Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

giovedì 13 ottobre 2011

Scaldarsi con la legna - PARTE 2°

Continuando.

Parliamo adesso di cosa voglia dire scaldarsi con la legna.
Consumare (per esempio in una stagione media) 80q di legna prevede prima di tutto un impegno fisico notevole.
Il nostro Agricoltore si lascia aiutare dal padre e dalla moglie, ma è lui a svolgere la maggior parte del lavoro "più pesante", e questo è possibile anche grazie ai suoi 32 anni.
Ma scaldarsi con la legna è una cosa fattibile anche per molti altri: come detto i suoi genitori si scaldano con la legna, seppur vivano in un condominio in pieno paese, e a quanto pare è solo una questione di volontà ed organizzazione.
L'Agricoltore ha molte possibilità che evidentemente non possono essere ritrovate da chi abita in paese, ma ci sono altre vie per non dover rinunciare a questa scelta, come per esempio contattare un taglialegna che porti direttamente a casa la legna già tagliata.
Basta avere una cantina, un garage o un angolo di giardino ed il gioco è fatto: la legna trova collocazione in attesa di essere bruciata, magari sotto ad una lamiera o un telo.
La legnaia dell'Agricoltore

In questo modo arriva già pronta all'uso e l'unico sforzo sarà quello di portarla di fronte alla stufa, e nulla più.
Certamente questo è difficile che accada in città (molto improbabile per tutta una serie di motivi più che ovvi), ma se nei paesi si mantenesse questa abitudine forse molte cose potrebbero cambiare (e non solo da un punto di vista economico).
La SOSTENIBILITA' dello scaldarsi a legna è certamente al suo culmine nell'esempio specifico dell'Agricoltore, che si taglia dal suo terreno, si trasporta con i suoi mezzi, si sega e accatasta a casa sua, e si brucia per scaldarsi e cucinare: un ciclo veramente chiuso a kilometri zero e con una limitata emissione di inquinamento nell'aria.
La sostenibilità si abbassa se la legna ci viene portata da terzi, che magari acquistano la legna da segare da altre persone ancora, e che ci portano il ciocco tagliato direttamente in paese: i kilometri fatti da quella legna rischierebbero di essere molti, ma...guardiamo il male minore.
Il male minore è appunto che decidiamo di scaldarci con la legna, un bene RINNOVABILE E NATURALE...che la nostra terra ha da offrirci, e che è a sufficienza per molti di noi (non tutti considerando le metropoli e le zone dove non sono presenti i boschi).
Il presupposto sarebbe quello di affidare il taglio a persone competenti, che non "stuprino" il bosco con tagli esagerati, ma che abbiano ben a cuore il rinnovamento di quell'ecosistema; seguirebbe poi la distanza limitata tra il luogo del taglio e quello della consegna; in fine la capacità di sapersi adattare al fuoco di legna e a quello che comporta.
L'ultimo punto è per molti il più ostico da comprendere e affrontare: "La legna sporca...la stufa fuma...i muri ingialliscono...ci vuole troppo tempo per riscaldare un ambiente...non è pratico", e sono questi alcuni pensieri comuni a molti.
L'Agricoltore scuote la testa e borbotta.
Forse queste famiglie si son dimenticate di come ci scaldavamo prima dell'avvento del metano; vogliamo forse parlare del Kerosene o del carbone?
Ripetiamo il concetto che la legna è un combustibile rinnovabile, e a quanto pare è l'unico nel suo genere.
Se (come detto prima) in taglio è regolato da severe regole e se il bosco è vicino alla vostra casa, perchè non considerare la legna come l'unica valida alternativa per scaldarsi?
Ci sono poi l'eolico (che tanto piace all'Agricoltore Anacronistico) ed il fotovoltaico, ma qui stiamo parlando di combustibili...e delle rinnovabili parleremo un altro momento (ottima alternativa comunque...se non la migliore).
Evitiamo anche di paragonare la legna al pellet: nessuno di voi si è mai chiesto quanta energia occorra per tagliare...trinciare...pellettizzare...confezionare (rigorosamente in plastica...)...distribuire...consegnare un sacco di pellet?
Per carità, sempre meglio del Kerosene, dei riscaldamenti a gasolio o gpl, e del metano...ma imparagonabile alla legna in termini di sostenibilità (e magari anche di calore).
E poi vogliamo parlare della qualità del calore che ci regala la legna?
Beh...tante sarebbero le banalità da dire, e non è intenzione di chi scrive quella di cadere nel calderone dei luoghi comuni, ma solo quella di aprire una finestra su UNA SOLUZIONE ANTICA QUANTO L'UOMO.

