollaio che infatti è provvisto di una voliera, ossia un ampio spazio dove gli animali possano razzolare stando comunque all'asciutto poichè coperti dal tetto, e protetti dai predatori.
Nel pollaio ci sono anche veri e propri reparti: da quello dedicato alla cova per le chiocce, a quello per i pulcini, a quello per gli animali malati o feriti, a quello dove le galline possano deporre, alla classica "mensa" dove gli animali possano abbeverarsi e sfamarsi a dovere.
La promiscuità tra avicoli è talvolta obbligatoria (per questioni di spazio), e quindi i tacchini convivono con le chiocce, come le anatre convivono con i pollastri, e questa struttura deve offrire riparo e spazio per tutti gli animali che accoglie.
25) La Conigliera: l'area dedicata all'allevamento del coniglio. Come per il maiale, anche per il coniglio non ho particolare simpatia per gli ambienti vitali troppo ristretti, ma gestire i conigli in garenna non è cosa semplice.
A mio avviso un buon modo per allevare i conigli potrebbe essere questo: farli nascere nei gabbioni e poi, una volta svezzati, metterli in garenna ed abituarli a pascolare sul terreno e a mangiare l'erba fresca...in modo molto graduale.
Il coniglio è un animale delicato, e con poco potrebbe mal tollerare alimenti troppo umidi, e quindi ci vuole esperienza.
La conigliera, spesso posta all'aperto sotto teli da ombreggio, o spesso realizzata in vere e proprie strutture che paion pollai, è appunto tutta l'area che viene usata per i gabbioni e per i recinti.
26) Il Magazzino: anche se il nome può evocare tutt'altro, è quella struttura (o stanza) che viene usata per stoccare le granaglie dopo la trebbiatura, il molino per le farine ad uso zootecnico, le farine stesse, e buona parte delle attrezzature per l'orto e gli animali.
27) L'Officina: può far parte del Magazzino, essergli adiacente o comunque vicina.
Qui ci sono tutti gli attrezzi che servono per riparare, costruire o demolire qualsiasi cosa (meccanica o non) che è presente in azienda. Dalla cazzuola allo scalpello, dalle chiavi inglesi al trapano, dalla cassetta dei dadi e bulloni alla saldatrice, dal compressore al lubrificante per il trattore...ogni genere di attrezzo viene stivato in questo luogo, dove oltre al caos (perlomeno apparente) è immancabile un grande e solido bancone da lavoro, con tanto di morsa ed incudine.
28) Il semenzaio-serra: che abbia un anima di metallo, di legno o di muratura è il luogo fondamentale per far germinare i nostri semi, e per dare ricovero alle piante nei rigidi mesi invernali. Generalmente nell'orto, deve essere essenziale e provvisto dell'altezza giusta per non farsi venire il mal di schiena.
...e quante altre strutture vorrei aggiungere in questo elenco, parlando della piccionaia piuttosto che della concimaia, oppure della baracca del trattore ansichè delle varie recinzioni, oppure delle cisterne per la raccolta dell'acqua piovana e delle pompe per gestirne il flusso.
Ricordo che quando facevo questa lista a voce alta per poco non mi si seccava la voce da quante parole riversavo sull'argomento, e per questo adesso decido di fermarmi qui per non annoiare troppo chi legge.
Il podere, oltre ad essere la casa ed il riparo dell'Agricoltore, è anche il centro dell'Azienda...il cuore di questa, e non importa quanto grande sia, purchè sia a misura di chi lo abita e ci vive.
Anche per questa lista sia chiaro che:
- non è mio intento dire cosa sia giusto o sbagliato per chi legge, ma solo cosa è giusto per me e per le mie esigenze;
- il podere e le strutture sono quindi adatte alla mia azienda, a quello che allevo, coltivo e quindi produco, al clima e l'altitudine di dove vivo, e sopratutto a quella praticità ed esperienza che negli anni ho maturato. Non ultimo anche il gusto personale (mio, di mia moglie e della mia famiglia) ha il suo giusto peso;
- non voglio offendere nessuno, ed esprimo solo un mio personale parere sull'argomento, senza voler denigrare chi la pensi in modo diverso dal mio. Che ognuno abbia il podere che più gli piace: Non c'è un meglio o un peggio.
Questo è IL MIO ELENCO, e non l'elenco che tutti dovrebbero fare o avere nel cuore...che sia chiaro!
Questa lista comprende cose che già ho e cose che vorrei avere: un podere ideale.
Prima di procedere con la consueta lista vorrei dedicare qualche riga ad un aspetto che io reputo il più importante.
La struttura abitativa è senza dubbio fondamentale, come lo sono tutte le strutture per il ricovero degli animali, lo stoccaggio delle materie prime e la lavorazione di queste, ma c'è una cosa che su tutte deve (a mio avviso) essere in cima ad ogni lista (anacronistica o no): IL POZZO DELL'ACQUA.
L'acqua è vita, e questo non l'ho detto certo io, e l'agricoltore ha il compito di assecondare, gestire, incrementare e limitare la vita (di ciò che coltiva e alleva), e senza acqua non fa nulla.
I vecchi, che in questo erano particolarmente saggi, prima individuavano un luogo ove fosse presente l'acqua, realizzavano il pozzo, e successivamente costruivano il podere e tutte le strutture necessarie.
Oggi più che mai, dove inevitabilmente il valore (se non addirittura il "lusso") dell'acqua è spostato al centro di serie problematiche anche nel nostro territorio (falde che si prosciugano, che si inquinano e che divengono salate), siamo chiamati ad avere un consumo moderato e consapevole dell'acqua del rubinetto, cercando di recuperare e riciclare il più possibile, limitando al massimo gli sprechi e facendo tesoro di questo enorme dono che la Natura ci ha dato modo di usare.
L'acqua in agricoltura è fondamentale quanto il sole, e viene da se che senza acqua non si possa far nulla; ecco che il pozzo ci vuole.
Se poi il pozzo è di acqua potabile...ancora meglio.
Mi fermo qui sul tema dell'acqua, ma mi ripropongo di discuterne in una discussione specifica.
Ecco la lista del Podere inteso come struttura abitativa.
