Il Natale si avvicina, e nonostante per me sia la Madre di tutte le feste, quest'anno mi sento combattuto nell'accingermi ad affrontarlo.
Da una parte c'è l'entusiasmo per quell'albero e le sue lucine che tanto continuano a piacermi e a mettermi di buon umore, della cena della vigilia, del pranzo di Natale e di quello di Natalino, della soddisfazione di fare regali (semplici regali) e di avere un pò più di tempo per godermi la famiglia. Ci sono le canzoni natalizie, il ritrovo con gli Amici (pochi ma buoni), le chiacchiere davanti al fuoco (che più o meno ci sono sempre) e magari la Tombola.
Ma dall'altra parte ci sono una serie di preoccupazioni (nuove e vecchie) che non mi permettono di godermi a pieno questo periodo.
I soldi sono i medesimi dello scorso Natale, e la crisi la sento ma cerco di sopravviverle con i tanti espedienti che il mio mestiere di Agricoltore mi offre: bene o male si campa del nostro, e letteralmente riusciamo a mangiare del lavoro che portiamo avanti, ed ecco che non ci manca niente, e quello che ci manca non ce lo facciamo mancare...semplicemente non pensandoci.
L'Autarchia, il riciclo, la sobrietà sono fattori che ci contraddistinguono indipendentemente dal periodo natalizio, e certo questo ci permette di vivere (forse) meglio, o perlomeno prendendosela meno rispetto ad altre persone: non applichiamo un rigore illogico, ma bensì una consapevole radicalità nell'evitare determinate spese...e come detto si vive bene ugualmente.
Quindi i regali saranno sempre all'insegna dell'autoproduzione (sopratutto alimentare), e chi ci vuole bene ha sempre ben accettato questo nostro modo di "regalarci".
Maya o non Maya...
...tempeste solari o non tempeste solari...
...le ansie che ho sono altre, e non nego che anche l'andamento climatico inizia a darmene alcune.
Io...che sempre ho detto che BISOGNA PRENDERE QUELLO CHE VIENE DAL CIELO (unicamente inteso in senso meteorologico), ultimamente inizio a vacillare (almeno un poco...permettetemelo), perchè proprio dalle stagioni dipende l'unico sostentamento per me e la mia famiglia.
Ancora non ho seminato i campi che mi daranno foraggio per i miei animali...e già il Favino non lo potrò più mettere.
I campi sono sempre fradici d'acqua, e la tramontana della scorsa settimana poco o nulla a fatto: la terra era molle (bagnata) e non ci s'entrava con il trattore.
Ed ecco che ho deciso: se non la smette di piovere entro il 15 gennaio, e non asciuga un poco, io me ne frego e semino a mano tutti i campi, magari passando con l'erpice attaccato al cavallo.
Non mi sgomento...ma comunque la cosa mi da pensiero.
Come sopratutto mi da pensiero la scrofa che si è azzoppata per uscire dalla mota (melma) che ha nel suo recinto: inconveniente che certo chi alleva maiali nei castri di cemento non avrà, ma io che li allevo all'aria aperta...con tutta quest'acqua incessante dai primi di settembre...beh, il problema era inevitabile.
Ci sono le capre che non godono quasi mai del pascolo, e tutta quell'erba (sempre più rigogliosa) rimane all'aria, mentre loro nella stallina devono andare avanti a fieno.
E speriamo che il becco abbia beccheggiato (abbia coperto le femmine): è giovane e con questa stagione non mi è parso di notare molti calori tra le capre. Se questa stagione di monta fosse fallita vorrebbe dire che non ci sarebbero nuove capre per l'allevamento, niente latte (e quindi niente formaggio!!!) e niente capretti.
Per molti questi potrebbero apparire come problemi RIDICOLI...lo sò, come per me potrebbe apparire come problema ridicolo il fatto che venisse a mancare il segnale telefonico per un giorno intero. Ognuno c'ha il suo.
