Dopo aver parlato a lungo del Gallo, trovo altrettanto necessario soffermarmi sulla Chioccia.
In molti (sbagliando) attribuiscono questo nome a tutte la galline adulte che depongono le uova, ma è giusto fare un distinguo fra la
deposizione e la
cova, e quindi fra Gallina e Chioccia
Per deposizione (o ovideposizione) si indica l'azione di deporre (ossia "lasciare") l'uovo, e l'uomo sfrutta da sempre questo, utilizzando quel regalo che
la gallina ( femmina adulta) gli fa in determinati periodi dell'anno.
Infatti, anche se spesso molte persone pensano che una gallina deponga 365 uova all'anno, ci sono determinati periodi in cui avviene la deposizione ed altri in cui la gallina non compie tale gesto.
Sia la gallina che razzola nell'aia del podere, che quella che è COSTRETTA dentro alle batterie, hanno pur sempre un loro ciclo riproduttivo, ed un pò come per tutti gli altri animali (ovipari o mammiferi che essi siano) non è sempre predisposta alla riproduzione.
Naturalmente serve un gallo per fecondare (senza il quale le uova non sarebbero mai portatrici di prole), ed appunto una gallina che sia in fase di deposizione, e che quindi stia facendo le uova.
Se entrambe le cose saranno presenti, solo allora sarà possibile avere dei pulcini.
Ma fatta questa doverosa precisazione ne serve subito un'altra: l'uovo per dare un pulcino deve anche essere covato.
Molti di voi staranno sorridendo o scuotendo la testa visto che le mie parole potrebbero apparire ovvie, ma...Amici cari in 34 anni ho imparato che Nulla Debba Essere Dato Per Scontato!
Come scrissi molti mesi fa in un'altra discussione, ci sono bambini che credono che le pere nascano direttamente nella vaschetta di polistirolo del supermercato, ma la cosa che più mi sconcerta è che ci siano genitori che sull'argomento ne sappiano praticamente quanto i figli .
Ma torniamo all'uovo che deve essere covato...
Ogni uccello deve tenere al caldo le proprie uova, e queste dovranno essere gelosamente accudite e girate (di questo aspetto ne riparleremo più avanti) per un determinato numero di giorni che varia da animale ad animale.
Parliamo dei polli, e dei 21 giorni della Cova: per Cova quindi s'intende il periodo in cui
la Chioccia (la gallina che cova) terrà sotto il suo ventre le uova.
Importante da dire è che non tutte le galline hanno l'ATTITUDINE ALLA COVA (e quindi non tutte sono anche CHIOCCE) perchè, con decenni di selezione delle razze, l'uomo ha avuto l'obbiettivo di puntare sopratutto alla QUANTITA' DI UOVA DEPOSTE (andando quindi ad aumentare i giorni di deposizione nell'arco dell'anno) a SCAPITO DELLA COVA (periodo in cui la gallina sospende la deposizione e si dedica ad accudire le uova fecondate e la prole che ne nascerà).
Infatti, secondo
quella legge che oramai regola tutto a questo mondo, le Chiocce in Cova non sarebbero produttive e questo penalizzerebbe gli allevatori che puntano proprio alla produzione di uova
.
In buona parte è quindi andata persa la naturale inclinazione che le galline avevano ad essere madri, mentre si è mantenuto ed aumentato la loro capacità di produrre reddito.
Anche negli allevamenti familiari oggi è spesso cosa eccezionale avere delle Chiocce, e queste generalmente vengono sempre custodite con gelosia dal contadino: sovente mi capita di ascoltare le lamentele di vecchi agricoltori che sostengono quanto sia divenuto raro che oggi
una gallina si faccia chioccia.
Per quanto mi riguarda ho ancora bene impressa l'emozione che provai a vedere per la prima volta che una mia gallina
si faceva chiocca, e di seguito vi racconterò come questo avvenne, nella speranza che anche a voi capiti di "trovarne una" nel vostro pollaio. Nel mio caso si trattava di una gallina frutto di mille incroci che mi era stata regalata da un'amica con la speranza che potesse essere una buona Chioccia come lo era la sua mamma, e così fu.