Ci sono delle caratteristiche e dei requisiti che deve avere:
1) Essere su due livelli, con l'ingresso, la cucina e il soggiorno al piano terra, e il bagno con le camere al piano primo.
Per molti potrebbe non apparire pratico un podere su due livelli, ma questo contribuisce a tenere divisi la zona giorno (a piano terra) dalla zona notte( al piano primo): al p.t. ci saranno stufa e camino, mentre al p.1. ci saranno i radiatori. Vi assicuro che fare le scale con la legna...con tanta legna, è un lavoraccio. E poi mi piace dormire più in alto: diciamo che mi da un senso di protezione che dormendo a p.t.non ho.
2) La struttura deve essere in bioedilizia: credo che questo aspetto sia abbastanza logico, dove i materiali naturali (quali pietra e legno) la fanno da padrone.
3) Infissi solidi: doppi vetri a tutte le finestre, ampiezza delle finestre relativa (non sono un amante delle finestre ampie), sportelli (o scuri) alle finestre (niente serrande, persiane o strane tapparelle). Questo contribuirà a mantenere il caldo in inverno ed il fresco in estate, oltre che fornire un solido riparo.
4) Riscaldamento a legna mediante stufa e camino: in cucina la cucina economica, nel soggiorno il termocamino. Mediante delle pompe, l'acqua del temocamino sarà portata a livello superiore, provvedendo a riscaldare i caloriferi collocati nelle varie stanze. Una nota sul termocamino: sarebbe bene che fosse provvisto di sportello a vetro per evitare rischi durante la notte (ed anche per concentrare maggiormente il calore sulla serpentina di rame che gestisce la temperatura dell'acqua). Tutta l'acqua calda della casa viene gestita dal camino.
5) Pannello solare per l'acqua: naturalmente in estate il camino non si accende, ma l'acqua calda è ugualmente richiesta. Un pannello di quelli di ultima generazione che possa durare a lungo nel tempo.
6) Impianto mini eolico: è una mia fissa, lo confesso. Abitando in luoghi molto ventosi, vedo tutta quella potenziale energia che non viene sfruttata. Parlo di un mini eolico da 3kilowatt, che possa essere interamente sfruttato nell'abitazione come unica fonte energetica in modo da renderci indipendenti dalla rete. C'è comunque il bisogno di batterie per un minimo stoccaggio in caso di calo di vento.
7)Generatore elettrico a motore o Fotovoltaico: già immagino le vostre facce. "Come" starete pensando "questo vuole salvare il mondo, desidera l'eolico...e poi prende uno di quei consumagasolio che inquinano?"
Signori miei, la volontà di staccarmi dalla rete sarebbe maggiore del peso di alcuni compromessi, e ho sottolineato che l'eolico viene messo laddove c'è vento (tanto vento), e ci sono sempre le batterie che è vero che sono inquinanti, ma che è anche vero che hanno durate anche ventennali (in alcuni casi).
L'alternativa al Generatore Elettrico sarebbe il fotovoltaico: un vero sogno poter ricavare energia elettrica solo dalle rinnovabili. Ci vuole sole, un tetto (e mai in terra...mai) su cui installarle, e diversi quattrini (considerando che non vorrei mai rivendere alla rete la corrente ma vorrei usarla tutta per me). Dovrei necessariamente scegliere fra il compromesso di rimanere allacciato alla rete e quello del generatore (comunque di ultima generazione che consumi poco).
8) Acqua potabile del pozzo: fatte le dovute analisi, e ripetute poi nel tempo a venire, il pozzo rappresenta l'unica solida soluzione per acqua potabile. Basta bottiglie inquinanti, vetro da riciclare e kilometri su kilometri per consumare un bene come l'acqua: si apre il rubinetto e si gode di quello che si ha.
L'acqua potabile, mediante pompa, dovrebbe essere portata ad una cisterna messa a monte della casa, e da li entrare in circolo per caduta. In questo modo la pompa si aziona solo per mantenere un livello nella cisterna, e poi l'acqua arriva nel rubinetto alla giusta pressione grazie al dislivello che si creerà tra la cisterna e la casa.
9) Acqua non potabile: l'acqua piovana deve essere stoccata in apposite cisterne, e pulita mediante filtri. Nella casa ci sono due linee per l'acqua: quello per la potabile (che arriva ai rubinetti dell'lavello e del lavandino) e quello per tutte le altre (dallo sciacquone alla doccia).
La linea non potabile funziona come quella potabile, dove l'acqua viene pompata dalle cisterne di raccolta a quelle di stoccaggio (a monte della casa), filtrata e immessa per caduta nella linea.
Mi è stato addirittura parlato di un mini impianto idroelettrico che, grazie appunto alla caduta dell'acqua (necessaria per creare pressione nella casa), frutta questa con delle piccole pale e genera un pò di energia elettrica.
10) Cucia: ampia, con stufa/cucina economica, lavabo in pietra o graniglia, un bel frigorifero che possa contenere la carne a frollare (in estate quando non basta la temperatura della cantina), e frutta e verdura. In cucina si pranza e cena, ci si fa da mangiare e ci si vive la maggior parte delle ore diurne (non a caso viene anche chiamata casa).
11) Soggiorno: la cosa che più è importante è il camino, e che ci sia un bel tavolone con le sedie pronto ad accogliere le sgranate (pasti abbondanti) con amici e parenti.
12) Camere: per me l'importante è che ci sia il letto, l'armadio, e che siano calde in inverno.
13) Bagno: non so bene come sarebbe un bagno anacronistico...forse non ci sarebbe, ma a me la doccia calda piace e quindi opto per l'essenziale e la semplicità.
14) Pavimenti: al p.t. rigorosamente cotto di recupero. E' rustico, è bello, e ci si vede poco lo sporco (e quest'ultimo aspetto in campagna non è cosa da poco). Al p.1. il legno è la soluzione migliore, ma per legno parlo di tavoloni grezzi e non parquet intriso di chissà quali e quante sostanze chimiche.
15) Tintura interna: secondo me la calce è la cosa migliore perchè fa respirare i muri e la casa tutta.
Anche la pietra o l'intonaco grezzo hanno il loro fascino.
