Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

domenica 17 gennaio 2016

Esistono Animali Anacronistici? Esistono Allevatori Anacronistici? Esistono Consumatori Anacronistici?

Mi chiedono spesso quali possano essere gli Animali di un Agricoltore Anacronistico.
Questa domanda, magari apparentemente sciocca, mi ha permesso più volte di fare un'analisi di come io concepisca "l'animale da reddito" nella mia azienda, ed in effetti credo che ne siano uscite fuori delle riflessioni interessanti.
E' quindi mia volontà condividere anche con voi tutto questo, lasciando ad ognuno l'opportunità di dire la propria.
Ne avevo parlato già qui nel Dicembre 2013, e dopo oltre due anni posso permettermi di  riprendere l'argomento e di entrare ancor più nel dettaglio.
Senza dubbio credo che il termine Anacronistico possa oggi essere accostato a chi decide di allevare pochi animali: in un mondo in cui solo i grandi numeri contano, la credibilità (in termini di mercato, burocratici e prettamente sanitari) di un piccolo (o piccolissimo) allevatore viene meno da subito , considerato una sorta di allevatore amatoriale.
Badate bene che io non ho alcun disprezzo nei confronti di quanti si definiscano degli Amatori dell'allevamento, anzi...io per primo lo sono stato per lunghi anni, ma esiste un distinguo dato da una Partita Iva e dagli intenti di chi conduce l'Azienda Agricola.
Trarre un reddito da un animale...questo rischia di essere addirittura Masochistico, e non credo di essere abbastanza cinico nel sottolinearlo: oggi l'allevamento non rende più, schiacciato da un mercato che vuole sempre imporre un prezzo da miseria, in un mondo (quello agricolo appunto) dove i costi di produzione sono lievitati oltremodo.
Quindi chi tenta di guadagnare con gli animali SECONDO ME ha due vie: spendere pochissimo in modo da trarne un qualche guadagno sono sulla quantità ( attuabile unicamente su allevamenti dei grandi numeri), oppure allevare pochi animali e cercare di puntare tutto sulla qualità.
Forse non è più tanto ANACRONISTICO oggi scegliere la seconda opzione, ed a quanto pare è oramai consuetudine sapere di piccoli allevatori che offrono sul mercato grandi prodotti (in fatto qualitativo).
Naturalmente, come già detto in molte altri post, si devono intraprendere nuove vie di mercato, abbandonando la grande distribuzione e cercando di vendere il proprio prodotto a chi sappia darne il giusto valore.
Difficile, anzi difficilissimo, ma se dietro a questa scelta di allevamento non ci sono solo decisioni prettamente economiche ma anche decisioni ETICHE allora l'allevatore sarà ancor più forte e convinto del suo prodotto, e saprà districarsi tra quanti non sappiano apprezzare il suo lavoro a favore di chi invece sappia farlo.
Non è facile, e non sono qui a dire false verità, ma esistono dei modi certi e sicuri per farsi apprezzare nel proprio lavoro.
La visibilità: che si decida di farsi pubblicità attraverso un sito internet, una rivista specializzata, una fiera di settore o meglio ancora attraverso il meraviglioso PASSAPAROLA, la propria azienda potrebbe entrare a far parte di un piccolo circuito (magari indipendente...) di famiglie, negozianti e trasformatori che sappiano proseguire quanto iniziato dall'allevatore stesso.
Il prezzo: tener fede al proprio "credo" (mi perdonerete se uso questo termine), non tradendo mai i propri intenti e senza lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà, incaponendosi sull'AUTENTICITA' (quanto mi piace questo termine)  di quanto prodotto, e non scendendo a compromessi con quanti invece vorrebbero accostarlo al prodotto del mercato "dei grandi numeri".
L'allevatore non deve prostituirsi, o peggio ancora svendersi, per sopravvivere, ma deve fare di tutto per rendere onore al Sacrificio ed alla Veridicità che accompagnano quotidianamente il proprio lavoro.  Il prezzo dovrà quindi essere frutto di un ragionamento del genere, senza speculare sulle mode nè tanto meno prendere (e prendersi) in giro.
Il prodotto: per prima cosa la scelta dell'animale, magari una razza autoctona del proprio territorio, figlia di anni di storia e tradizione, ed oramai prevaricata dalle razze internazionali (e non) dei grandi numeri (tante uova, tanto grasso, tanta carne, tanto latte, etc). Una razza rustica, che bene sappia adattarsi a quel territorio e che meglio ancor sappia essere resistenze a tutte quelle mille malattie che paiono minare il cammino di ogni allevatore, rendendolo sempre più schiavo dei prodotti farmaceutici e degli alimenti selezionati dall'industria.
Scelta la razza, è buona norma scegliere anche l'ambiente giusto, dando all'animale per prima cosa lo SPAZIO, evitando di segregarlo in ambienti angusti laddove esso non possa vivere bene...perchè non prendiamoci in giro, un pollo che nasce, cresce, vive e muore in un gabbione di 40x40cm non potrà mai vivere come un pollo che scorrazza nei campi, sale sulle piante, mangia quando ne ha voglia e dorme quando è il giorno a stabilirlo.
