Ebbene, dopo molto tempo, nell'ultimo mese sono tornato a spostarmi, e ad assentarmi, e a vedere posti nuovi.
Una parentesi questa realizzabile solo all'aiuto dei miei Cari che mi hanno sostituito nella quotidianità agricola, attraverso cui ho avuto modo di vedere altre zone agricole, ed altri modi di fare agricoltura.
Ed infatti, spostandomi dalla mia terra natale all'estremo Nord dell'Italia, ho potuto constatare quanto le fioritura delle acacie fosse in ritardo nella mia zona, quanto le viti potessero aver sofferto la mancanza di un inverno freddo, quanto ancora ci fossero terreni fradici ed impraticabili, e quanto il grano fosse alto nella pianura.
Dall'allegagione dei ciliegi, sino al trapianto dei pomodori, dalle ultime patate seminate sino ai primi sfalci dei campi, tutta l'Agricoltura pareva voler cambiare man a mano che mi allontanavo dalla mia Terra.
Ma su tutte queste cose (e molte altre ancora) una mi ha colpita: i campi arancioni.
Non avevo mai visto così tanti campi arancioni nella mia vita...
In certe parti dell'Italia sono addirittura arancioni gli argini dei fossi, i bordi delle strade, il piede delle vigne, i vialetti di fronte a casa...e poi ancora ed ancora campi arancioni a perdita d'occhio.
Non viaggiando da solo, ed avendo accanto a me occhi attenti e curiosi, mi è stato subito chiesto di quale coltura misteriosa si trattasse, e sinceramente non sapevo rispondere.
Mi pareva così strano che in pochi anni il modo di fare agricoltura fosse cambiato così radicalmente, e volevo per forza intendere quanto vedevo come qualcosa di nuovo...una nuova coltura, appunto.
Invece no...
I Campi Arancioni erano campi diserbati...
Diserbo ovunque, e nonostante il cielo plumbeo e la vasta gamma di grigio offerta dalla luce, quell'arancione pareva essere qualcosa che era impossibile da non notare.
Mi chiedo cosa sia cambiato in così pochi anni. Mi chiedo quale tremenda pianta erbacea abbia assediato le campagne del Nord, tanto da dover impiegare chissà quanti ettolitri di diserbante...tanto da ripitturare il panorama e tappezzarlo di una così alta componente di arancione.
Mi sono immaginato qualcosa di inarrestabile, che non ha lasciato alcuna scelta ai mia colleghi Agricoltori se non quella di tingersi anche l'anima.
In questo viaggio ho avuto modo di vedere molte cose belle, di percorrere più di duemila chilometri, di vedere posti mai visti prima, e...
...e di vedere come l'utilizzo del diserbante sia oramai divenuto una routine sopratutto per una larga parte degli Agricoltori della pianura.
Perchè?
Cosa accade all'Agricoltura di quei posti che io non conosco?
Forse si sono rotti tutti i decespugliatori, le barre falcianti, i trincia, gli estirpatori, le falci ed i falcetti, le capre, le oche e le mucche...
Forse si sono rotti tutti i decespugliatori, le barre falcianti, i trincia, gli estirpatori, le falci ed i falcetti, le capre, le oche e le mucche...
Forse questa è l'evoluzione, il progresso.
E forse sono io ad essere Antico, anzi..Anacronistico.
Torno a casa e vedo che il glicine sta per sbocciare, che le patate sono tutte spuntate, che i capretti sono più vispi che mai, e che...l'erba è cresciuta: devo correre ai ripari e liberare le capre intorno casa.
E' stato molto bello viaggiare, anche se in effetti questi campi arancioni li ho capiti poco o niente.
Qui l'arancione è a stisce regolari, sotto i vigneti!
RispondiEliminaForse la misteriosa pianta che costringe tutti ad usare i micidiali diserbanti è una specie aliena che i decespugliatori non riescono a tagliare!
Ieri la mia vicina di quasi 80 anni, zainetto sulle spalle, diserbava intorno a casa sua. Vuole che passi anche un po' da lei? Mi chiede. No no grazie, rispondo. Ma l'erba le mangia il ghiaino del cortile... e se ne va borbottando.
Che mania di diserbare. Ma perchè tanta paura dell'erbe che cresce?
Un abbraccio
Francesca
Dalle mie parti(alta Padovana)di campi arancioni ancora non ne vedo,per fortuna,sotto i vigneti invece si,secondo me non cresce nulla di misterioso,è che non si vuole fare fatica per toglierla a mano...come facciamo io e mia moglie,ciao.
