Piove.
Quasi non ci credo.
Sono in piedi di fronte alla finestra, e le gocce rigano il vetro, le tegole cantano a festa, e l'acqua cambia la tavolozza dei colori del panorama.
Tre giorni in settembre, per poi vanificare tutto con una settimana di tramontana forte.
Tre giorni ad agosto, per poi vanificare tutto con una settimana di tramontana...calda.
E l'ultimo ricordo di tutto questo risale al 27 giugno, quando dopo due mesi di pioggia quasi ininterrotta, il caldo si impadronì anche della montagna, e tutto cambiò.
Estati strane, violente nel loro prendersi spazio nella vita di tutti, violentando quasi il lavoro dell'agricoltore.
Estati lunghe, ritardate, anticipate, posticipate, pesanti, tremende, colme di imprevisti, e...prevedibili in tutto questo.
Poche le castagne, e piccole, rimangono aggrappate sulle piante, quasi come a voler aspettare sino all'ultimo quel tuffo di vita.
Trifoglio che rifiorisce, per la quarta volta oramai da giugno.
Api che producono miele.
Le ragnatele nella stufa a legna.
I pomodori ancora fioriti.
Ma ora Piove, e mi godo questo momento, senza pensare per quanto e come pioverà.
Soltanto, godendomi la pioggia.
tra autarchia e visionarietà, stoicismo e pragmatismo: una raccolta di tradizioni, quotidianità e progetti di un amante della campagna che vede nella Naturalità l'unica via
Taglio dell'erba per gli animali del podere
mercoledì 18 ottobre 2023
La Pioggia: sensazioni quasi dimenticate
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Da me le vigne hanno buttato delle nuove foglie,pensa un pò,da ieri pomeriggio piove,non tantissimo ma continua,era anche ora,poi fa anche freddo e sto pensando di accendere le cucina economica,buona pioggia.
RispondiEliminaAltri anni qui era accaduto che le viti cacciassero nuove foglie in autunno
EliminaTra nubifragi e disillusione, la pioggia arriverà e dovrà fare il suo corso.
La motosega è già in macchina e sono pronto a dovermi aprire la via per la civiltà, come tutti gli anni accade in questo periodo per il forte vento.
A. A.
Si! avevamo voglia di sentir battere la pioggia sulle tegole. Voglia di autunno, ieri ho visto qualche fiore sul ciliegio. Speriamo che ritornino le stagioni.
RispondiEliminaNon sono certo un climatologo, e neanche un veggente...ma per il lavoro che faccio, e per gli anni di cammino che sto maturando, credo che questo possa solo peggiorare.
EliminaIntendo, l'instabilità di un clima che sente il bisogno di "sfogarsi", e di farlo improvvisamente e con irruenza, sempre.
Le stagioni, per come lo abbiamo conosciute, credo rimarranno un bel ricordo.
A.A.
... ho camminato nel bosco speranzoso, ma anche qui i cardi restano sugli alberi mentre negli anni scorsi le castagne eran già cadute da tempo...
RispondiElimina... riproverò domenica, anche sotto la pioggia ...
Negli ultimi giorni il vento ha fatto grandi dimostrazioni di forza, facendo cadere ricci e castagne.
EliminaIl raccolto è assai misero, purtroppo.
A.A.
Caro Agricoltore buongiorno. Sempre grazie per i tuoi pensieri ben soppesati. Anche qua finalmente piove e " el busna fora staiòn" (tuona fuori stagione). Cercherò di non dilungarmi. Il mio vecchio, un bell'esempio di ibrido culturale e genetico di uomo cacciatore -raccoglitore, pastore delle steppe e contadino anatolico, ma nei miei ricordi anche neandertaliano nei metodi educativi, ieri è andato a castagne. A sera ha preso un secchio e le ha buttate dentro tutte ricolmandole di acqua e lì rimarranno per non so quanto tempo. Penso sia un metodo teso alla conservazione del prodotto. Anche tu fai così? Meditavo che, se quella è buona pratica, allora culturalmente ho perso una parte importante di quello che sembra un trucco contadino. Se non si fa così allora è altrettanto interessante sapere che agiamo per sentito dire o visto fare. Comunque sia, lascio questo argomento che apparentemente è considerato come " cose del passato" ed andiamo a quelle contemporanee. Quest'anno mi sono evoluto ed ho iniziato anche un piccolo orto sperimentale, quello che in rete chiamano ( mi scocciano gli anglicismi) "no dig". La salata cresce MERAVIGLIOSA! Piccole soddisfazioni. Ciao e alla prossima.
