L'anno non poteva iniziare meglio, se non con del buon freddo invernale.
Gli auspici c'erano tutti, e le tante nevicate di dicembre facevano presagire che prima o poi l'avrebbe fatta sul serio una grossa nevicata.
E dopo la neve di Natale, magia pura in una giornata con contrasti troppo accesi per essere raccontati.
E dopo la neve di Natalino, potente e silente, mentre spaccavo legna e la bimba giocava col cane.
E dopo la neve del 29, diaccia accidentata, mista a gragnola, che s'era accumulata dietro la casa quasi a volerla soffocare.
E dopo la neve del 2 di questo mese, poca ma lenta, che s'appiccicava quasi fosse pasta si pame.
Eccola, il 5 pomeriggio, proprio nell'unico giorno in cui dovevo spostarmi con la macchina.
Come francobolli bianchi tirati a terra da funi, tappavano la vista e pareva di essere dentro una lavatrice.
Una nevicata che difficilmente scorderò, fosse anche per quei venti chilometri percorsi in due ore, o per la gioia di quella bimba che ancora non si stancava della neve, ed anzi era come se fosse la prima dell'anno.
Povera Befana, chissà che fatica per rampicare fino quassù al podere: eppure è passata, e la calza attaccata al camino è stata riempita.
Il giorno 6 ha continuato a nevicare fino al pomeriggio...e per tre giorni siamo rimasti bloccati al podere, in quell'abitudine fatta nelle esperienze passate, certi di avere il tutto per andare avanti bene, e poco curanti delle frenesie che comunque ci stavano chiamando.
La lentezza che la neve c'impone ci riporta sempre a quello che eravamo, e ci discosta di molto da quello che dovremmo essere.
La neve prima, gelata poi, ha mantenuto il paesaggio bianco per due settimane filate.
Le tracce a terra raccontavano di daini avvicinati alla casa, di caprioli che banchettavano alle rotoballe di fieno, di una scrofa ed i suoi porchetti che avevano trovato riparo proprio dietro alla stalla della cavallona. Ed un femore di capriolo, ripulito di tutto tranne che degli unghioni, c'ha fatto scoprire svariate tracce di lupi che hanno banchettato proprio dietro al nostro orto.
La Neve, che s'è sciolta quattro giorni fa, per la pioggia, lasciando fango e ruotate in ogni dove.
E dopo la neve di Natalino, potente e silente, mentre spaccavo legna e la bimba giocava col cane.
E dopo la neve del 29, diaccia accidentata, mista a gragnola, che s'era accumulata dietro la casa quasi a volerla soffocare.
E dopo la neve del 2 di questo mese, poca ma lenta, che s'appiccicava quasi fosse pasta si pame.
Eccola, il 5 pomeriggio, proprio nell'unico giorno in cui dovevo spostarmi con la macchina.
Come francobolli bianchi tirati a terra da funi, tappavano la vista e pareva di essere dentro una lavatrice.
Una nevicata che difficilmente scorderò, fosse anche per quei venti chilometri percorsi in due ore, o per la gioia di quella bimba che ancora non si stancava della neve, ed anzi era come se fosse la prima dell'anno.
Povera Befana, chissà che fatica per rampicare fino quassù al podere: eppure è passata, e la calza attaccata al camino è stata riempita.
Il giorno 6 ha continuato a nevicare fino al pomeriggio...e per tre giorni siamo rimasti bloccati al podere, in quell'abitudine fatta nelle esperienze passate, certi di avere il tutto per andare avanti bene, e poco curanti delle frenesie che comunque ci stavano chiamando.
La lentezza che la neve c'impone ci riporta sempre a quello che eravamo, e ci discosta di molto da quello che dovremmo essere.
La neve prima, gelata poi, ha mantenuto il paesaggio bianco per due settimane filate.
Le tracce a terra raccontavano di daini avvicinati alla casa, di caprioli che banchettavano alle rotoballe di fieno, di una scrofa ed i suoi porchetti che avevano trovato riparo proprio dietro alla stalla della cavallona. Ed un femore di capriolo, ripulito di tutto tranne che degli unghioni, c'ha fatto scoprire svariate tracce di lupi che hanno banchettato proprio dietro al nostro orto.
La Neve, che s'è sciolta quattro giorni fa, per la pioggia, lasciando fango e ruotate in ogni dove.
La vita continua, con i soliti ritardi sulla legna da ardere, molti ritardi sul bosco da tagliare, troppi ritardi sui pali da preparare per le recinzioni.
Le api, ascoltate con lo stetoscopio fuori dai legni delle loro casette.
Il fieno asciutto, il pascolo "cotto" dal gelo.
Le grida di una bimba che gioca.
I pupazzi di neve che spuntano e si sciolgono di giorno in giorno.