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La gallina che si fa Chioccia |
Come ogni sera toglievo le uova dalle cove (le cassette dove le galline depongono), ma stranamente quella volta una gallina rimase accucciata (addirittura quasi spalmata) e non si curò della mia mano che le frugava sotto in cerca di uova.
Ignorai la cosa, ed il giorno seguente accadde che la stessa gallina, oltre a rimanere spalmata, arricciò le penne ed emise uno strano verso (che forse potrebbe essere interpretato come il ringhiare dei cani): la cosa mi insospettì, ma decisi di togliere ugualmente le uova che le altre galline le avevano deposto accanto e che successivamente lei si era messa sotto il proprio corpo.
Il terzo giorno, oltre a mantenere la posizione, ad arricciare le penne, mi beccò ripetutamente iniziando a
chiocciare (verso che emettono le Chiocce durante la cova e quando allevano i pulcini):
"Chiò...Chiocchiò...Chiò...Chiocchiò", ed avevo la mia prima Chioccia: successivamente capirò che quel verso accompagnerà la Chioccia per tutta la cova e per il periodo in cui alleverà i pulcini.
La spostai in un luogo riparato, le misi sotto 11 uova (i vecchi contadini dicono che si devono sempre mettere un numero dispari...ma non chiedetemi il perchè), e lei si accomodò da brava mamma: da lì a 21 giorni non si mosse più.
Una caratteristica diffusa tra le chiocce è proprio quella di rimanere immobili e non scendere mai dalla cova neanche per alimentarsi o defecare: entrano come in una sorta di trans, spiumano sotto il petto ed il ventre, hanno temperature corporee piuttosto alte, ed ignorano i bisogni fisiologici.
Vi assicuro che questa è una vera magia: la dedizione che hanno nell'accudire quelle uova le porta addirittura anche a denutrirsi, e nei casi più estremi (a me è capitato due volte) sino a lasciarsi morire di fame e sete.
E' per questo che molti agricoltori mettono cibo e acqua vicino alle loro cove, in maniera che le chiocce siano invogliate ad alimentarsi, ma in alcuni casi è necessario toglierle fisicamente dalla cova e metterle a terra per qualche minuto in modo che possano defecare e nutrirsi.
Durante il periodo di cova, oltre che a mantenere al caldo (circa 37,7°C) ed umido, con il loro becco girano più volte al giorno ogni singolo uovo, in modo che l'embrione non si attacchi al guscio.
Mi ricordo che allo scadere del ventunesimo giorno ero in trepida attesa, e tentavo di sbirciare in modo discreto, ma non accadeva nulla.
Pensavo che avessi sbagliato qualcosa, o che la Chioccia non fosse stata abbastanza brava, e pensavo quindi al peggio, ma... alla sera iniziai a veder sbucare tanti piccoli
capini gialli (le testoline dei pulcini), che si facevano strada tra le piume della madre: che emozione!
Solo a quel punto la mamma si alzò e la prima cosa che fece fu defecare: la cosa potrà apparire comica, ma ne fece davvero tanta...
In un secondo momento si recò alla mangiatoia ed iniziò a chiamare quelle palline saltellanti continuando a chiocciare (il verso che ho descritto sopra) mentre loro schizzavano attorno al suo becco: lei batteva il becco sulla mangiatoia attirando la loro attenzione, ed i piccini si avvicinavano attirati da quel rumore iniziando a raccogliervi le briciole più piccole.
Nei giorni successivi i piccoli impararono presto a beccare direttamente dalla mangiatoia.
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Chioccia alle prese con la prima esplorazione dei pulcini |
Dove andava la mamma e dove i piccoli correvano, sempre richiamati da quel chiocciare continuo, e sempre controllati a vista: neanche il gallo le si avvicinava, e le altre galline (salvo casi eccezionali) si mantenevano a distanza, in una sorta di rispetto-solidarietà.