...insomma, la casa deve essere a misura di chi la vive, ma credo che le camere del piano superiore debbano essere piccole in modo da riscaldarsi (e mantenere il calore) molto facilmente, e che non ci sia da divenire matti per pulirle.
Passiamo adesso alle strutture esterne all'abitazione.
16) Cantina: più opportunamente dovrei parlare di cantine. Partendo dal presupposto che in questo elenco non andrò a considerare quei locali indicati prettamente per la produzione destinata alla commercializzazione, e quindi locali regolamentati dalle norme sanitarie, qui si parlerà di autoconsumo.
Le cantine, appunto al plurale, dovranno essere tre: una per lo stoccaggio del vino, dell'olio e dei vari sott'oli, conserve e marmellate; una per la vinificazione (questa sarebbe meglio che non fosse interrata); una per i formaggi (va bene anche piccola ed interrata purchè abbia un finestrino).
Naturalmente questo è un lusso che non tutti possono permettersi, ma avere tre ambienti distinti aiuterà i vari lieviti, muffe e batteri a svilupparsi al meglio a seconda dell'alimento presente, oltre che tre temperature distinte.
17) La Stanza: si chiama così quella stanza che viene dedicata alle lavorazioni del formaggio, della carne, delle verdure e della frutta. Ne La Stanza ci sono i fornelli, un bel ripiano di marmo, un lavello e tutti quegli attrezzi necessari per le lavorazioni: dalle cascine ai canestri, dal tritacarne all'insaccatrice, dal ballino (sacco) del sale ai barattoli vuoti, dai pentoloni per sterilizzare alle pentole per la marmellata.
Per me questa stanza è forse tra le più importanti.
18) Forno a legna: un podere non si può chiamare tale se non ne ha uno.
generalmente posti di fianco all'ingresso dell'abitazione, oppure di fronte, i forni sono un enorme risorsa. Farina dei propri grani, lievito madre, legna da ardere e forno: un appuntamento settimanale che si ripete di volta in volta, con la dovuta sacralità ed attenzione.
Oltretutto, come parlai due anni fa in un'altra discussione, i forni possono essere alimentati anche con gli scarti di potatura (vite, olivo e frutti), cosicché non si butti via nulla.
19) La Carraia: un tempo dedicata al ricovero del carro, oggi trova il suo impiego per ricoverarvi attrezzature agricole, se non addirittura il trattore. Ma perchè non destinarla al suo utilizzo iniziale? Quindi la carraia diviene fondamentale per riparare il carro (per la trazione animale), per sistemarci i vari finimenti dei cavalli, le selle, il basto, e se s'è spazio anche qualche attrezzo agricolo di legno utilizzato per la trazione animale.
Insomma, secondo me la carraia dovrebbe fare...la carraia, appunto.
20) La Legnaia (o legnaina): prossima all'abitazione, è il luogo dove viene stivata la legna da ardere già segata. Ci sono infatti due misure di taglio: quello da camino, con lunghezza e sezioni maggiori, e quello da stufa, con misure tendenzialmente ridotte (salvo i ciocchi per mantenere il fuoco acceso durante le ore della notte).
21) Il Porticato: invece di inserirlo nell'elenco dell'abitazione, ho scelto di metterlo come vera e propria struttura funzionale all'azienda. Senza dubbio il portico ha il suo fascino, e sono memorabili i pranzi e le cene accolte per la bella stagione, ma io lo vedo principalmente per un altro scopo.
Immaginate di rientrare dalla stalla, o dalla porcilaia, e di dover entrare in casa: ci vorrebbe un ambiente dove scambiarsi e tenere i panni. Ecco che una parte del portico può essere opportunamente chiusa e destinata proprio a questo: lo spogliatoio.
Anche con il freddo più rigido, la pioggia, la neve o il vento, non sarà difficile scambiarsi ed entrare subito in casa, ed ilo portico potrà offrire anche questa comodità.
Per di più ci si può stivare la legna (magari direttamente con la carriola), o appoggiare materiali da lavoro durante i passaggi nella casa.
E' molto bello (e forse anche più caratteristico della mia zona)anche il pergolato, ma seppur sia eccezionale durante l'estate, non offre alcun tipo di riparo dai vari agenti atmosferici, e non trovo che possa essere indicato come una struttura funzionale all'azienda.
22) Stalla e fienile: parlo di una struttura ben precisa, tipica della mia zona e non solo, che oramai sta scomparendo nelle moderne aziende agricole.
Posta di fronte o accanto al podere, era (ed è ancora) fatta di muratura, dviluppandosi su due piani, con sotto la stalla e sopra il fienile: un fabbricato generalmente di modeste dimensioni (dai 15 ai 40 metri quadrati per livello), che comunque offriva la comodità di stivare il fieno proprio sopra il luogo dove sarebbe stato usato.
Infatti prima (e volendo anche adesso) il fieno veniva sfalciato e stivato con il forcone, per poi essere giornalmente distribuito nelle mangiatoie sottostanti attraverso una semplice botola (o apertura) sul pavimento del piano che sovrastava gli animali.
Amo questa struttura, e da sempre sogno di riuscire a realizzarne una: posso assicurarvi che va bene anche con le classiche balle rettangolari (le presse), e sopratutto in caso di pioggia o neve è di grande praticità.
Un'altro aspetto che oramai sta scomparendo (spesso per ovvie questioni sanitarie) è la promiscuità tra animali diversi, e spesso queste stalle-fienili accoglievano dei veri e propri reparti che servivano per dividere (anche solo con un piccolo muro o delle tabelle di legno) il cavallo (o il ciuco) dai buoi, o piuttosto il branco delle pecore dalle mucche.
23) Il Castro: per questa struttura invece non ho particolare passione, poichè non ho mai condiviso l'idea che un maiale per vivere bene debba farlo in un casotto di cemento di pochi metri quadrati. La struttura di persè potrebbe anche andarmi bene, ma io sostengo che invece il maiale debba potersi muovere liberamente all'interno di un pascolo.