RispondiEliminaCome mi rivedo in questo post! Giusto la scorsa primavera mi è capitato ciò che sto per raccontare. Ho l'abitudine, quando il tempo (libero a mia disposizione e quello atmosferico) me lo consente, di fare lunghe passeggiate tra i campi che circondano la mia abitazione (frutteti, ma anche colture a rotazione tra mais, grano, orzo e bietole)... a un pomeriggio guardo dalla mia terrazza e vedo, in lontananza, quello che sembrava un magnifico campo giallo e subito decido di andare a passeggiare fin là. La passeggiata dura circa mezz'oretta, nella quale non vedo l'ora di arrivare in questo campo tutto giallo, aspettandomi chissà quale meraviglia... ma non appena giungo in prossimità di questo, ecco che scopro che si tratta di un campo diserbato!!! Ci sono rimasta malissimo davvero ed era la prima volta che ho notato una cosa del genere. Non riesco a capire se sia per togliere un'erba particolarmente infestante, oppure che ormai è prassi fare piazza pulita in questo modo, prima di ripiantare per le coltivazioni. Mah...
RispondiEliminaRispondo in un solo colpo a tutti e tre.
RispondiEliminaVedi Francesca, io non credo che sia paura dell'erba che cresce, ma piuttosto l'acquisita "comodità" di un protocollo oramai consolidato da Agronomi e cooperative-consorzi agricoli: una prassi da tenere prima e durante determinate colture.
"Non mettere il Favino sennò le rapacine ti mangeranno vivo!"
Questo il monito del tecnico della cooperativa dove compravo le sementi.
Ricordo che mi consigliò vivamente un prodotto diserbante, dicendomi che se non lo avessi usato il mio ettarto di favino sarebbe stato infestato da quest'erba.
Naturalmente non cedetti in alcun modo a tale proposta/consiglio, e con orgoglio posso dire che quell'anno il mio favino era rigoglioso e bello.
Le rapacine?
Poco o niente.
In compenso, due campi più in là c'era un campo di favino, regolarmente seminato con concimi chimici, regolarmente diserbato contro le rapacine, regolarmente non curante delle rotazioni colturali, con piante regolarmente altissime, e....
...ed aveva altre mille infestanti...e sopratutto ha reso molto meno del mio (concimato con letame, lavorato al minimo, e frutto di una rotazione colturale).
La morale?
Semmai ci fosse una morale (e per me c'è), è che più si punta alle monocolture, più si punta alla selezione delle sementi, più si punta ad ignorare gli andamenti climatici, più si punta alla quantità, più ci se ne frega di tutto il resto, E PIU' CI SI RITROVA INGABBIATI IN PROTOCOLLI CHE (a mio più che sindacabile parere) SFIORANO IL PARADOSSALE.
A.A.
Concordo in pieno con la tua analisi della situazione... triste che sia, temo che tu abbia proprio ragione: ormai la maggior parte degli agricoltori segue protocolli a occhi chiusi, senza neppure più chiedersene la ragione, nè se sia il caso di farlo.
EliminaIo non voglio intraprendere alcuna crociata contro quello o quell'altro, ma...voglio capire.
EliminaDevo capire che cosa sta succedendo alla Natura perchè l'uomo, a mio parere con tanta veemenza, cerchi di fronteggiarla così.
Ho infatti chiesto quale sia la pianta erbacea che così tanto infesta oggi quelle parti d'Italia.
...o forse sta accadendo in tutt'Italia, e sono semplicemente io a non essermene reso conto prima...
...o forse è nuovamente cambiato il modo di essere agricoltore, e di approcciarsi ad un "problema" (problema l'erba nei fossi???).
Magari la mia è solo ignoranza...
... mi sono affacciato su una realtà che mi rende ancor di più un Agricoltore Anacronistico...
Ciao AA,
Eliminaio scrivo dal centro sud Italia, Abruzzo per la precisione, sulla zona costiera i non vedo colore arancione, il diserbo non viene praticamente utilizzato, solo in alcune vigne a "capanna" ormai troppo basse per qualunque tipo di trattore, mi è capitato di vedere il diserbo (a volte anche su qualche vigna a filare, ma solo vicino alla vite visto che tra un filare e l'altro è stato appena raccolto il favino e fresato), io (ahimè) vado di decespugliatore (che male alla spalla) ma l'anno prossimo comprerò un trinciasermenti :). Non posseggo (purtroppo) animali che mi aiutano a tenere pulito, anche se sto seriamente pensando si prendere qualche capra. Ti seguo da un po' e da quello che scrivi mi sembra di essere un agricoltore anacronistico in versione mooolto più piccola rispetto alla tua, ma sto lottando per crescere. Grazie per questo blog.
Gianluca.
nemmeno io ho mai visto queste distese arancioni di cui parli
RispondiEliminauna foto non l'hai vero?
grazie
Cla
Ciao Cla,
Eliminanon ho fatto foto perchè guidavo.
Non mi va di fare l'elenco delle regioni e provincie dove sono stato, ma posso assicurarti che lungo l'autostrada erano ben visibili, ed eppure nelle periferie delle città, sino ai paesini di provincia..
Mi ha colpito proprio questo: vedere quanto questi "campi arancioni fossero così frequenti in questo mio viaggio di duemila kilometri.