Un passo fondamentale fu quello dell'insegnamento della
ruspata (il razzolare fatto con le zampe): così la mamma insegna a cercare il cibo, spostando la terra con le zampette, ed insegnando a procacciarsi il cibo anche oltre le mangiatoie a disposizione, ed è così che nasce un pollo ruspante.
I piccoli rimasero con la mamma per molto tempo (mi pare di ricordare circa 90 giorni), ed un giorno mi accorsi che lei aveva smesso di chiocciare e tendeva a svolazzare nei posatoi più alti e a starsene isolata dai pollastrini. Il giorno seguente trovai un uovo, e questo fu il segno inequivocabile che la Chioccia aveva terminato il suo lavoro.
Quello che vi ho appena descritto è un'esempio, basato su quello che mi accadde la prima volta, ma da quel momento le cose nel mio pollaio sono sempre andate avanti così, e sfrutto tutti i "segnali" per capire e coordinare al meglio la delicata fase della cova.
Va detto che spesso i figli di una Chioccia hanno comportamenti analoghi alla madre, e che è frequente che nascano nuove future Chiocce, e che la cosa continui nelle generazioni a venire: quell'imprinting che hanno dalla madre le segnerà per sempre, ed al momento giusto si "ricorderanno" di cosa voglia dire essere madre.
Devo comunque fare un breve accenno al concetto di IMITAZIONE che avviene per le chiocce: infatti, quando una gallina si fa Chioccia...o quando una Chioccia riprende la cova, altre galline vengono come "invogliate" a seguirle...a copiarle, e nel giro di un paio di giorni riescono ad andare a Cova pure loro, divenendo Chiocce.
Non mi addentrerò ulteriormente nell'argomento, rispettoso come sono degli etologi e degli esperti di avicoli, ma posso confermare che questo avvenga e che sia un ottimo "mezzo di diffusione" della Cova nel pollaio.
Ma possono anche essere fatte scelte parallele, e si può decidere di usare un'incubatrice per covare le uova feconde.
Non ho assolutamente nulla contro questa pratica, ed oltretutto da un paio di anni mi capita di usarla solo in casi eccezionali.
Di seguente vi racconterò cosa successe lo scorso anno, e come arrivai a tentare anche io questa carta.
La pioggia ed il freddo di Aprile pareva aver allontanato la voglia di covare alle mie galline, e nonostante le giornate stessero allungando (la temperatura ed il fotoperiodo influiscono sulla cova), nessuna vecchia Chioccia e nessuna nuova si metteva a covare.
E' così che a metà Maggio mi feci prestare un'incubatrice, e misi 24 uova seguendo minuziosamente le indicazioni che mi erano state date: girare le uova 4 volte al giorno, aggiungere acqua sul fondo dell'incubatrice ogni 3-4 giorni, mantenere la temperatura costante a 37,7°C.
L'imitazione avvenne in modo piuttosto strano, visto che due giorni dopo la prima Chioccia del pollaio andò a cova e le misi sotto le solite 11 uova.
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La schiusa di un uovo in incubatrice |
Dopo 21 giorni si schiusero tutte le uova dell'incubatrice, e 24 pulcini iniziarono a
pigare (pigolare) e a reclamare il cibo: li tenni per 48 ore nell'incubatrice nutrendoli a dovere, ma di lì a poco si schiusero le 11 uova della Chioccia che viveva nel pollaio.
Ed ecco che decisi di tentare con un mio piccolo esperimento: mettere una parte dei pulcini dell'incubatrice sotto alla chioccia (assieme ai suoi legittimi) ed una parte di allevarli senza Chioccia (proprio come fanno la maggior parte degli allevatori professionali e non) tenendoli in un reparto isolato del pollaio.