Una pozza d'acqua poco profonda (è perfetta anche fangosa), degli alberi che offrano riparo e cibo (su tutti i castagni, i cerri e le querce), erba ed arbusti a volontà, un buon recinto interrato e robuste colonne a sostegno di questo...ed ecco che anche il classico casto di muratura mi va bene, ma solo come riparo.
Naturalmente io allevo animali molto rustici, e per loro vivere rinchiusi sarebbe una doppia congiura.
24) Il Pollaio: immancabile. Ogni podere che si rispetti ne ha uno, e sulla forma ed i materiali di realizzazione ci sono mille scuole di pensiero.
Il mio pollaio è di legno, realizzato con colonne di castagno e le classiche sottomisure (tavole usate dai muratori), con un bel tetto di lamiera ed un'ampia voliera.
Il pollaio è posto al centro di un grande recinto (purtroppo con cani troppo esuberanti mi è impossibile far pascolare i miei amati polli nell'aia) dove sono presenti alberi da frutto, siepi, e dove addirittura è possibile seminare delle erbacee qualora i polli avessero fatto tabula rasa.
Quando c'è la neve, o il vento forte, o magari la volpe e la faina hanno mietuto le prime vittime al pascolo, per un pò decido di tenere "chiusi" i polli nel pollaio che infatti è provvisto di una voliera, ossia un ampio spazio dove gli animali possano razzolare stando comunque all'asciutto poichè coperti dal tetto, e protetti dai predatori.
Nel pollaio ci sono anche veri e propri reparti: da quello dedicato alla cova per le chiocce, a quello per i pulcini, a quello per gli animali malati o feriti, a quello dove le galline possano deporre, alla classica "mensa" dove gli animali possano abbeverarsi e sfamarsi a dovere.
La promiscuità tra avicoli è talvolta obbligatoria (per questioni di spazio), e quindi i tacchini convivono con le chiocce, come le anatre convivono con i pollastri, e questa struttura deve offrire riparo e spazio per tutti gli animali che accoglie.
25) La Conigliera: l'area dedicata all'allevamento del coniglio. Come per il maiale, anche per il coniglio non ho particolare simpatia per gli ambienti vitali troppo ristretti, ma gestire i conigli in garenna non è cosa semplice.
A mio avviso un buon modo per allevare i conigli potrebbe essere questo: farli nascere nei gabbioni e poi, una volta svezzati, metterli in garenna ed abituarli a pascolare sul terreno e a mangiare l'erba fresca...in modo molto graduale.
Il coniglio è un animale delicato, e con poco potrebbe mal tollerare alimenti troppo umidi, e quindi ci vuole esperienza.
La conigliera, spesso posta all'aperto sotto teli da ombreggio, o spesso realizzata in vere e proprie strutture che paion pollai, è appunto tutta l'area che viene usata per i gabbioni e per i recinti.
26) Il Magazzino: anche se il nome può evocare tutt'altro, è quella struttura (o stanza) che viene usata per stoccare le granaglie dopo la trebbiatura, il molino per le farine ad uso zootecnico, le farine stesse, e buona parte delle attrezzature per l'orto e gli animali.
27) L'Officina: può far parte del Magazzino, essergli adiacente o comunque vicina.
Qui ci sono tutti gli attrezzi che servono per riparare, costruire o demolire qualsiasi cosa (meccanica o non) che è presente in azienda. Dalla cazzuola allo scalpello, dalle chiavi inglesi al trapano, dalla cassetta dei dadi e bulloni alla saldatrice, dal compressore al lubrificante per il trattore...ogni genere di attrezzo viene stivato in questo luogo, dove oltre al caos (perlomeno apparente) è immancabile un grande e solido bancone da lavoro, con tanto di morsa ed incudine.
28) Il semenzaio-serra: che abbia un anima di metallo, di legno o di muratura è il luogo fondamentale per far germinare i nostri semi, e per dare ricovero alle piante nei rigidi mesi invernali. Generalmente nell'orto, deve essere essenziale e provvisto dell'altezza giusta per non farsi venire il mal di schiena.
...e quante altre strutture vorrei aggiungere in questo elenco, parlando della piccionaia piuttosto che della concimaia, oppure della baracca del trattore ansichè delle varie recinzioni, oppure delle cisterne per la raccolta dell'acqua piovana e delle pompe per gestirne il flusso.
Ricordo che quando facevo questa lista a voce alta per poco non mi si seccava la voce da quante parole riversavo sull'argomento, e per questo adesso decido di fermarmi qui per non annoiare troppo chi legge.
Il podere, oltre ad essere la casa ed il riparo dell'Agricoltore, è anche il centro dell'Azienda...il cuore di questa, e non importa quanto grande sia, purchè sia a misura di chi lo abita e ci vive.
lunedì 6 gennaio 2014
Lista n°3: trattori ed attrezzature agricole
La terza lista è certamente la più contraddittoria: da una parte c'è l'inequivocabile voglia di comodità, di potenza e di scelta tra diverse attrezzature specifiche, mentre dall'altra c'è la voglia di limitare al massimo l'inquinamento, non effettuare lavorazioni invasive, limitare il numero di interventi e agevolare il lavoro manuale, favorendo sempre quell'Autarchia che in ogni cosa mi accompagna.
Anche per questa lista sia chiaro che:
- non è mio intento fare un trattato sulle attrezzature ed i trattori nominati, ma semplicemente evidenzierò gli aspetti che più mi interessano;
- non menzionerò nomi e marchi di nessun genere, facendo solo riferimento al tipo di attrezzatura;
- non voglio offendere nessuno, ed esprimo solo un mio personale parere sull'argomento trattori ed attrezzature agricole, senza voler denigrare chi la pensi in modo diverso dal mio.
-i trattori/macchinari presenti in questo elenco sono specifici per il mio tipo di terreno, le mie pendenze, le colture che coltivo, gli animali che allevo, e quindi per il mio modo di fare agricoltura.
Questo è IL MIO ELENCO, e non l'elenco che tutti dovrebbero fare o avere nel cuore...che sia chiaro!
Per quanti fossero contrari alla trazione animale, come accennato nella Lista n°2, mi reputo un amante degli animali ed ho grande rispetto di questi: ogni tipo di lavorazione ed attrezzatura deve essere necessariamente proporzionata alle possibilità fisiche dell'animale, alle sue inclinazioni e alla sua età.