Poi l'alimentazione, perchè se siamo quello che mangiamo, anche gli animali sono quello che mangiano, e piuttosto che dare una farina di ossa, scarti di pesce, vitamine, conservanti e schifezze simili...io smetterei di mangiare la carne.  Quindi buon fieno, buone granaglie, una scelta adeguata del foraggio (e la cosa migliore sarebbe autoprodurselo), buoni pascoli, ARIA APERTA E PULITA, la possibilità di far camminare i nostri animali, di fargli prendere il sole, di offrirgli autonomia nella scelta di cosa e quanto e quando mangiare.
Tutto questo non è un'Utopia, e non lo si ritrova solo nelle aziende di montagna che si vedono alla televisione: tutto questo è una realtà, bella e buona, di allevatori che sapnno comprendere tutti quei Reali valori aggiunti che il proprio prodotto ha conosciuto durante la sua realizzazione.
Prodotto, perchè c'è l'allevatore che vende latte...quello che vende uova...quello che vende lana, e quindi non voglio chiudere questo ragionamento alla sola vendita della carne.
Sapete cosa penso?
Penso che se ci fosse una maggiore presa di coscienza da parte dei consumatori che esistano tali realtà...e che se ci fosse una maggiore comunicazione da parte dei mass media nella comunicazione di tali realtà...e che se ci fosse un pò più di coraggio e convinzione da parte di quei piccoli allevatori che quotidianamente rischiano di soccombere in un mercato che non potrà mai comprenderli e valorizzarli...bene, credo che se ci fossero molte più di queste cose forse ad oggi ci sarebbero molte meno persone contrarie all'utilizzo della carne e dei prodotti di origine animale.
Credo che ci sarebbe un'idea (magari) assai diversa dell'allevatore-sfruttatore-assassino, ma che forse si potrebbe contemplare ANCHE un'immagine diversa di tutte quelle persone che realmente si sono messe in discussione ed hanno sbattuto la faccia sulle porte chiuse ed i pugni sulle scrivanie prima di trovare la giusta (e meritata) collocazione. Quelle persone che prima che essere allevatori sono persone dotate di sensibilità, attenzione ed Amore verso gli animali.
Le api il miele lo hanno sempre fatto, e tendono a farlo sempre molto di più di quanto non necessiti loro: perchè non togliere solo una parte del miele alle api, e lasciare che esse possano usufruire del loro prodotto?
Sapete che le uova le galline le fanno anche quando non sono state fecondate, e quelle uova rimarrebbero lì da una parte a marcire: perchè non usare quelle uova, certi di non nuocerle in alcun modo?
Allevare un vitello con il latte materno è secondo me l'unica via da percorrere, ma molte madri producono molto più latte di quanto la prole necessiti: ed allora perchè non raggiungere un compromesso anche in questo caso e lasciare che tanto la prole quanto l'allevatore possa godere di quella meraviglia bianca?
E quando poi la prole sarà svezzata, le madri potranno continuare (ancora per un pò...sia chiaro) a produrre latte: e perchè non sfruttare questa opportunità, certi di non nuocere la madre e senza chiederle lunghe produzioni nel tempo?
Quel latte, come quelle uova o quel miele non avrebbero danneggiato nessuno, e da loro potrebbero nascere altrettanti prodotti alimentari assai buoni e nutrienti.
Magari la mia è la visione di un onnivoro convinto, magari la mia è solo una visione ottusa per molti di voi, magari io sono l'assassino sfruttatore della questione, che si nasconde dietro all'anonimato per predicare bene e razzolare male...
...o magari sono solo una persona che ha visto abbastanza mondo agricolo ed ha sentito abbastanza idiozie in merito a ciò, e che si è fatta un'idea che non è certo dettata da una credenza popolare, una moda, o che non è stata letta in un quale manuale scritto da orientali o occidentali distanti dalla MIA di realtà.
Io sono un Agricoltore, io lavoro la terra, io ne traggo i frutti nel rispetto di questa...io allevo pochi animali che possano essere sostenuti dal mio lavorare la terra, io ne traggo i frutti nel rispetto degli animali, offrendo loro una vita lunga, all'aria aperta, con cibi VERAMENTE sani e puliti, senza stress di alcun genere (stress produttivo, alimentare, vitale, etv).
Io mangio la carne dei miei animali, non mi sento un assassino, non mi sento uno sfruttatore, e sinceramente ho le palle piene di quanti continuino a sputare sentenze facendo di tutta l'erba un fascio, chiusi nei propri ideali e nelle proprie verità, senza concepire alternative, etichettando chi non la pensi al loro stesso modo con epiteti indegni.
Esistono quindi Animali Anacronistici?
Secondo me esiste il buon senso!
Questo buon senso potrebbe accomunarci tutti, gli uni al fianco degli altri, per sottolineare che esiste un altro modo di concepire la vita degli animali "da reddito.
Esistono Allevatori Anacronistici?
Forse esistevano sino a qualche tempo tempo fa, ma oggi sono delle realtà che stanno sempre più affermandosi.
Esistono dei Consumatori Anacronistici?
Spero che continuino ad essere sempre in maggior numero i Consumatori Critici, e che presto questi si insedino in modo profondo nell'Oggi, spostando l'attenzione (fino ad ieri di pochi) sul tema dell'alternativa agli allevamenti industriali ed intensivi. Magari riducendo la quantità di carne consumata, magari essendo propositivi a spendere di più per mangiare meglio.