Il contadino oggi deve contrastare con mille cose che quotidianamente minano il suo percorso, ed oltre alle tasse e tassette, crisi e mutui, bollette e rate...lui c'ha da contrastare anche con la stagione.
Questo Natale forse sarà piovoso (ma va!?), ma si spera in un Gennaio bello asciutto che ritiri via un pò di tutta quest'acqua e che ci permetta di seminare, potare e segare un pò di legna (che sennò qui manco ci si scalda).
Ed ecco che in un'ipotetica lettera a Babbo Natale avrei tanta voglia di scrivere...
" Caro Babbo Natale,
quest'anno ho fatto del mio meglio per essere buono, ed anche se qualche parolaccia m'è scappata di bocca, ho cercato di fare di tutto per meritarmi i tuoi regali.
Ci sarebbero tante cose che forse potrei...e dovrei... chiederti, ma una su tutte: quest'anno vorrei un ciuco.
Lo desidero da quando ero ragazzetto, ma nessuno ha mai esaudito questo mio desiderio: all'età di dieci anni te lo chiesi, ma forse quello non sarebbe stato il momento giusto.
Del ciuco apprezzerei tutto: in primis la sua intelligenza, la sua voglia di fare, la sua compagnia, la sua caparbietà, la sua forza, la sua rusticità, la sua attitudine al lavoro...ed anche la sua cacca!
Vedi te Babbo Natale se quest'anno ce la farai a portarmelo, o se intanto mi porterai una stalla...che eventualmente a comprare il ciuco ci penso da me.
Grazie"
A tutti voi che leggete con costanza le tante bischerate che scrivo...
...e a tutti quelli che si sono affacciati qui tra le mie parole,
auguro un SERENO Natale.
Dai che l'anno prossimo andrà meglio?
RispondiEliminaTi auguro con tutto il cuore che Babbo Natale ti porti in bel ciuco,sono animali simpaticissimi ed intelligenti anche se in passato ne ho apprezzato le sue carni.
Ciao.
è sempre un piacere leggerti...
RispondiEliminati auguro tante belle cose e un buon natale a te e famiglia
saluti,
Davide
Grazie per gli auguri, io li ricambio, per il ciuco un pò di tempo fa ho letto su un sito che ora non ricordo,, che ne regalavano uno, perchè era mancato il suo padrone, forse se scrivi "cercasi asino in regalo" penso che ne troverai!! grazie per i tuoi post, fanno sentire l,odore della vita naturale. Maria
RispondiEliminaL'altro giorno mi trovavo a Genova e ho dovuto prendere un taxi. Il tassista mi diceva che stava vendendo tutto per andare a vivere a Santo Domingo, scappava per paura che l'Italia andasse in default e perdesse tutto. Gli ho detto che in quel caso sarei andata a vivere nella mia casa di campagna, avrei potuto allevare qualche animale e almeno l'indispensabile non mi sarebbe mancato, probabilmente non mi sarebbe mancato tutto il resto. Tra l'altro sto leggendo "La rivoluzione del filo di paglia", se l'hai letto hai visto quante prove e difficoltà ha affrontato l'autore, ma ha raggiunto una profonda sintonia con la natura negli anni della sua lunghissima vita. Perciò ti auguro che arrivi l'asinello, una vita lunga e appassionante come Fukuoka, che smetta di piovere, e un bellissimo Natale!!
RispondiEliminaNo, non sono bischerate ma cose semplici e sopratutto vere!
RispondiEliminaTanti auguri anche a te.
RispondiEliminaFrancesca
Ciao ! Piacere di conoscerti. Ho scoperto ora il tuo blog. Sono anche io un'agricoltrice (milanese) che vive ora in Maremma Toscana. Anche io sogno un ciuco da tanto tempo. Il tuo è arrivato ? Beatrice
RispondiEliminaCiao Beatrice, e benvenuta.
EliminaPurtroppo il miccio (ciuchino) non è ancora arrivato, ma presto riuscirò a prenderne uno.