L'Agricoltore ricorda che la nonna gli aveva raccontato una cosa sull'avvento dei fornelli a gas: "All'epoca erano scettici sull'utilizzo del gas.  Erano convinti che la roba cuocesse troppo velocemente e che poi facesse male all'organismo.  Preferivano il carbone a quella nuova comodità.  Oggi nonna ha 81 anni, ed ogni volta che viene a pranzo qui al podere mi fa notare come si senta che il cibo è stato cotto sulla stufa o dentro ad un forno a legna. Forse allora qualcosa di vero c'è?
Mi capita che vengano a trovarmi cari amici coetanei che utilizzano il fornetto a microonde per ogni tipo di piatto, ed anche loro mi fanno notare la grandissima differenza di sapore, odore e consistenza che assume il cibo...e quanto sia più buono cotto sulla stufa.
Che allora sia vero?

Chi di noi non preferisce la pizza cotta nel forno a legna, oppure l'arrosto di un forno tradizionale?
Pensiamoci, e cerchiamo di pensare anche alla nostra salute oltre che al piacere di mangiare."
Infornata di carne di maiale nel forno a legna




Ogni volta che accendiamo un fornello noi consumiamo qualcosa che non ci sarà più, e questo qualcosa una volta che è finito...è finito per davvero.
Noi tutti, in un modo o nell'altro, ogni giorno contribuiamo a CONSUMARE il nostro pianeta...e partire anche da una piccolissima cosa come l'utilizzo della legna come combustibile, potrebbe ridarci la capacità di non consumare proprio tutto.
Il discorso etico e quello pratico potrebbero anche scontrarsi, ed è bene ribadire quanto sia difficile (se non impossibile) fare certi ragionamenti in certe zone d'Italia oppure nelle città...ma la nostra nazione è grande, e chi ha la possibilità di scegliere potrebbe valutare quanto appena detto come valida alternativa per andare avanti.
L'aspetto romantico di tutto questo trova collocazione in un contesto etico e morale, e sopratutto ecologico-ambientale.
Il calore della legna è senza dubbio il miglior calore e una soluzione naturale per scaldarsi.



L'Agricoltore Anacronistico oggi è venuto a sapere che ci sono dei comuni in Toscana che vietano l'accensione di stufe e camini causa emissione di polveri sottili PM10: a quanto pare c'è chi vede nei comignoli fumanti una grandissima minaccia per il nostro pianeta.
Non è certo nostra intenzione sparare a zero su chi ha preso tale decisione, certi che evidentemente c'è una solida verità dietro a tale scelta, ma....
A monte cosa dovremmo fare? Prima di spegnere i comignoli delle nostre abitazioni, che cosa tali comuni dovrebbero fare?
Beh...come minimo vietare la circolazione di ogni auto, autobus, taxi, motorino e camion...
...successivamente spegnere tutte le caldaie a metano, gasolio e gpl...
...vogliamo poi parlare dell'industria???
Beh...a questo punto potrebbero essere spenti i comignoli incriminati, ma solo dopo aver spento tutto il resto...roba da matti.
E pensare che non si potrebbe neanche più scaldare il povero che non ha soldi per farlo con il petrolio...roba da matti.
Addirittura in molti comuni toscani c'è il divieto di incendiare sterpaglie e residui di potatura: infatti il contadino dovrà chiamare un camion (che forse consuma ACQUA CALDA e non gasolio???) per ritirare (magari) un'esigua quantità di fronde ed erba, e stoccarla da una qualche altra parte per divenire chissà poi cosa (e comunque non certo con motori che consumano ACQUA CALDA...).
L'agricoltore Anacronistico dice che forse non ci rimane altro che scaldarci a suon di zappatura e bicchieri di vino buono...
...roba da matti.