27 commenti:

  1. tutte cose giuste e condivisibili. Il fatto è che dall'altra parte del percorso ci sono persone, se vogliamo chiamarle consumatori, che hanno il problema opposto, e cioè: dove trovare cose genuine? fatte bene cioè animali allevati bene e quindi buoni, che questo è il problema principale, perchè spesso al di là di discorsi etici o di pura salute, quello che non piace a nessuno è una carne che non è buona... un prosciutto che non sa di nulla... un salame lontano parente di quello che potrebbe essere... una bistecca che non si taglia e senza sapore... un coniglio stopposo e insapore...
    e come fare per averla nel piatto, questa carne, il più possibile delle volte... fermo restando che schivare tutta la robaccia che ci arriva, stando in città, perfino in un posto come Firenze che è molto meno plastificato delle grosse città come Milano o Roma, è quasi impossibile..
    allora è chiaro che la differenza la fa l'informazione, che deve arrivare a chi cerca roba buona, e che non sa dove trovarla... nè da chi comprarla...
    e che è più che disposto volentieri a spendere di più quel che sia, per avere della carne che sia migliore di quella che trova normalmente in giro...
    non ho la più pallida idea se basti il passaparola o entrare nel circuito dei gruppi d'acquisto o delle fiere del biologico, o altri sistemi simili, per rendere redditizio l'allevamento come dici tu non intensivo e fatto con cura... non saprei proprio... ma dall'altra parte della filiera c'è gente che annaspa cercando cose buone e non trovandole...
    per far quagliare la cosa, diventa decisiva l'informazione... per esempio, appunto un sito o un blog, di gente che ti segue e che sa che i tuoi conigli, allevati come si faceva una volta, li trovi alla macelleria tal dei tali in via tal dei tali, eccetera... oppure al tal ristorante...
    poi ci possono essere dei problemi di costi o logistici per cui nel caso tuo o di altri non sia conveniente inviare la carne in città come Firenze o altre, dove c'è un forte consumo e anche una fortissima di domanda di roba di qualità... sono tante anche le questioni da tenere in considerazione...

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    1. Grazie Alberto per questa tua interessata partecipazione.
      Partendo dal presupposto che io non sono qui a reclamizzare i miei prodotti, credo che di Agricoltori magari anche molto più bravi di me ce ne siano nel Virtuale.
      Suppongo che un motore di ricerca, tanta pazienza, e magari una bella girata in forum del settore possa fornire a te e a tutte le altre persone interessate all'argomento non pochi indirizzi utili.
      Poi...una volta al mese, tanto te che stai a Firenze quanto chi sta in altre città, potrete andar "fuori porta" un paio d'ore a visitare le realtà lette in internet, ed a farvi un idea di come realmente quelle persone conducano le proprie Aziende Agricole.
      Ci sono poi i GAS, ed un pò in tutte le città c'è gente che si da da fare per trovare prodotti alimentari di sicura origine e di agricolture non convenzionali.
      Esistono mercati, punti vendita, ed ancora veri e propri negozi, dove si può parlare e conoscere meglio le realtà sopra descritte.
      Non credo che sia facilissimo, ma credo che con un pò di impegno ed intraprendenza si riescano a trovare soluzioni interessanti.
      E poi, lo ripeto, il passaparola è cosa assai utile, tanto per il produttore che per il consumatore.
      Fammi sapere se hai trovato qualcosa.
      Ciao e grazie
      A.A.

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    2. ma io già mi organizzo, come anche la mia famiglia e altri amici che conosco, per cercare di non mangiare plastificato, sappiamo almeno in certi casi come fare... ci sono per esempio dei vini biologici che si trovano nei vinai che hanno gli sfusi, c'è la catena di supermercati biologici qui a Firenze con parecchi punti vendita, e peraltro, anche nei supermercati si trova il biologico e comunque dei prodotti di qualità migliore in linea di massima. Mi mettevo dal punto di vista dell'agricoltore che produce carne e altro di qualità e deve per forza trovare uno sbocco alla vendita, che non è detto sia il tuo caso, non ho neanche capito se tu già vendi tramite dei tuoi canali o se invece hai la necessità assoluta di trovare sbocchi a quello che produci...

      se per te il problema non si pone, e già vendi, a una cifra che ti sembra giusta, sei a posto...
      sennò, se c'è un problema di renumerazione dei prodotti, o di non riuscire a vendere, di certo qui c'è una grande possibilità di vendere prodotti agricoli e d'allevamento a persone che sono più che disposte a spendere di più per roba buona, però bisogna fargliela arrivare l'informazione... chi abita in città e si sbatte per cercare i gas o a andare a farsi le gite a cercare questa o quella azienda agricola sono proprio poche persone, e a volte i prodotti "buoni" sembra che chi li produca non faccia il minimo sforzo per farli arrivare in una citta come questa o un'altra... forse appunto perchè comunque chi produce già vende e si vede che ritiene di essere pagato abbastanza per il suo lavoro e il suo prodotto.
      Chi viceversa è scontento e magari ha pure dei seri problemi di sussistenza, dovrebbe darsi da fare e cercare di muoversi per farsi pagare di più... non vorrei che fosse per molti agricoltori e allevatori come il problema degli artigiani dell'Oltrarno qui a Firenze, che si lamentano di non riuscire più a vivere, di non riuscire più a vendere i loro oggetti di artigianato fiorentino, quando si limitano a lavorare bene e molto e a tenere aperto il loro laboratorio o la loro bottega in una viuzza di Santo Spirito dove non ci passa un turista nemmeno per sbaglio... mentre a poche centinaia di metri ci sono migliaia di turisti che hanno il problema opposto, di trovare i prodotti del vero artigianato fiorentino, che non trovano perchè nelle vie turistiche c'è solo paccottiglia made in china... i tempi sono leggermente cambiati... non è più come prima che apri la bottega lavori e questo basta... gli artigiani che sopravvivono infatti spesso si sono dati da fare, si fanno conoscere, e se li cercano i clienti... il lavoro per produrre il bell'oggetto di artigianato non basta più... devi lavorare anche per venderlo, magari aprendo un sito o cercando di portare gli stranieri nel tuo laboratorio...
      e questo tenendo anche conto che le amministrazioni le camere di commercio e tutte le associazioni di categoria qui almeno purtroppo non fanno mai abbastanza, nello specifico dell'artigianato si fa troppo poco... e tocca quindi all'artigiano purtroppo darsi da fare...
      poi oh... magari il caso vostro, degli allevatori e degli agricoltori di qualità è diverso da quello degli artigiani... ma qui siamo all'assurdo che un artigiano del legno o della tradizione fiorentina chiude bottega mentre a 400 metri di distanza c'è un giro di soldi spaventoso... turisti che sarebbero ben contenti di trovare qualcosa di originale e autentico se sapessero dove trovarlo...