L'arancione in alcuni casi era marginale, lo si vedeva di tanto in tanto al bordo strada, poi d'un tratto un campo arancione, poi ancora fossi ed argini, sino all'aia di casa.
La cosa che mi ha colpito di più è stata questa: una piccola cascina, con l'area diserbata che lambiva la soglia di casa, dove tutto era arancione, persino il vialetto di casa.
Non riesco proprio a capire...
Ciao
A.A.
Diserbante .....che cos'è ? Ci sono state diverse volte che ho rivolto il mio pensiero a questo prodotto,un po per mancanza di tempo un po per comodità...ma poi mi sono armata di zappa,guanti e tanta buona volonta' e ho fatto da me.Ma si sà che la terra è bassa e la fatica molta,sarà per questo che si fa un uso indiscriminato di prodotti chimici.Ma per fortuna nel mio piccolo mondo contadino certe cose non si usano,niente prati arancioni,in compenso distese gialle di fiori di tarassaco.Buon lavoro
RispondiEliminaDaniela
Ciao Daniela,
Eliminaanche io mi sono sempre rifiutato di usarlo, ed in certe situazioni pareva essere proprio l'unica alternativa a tanto (TANTO) olio di gomito.
Ho debellato il rovo in molte situazioni, la gramigna la fronteggio ogni estate, ed ogni tanto ho problemi di "infestazione" con mille altre piante...ma resisto.
Spero che, oltre che ad apparire stoico e cocciuto, possa essere compreso il perchè del mio rifiuto.
Un giorno un caro amico viticoltore mi disse: "Ma scusa, ma se te stai male non prendi la medicina?"
Ed io risposi "Ci son molti modi di curare un male...e ci sono molti mali diversi...ed ogni male ha la sua intensità. Diciamo che evito di prendere del cortisone per ogni bollicino o puntura d'insetto, l'antibiotico per ogni colpo di tosse, o un antidolorifico per un accenno di malditesta."
Nessuno parla mai di "resistenza ad un principio attivo"???
A.A.
Rapacine???? deve essere la stessa cosa che qui chiamano ravestrello, praticamente una senape?
RispondiEliminaQuando è piccolina è pure buona da mangiare cotta con le erbe miste
P.S. lo sai che hai l'odiosissimo captcha, la malefica parolina di verifica, attiva sul tuo blog?
RispondiEliminaLo sapevo, ma la pigrizia di capire come si faccia per toglierla, mi ha sempre impedito di agire...
EliminaAnche qui è pieno di campi arancioni e l'uso dei diserbanti era nei protocolli della gestione degli spazi verdi anche delle scuole e degli asili... per fortuna era, ma nei campi sono, purtroppo, strausati... c'è una petizione, a chi interessa, per cercare se non di bandirne l'uso, almeno di arginarlo su Avaaz "Aboliamo l'uso dei diserbanti" e anche una mobilitazione con raccolta firme in Toscana qui http://www.ilcambiamento.it/inquinamenti/no_ai_diserbanti.html
RispondiEliminaInteressante segnalazione, grazie mille.
EliminaA.A.
Mi sa che sono diventata troppo stanziale anch'io, perché questa meraviglia non mi è ancora capitato di vederla. Strisce nelle vigne sì, qualche fossato...ma campi interi no.
RispondiEliminaIpotesi: hanno provato a eliminare velocemente erba ormai alta che non avevano potuto tagliare perché i campi non erano praticabili, e che non possono trinciare perché sono in ritardo con le semine di mais e girasole?
Brutta cosa, comunque.
Per quanto riguarda l'abuso fin davanti casa lo associo a una mentalità "cittadina", in cui l'erba deve essere rasata, eliminata, controllata. Come se fosse qualcosa di pericoloso. Nel modo più veloce e efficace. Forse c'è l'idea che tagliandola dopo una settimana va tagliata di nuovo, mentre con il diserbante la "pulizia" dura più o lungo. E poi nell'erba ci sono le serpi, sia mai...
Allevando conigli ogni ciuffo di trifoglio che cresce spontaneo è una manna dal cielo...questione di prospettive.
Questione di prospettive...dici bene.
EliminaIo, tra capre, cavallo, maiali, anatre e polli di erba non ne ho mai abbastanza.
Il punto però è questo: un'azione che viene intesa come una comodità, quella di spargere il diserbante e lasciare agire.
Mi chiedo se molti di quelli che ne fanno abbiano mai letto TUTTO il foglietto/bugiardino della scatola, o semplicemente agiscono perchè spinti da tecnici e commercianti.
Questo non riesco a comprenderlo...
Ciao
A.A.
Di campi interi non ne ho visti ma mi sono bastate le strisce... inquietanti!
RispondiEliminaBuon lavoro
Basta girare per la Toscana, in una delle tante realtà vitivinicole, e vedere quanto ne venga usato ai piedi delle viti.
EliminaStrisce anche quelle, ugualmente inquietanti!
Ciao e grazie
A.A.