14 commenti:

  1. Proprio in questi giorni in cui mio marito stava tagliando legna e facendo pulizia nel bosco discorrevamo su quando sia il momento più buono per tagliare ed avere una legna migliore da bruciare. Un consiglio che ci è stato dato è di tagliare in calare di luna. Non siamo super esperti ma facciamo del nostro meglio per tener pulito il bosco che ci da legna per l'inverno a noi e ai miei suoceri. Noi non siamo contadini di professione però tutto il nostro tempo libero è dedicato a orto, frutteto e bosco, quindi ciò che trovo in questo blog è di grande interesse per noi e lo condividiamo. Grazie.

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  2. Carissimo agricoltore,
    sto organizzando la mia prossima "vita" e la legna sia per riscaldare che per cucinare dovrebbe essere l'unica fonte... avrei piacere, se tu potessi avere del tempo, scambiare due opinioni con te, non ho modo di scriverti direttamente, se puoi/vuoi farlo, mi faresti molto piacere e te ne sarei grato.
    Grazie in anticpo, qualsiasi sia la tua risposta...
    Alessandro

    greywolf.north@gmail.com

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    1. Caro Alessandro, puoi tranquillamente scrivermi qui, e cercherò (per quanto possa farlo) di aiutarti il più possibile: in questo modo altri potrebbero approfittare della nostra discussione e dire la loro.
      Ciao
      A.A.

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  3. Carissimo,
    allora prendo la palla al balzo e propongo la cosa.
    Come ti ho già scritto, sto organizzando la mia prossima maniera di vivere e quindi di scaldarsi e cucinare anche... la legna la vedo come la soluzione idale, nella mia idea sarebbe di staccarsi o rendersi indipendenti dal servizio di fornitura del gas, sia metano che in bombola, e non solo per motivi economici quanto anche etici, di trasporto, mentre la legna la vedo appunto come un prodotto che posso addirittura procurarei da me, o comunque nel territorio (sto parlando dell'alta Lunigiana verso il passo della Cisa).
    Ora le mie domande sono queste: andrò a vivere in una casa dove è stata prevista una cucina a gas (bombola) e quindi prevedo di acquistare una cucina economica a legna che faccia anche da stufa, in modo da avere un tutt'uno. La casa prevede anche un camino, ma non collegato al riscaldamento ovviamente.
    Non ho idea di quanta legna si possa usare, per riscaldare, ma anche per cucinare. Non siamo un esercito, due persone, ma dalla città non si ha idea dei consumi veri. Un mio amico ha una stufa a pellet, ma la usa, appunto solo, per scaldare... e le sue cifre sono indicative.
    Poi come faccio a fare dei conti, anche se approssimativi, sui costi che andrò, almeno presumibilmente, a sostenere, per saldare e cuinare...? Vedo e so che il costo della legna varia, ed anche se andrò in una zona dove la produzione è locale, non ho idea di quale differenza, rispetto a dove ora vivo (attualmente vivo a sud di Roma, vicino al mare e qui la legna la portano ed i costi credo siano diversi.,..).

    L'altra soluzione sarebbe un passaggio più graduale, usare il camino soltanto, anche per cucinare (i nostri vecchi lo facevano, perché non noi ora?), e man mano vedere i consumi, fare i conti mentre sono sul percorso, e gradualmente inserire anche la cucina-stufa.

    Ma rimane una incognita la quantità di legna, almeno di massima.

    Tra l'altro ho un amico che ha speimentato e continua, una sorta di cucina di tipo particolare, in cui la bruciatura avviene non per combustione, ma per pirolisi (mi par di capire a temperatura più alta), e quindi si produce non cenere e brace, bensì biochar che si può usare nell'orto. Dato che la cosa mi interessa... la sto considerando, anche se questo tipo di stufa pare essere ancora sperimentale per noi …

    Tu vista la tua esperienza hai idee in merito?