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    3. Parlerò per la mia esperienza: io produco per autosussistenza una buona parte, ed il rimenente lo vendo compatibilmente alle tantissime restrizioni sanitarie e burocratiche a cui "il piccolo" è sottoposto.
      Il miele per esempio...ho messo 4 alveari, ho fatto circa 40kg di miele, non posso venderlo eprchè non ho un laboratorio specializzato o un laboratorio polifunzionale autorizzato...quindi non lo vendo, e il prossimo anno lascerò ancora più miele alle mie api, e quello estratto ne regalerò una buona parte (proprio come ho fatto quest'anno).
      Magari una parte lo baratterò con il vicino che ha del fieno di erba medica, o con l'altro amico che mi cederà un pò della sua verdura invernale...magari.
      Per aprire un laboratorio mi ci vorrebbero tanto (ma tanti) di quei denari che mai mi ce lo ripagherei...e quindi (almeno per adesso) non posso permettermelo.
      Idem per la trasformazione della carne di maiale...
      ...ed idem per la realizzazione dei formaggi.
      Posso sempre vendere gli animali, quelli si, e quindi venderò i maiali, capre e capretti, i cavalli e magari anche le api.
      Potrò vendere la materia prima come le olive, l'uva, le castagne, la frutta, la verdura, il fieno, le granaglie...ma niente trasformazioni per la vendita.
      E quindi, per rispondere alla tua domanda, si...questo tipo di agricoltura è molto simile al piccolo artigianato.
      Ma non credo che qui si cerchino turisti, ma piuttosto gente interessata ad alimentarsi in un determinato modo.
      Grazie Alberto
      A.A.

      P.S.
      Non sono qui a fare pubblicità alla mia azienda, lo ripeto...ed in effetti non sono qui a fare alcun tipo di pubblicità.
      Ciao

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    4. sicuro... ma infatti sospettavo che per te le cose non fossero le stesse o almeno non proprio le stesse del paragone che ho fatto degli artigiani.
      turisti di per sè però non è mica una cosa negativa... mica sono tutti dei vandali con i bastoni per farsi le foto a raffica. Il turista può benissimo essere anche una persona interessata a alimentarsi in un determinato modo. E in questo senso avere un ruolo positivissimo. Il vino biologico è entrato nelle nostre cene al bed and breakfast perchè i turisti che abbiamo ospiti da noi ce lo chiedevano... venendo da zone di alta plastificazione, Stati Uniti, Nord Europa, si aspettavano di trovare in Toscana una attenzione oltre che alla qualità, anche sotto l'aspetto del biologico... Quindi... I turisti a cui non piace la plastica ci rimangono male di non trovare o di non sapere dove trovare la roba buona o autentica. Per conto mio sono una risorsa pazzesca che ancora non si sa sfruttare per l'enorme ricaduta positiva che potrebbe avere per esempio da noi in Toscana.. al di là di quello che puoi o non puoi fare te o altri nella tua situazione...
      Riguardo al fatto che non ti fai pubblicità tramite questo blog, ma questo è ovvio. E' anche troppo chiaro che non hai la minima intenzione di mettere in collegamento questo blog con la tua azienda agricola. Non puoi farti pubblicità, se non dai nessunissimo accenno non dico dove sta la tua azienda agricola, ma nemmeno al comune dove sei, e perfino alla provincia, tanto che non si capisce assolutamente in quale parte di Toscana sei... Diventa un pò improbabile pensare che tu voglia usare questo blog per farti pubblicità, noh?? Per inciso, leggendoti come io ti ho letto, cioè quasi tutto, questa cosa che non si possa collocarti spazialmente dà un pò ai nervi, ah ah... scusa m'è scappata... sai come è importante per noi toscani la provincia e il comune di origine... è che non si capisce proprio che terra ti porti, potresti essere ovunque, in Casentino come in Valtiberina, nel Valdarno di sopra o di sotto, nel pisano, nella provincia fiorentina, in Mugello, in Valdichiana, nell'Amiata o nel Grossetano... o da altre parti... Garfagnana, provincia di Livorno...? boh? non si capisce assolutamente. Dunque una cosa è chiara... qualunque siano i motivi per cui hai aperto il blog, di certo non è per farti pubblicità!!

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    5. Caro Alberto,
      se mi leggi sai quale sia il motivo di questo mio blog.
      Nell'occasione ti consiglio di leggerti il mio primo post, dove scrissi grazie all'aiuto di un Amico.

      http://agricoltoreanacronistico.blogspot.it/2011/09/impellente-necessita.html

      Lì parlavo dell'impellente necessità di Comunicare, e questo ho fatto in questi ultimi 4 anni e mezzo.
      Non importa di dove io sia, ed è voluto l'essere anonimo in ambito geografico.
      Non conta dove io viva (provincia...comune...frazione...località), ne quale sia il mio nome, cognome, codice fiscale, etc.
      Conta (io lo spero vivamente) quello che dico, e perchè lo dico.
      Mai, neanche per un minuto, ho pensato di accostare questo blog hai miei interessi economici: se sentissi la necessità di farmi pubblicità aprirei un altro sito, e non lo collegherei mai a questo.
      Qui io sono un Agricoltore, toscano fino all'osso, di trentasei anni compiuti, che vive di Agricoltura, che vive in ambiente Agricolo, e che crede che l'Agricoltura non convenzionale...anzi, meglio dire l'Agricoltura Naturale e Tradizionale siano la (mia) via.
      Qui parlo di questo, parlo dei miei animali, dei miei campi, delle stagioni, degli stati d'animo, dei progetti, dei fallimenti, delle soddisfazioni.
      In un mondo in cui PARE che tutti dobbiamo avere un feibucche con tanto di "ogni bbene" pubblicato, in cui tutti PARE si debba essere rintracciabili, etichettabili, collocabili, raggruppabili, eguagliabili, gestibili...io me ne frego altamente, e vado avanti nel Virtuale a modo mio.
      Se questo un giorno dovesse venir meno, io semplicemente chiuderei questo Blog.
      Scorbutico? Possibile
      Lunatico? Mah...
      Sincero? Molto
      Io la penso così, e qui questo (almeno questo) per me è Legge.
      Poi...mi lusingano le tante considerazioni che vengono fatte sulla mia persona, come altrettanto felice sono di accogliere critiche e consigli: ma come Agricoltore Anacronistico.
      Spetterà a me poi gestirle nel mio quotidiano, e farne tesoro.