Questa lista comprende cose che già ho, cose che non ho direttamente ma che trovo il modo di avere, e cose che vorrei avere.
Partiamo con il trattore...
1-Trattore gommato 90cv cabinato con caricatore/pala frontale: chi legge potrebbe chiedersi perchè l'Agricoltore Anacronistico esordisca proprio con un "consumagasolio" così grosso.
Domanda più che lecita a cui rispondo con piacere: perchè un agricoltore non Anacronistico nei miei terreni sceglierebbe un mostro da almeno 120cv, magari affiancato da un trattore a cingoli e magari da un terzo trattore gommato. L'idea infatti è proprio quella di avere un unico trattore che possa svolgere tutte le lavorazioni, che sia di recente fattura e che quindi possa consumare ed inquinare in modo limitato rispetto ai vecchi trattori.
La cabina si rende necessaria poichè in inverno il neviscchio, la neve, la nebbia e la tramontana sono decisamente avverse ai miei bronchi e ai miei dolori.
Ci sono poi i 90 cv che con determinate pendenze sono necessari per lavorazioni come l'aratura, per far girare meglio il motore e paradossalmente per farlo consumare meno rispetto a potenze e cilindrate inferiori.
Quattro cilindri completeranno la configurazione di un trattore "tipo", con un cambio semplice (ottimo un 12+3), il minimo indispensabile di elettronica, le 4 ruote motrici, i comandi sul sollevatore per il suo controllo, la Presa di potenza a due velocità, e delle gomme piuttosto larghe.
Essenziale il caricatore/pala frontale, per alzare e spostare terra, letame, legna e per caricare le presse sul carrettone e sulla barcaia (stiva di presse).
Essendo da solo a svolgere tutti i lavori meccanici, questo tipo di trattore sarebbe essenziale e me lo farei bastare, evitando l'acquisto di altri trattori.
2- Carrettone ribaltabile trilaterale con sovrasponde: un carrettone da almeno 35q.li di portata, che possa permettermi di spostare la legna, il letame, le presse, le granaglie e tutto quello che sarà possibile.
Il ribaltamento trilaterale assicurerà una possibilità d'impiego a 360°, mentre le sovrasponde (abbattibili all'occorrenza) permetteranno di contenere ingombri superiori.
3-Motocoltivatore con carretto: avete presente quei vecchi (ma ancora efficienti) motocoltivatori che hanno la possibilità di tirare un piccolo carretto? Parlo proprio di quelli, molto utili per gestire i movimenti (e all'occorrenza anche qualche lavorazione) dell'orto, e che mi evitino di accendere il trattore per dei lavori così piccoli.
Generalmente questi motocoltivatori consumano poco (con i loro 10cv di potenza), e costituiscono una sorprendente risorsa per gli spostamenti di volumi (e pesi) limitati.
4- Mietitrice: vecchio macchinario ancora usato in alcune parti del mondo. La mietitrice taglia gli steli del cereale maturo mettendoli in un'andana o (per le mieti-legatrici) legandoli in mazzi.
L'ideale sarebbe averne due: una per il trattore ed una per la trazione animale.
Un attrezzo che serve laddove le moderne mietitrebbie non possano arrivare.
Nell'azienda ci sono i cereali coltivati per l'alimentazione umana e quella zootecnica, e c'è quindi la necessità di trebbiarli, ma se il podere è molto distante dal terzista che effettua la trebbiatura, o se la strada d'accesso i campi ed al podere è troppo accidentata, o se invece le pendenze dei campi sono eccessive...in tutti questi casi si rischia di non avere la possibilità di portare la granella nel granaio.
La soluzione è compiere il lavoro della mietitrebbia in due fasi distinte, e appunto la prima (mietitura) è ad opera di questi macchinari.
Userei la mietitrice a trazione animale per i piccoli appezzamenti, magari quelli più scoscesi e disagiati, mentre per gli altri userei la mietitrice trasportata dal trattore.
5- Minitrebbia: trebbiatrice trainata di piccole dimensioni. Attrezzo che raramente si vede nelle nostre campagne, ma che offre la possibilità di lavorare praticamente ovunque, liberandosi dall'obbligo delle grandi mietitrebbie, e riuscendo a gestire terreni piuttosto impervi.
Questo macchinario, in pratica molto simile ad una pressa per fieno, passa sopra l'andana fatta dalla mietitrice e raccoglie il cereale battendolo e vagliandolo. Scarterà la paglia immagazzinando granella e pula.
6- Aratro: qui c'è da sbizzarrirsi e, considerato l'aratro per il trattore (rigorosamente a doppio corpo e attaccato), ci saranno i vari aratri per la trazione animale.
Un aratro leggero per il cavallo, adatto per la lavorazione nella vigna e per l'orto; l'aratro accavallatore e scavallatore ( con vomere intercambiabile a seconda della lavorazione) per i filari delle viti, l'aratro assolcatore, buono per mettere le patate. Ripeto che tutti gli aratri devono essere proporzionati all'animale che li tira.
Ultimo un piccolo aratro da attaccare al motocoltivatore, qualora il cavallo non fosse disponibile, e comunque ci fossero da fare alcune lavorazioni.
7- Erpice a dischi: il morgan o frangizzolle è utilizzimo per affinare l'aratura e preparare il letto di semina, oltre che per rompere il cotico erboso delle olivete e delle vigne.
Esistono dei piccoli erpici a dischi, spesso corredati di ulteriori molle frangizolle, che sono adatti per i cavalli da tiro, e sarebbe interessante valutarne l'acquisto.
Rimane comunque l'idea che non ci debbano essere chissà quali ulteriori affinamenti del terreno con attrezzature come l'erpice rotante, la fresa o altre attrezzature che compattano il terreno sotto la soglia di lavorazione.
8- Estirpatore a molle: adatto per le lavorazioni superficiali dei terreni vitati. Come dice la parola, serve per estirpare le erbe che rischiano di soffocare le viti, rompendo solo superficialmente il terreno e favorendone l'arieggiamento.
Attrezzo che è reperibile anche per la trazione animale, leggero e molto utile persino per eventuali preparazioni alla vangatura dell'orto.