Ed ancora la pioggia, tanta.
Le api, ascoltate con lo stetoscopio fuori dai legni delle loro casette.
Il fieno asciutto, il pascolo "cotto" dal gelo.
Le grida di una bimba che gioca.
I pupazzi di neve che spuntano e si sciolgono di giorno in giorno.
Ed ancora la pioggia, tanta.
Che pace, però. Buon anno nuovo e buona vita!
RispondiEliminaUn inverno così...Inverno non lo vedevo da qualche anno.
EliminaQuesto mi mette pace dentro al petto.
Buon anno a te, e grazie
A.A.
E anche questo gennaio giunge al termine in un silenzio assordante, almeno qui in campagna da me.
RispondiEliminaBuona giornata
Barbara
Amo il "silenzio assordante" dell'Inverno.
EliminaMeno amo un inizio febbraio scandito da pioggia...Ma c'è ancora tempo per il freddo silente.
Ciao Barbara, grazie.
A.A.
Qui ne avevano prevista ma in realtà è stato solo un'avvisaglia.
RispondiEliminaPerò immaginarti alla guida di una lavatrice è esilarante e rende bene la scarsa visibilità e la difficoltà di percorrere la tua strada abituale.
E i gridolini della vostra pulcina felice della neve e il silenzio e la lentezza di ogni movimento. E' tutto così magico se non si deve andare a lavorare.
Un grande abbraccio Susanna
Andare a Lavorare...
EliminaPiù volte ho detto che io non comprendo il sottile confine tra quando lavoro e quando non lavoro.
Incognita che nell'ultimo anno è tornata a piacermi, molto.
Un abbraccio a te Susanna.
A.A.
In pianura una piccola nevicata di un paio d'ore, poi freddo e nebbia per un giorno che ci ha fatto ricordare la galaverna che un tempo rompeva i rami degli alberi.
RispondiEliminaCerto che la visita dei lupi non deve essere tanto rasserenante. Un caro saluto.
Più che vederli, li ho sentiti in dicembre, ed abbiamo trovato i resti di un banchetto (con relative tracce) durante una delle tante nevicate.
EliminaDevo abituarmi a questa convivenza, seppur se con molte difficoltà a compromessi.
Un caro saluto a te.
A.A.
Che bello l'inverno!
RispondiEliminaSono d'accordo!
EliminaCiao Silvia.
A.A.
Mi chiedevo proprio come era andata da voi con la neve...qui tanta acqua! un caro saluto AA
RispondiEliminaFabio ciao.
EliminaSono stati una quarantina di giorni dove, nevicate attaccate, giornate di nevischio, attimi di pioggia mista a neve, acquazzoni furiosi, giornate di pioggerellina fitta e fina hanno vinto sul bel tempo.
Complicatissimo lavorare.
Ancor più complicato non riuscire a recuperare il lavoro perso.
Un saluto a te.
A.A.
Buongiorno sig. Agricoltore, come va? Qui da noi sui monti ha nevicato parecchio e in molti si godono il bianco manto in barba alle regole di una pandemia. Anche qui oggi piove e la neve squaglia, cosa inimmaginabile fino a qualche decennio fa. Vedo che Giove pluvio si accanisce su di te. So che la tua scorza dura ti ripara dalle frustrazioni dal non riuscire a fare tutto il necessario ma ti immagino lo stesso con il fumo che esce dalle orecchie. Ad un periodo no seguirà un periodo sì e così via. Ti auguro tanti lunghi periodi sì. Buon lavoro con l'appoggio almeno morale dei tuoi affezionati curiosi lettori.
RispondiEliminaDici bene Emanuele.
EliminaMia moglie dice che io non avevo mai borbottato così tanto...ed ha ragione.
Il fumo esce, abbondante, e qualche pezzo d'animo mi piglia fuoco sicuramente.
Ma mitigo, o perlomeno tento di farlo, sempre.
Aspettando i tanti periodi "si" ti ringrazio per le tue parole di incoraggiamento.
A presto.
A.A.
Da noi la neve è un sogno che solo raramente si realizza, però la primavera si fa già sentire e si inizia a progettare l'orto estivo nonostante le verdure invernali non abbiano dato ancora il meglio di sé. Immagino l'incantevole visione della montagna innevata
RispondiEliminaL'orto estivo...
EliminaQui lavorerò la terra ad aprile, e fino a maggio non si batterà chiodo con l'orto.
La neve qui dovrebbe essere una costante.
Ciao Valentina, grazie per il tuo intervento.
A.A.
Non mi piace la neve, dalle mie parti capita di rado, non ci siamo abituati. Pensavo che però la famigerata "didattica a distanza" sarà utile quando la vostra bambina dovrà andare a scuola e ci sarà la neve.
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