      Questo tuo intervenire mi ha dato modo di parlare anche di altre cose, e te ne ringrazio.
      Spero che tu, attraverso ricerche e ricerchine, riesca a trovare quanto necessiti, e che il tuo B&B abbia quanto più di sano ed autentico da offrire...ma che tu per primo riesca a cibarti di tutto questo.
      Ciao e grazie ancora
      A.A.

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    6. si, si... avevo letto tutto... si capisce benissimo le ragioni e i motivi del blog tuo che ha veramente un senso... un senso forte... contrariamente a molte pagine dove ci sono parole buttate lì così senza che abbiano un senso per chi le dice... peraltro questa voglia di comunicare impellente è bella, purtroppo casomai in giro c'è il problema opposto, c'è troppa gente che non ha niente da dire (e lo dice tra l'altro!!). Quindi fa piacere leggere queste parole forti e sincere, in un mondo virtuale e non, dove ce ne sono troppo poche. Per fortuna c'è ancora persone che credono nella comunicazione vera. Il fatto che sei scorbutico e lunatico a tratti mi sembra un aspetto positivo, a me piace anche nella vita di tutti i giorni trovare gente brusca, perchè non fingono. Quelli che fingono e sono gentili superficialmente quelli sì che sono da evitare.
      Peraltro non dà assolutamente fastidio l'anonimato anche perchè si capisce anche qui benissimo le ragioni. Poi ognuno valuta sulla base di sè stesso che è l'unico parametro valido. Io sono sfacciato ma caspita, ci faccio il mio lavoro sull'essere sfacciato, l'ho scelto anche per questo. Sono assolutamente scelte personali. Che poi, sì che sono sfacciato ma poi dipende anche per me, perchè su facebook scrivo cose più personali che sui blog o nei video (i quali sono visibili a tutti) e lì su facebook non ho accettato tutti come "amici", parecchi non li ho accettati, quello è un angolo personale mio, ho accettato piuttosto una estranea o un estraneo che certa gente che conoscevo benissimo e non mi piacevano... Quindi oh... ognuno va secondo le sue scelte e quello che si sente, che è la cosa migliore alla fine..

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    7. Ben detto Alberto,
      e mi scuso se nel mio passato messaggio ho fatto parecchi errori, ma ho scritto velocemente perchè dovevo uscire dagli animali.
      Ciao e grazie
      A.A.

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  2. Ciao caro AA, ti leggo da molto tempo sempre molto incuriosita da ciò che scrivi, sia perchè mi piace molto come scrivi, sia perchè mi piace ciò che scrivi. Ho sempre pensato di lasciare un commento, ma io sono imbranatissima con queste macchine intelligenti ed ho anche grosse difficoltà a scrivere.Questa volta però tocchi un argomento che mi sta molto a cuore. Sono 1/2 vegetariana da molti anni ( ne avevo 14) non per scelta etica ma semplicemente non mi piace la carne. Ho sempre mangiato pesce fino a pochi anni fa quando ho preso definitivamente coscienza delle condizioni in cui vivono e vengono pescati anche questi nostri fratelli. Come te comunque penso che se avessimo avuto più rispetto della Vita dei nostri animali forse ,e dico forse, non ci sarebbero così tanti vegani...
    Abbiamo 5 galline e un gallo che , volpi faine e rapaci permettendo, vivono libere nel bosco fino alla fine dei loro giorni.
    Possedimo una trentina di alveari e vendiamo il miele. Chi lo compra sa che non rubiamo alle api tutto il loro raccolto in quanto facciamo in modo che abbiano il nido ben fornito di miele sia durante l'estate che soprattutto in inverno. Vorremmo passare alla Permapicoltura ma lo faremo in modo graduale e comunque probabilmente non completamente.
    Per il momento non abbiamo altri animali ma ci piacerebbe avere sia delle capre che degli asini.
    Grazie Engi

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    1. Ciao Engi, sei la benvenuta.
      Mi fa sempre molto piacere confrontarmi con chi ha esperienze differenti (o opposte) alla mia, e non saresti certo la prima persona vegetariana che scrive qui, e con la quale mi intrattengo.
      Sono scelte di vita, e non posso (ne voglio) muovere critiche a chi ha preso decisioni differenti dalle mie: a me la ciccia piace molto, ma ribadisco il concetto che mi piace molto soltanto la mia (o quella di altre provenienze ultra sicure) e che ne mangio assai poca.
      Trenta alveari sono un bell'impegno, e sopratutto un bel pò di miele: io per adesso ne ho soltanto 4, ma per l'autoconsumo sono più che necessari.
      Mi interessa molto l'argomento Permapicoltura, e se ne avrai voglia sarà un piacere rileggerti qui anche su quest'ultima cosa.
      Grazie ancora e ciao
      A.A.