9- Barra Falciante: anche in questo caso una per il trattore ed una per la trazione animale.
Quella per la trazione animale però dovrebbe essere di quelle che si azionano con la rotazione delle ruote e non quelle che sono equipaggiate di un motore a scoppio che le faccia azionare: se si usa il cavallo per sfasciare, usiamo la sua trazione per il taglio.
10- Ranghino: attrezzo che prende il fieno sfalciato e lo raccoglie in andane.
Come per la barra ce ne vorrebbe uno per il trattore ed un per la trazione animale.
11- Pressa: macchina per fare le presse (ballette a forma di parallelepipedo). Adatta per il fieno e per la paglia, fa presse maneggevoli (di peso che oscilla dai 18 ai 25Kg), che vengono rigorosamente rizzate in covoni (messe in piedi in gruppetti), e poi caricate sul carrettone per costituire una barcaia o per essere stivate nel fienile.
Ma se disponessi di molto spazio (cosa che purtroppo mi sogno la notte...) potrei anche ovviare all'acquisto di questo macchinario a favore di un carro caricatore. Questi carri caricano il fieno raccolto in andane, lo stivano nel loro carico, e poi lo scaricano dove si vuole.
Il fieno non sarebbe quindi pressato, ma sciolto e non ci sarebbe bisogno di altro gasolio, fili di ferro e chissà ancora quanti spostamenti di fieno.
12- Carretto da cavallo: questo carretto, spesso fatto di legno con ruote gommate, ha il posto per la guida e dietro un cassone per caricare cose come la legna, il fieno, i pali o altro.
un'incrocio fra il motocoltivatore a cui ho accennato prima ed un pick up.
Importante per spargere il letame.
13- Seminatrice: benchè seminare a mano sia meraviglioso, posso assicurarvi che farlo su molti ettari diviene cosa complicata, ed ecco che la seminatrice potrebbe aiutare molto.
Parlo di una seminatrice semplice, senza pretese, magari pure di seconda mano, purchè sia funzionante.
14- Botte per i trattamenti: capita che ci sia bisogno di dare la poltiglia bordolese (rame e calce), oppure lo zolfo bagnabile, ed ecco che la botte è attrezzo essenziale.
Se lavata bene potrà rendersi utile anche per trasportare l'acqua dal pozzo alle cisterne, o per innaffiare direttamente le piccole piante di vite, di olivo o di frutti impiantate.
E poi un elenco di attrezzature manuali...
15- Vanga
16- Vanghetto stretto e lungo
17- Pala: ce ne vogliono almeno una per il pollaio, una per il recinto dei maiali, una per la stalla ed una per l'orto.
18- Piccone
19- Zappa: c'è lo zappino a manico corto per lavorare stando in ginocchio (ottimo per i trapianti), la zappa larga, quella lunga, e quella curva.
20- Zappa a due denti (chiamata anche obbediente): spesso perfetta alternativa alla vanga.
21- Rastrello: c'è quello classico per l'orto, quello a denti larghi per la stalla, quello di legno per la raccolta delle castagne.
22- Falce: c'è il classico falcetto, instancabile compagno dell'estate, c'è anche la falce fienaia (detta anche frullana), che utilizzo per sfalciare il fieno da dare fresco alle capre o ai cavalli.
23- Roncola a manico lungo: la uso principalmente per togliere i rovi, recidendoli alla base.
24- Mazza per pali
25- Accettino
26- Scure
27- Pennato: se la falce mi accompagna nei mesi primaverili ed estivi, è il pennato a farlo negli altri.
28- Seghetto da potatura
29- Forbice da potatura
30- Coltello da innesti
31- Saracco
32- Motosega
...e chissà quanti altri.
Questa lista potrà apparire ricca di attrezzature, e magari molte potranno essere considerate invasive e poco Anacronistiche, ma se siete pratici delle lavorazioni capirete che invece non si tratta di una lista in linea con il pensiero dell'Agricoltore Contemporaneo.
Per prima cosa la trazione animale...e non credo di dover aggiungere altro.
Poi la scelta di un unico trattore invece di un vero e proprio parco macchine.
La volontà di rendersi indipendente anche per la trebbiatura, utilizzando attrezzature come la mietitrice e la trebbia trainata: soluzioni poco occidentali, credetemi.
Poi il motocoltivatore pronto ad essere considerato come alternativa al carretto da cavallo: si deve pur valutare la possibilità che il cavallo sia indisposto, o che non sia presente in azienda perchè impegnato in passeggiata. Anche questa soluzione evita di avere il trattorino (che in molti hanno anche solo per lavorare la terra dell'orto), e permette di tenere come Jolly un attrezzo che è facile reperire, e consuma poco se usato con intelligenza.
Poi la scelta di non fresare (operazione colturale che francamente odio), rendendo i terreni come sabbia (ma come mai???) e compattandoli sotto la soglia di lavorazione, facendo più danno che altro.
E per ultima lascio questa riflessione che molti anni fa fu fatta dall'allora mio professore di meccanica: "Non importa quanti cavalli avete sotto al sedere, quanto grosso è il vostro trattore, o quanto profondo potrebbe andare il vostro aratro. Quello che importa è che abbiate sempre testa, ricordandovi che la terra non va frullata, e che basta poco per permetterci di seminarla. Quindi evitate sprechi di gasolio, visto che costa tanto ed inquina ancora di più, ponderate ogni lavorazione e fatela solo quando è realmente necessario, ingegnatevi per stravolgere il meno possibile gli equilibri che la Natura ci affida ed imparate ad accendere sempre il cervello prima del motore!"
Anche per questa lista sia chiaro che:
- non è mio intento fare un trattato sulle attrezzature ed i trattori nominati, ma semplicemente evidenzierò gli aspetti che più mi interessano;
- non menzionerò nomi e marchi di nessun genere, facendo solo riferimento al tipo di attrezzatura;
- non voglio offendere nessuno, ed esprimo solo un mio personale parere sull'argomento trattori ed attrezzature agricole, senza voler denigrare chi la pensi in modo diverso dal mio.
