Cari lettori,
avventori o affezionati che siate, come sempre vi ringrazio per il tempo che mi dedicherete.
E' ormai dall'inizio di questo 2025 che stento a condividere qui i miei pensieri e racconti, e trovo doveroso fare alcune precisazioni.
Già in passato, almeno per altre due volte, avevo avuto la necessità di rendermi silenzioso (anche qui) per dar modo al cambiamento di prendere nuova forma.
Scrivo in questo blog dal 2011, e seppur con frequenze e tematiche differenti, ho sempre condiviso me stesso, la mia Passione e le Intensità della mia vita.
In molti affezionati sono andati altrove, altri se ne sono aggiunti, e nonostante i miei silenzi prolungati i numeri di questo blog sono cresciuti, spesso lasciandomi attonito.
Come molti di voi ben sapranno, la mia scelta di non condividere sia un volto che un luogo alla mia figura qui, è stata una dettata sin da subito dal bisogno di rinnegare quell'Apparenza che sempre più potente e dominante si fa nella vita del mondo virtuale e non.
Apparire, Esibirsi, Mettersi in mostra, Correre per risultare migliori.
Quanto queste cose non mi piacciono.
Le percepisco come una sorta di arrivismo di tipo esibizionista, e spesso le parole usate sono di una lingua che mal comprendo, o addirittura non comprendo affatto.
E mi sento sempre più un alieno, io che costantemente cerco di rimanere nella penombra, preferendo la sostanza all'apparenza, credendo che prima di tutto devo fare per me, e se lo farò bene sarà stato comunque per me e non per ricevere una coccarda, un premio, o un elogio pubblico.
Mi manca quell'Ego che forse mi avrebbe reso un uomo diverso, magari dotato di maggior spicco ed audacia, forse addirittura un uomo Migliore, non so.
Ed invece appaio sempre più come una persona schiva, come una persona che sa accontentarsi troppo del poco, come qualcuno poco atto alle odierne (e nuove) convenzioni sociali.
E tutto questo è sempre stato un boomerang per me, poichè sento di essere sempre meno capito dagli altri, in antitesi proprio alla comprensione di me stesso che invece di fa più chiara e solida: io sto bene nei miei panni.
Proprio non troppi giorni fa, un amico mi chiese come mai io non avessi una vita attiva sui social, quasi rimproverandomi del fatto che fossi rimasto l'unico ormai a non essermi adeguato a questo, e mente mi parlava in una filippica noiosa ed inutile, mi ripetevo mentalmente la tabellina del 7 pur di non ridergli sul ghigno, e farlo sentire un bischero.
Non mi sento migliore di lui.
Mi sento diverso da lui.
Ma la diversità è ormai sempre più un problema, non trovate?
Non essere allineati...
Avere un pensiero proprio, a prescindere dal consenso che esso riscuoterà in chi ci ama...
Potersi sentire realmente nel libero arbitrio...
Boomerang, sempre e comunque boomerang.
Un medico mi ha comunicato che sono un "Uomo di mezz'età", e non potendolo contraddire, ho accettato questo con un gran sorriso sul mio volto stanco: non vivo col metro in mano, come in quel Film di Nanni Moretti, e non misuro quanto manchi ancora.
Penso alle esperienze passate, a quanto mi abbiano formato.
Penso alle fatiche, alle conquiste, e sopra a tutto ai fallimenti: tutto mi ha reso l'uomo di mezz'età che sono oggi, forse proprio i fallimenti mi hanno rafforzato.
E nel suo piccolo, anche questo blog ha rappresentato un approdo da dove spesso salpo ed attracco, senza mai comunicarlo a nessuno, se non a voi presenti.
Già, tra amici e familiari, in due o tre mi seguono qui, rigorosamente in anonimato, rispettando la mia volontà di essere (almeno qui) senza un cognome o un indirizzo.
Secondo me si può dimostrare quel che siamo senza dover avere vetrine scintillanti, raccomandazioni accorate o mappe già scritte da altri.
In questi 13 anni vi ho quindi portato nel mio mondo, quello fatto di tante riflessioni, racconti del quotidiano, sogni condivisi, storie inventate, aneddoti carpiti qua e là.
Ed in questi 13 anni ho mantenuto sempre (spero) lo stesso tono cordiale e grato per la vostra voglia di leggere qui e lasciare commenti.
Ma prima ho parlato di cambiamento.
Ebbene, non furono le sirene di tempi andati, ne i numeri crescenti, ne tanto meno spinte emotive sul rincorrere il tempo che corre.
Nossignori.
Oggi sono arrivato a questa scelta con la mia testa, sapendo che non farò un torto a nessuno, e che forse farò (adesso...e non prima di adesso) un piacere a me stesso.
Gettandomi a modo mio in quel gran minestrone che sobbolle, ma facendolo coscientemente e rigorosamente con mio passo.
Sono anni che ci lavoro, tanti tanti anni, e forse è il momento di raggruppare alcune mie storie e di vederle stampate su carta.
Sono andato così per tanto tempo controcorrente, e continuerò a farlo, fregandomene di metterci faccia e codice fiscale, ma portando avanti la mia personale crociata sulla sostanza e non sul bisogno di associare i pensieri alla persona che li ha prodotti.
Lascerò quindi che siano le parole ad andare avanti, facendomi servo e motore di loro, e lasciando che siano loro ad usare me per poi ritrovarsi iscritte su pagine vere, dotate di un proprio odore.
E confesso che tutto è stato sbloccato pensando che altri bimbi possano leggere questo, proprio come il me bambino faceva quasi quarant'anni fa, ed aprendosi al mondo in quel modo che ancora oggi mi appartiene.
Non avrei saputo dirlo in modo differente.
Vi ringrazio.
Caro Agricoltore noi ci conosciamo virtualmente da tanti anni ed è sempre un piacere leggerti.
RispondiEliminaUn libro dunque,mi sembra una splendida idea,quando lo pubblicherai sarò lieto di comprarne una copia.
Buona vita
Buongiorno! Ma che bella notizia! Un libro! non vedo l'ora di leggerlo. Dopo il mediovale "anonimo romano" avremo anche l'anacronistico "anonimo toscano". A parte gli scherzi sono contento per te e per la tua impegnativa scelta editoriale. Se fossi meno anonimo ti avrei gia mandato qualche bel libro ma ti rispetto e soprattutto ti capisco.Anche questa mattina come tutte le mattine ho aperto il tuo blog sperando ci fosse scritto qualcosa e finalmente mi hai migliorato la giornata. Un libro, che bello. Lo sai che rischi la vita sociale e di doverne fare la presentazione in qualche malga dell'appennino..... o in qualche "casa del popolo" ( esistono ancora?). Un libro per i giovani. Se penso a quella di casa direi che ne ho bisogno anche se diventa un dialogo fra sordi......magari qualche concetto passa. Bravo, bella notizia e attendo notizie sulla pubblicazione. Ciao.
RispondiEliminaUn libro è una bella proiezione di se stessi, come già un blog, comunque, non sia proprio il top della persona schiva, per quanto si resti anonimi e molto sul generico.
RispondiEliminaMa un libro di proprie storie è un raccontare diverso, che fruscia e "odora", io l'ho fatto con le mie poesie e con parecchio materiale del blog, e ti assicuro che è tutto un altro leggere.. in bocca al lupo mentre rimaniamo in attesa.. ;)