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  3. Sono argomenti trattati bene,anche dagli interventi precedenti al mio, e mi aiutano a districarmi nelle diete, in un periodo come questo, durante il quale mi sono sottoposto ad una dieta per problemi di salute (e purtroppo niente vino da un paio di mesi, per me un record ... non che sia alcolista, ma mi piace). Non amo la carne, e per motivi etici stiamo pensando di toglierla (ora è limitata), anche se leggendo un libro sulle diete, sto capendone l'importanza (anche se si può sostituire con dell'altro). Penso pure io, che oggi, ci siano molte alternative, dai GAS, ai mercati bio, a negozi ecosostenibili, ad aziende come le tue. Il problema è che ci sono anche gli altri, sofisticatori alimentari (c'è un bel romanzo di Carlotto/Abate, Mi fido di te, che mi permetto di consigliare), gente che per il profitto venderebbe la madre. C'è, in analisi finale, banale, e politica, il capitalismo. Uscendo da questo, si potrebbe costruire una società più giusta per gli uomini (e perché no, gli animali).

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    1. In pratica la vediamo alla stessa maniera, e ritengo che non debbano esserci estremismi "a prescindere" contro chi alleva con CERVELLO E CUORE gli animali.
      L'uomo ha sempre mangiato carne, e non vedo perchè oggi debba cessare di farlo: piuttosto si dovrebbe dare maggior spazio all'informazione e alla conoscenza dell'argomento carne (...proprio come dici tu leggendo il libro sulle diete).
      Io ho la possibilità di averla...e la consumo, con moderazione ed intelligenza (o perlomeno questo è quanto io creda).
      I fanatismi li lascio ad altri, non mi appartengono.
      Oltre al capitalismo c'è il Consumismo, che secondo me logora animo ed etica.
      Grazie ancora una volta per il tuo prezioso intervento.
      Mi offri sempre modo di ampliare il discorso.
      Grazie
      A.A.

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  4. ...per lasciare un commento al tuo post ho bisogno sempre di qualche giorno di meditazione oltre a rileggerlo ...Mi ritrovo in molte cose che pensi, fai e dici...Il buon senso e la coscienza sono davvero le due qualità che non dovrebbero mancare a nessuno e quasi quasi si dovrebbe pure pregare per queste ...Sono finiti i tempi in cui papà ci chiamava (a me e mio fratello Marco coetaneo ) per farci bere il latte mentre mungeva la vacca, la più bella della stalla, ricordo anche il nome "Palazzola" e noi contenti ce lo facevamo scorrere anche su quelle magliette a righe perché subito giocavamo a gara...a chi era capace di berne di più...non faceva niente se ci sporcavamo perché c'era la callara con l'acqua al sole dove nonna scioglieva il sacchetto di semola perché diceva era rinfrescante..... .....Ora l'alimentazione delle vacche si decide a tavolino perché l'industria che lo raccoglie e lo trasforma vuole tot proteine, grassi ecc..ecc..Tanti ora hanno le mucche senza avere neanche i terreni ...senza piantare l'erba medica o il trifoglio o...ma hanno il capannone con i mangimi ...Quando compro i pulcini (compro i colli pelati perché mi sembrano più resistenti e più rustici rispetto a quelli giganti) non compro mai il mangime e chi me li vende quasi quasi si arrabbia, ma i nostri polli mangiano solo granturco (spezzato quando sono piccoli e poi...Mi piace troppo il nostro mondo di agricoltori!!!....Mi piace troppo la natura ...Mi piace troppo il buon senso ...e la coscienza ...ma questa è un'altra storia l'uomo se l'aggiusta e la rigira a modo suo ....Un saluto con ammirazione carissimo A.A.

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    1. Bello il racconto della vacca Palazzola!
      A mio parere hai detto tutte cose ampiamente condivise, sopratutto la frase finale sulla coscienza.
      Oggi la maggior parte degli allevatori non hanno terra a sufficienza (o non ne hanno affatto) per i propri animali, e tra insilati (che alla fin fine neanche sarebbero così male se proprio dobbiamo confrontarli con altri alimenti), miscele, integratori e chissà cos'altro...oggi l'allevare rischia di allontanarsi sin troppo dalle origini e del senso che lo ha regolato per secoli e secoli.
      Ripeto che nel mio caso ci sono animali soltanto per la terra che ho, e se voglio aumentare le capre devo diminuire i cavalli...e se voglio aumentare i conigli devo diminuire le capre, e via dicendo.
      Grazie Franca Rita.
      Ciao
      A.A.

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  5. Io con piacere passo in questo blog , a volte rido a volte mi emoziono e a volte imparo cose nuove da vostri commenti.

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    1. Te passa quando vuoi Marcella: qui le porte rimangono sempre aperte.
      Ciao
      A.A.

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  6. Ciao AA, chissa, forse si può cominciare ad invertire i termini della domanda:
    - Ha senso oggi un allevamento come quello intensivo?-
    Forse è prprio quello intensivo ad essere ormai avviato a divenire anacronistico.
    Mi rendo conto che sto parlando di cose e numeri che richiederanno decenni per cambiare, e forse non cambieranno mai, ma forse qualche vago segnale c'è già.
    Se non mi sbaglio, in Europa, l'allevamento dei polli nelle gabbie è ormai vietato e tutti devono crescere "a terra" è un a terra poco naturale considerando che si parla comunque di capannoni con decine di migliaia di capi, ma è un minuscolo passo avanti.
    Anche il pianeta avrebbe bisogno di un inversione di rotta per diminuire i gas serra e il consumo di suolo.
    La domanda di carne nel primo mondo è in contrazione, nei paesi emergenti in crescita, ci equilibreremo mai?
    Come te la cavi con i servizi? Mi spiego meglio
    Qui da noi i piccoli macelli in cui il piccolo allevatore può portare le sue bestie sono quasi scomparsi, la macellazione a domicilio degli animali grandi è consentita solo per i maiali solo per un breve periodo durante l'inverno e credo solo per uso domesico, per un numero deifinito e limitato di capi.
    Se hai un vitello ormai ti tocca fare un bel po' di strada per poterlo macellare. In provincia di Rimini mi pare siano rimaste solo due possibilità in Val Marecchia e credo a San Mauro.
    Un anacronismo è un esraneità alla propria epoca, forse non sei in ritardo, ma in anticipo.