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Pulcini Livorno in incubatrice a due ore dalla schiusa |
Utilizzai la medesima alimentazione, ma mentre quelli sotto la Chioccia crescevano a rilento e tendevano a morire, quelli senza Chioccia crescevano velocemente e non morivano.
Ad un mese dalla nascita quelli tenuti isolati erano quasi il doppio (non esagero) di quelli della Chioccia, e non ne era morto neanche uno, mentre per gli altri avevo avuto una mortalità (ad un mese) del 33%: un terzo dei pulcini non ce l'avevano fatta, ma la chioccia pareva prendersi cura di loro ed io non capivo come mai questo stesse accadendo.
Dopo un mese e mezzo però la situazione era cambiata, ed i sopravvissuti della chioccia iniziavano a recuperare sugli altri, ed i caratteri parevano essere più spiccati: insomma, per dirla con parole semplici, quelli allevati nel pollaio erano più vispi, attivi, voraci...mentre quelli allevati a parte erano stazionari.
Allo scadere dei due mesi misi assieme tutti i pulcini, togliendo loro la chioccia: non ci furono combattimenti o fazioni, e solo una piccola fascetta applicata alla zampa mi permetteva di distinguere l'origine degli uni da quella degli altri.
Convivevano pacificamente, mangiavano e dormivano assieme, ma...
...ma qualcosa accadde, e per la fine del terzo mese i pulcini della Chioccia erano più robusti e vispi, e fu a quel momento che i pulcini dell'incubatrice iniziarono a morire.
In un mese morirono il 40% dei pulcini dell'incubatrice, e quelli sopravvissuti di questi erano molto piccoli rispetto agli altri.
Quindi al quarto mese le cose erano decisamente cambiate.
Dopo un anno ho potuto fare queste considerazioni:
- i pulcini nati dalla chioccia sono cresciuti tutti sani e forti, e tra loro è presente il nuovo gallo del pollaio e nuove chiocce. La perdita iniziale e la partenza a rilento mi hanno fatto riflettere sul giusto numero di pulcini gestibili da un'unica chioccia.
- i pulcini dell'incubatrice messi sotto la chioccia erano cresciuti sani e forti, e la maggior parte delle galline sono oggi ottime produttrici di uova (ma ancora nessuna chioccia). Sono praticamente indistinguibili dai fratelli nati da chioccia.
- i pulcini dell'incubatrice cresciuti separatamente dai polli adulti (e anche dalla chioccia) sono morti per l'80%, e quelli sopravvissuti sono i più piccoli e ancora non depongono neanche un uovo. Nonostante abbiano vissuto con gli altri pulcini per la maggior parte della loro vita, credo che la mancanza della madre si sia fatta sentire molto.
Con tutto questo discorso cosa voglio dire?
Magari lo capite da voi, e RIPETO CHE NON VOGLIO ASSOLUTAMENTE ESPRIMERE ALCUNA TEORIA ASSOLUTA, ma A ME questo è successo, e da questo ne ho tratto le ovvie considerazioni.
Nel mio caso quindi non è stata un'esperienza estremamente positiva, ed ho deciso di usare l'incubatrice solo come eventuale appoggio alla Chioccia: quando questa inizia a covare metto qualche uovo nell'incubatrice e al momento della schiusa (in contemporanea quindi) metto tutti i pulcini sotto la chioccia, ma sempre in un numero che sia per lei gestibile. Li accoglie da subito e li alleva assieme agli altri.
Ma se le Chiocce decidono (magari anche grazie alla stagione) di fare il loro "dovere", potrò certamente scordarmi ben volentieri di usare l'incubatrice, e sarò felicissimo di lasciare che la Natura faccia il suo corso.
Per ultima cosa voglio però aggiungere che, qualora non avessi alcuna Chioccia in cova, piuttosto che comprare pulcini di allevamento utilizzerei l'incubatrice per continuare con la mia "razza", cercando di mettere quanto prima i piccoli nel pollaio..nella speranza che qualche vecchia gallina si muova a compassione e dedichi un poco di tempo per insegnare loro qualcosa.