    Grazie di ogni tua opinione e del tuo tempo e perdonami se sono stato un po' eccessivamente lungo...

    Un saluto.

    Alessandro

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    1. Caro Alessandro,
      accolgo con piacere il tuo intervento, e per quanto io possa farlo, cercherò di aiutarti il più possibile.
      Come ho ampiamente scritto nei due post sull'argomento, io con la legna mi ci scaldo da una vita, e l'idea è quella di continuare per tutta la vita.
      Do per scontato che queste considerazioni possano essere condivise da chi vive fuori città, certo come sono che in provincia sia molto più semplice reperire legna che nelle metropoli.
      Innanzi tutto: la cosa migliore sarebbe procurarsi la legna nel proprio, ossia acquistare o prendere in affitto un bosco che sia in taglio (ossia che siano trascorsi almeno venti anni dall'ultimo taglio).
      Se poi tu lo reperissi vicino casa il gioco sarebbe bello che fatto: abbatteresti moltissimi costi, passaggi, e SOPRATUTTO inquineresti molto meno (un conto è segarsi e portarsi la legna a casa a pochi kilometri...ed un conto è comprarla e farla arrivare da chissà dove con camion).
      Ma...il secondo consiglio è quello di fare le cose UN PASSO ALLA VOLTA: a me garba farle così.
      Il camino già ce l'hai, ma ti dico subito che seppur meraviglioso, il camino consuma tanta legna per quanto caldo faccia, e nel rapporto tra consumo e calore vince sempre la stufa...sempre.
      Quindi, il camino (terzo consiglio) va bene, ed al limite ci puoi anche cucinare alcune cose, ma una bella cucina economica di GHISA (e non refrattario), io me la farei di corsa.
      Lì avrai il forno (essenziale per fare il pane, focacce, dolci e arrosti), un ampio piano di cottura e tanto buon calore.
      Io tengo il bricco dell'acqua sempre sul fuoco, in maniera da avere sempre acqua bollente a disposizione, e quello che ti offre la stufa non te lo offre nessun camino.
      Detto questo...

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    2. ...io posizionerei la stufa in un luogo distante dal camino (meglio se in un'altra stanza), in modo da distribuire al meglio il calore.
      Mi rimane difficile dirti quanto dovrai consumare: dovresti indicarmi i metri quadri della casa, la sua disposizione (un piano...due piani), la sua esposizione, il materiale di cui è fatta, le temperature medie invernali, etc.
      Io, per una casa di circa 100 metri quadrati, disposta su di un unico livello, esposta ai peggiori venti e freddi, con temperature che spesso sono fisse sotto lo zero per diverse notti all'anno, con una casa non coibentata, fatta di pietra e mattoni...io, appunto, consumo anche 100 quintali di legna.
      Considera che ho tre punti calore in casa, disposti in tre ambienti diversi (cucina economica in cucina, camino in sala e stufa in camera), e che per la legna che acquisto (direttamente dal boscaiolo che vive vicino casa mia) vado a pagare dai 7,00€ ai 7,30€ al quintale.
      Fai tu i tuoi conti: io ne acquisto circa il 40% di quella che consumo...il resto me la sego da me alla macchia.
      Fammi sapere.
      Ciao
      A.A.

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  4. Carissimo A.A. :-) grazie del tuo tempo, grazie perché anche se rileggendo il tuo post alcune risposte emergevano, ora ho qualche idea in più, e soprattutto la tua opinione, per quanto relativa ad una persona diversa, ed a luoghi e situazioni diverse, è comunque un punto, uno spunto, da cui possa io trarre qualcosa.