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    1. Ciao Vera,
      rispondere alla tua prima domanda per me vorrebbe dire ribadire quanto già ampiamente io abbia detto qui ed in altri interventi.
      Ma sono anche consapevole che per sfamare tutto il mondo dovremo trovare un modo diverso da quello del "piccolo allevatore".
      Con i servizi me la cavo malissimo, visto che i pochissimi mattatoi sono oramai distanti, e non mattano ogni tipo di animale...e pagare un trasportatore per un singolo capo è assai proibitivo.
      La mattazione familiare qui è consentita soltanto per il maiale per autoconsumo, sino ad un massimo di 4 maiali all'anno...e solo in un determinato periodi dell'anno (tre mesi in inverno).
      Tutto il resto non può essere mattato, neanche per autoconsumo.
      Questo specifico argomento mi innesca tutta una serie di arrabbiature che tu neanche lo immagini.........
      Questa frase "forse non sei in ritardo, ma in anticipo" mi è stata detta oramai centinaia di volte: io lo spero tanto, ma continuo a sentirmi in ritardo...mostruoso e tremendo ritardo.
      Ciao e grazie
      A.A.

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  7. Sfruttando l'ignoranza delle persone e la loro dabbenaggine per decenni si e'demolita a suon di leggine, la piccola produzione agricola.
    Me ne verrebbd da dire...

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  8. premessa: un giorno mia moglie mi dice:"leggi un po' questo blog, magari ti può interessare" il blog in questione ovviamente è il tuo. non so come ci sia capitata ma fatto sta che da circa un annetto ogni tanto(stanchezza permettendo)leggo i tuoi post.li leggo perché facciamo più o meno la stessa vita e la pensiamo allo stesso modo. bene,dopo aver letto questo post mi sono finalmente deciso a sciverti, sperando che questo mio pensiero possa arrivarti prima che la connessione mi abbandoni o che io mi rompa di stare al pc...
    certo! l'allevatore anacronistico come l'agricoltore sono l'unica via possibile!
    senza farla troppo lunga...sono dieci anni che lavoro con le capre e dopo aver vissuto svariate realtà, dall'allevamento allo stato brado sino alle collaborazioni con università e centri genetici, non sono mai riuscito a vedere un'azienda che riuscisse a stare in piedi in modo dignitoso,a volte per il poco guadagno(bravissimi allevatori schiacciati dai costi di produzione) a volte perché gli animali erano messi male(chiamiamoli allevatori...)
    comunque, quando è arrivato il momento di partire con una realtà tutta nostra ci siamo detti:" niente debiti(al max pochissimi),uso delle macchine ridotto al min.,autosufficienza" ad oggi ancora non lo so, perché le capre hanno cominciato i parti la scorsa settimana...ma quel che è certo è che la stagione scorsa con sette capre in lattazione abbiamo avuto delle punte di 25 litri al giorno di latte mantenendone una ventina sino ad agosto. latte che trasformato in formaggio in un piccolo caseificio di 20 mq(messo a norma con poca spesa) ci ha permesso di campare. mia moglie ci si è messa ed ora "gioca" con pennicillum e geotricum trasformando il latte in squisiti formaggi. nei 5 ettari di seminativo per metà facciamo medica e fieno l'altra metà pascolo "turnato ogni 3 giorni". un vicino sfalcia con la barra un ettaro per volta che poi noi giriamo e mettiamo in fila a mano ed imballiamo con la nostra gallignani del 71! le capre non hanno mai visto un antibiotico ma siamo seguiti da un'amica che è vet. omeopata. sverminiamo con i tannini del castagno e compriamo 150 kg di mais e orzo bio ogni 40/50 giorni.se lasciamo perdere il nostro lavoro le capre ci costano 80 euro ogni 40/50 giorni. ah no! dimenticavo la bombola del gpl per il caseificio 30 euro ogni 40 giorni circa. ovviamente mungitura manuale,cariche batteriche bassissime e soprattutto niente rumore e acidi vari per la stalla!
    vendiamo direttamente in azienda e in un mercatino che abbiamo creato fondando un'associazione con un bel gruppo di agricoltori anacronistici!
    nessuno dei nostri clienti ci ha mai detto niente sul costo del formaggio, credo che, oltre ad apprezzarne la qualità molte persone venendo in azienda si siano rese conto del mondo che si nasconde dietro un formaggio e della "nuova sfida" che ogni giorno attende l'allevatore come il casaro. un lavoro "difficile",anzi no, per me non è un lavoro è una passione che quotidianamente ti mette di fronte al tuo essere,alla vita...quella vera.
    anacronistici,sempre.
    buon lavoro amico!

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    1. Sono Felice.
      Sono Felice di sapermi letto anche da chi come me, e magari anche più di me, quotidianamente ha a che fare con "tutto questo".
      Sono Felice perchè, a fianco del mio voler arrivare negli appartamenti delle palazzine di città, c'è sempre il desiderio di essere letto da persone come tu e tua moglie.
      La Capra, forse l'animale fra i più anacronistici, e certamente l'animale da me più amato: a breve vorrei postare qualcosa sulla mia esperienza con le capre, e sarei assolutamente entusiasta di sapere che anche tu potrai intervenire portando esperienze ed opinioni.
      Sei riuscito a fare un caseificio a norma con poca spesa?
      E riesci a vivere di questo?
      Credo che di cose da raccontare ne avresti molte.
      Ti faccio i complimenti, e spero di rileggerti presto.
      Buon Lavoro,
      A.A.