-i trattori/macchinari presenti in questo elenco sono specifici per il mio tipo di terreno, le mie pendenze, le colture che coltivo, gli animali che allevo, e quindi per il mio modo di fare agricoltura.
Questo è IL MIO ELENCO, e non l'elenco che tutti dovrebbero fare o avere nel cuore...che sia chiaro!
Per quanti fossero contrari alla trazione animale, come accennato nella Lista n°2, mi reputo un amante degli animali ed ho grande rispetto di questi: ogni tipo di lavorazione ed attrezzatura deve essere necessariamente proporzionata alle possibilità fisiche dell'animale, alle sue inclinazioni e alla sua età.
Questa lista comprende cose che già ho, cose che non ho direttamente ma che trovo il modo di avere, e cose che vorrei avere.
Partiamo con il trattore...
1-Trattore gommato 90cv cabinato con caricatore/pala frontale: chi legge potrebbe chiedersi perchè l'Agricoltore Anacronistico esordisca proprio con un "consumagasolio" così grosso.
Domanda più che lecita a cui rispondo con piacere: perchè un agricoltore non Anacronistico nei miei terreni sceglierebbe un mostro da almeno 120cv, magari affiancato da un trattore a cingoli e magari da un terzo trattore gommato. L'idea infatti è proprio quella di avere un unico trattore che possa svolgere tutte le lavorazioni, che sia di recente fattura e che quindi possa consumare ed inquinare in modo limitato rispetto ai vecchi trattori.
La cabina si rende necessaria poichè in inverno il neviscchio, la neve, la nebbia e la tramontana sono decisamente avverse ai miei bronchi e ai miei dolori.
Ci sono poi i 90 cv che con determinate pendenze sono necessari per lavorazioni come l'aratura, per far girare meglio il motore e paradossalmente per farlo consumare meno rispetto a potenze e cilindrate inferiori.
Quattro cilindri completeranno la configurazione di un trattore "tipo", con un cambio semplice (ottimo un 12+3), il minimo indispensabile di elettronica, le 4 ruote motrici, i comandi sul sollevatore per il suo controllo, la Presa di potenza a due velocità, e delle gomme piuttosto larghe.
Essenziale il caricatore/pala frontale, per alzare e spostare terra, letame, legna e per caricare le presse sul carrettone e sulla barcaia (stiva di presse).
Essendo da solo a svolgere tutti i lavori meccanici, questo tipo di trattore sarebbe essenziale e me lo farei bastare, evitando l'acquisto di altri trattori.
2- Carrettone ribaltabile trilaterale con sovrasponde: un carrettone da almeno 35q.li di portata, che possa permettermi di spostare la legna, il letame, le presse, le granaglie e tutto quello che sarà possibile.
Il ribaltamento trilaterale assicurerà una possibilità d'impiego a 360°, mentre le sovrasponde (abbattibili all'occorrenza) permetteranno di contenere ingombri superiori.
3-Motocoltivatore con carretto: avete presente quei vecchi (ma ancora efficienti) motocoltivatori che hanno la possibilità di tirare un piccolo carretto? Parlo proprio di quelli, molto utili per gestire i movimenti (e all'occorrenza anche qualche lavorazione) dell'orto, e che mi evitino di accendere il trattore per dei lavori così piccoli.
Generalmente questi motocoltivatori consumano poco (con i loro 10cv di potenza), e costituiscono una sorprendente risorsa per gli spostamenti di volumi (e pesi) limitati.
4- Mietitrice: vecchio macchinario ancora usato in alcune parti del mondo. La mietitrice taglia gli steli del cereale maturo mettendoli in un'andana o (per le mieti-legatrici) legandoli in mazzi.
L'ideale sarebbe averne due: una per il trattore ed una per la trazione animale.
Un attrezzo che serve laddove le moderne mietitrebbie non possano arrivare.
Nell'azienda ci sono i cereali coltivati per l'alimentazione umana e quella zootecnica, e c'è quindi la necessità di trebbiarli, ma se il podere è molto distante dal terzista che effettua la trebbiatura, o se la strada d'accesso i campi ed al podere è troppo accidentata, o se invece le pendenze dei campi sono eccessive...in tutti questi casi si rischia di non avere la possibilità di portare la granella nel granaio.
La soluzione è compiere il lavoro della mietitrebbia in due fasi distinte, e appunto la prima (mietitura) è ad opera di questi macchinari.
Userei la mietitrice a trazione animale per i piccoli appezzamenti, magari quelli più scoscesi e disagiati, mentre per gli altri userei la mietitrice trasportata dal trattore.
5- Minitrebbia: trebbiatrice trainata di piccole dimensioni. Attrezzo che raramente si vede nelle nostre campagne, ma che offre la possibilità di lavorare praticamente ovunque, liberandosi dall'obbligo delle grandi mietitrebbie, e riuscendo a gestire terreni piuttosto impervi.
Questo macchinario, in pratica molto simile ad una pressa per fieno, passa sopra l'andana fatta dalla mietitrice e raccoglie il cereale battendolo e vagliandolo. Scarterà la paglia immagazzinando granella e pula.
6- Aratro: qui c'è da sbizzarrirsi e, considerato l'aratro per il trattore (rigorosamente a doppio corpo e attaccato), ci saranno i vari aratri per la trazione animale.
Un aratro leggero per il cavallo, adatto per la lavorazione nella vigna e per l'orto; l'aratro accavallatore e scavallatore ( con vomere intercambiabile a seconda della lavorazione) per i filari delle viti, l'aratro assolcatore, buono per mettere le patate. Ripeto che tutti gli aratri devono essere proporzionati all'animale che li tira.
Ultimo un piccolo aratro da attaccare al motocoltivatore, qualora il cavallo non fosse disponibile, e comunque ci fossero da fare alcune lavorazioni.
7- Erpice a dischi: il morgan o frangizzolle è utilizzimo per affinare l'aratura e preparare il letto di semina, oltre che per rompere il cotico erboso delle olivete e delle vigne.
Esistono dei piccoli erpici a dischi, spesso corredati di ulteriori molle frangizolle, che sono adatti per i cavalli da tiro, e sarebbe interessante valutarne l'acquisto.