    In generale non so dirti bene alcune cose che mi chiedi, la casa è una casa di quelle di un tempo, con camere da letto ebagno sopra e sotto, riadattato ed oggi cucina e sala, ma esposizione e temperature durante l'anno, beh le vedrò sul posto... però sono due piani, sono circa una 70ina di metri a piano, ad occhio... ma questo, appunto il consumo, lo vedrò alla prova dei fatti. Anche io avrò un boscaiolo vicino casa, ma vorrei (e nella zona ce n'è) vedere se possibile avere del terrenno da cui andare a fare legna anche io stesso...

    Per cui credo che per ora le idee le abbia meno confuse, poi il resto lo sperimenterò sulla mia pelle...

    Ti leggo, sempre e con stima e ti rinnovo il grazie per l'attenzione e il tuo tempo, e un augurio di bene.

    Un sorriso ed a chi sa.. forse scambiarci una stretta di mano, un giorno..? chi sa...

    Ciao.

    Ale

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  5. e forse l'agricoltore anonimo è in realtà una donna!

    antonio
    portiere di notte

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    1. Caro Antonio (portiere di notte),
      non credo proprio di essere anonimo (come tu scrivi), ma non voglio cogliere alcuna provocazione in quello che dici: stai semplicemente dando una tua opinione, ma che devo dichiarare come sbagliata visto che sono uomo.
      Ho comunque mia moglie (che è donna...lei) che mi aiuta e che condivide con me questa anche questa vita di campagna.
      Ciao
      A.A.

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  6. Per quanto riguarda l'acqua calda per lavarsi usi sempre quella prodotta dalla stufa e fai a secchiate? Perchè per quanto mi riguarda quello è stato il problema più grande togliendo il riscaldamento a gasolio che purtroppo ho a casa mia, adesso ho la cucina economica legna, ma cmq mi rimane il problema doccia.
    Ciao

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    1. Ciao,
      l'acqua calda scaldata sulla stufa la utilizzo per cucinare, per lavare le stoviglie e talvolta per lavarmi.
      Ho comunque una caldaia a GPL che utilizzo per la doccia.
      Ciao
      A.A.

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    2. proprio ieri parlando con mio nonno mi ha detto che c'erano le caldaie a legna, quindi adesso bisognerebbe vedere l'effettivo consumo, cmq grazie per la risposta. Ciao

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  7. Anche in Sicilia tempo fa era apparso il divieto di incendiare sterpaglie: e chi conferiva centinaia di metri cubi di materiale vegetale all'ipotetico camion, dopo averli trasportati giù o su per valloni o dirupi ( non tutti i terreni sono pianeggianti come la pianura Padana ) ? Direttive idiote come quella dei camini e della combustione della legna ( e allora chiudiamo tutte le pizzerie ?). Direttive provenienti da Bruxelles, capitale di un Paese lontano anni luce dalla vera agricoltura, esportatore di cavoletti e patria di terroristi e pedofili.

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    1. Qui tutti noi possiamo disquisire, dissentire, ma certamente NON possiamo offendere deliberatamente una Nazione (se non un Popolo) che oltre ad essere considerato un "modello democratico" per l'Europa tutta, ha appena pagato a caro prezzo lo scotto di essere la capitale dell'UE.
      Un Popolo, quale che esso sia, è fatto da tanti componenti e non possono...NON DEVONO pochi elementi condizionare il giudizio su tutti gli altri.
      Ogni Nazione ha i suoi delinquenti, i suoi orrori, ed i suoi terrori, ma non per questo si dovrebbe accomunare quanto compiuto da pochi ad un'intera Nazione.

      Posso essere in accordo su quanto affermi sulle leggi fatte da burocrati di un "paese anni luce dalla..." NOSTRA REALTA' AGRICOLA (io la intenderei così la frase), ma trovo ingiurioso questo tuo giudizio espresso in conclusione.
      Questo è un blog piccolo piccolo, dove si parla di molte cose collegate tutte all'Agricoltura, ma non è certo un Blog dove si riversare tali offese.

      Ti prego quindi, qualora tu avessi ancora voglia di scrivere altri commenti,di evitare di generalizzare in questo modo offensivo.

      Grazie
      A.A.

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