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    2. sorrido perché ieri, quando ho cliccato pubblica sul mio commento è apparsa una scritta del tipo "dimostrami che non sei un robot" che cosa?!?! la cosa mi è rimasta così nella testa che oggi mentre facevo legna nel bosco guardavo il picchio verde e gli dicevo:"dai!,dimmi la verità sei un robot?!"ahah
      caseificio: abbiamo costruito tutto da zero, un cubo di 20mq(dado di fondazione,doppia parete con 10 cm di isolamento).un ingressino che funge sia da spogliatoio che da punto vendita il resto è tutto locale lavorazione. piastrelle a 2 metri, guaine sugli angoli e pavimento in pendenza con piletta di scolo al centro. non abbiamo macchinari ma un semplice fornello a gas(che usiamo solo per le presamiche e lo yogurt) per le lattiche non serve nulla. lavello, tavolo spersore e mesola in inox gli abbiam recuperati usati. due normali frigoriferi da cucina hanno la funzione della cella solo che consumano meno e possiamo lavorare con muffe differenti! il tutto ci è costato circa 8000 euro ma ad avere già un locale secondo me ce la si può cavare con meno. tieni conto che il modello "base" di caseificio che ti propongono ad un corso di caseificazione varia dai 50.000 agli 80.000 euro...ovviamente ti dicono anche che per campare ci vogliono almeno 50 capre...però non ti dicono quanto mangiano 50 capre e nemmeno che poi devi spendere altri 50.000 di trattore con sollevatore,attrezzature varie impianti ecc...ed il giovane agricoltore che ha appena firmato la sua bella domanda di contributo giovani è belle che fregato!
      come campiamo: ben sapendo che vivere di agricoltura è difficile quando ci siamo trasferiti sull'appennino abbiamo speso un anno intero a fare solo i muratori. fortunatamente tanti amici ci hanno dato una mano e così abbiamo ricavato tre camere che affittiamo come b&b (non è una grande entrata ma aiuta)poi abbiamo iniziato subito con le capre e mentre un'amico finiva il sito internet l'altro girava un video di presentazione della nostra piccola realtà da qui il passaparola,il formaggio che piace ecc...ed ora ci campiamo! la nostra vita costa poco. verdure,miele,frutta e uova sono nostre il pane lo facciamo in casa, spesso anche la pasta. non mangiamo molta carne ma capretto,cinghiale,daino e capriolo non mancano mai(avrei voluto tenere un paio di maiali ma...superfluo) abbiamo una sola auto, niente ristorante ma tante cene e serate danzanti fra contadini! scaldiamo casa con la legna(che faccio io) e per 6 mesi l'anno facciamo da mangiare sulla stufa.4 kw di pannelli ci garantiscono l'autosufficienza energetica.
      un anno dopo esserci trasferiti, ci ha raggiunto un'altra coppia che lavorava con me nell'ultima azienda agricola in cui ho lavorato. hanno preso un podere a circa 10 km da casa nostra ed hanno 4 pezzate rosse e 10 capre, devono fare 2/3 mercati la settimana per vendere tutto il formaggio ma ci campano benissimo tanto che ora si sono messi in ballo a costruire il tunnel per il fieno. tutto questo per dire che: anacronistico è possibile!!!
      bene ora ti saluto, sarei tentato di lasciarti un mio contatto ma non saprei...forse non sarebbe, anacronistico.
      ieri l'altro ho scolostrato la prima capra e questa sera è apparso sulla tavola il primo formaggio della stagione. lo aspettavo da 3 mesi!che goduria...
      buon lavoro a te
      a presto

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    3. Quella del "dimostrami che non sei un robot" è una cosa che sinceramente non so togliere...e me ne scuso anche con te.
      Per tutto il resto, ti faccio i complimenti tanto per l'idea, quanto per la tenacia che certamente avrai/avrete avuto in questo vostro progetto di vita.
      Da quanto leggo hai trovato delle soluzioni assai interessanti, ed il lavoro non ti manca.
      E' un mio sogno quello del mini caseificio...ma per adesso è assolutamente inaffrontabile per le mie finanze, il mio tempo e le mie forze.
      Ancora grazie per aver voluto condividere così tanto in questo blog!
      A.A.

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    4. incredibile ma vera ciò fa più due anni che sono brio di cercare un finanziamento ed ogni io cadeva su delle persone disoneste ma per la grazia di Dio un'amica a me ha consigliarmi una signora presso cui ho ottenuto il mio finanziamento 55000 € per l'apertura della mia bottega senza nessuno problema.

      se siete una persona proprio seria e voi siete nel bisogno di finanziamento non esitate alla contattata.

      ecco suo mail:lucarinimarie@libero.it

      ha anche il suo sito di finanziamento:

      http://www.dimitrios-leningen.com/#googtrans(it)

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  9. la cosa del robot è una cavolata...era solo per dire che mi aveva fatto strano sentirmi chiedere dal mio computer, che è un robot,di dimostrargli che io non lo fossi.
    spero tanto che un giorno tu riesca fare il mini caseificio, conta pure su di noi, la nostra esperienza (soprattutto a livello legislativo usl ecc...) è a disposizone di chiunque ne abbia bisogno.
    grazie a te per avermi fatto rivivere e ripensare a quanto abbiamo fatto e a quel pizzico di "follia" che ci ha guidati nella scelta di vita che abbiamo preso...tanta fatica e lavoro, però ci sentiamo bene e liberi!
    a presto

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  10. Sentirsi Bene e Liberi...grande, grandissimo traguardo (e punto di partenza).
    Sono io a ringraziarti.
    Ciao
    A.A.

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