RispondiEliminaCaro Emanuele,
Eliminatener le castagne "a mollo" è una pratica assai diffusa, tanto dai piccoli produttori, quanto dai grossisti.
Perchè, tu mi chiedi?
Ebbene, le castagne che inizieranno a galleggiare saranno da scartare, poichè bacate: l'aria presente nel tunnel del baco fungerà da cisterna d'aria, portando al galleggiamento il frutto.
Inoltre, l'inspessimento della buccia che avverrà in acqua, dovrebbe permettere al frutto una maggiore longevità.
Qui in montagna lo fanno quasi tutti, ed il passo successivo sarà quello di asciugare molto bene le castagne, e poi metterne in cassette o secchi dentro la sabbia di fiume (o di cava).
Dovrebbero arrivare fresche sino a Natale.
Bada bene che le cose che dico le ho sperimentate in prima persona, per svariati anni, ma non sempre l'esito è stato positivo.
Tenendole a mollo, la buccia scurisce di molto, togliendo l'effetto lucido e rendendole meno "appetibili" ai clienti.
inoltre spesso capita che dentro fossero presenti muffe, e con la tanta umidità del periodo di ammollo queste abbiano prolificato e fatto marcire il frutto all'interno.
E spesso ancora il frutto scurisce di molto, divenendo tendenzialmente amaro.
Insomma, è una pratica sensata, ma a volte può non essere risolutiva.
Spero di esserti stato di aiuto.
A.A.
Leggo Agricoltore di te, dei commenti e delle tue risposte
RispondiEliminaSui miei monti finalmente da ieri sono iniziate a cadere le castagne una per riccio, ma grosse e quest'anno negli essiccatori andranno dopo il 5 novembre, la farina l'avrò dopo il 15 di dicembre pronta per i castagnacci frittelline e ne ci
Nonostante la poca pioggia quest'anno la vegetazione è stata superba oltre le mie longeve previsioni
Quest'anno per me, come per buona parte dei produttori qui, niente raccolto, eccetto quelle per la famiglia.
EliminaDispiace, molto, considerando che questo si somma alle tante fallanze produttive di questo 2023.
Ma ho ancora una corta di farina di castagne dello scorso anno, e anche l'inverno che arriva sarò coperto.
A.A.
Pioggia benefica che disseta il terreno provato. Che splendida sensazione e profumo!
RispondiEliminaMa poi il vento. Il mio blog lo esalta: "il vento ama..." No, decisamente non è questa tempesta di vento impetuoso che sradica, fa volare pesanti panchine di ghisa come foglie secche autunnali, in vortici. E spacca e scuote e percuote. Olive cadute in terra più della metà. Quest'anno, che sentivo in giro nessun uliveto aveva, noi invece ne vedevamo sui rami, piccole ma tante! Insomma si è tentata la lotta disperata contro il vento. Ma quando teli da decine di metri si sollevano come vele di una nave e si avviluppano intorno ai tronchi, bisogna arrendersi. Così è.
E anche noi armati di sega per liberare dagli alberi caduti, la strada di accesso a casa.
Avanti tutta, caro amico agricoltore.
Un saluto Susanna
Da quando io ho scritto questo post tanta è stata la furia con cui la natura ha soffiato e scaricato pioggia.
EliminaDa un eccesso all'altro, ancora una volta, ed ancora una volta a contare i danni.
Non le olive per me, ma castagne, cadute premature, trasportate via dalla pioggia, impastate nella terra, sommerse da fango e foglie e rami.
Penso a chi vive in pianura, vicino ad argini di fossi che non hanno saputo reggere a tale furia, e penso a tutte quelle migliaia di persone che hanno avuto problemi, e penso a chi ha perso tutto.
Quindi non devo lamentarmi se non ho avuto un raccolto perché ancora qui ho il mio podere e le mie colture.
E giorno dopo giorno, oramai da tanti anni, ho la riprova che per far questo lavoro ci voglia una ostinazione che supera passione e follia .
Forza Susanna,
sarà l'inverno a portar la pace, per forza.
A. A.