Rimane comunque l'idea che non ci debbano essere chissà quali ulteriori affinamenti del terreno con attrezzature come l'erpice rotante, la fresa o altre attrezzature che compattano il terreno sotto la soglia di lavorazione.
8- Estirpatore a molle: adatto per le lavorazioni superficiali dei terreni vitati. Come dice la parola, serve per estirpare le erbe che rischiano di soffocare le viti, rompendo solo superficialmente il terreno e favorendone l'arieggiamento.
Attrezzo che è reperibile anche per la trazione animale, leggero e molto utile persino per eventuali preparazioni alla vangatura dell'orto.
9- Barra Falciante: anche in questo caso una per il trattore ed una per la trazione animale.
Quella per la trazione animale però dovrebbe essere di quelle che si azionano con la rotazione delle ruote e non quelle che sono equipaggiate di un motore a scoppio che le faccia azionare: se si usa il cavallo per sfasciare, usiamo la sua trazione per il taglio.
10- Ranghino: attrezzo che prende il fieno sfalciato e lo raccoglie in andane.
Come per la barra ce ne vorrebbe uno per il trattore ed un per la trazione animale.
11- Pressa: macchina per fare le presse (ballette a forma di parallelepipedo). Adatta per il fieno e per la paglia, fa presse maneggevoli (di peso che oscilla dai 18 ai 25Kg), che vengono rigorosamente rizzate in covoni (messe in piedi in gruppetti), e poi caricate sul carrettone per costituire una barcaia o per essere stivate nel fienile.
Ma se disponessi di molto spazio (cosa che purtroppo mi sogno la notte...) potrei anche ovviare all'acquisto di questo macchinario a favore di un carro caricatore. Questi carri caricano il fieno raccolto in andane, lo stivano nel loro carico, e poi lo scaricano dove si vuole.
Il fieno non sarebbe quindi pressato, ma sciolto e non ci sarebbe bisogno di altro gasolio, fili di ferro e chissà ancora quanti spostamenti di fieno.
12- Carretto da cavallo: questo carretto, spesso fatto di legno con ruote gommate, ha il posto per la guida e dietro un cassone per caricare cose come la legna, il fieno, i pali o altro.
un'incrocio fra il motocoltivatore a cui ho accennato prima ed un pick up.
Importante per spargere il letame.
13- Seminatrice: benchè seminare a mano sia meraviglioso, posso assicurarvi che farlo su molti ettari diviene cosa complicata, ed ecco che la seminatrice potrebbe aiutare molto.
Parlo di una seminatrice semplice, senza pretese, magari pure di seconda mano, purchè sia funzionante.
14- Botte per i trattamenti: capita che ci sia bisogno di dare la poltiglia bordolese (rame e calce), oppure lo zolfo bagnabile, ed ecco che la botte è attrezzo essenziale.
Se lavata bene potrà rendersi utile anche per trasportare l'acqua dal pozzo alle cisterne, o per innaffiare direttamente le piccole piante di vite, di olivo o di frutti impiantate.
E poi un elenco di attrezzature manuali...
15- Vanga
16- Vanghetto stretto e lungo
17- Pala: ce ne vogliono almeno una per il pollaio, una per il recinto dei maiali, una per la stalla ed una per l'orto.
18- Piccone
19- Zappa: c'è lo zappino a manico corto per lavorare stando in ginocchio (ottimo per i trapianti), la zappa larga, quella lunga, e quella curva.
20- Zappa a due denti (chiamata anche obbediente): spesso perfetta alternativa alla vanga.
21- Rastrello: c'è quello classico per l'orto, quello a denti larghi per la stalla, quello di legno per la raccolta delle castagne.
22- Falce: c'è il classico falcetto, instancabile compagno dell'estate, c'è anche la falce fienaia (detta anche frullana), che utilizzo per sfalciare il fieno da dare fresco alle capre o ai cavalli.
23- Roncola a manico lungo: la uso principalmente per togliere i rovi, recidendoli alla base.
24- Mazza per pali
25- Accettino
26- Scure
27- Pennato: se la falce mi accompagna nei mesi primaverili ed estivi, è il pennato a farlo negli altri.
28- Seghetto da potatura
29- Forbice da potatura
30- Coltello da innesti
31- Saracco
32- Motosega
...e chissà quanti altri.
Questa lista potrà apparire ricca di attrezzature, e magari molte potranno essere considerate invasive e poco Anacronistiche, ma se siete pratici delle lavorazioni capirete che invece non si tratta di una lista in linea con il pensiero dell'Agricoltore Contemporaneo.
Per prima cosa la trazione animale...e non credo di dover aggiungere altro.
Poi la scelta di un unico trattore invece di un vero e proprio parco macchine.
La volontà di rendersi indipendente anche per la trebbiatura, utilizzando attrezzature come la mietitrice e la trebbia trainata: soluzioni poco occidentali, credetemi.
Poi il motocoltivatore pronto ad essere considerato come alternativa al carretto da cavallo: si deve pur valutare la possibilità che il cavallo sia indisposto, o che non sia presente in azienda perchè impegnato in passeggiata. Anche questa soluzione evita di avere il trattorino (che in molti hanno anche solo per lavorare la terra dell'orto), e permette di tenere come Jolly un attrezzo che è facile reperire, e consuma poco se usato con intelligenza.
Poi la scelta di non fresare (operazione colturale che francamente odio), rendendo i terreni come sabbia (ma come mai???) e compattandoli sotto la soglia di lavorazione, facendo più danno che altro.
E per ultima lascio questa riflessione che molti anni fa fu fatta dall'allora mio professore di meccanica: "Non importa quanti cavalli avete sotto al sedere, quanto grosso è il vostro trattore, o quanto profondo potrebbe andare il vostro aratro. Quello che importa è che abbiate sempre testa, ricordandovi che la terra non va frullata, e che basta poco per permetterci di seminarla. Quindi evitate sprechi di gasolio, visto che costa tanto ed inquina ancora di più, ponderate ogni lavorazione e fatela solo quando è realmente necessario, ingegnatevi per stravolgere il meno possibile gli equilibri che la Natura ci affida ed imparate ad accendere sempre il cervello prima del motore!"
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