Taglio dell'erba per gli animali del podere

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giovedì 22 maggio 2014

"Non sei mai raggiungibile" ed il rapporto con il cellulare

"Non sei mai raggiungibile..."

Un giorno sei bimbo, e sei nella macchia con babbo incurante di distanze ed immerso nella Natura: testa bassa sui funghi, attenzione ad ogni profumo e rumore, incurante di tutto il resto, incantato dalle fronde degli alberi e da tutte quelle foglie così diverse.
L'attimo dopo sei ragazzo, e giri con il motorino laddove hai sempre lanciato la curiosità: senza il pensiero di dare ad altri pensiero, con la voglia di conquistare tuoi spazi e creare nuovi futuri ricordi in quel tuo concetto di viaggio che finalmente di può esprimere.
E poi tutto cambia, ed un giorno la Vita ti consegna quel coso che ti "dovrà" accompagnare da quel momento in poi: per me è stato proprio così, e da subito è iniziato male il rapporto tra me ed il telefono cellulare che certamente non desideravo.
"Chiama quando arrivi!"...e sii doveva avvisare quando avresti raggiunto quella destinazione a cui mai prima di allora era stata data così tanta attenzione.
"Hai la batteria carica?"...ed avere a disposizione chissà quante ore di batteria era la regola, anche solo per una pizza mangiata nel paese accanto.
"Assicurati che ci sia segnale!"...e via a posizionare il telefonino dove le tacche erano più numerose, quando all'epoca le tacche erano una rarità: il segnale, senza il quale il telefonino sarebbe stato inutile.
Nuovi obblighi per nuove ansie che nella mia mente prevaricavano le nuove comodità.
Il tempo è passato, e ad un certo punto mi son ritrovato Uomo prima ed Agricoltore poi, e da quel momento il rapporto con quel coso è stato veramente complicato, direi addirittura insostenibile
Per i primi anni di permanenza al Podere ho lasciato il cellulare nel davanzale dell'unica finestra dove c'era segnale, ma successivamente ho dovuto cedere ed imparare a portarmelo sempre dietro: la frase "tanto non c'ho segnale" non poteva reggere in eterno, e qualche altro angolino "con tacca" di lì a poco l'avrei scovato.
Ricordo quando due anni fa, mungendo le capre, partì la suoneria dentro la stalla: la feci suonare sino alla fine, in un misto di soddisfazione e rammarico.
Ad oggi pochi sono i punti in cui è possibile ricevere e fare telefonate, ma vi assicuro che vivo ugualmente benissimo e con la massima serenità.
C'è chi vive un rapporto morboso con il suo cellulare, chi è maniaco della tecnologia, chi se lo porta perfino a letto, e chi vi passa di fronte buona parte della sua vita (magari giustificando questo per motivi legati al proprio lavoro), e questo accade per la stragrande maggioranza delle persone che conosco.
I social networks poi, quelli si che sono come calamite...
Lo confesso, se non si è capito bene sono Anacronistico anche in questo.
Il Telefono cellulare ce l'ho...mi impegno a tenerlo acceso...una volta ogni tanto cerco di vedere se abbia segnale, ma non riesco a fare di più...proprio non ce la faccio.
E "la cosa più social networks che faccio" è scrivere in questo blog una volta ogni tanto.
"Non sei mai raggiungibile", e mi ripetono oramai tutti la medesima cosa.
Quelle parole mi scivolano addosso, ed ho sempre un mucchio di buoni motivi per fornire motivazioni più che plausibili.
"Ma scusa, ti pare che mi metto a controllare il segnale mentre sforcono il letame dalla stalla? Ti pare che lo faccio mentre divido i pulcini maschi dalle femmine? O magari mentre sto pressando il fieno? Oppure mentre sego la legna? Oppure mentre partorisce una capra?"
Ho sempre fatto fare una vitaccia ai miei Cari per "colpa" del segnale nel cellulare, e mi son sempre sentito un pò in colpa per questa mia Natura opposta a quel vincolo...a quell'obbligo.
Oggi, che sono un Agricoltore, appunto vivo sempre peggio questo rapporto, con quel coso che tengo in tasca, e che regolarmente rompo: il coltello e le chiavi marcano sempre in modo indelebile prima lo schermo (o non so come si chiami...) e poi tutto il resto, e poi la batteria che salta dall'alloggiamento, e poi il telefonino che mi cade o che viene schiacciato...
"Così però ci passi da egoista!", mi è stato detto qualche volta, e mi sa che un pò è vero: il mio massimo interesse non è certo quello di trascorrere buona parte della mia vita a trovare angolini dove ci possa essere una tacca tremolante di segnale (che regolarmente svanisce non appeno avvio la chiamata), né tanto meno quella di essere sempre con la batteria carica (tutto si scarica...mi scarico pure io, e può toccare anche a quel coso), e sopratutto quella di relazionarmi con il mondo in ogni cosa che io faccia.
Sarò quindi egoista, ma io non riesco a lasciarmi condizionare da tutto questo.
"Ma come fai a vivere senza segnale? Io non ci riuscirei mai!"
Ed io cinicamente rispondo sempre con il medesimo tono "Infatti qui ci campo io...e ci campo pure bene, e te sei in paese con 5 tacche, e ci campi pure bene: siamo contenti tutti e due, lo vedi?"
Se solo ogni tanto si cercassero meno scuse e si andasse DI PERSONA a parlare con la gente: in un mondo dove ci si chatta abitando allo stesso pianerottolo...dove ci si inviano cento sms a settimana...dove si socialnetworkizza ogni nostra azione...dove si fanno 30 chiamate al giorno...in un mondo così io mi sento fortemente Anacronistico, ma NON CERTO asociale.
A me piace parlare...tantissimo...e son ben disposto a farlo, magari nel canto del foco, o davanti ad un bel bicchier di vino bono, o in una bella passeggiata, o meglio ancora a cena: ben disposto!
Ma il telefonino lo lascio ad altri, nel limite del possibile.



Piuttosto, giusto per socialnetworkarmi pure io...tra qualche giorno ci sarà da sfalciare il fieno, poi ranghinarlo, pressarlo, e accatastare le presse.
Nell'orto oramai è stato trapiantato tutto, e si procede alla pacciamatura con la paglia e l'erba sfalciata.
Le chiocce per adesso non hanno voglia di covare, mentre la vigna è stata scacchiata.
Il formaggio viene finalmente come dovrebbe, e le ciliegie sono ancora piccole e verdi.
Il cuculo canta a giornata davanti casa, e la notte si dorme ancora con le coperte pesanti.
La vita di campagna va avanti.




8 commenti:

  1. Sono d'accordo in tutto,io ho un cellulare da 30 euro che resta sempre in macchina,una ricarica da 10 euro mi basta un anno,poche persone conoscono il mio numero e quelle poche sono anche troppe e vivo benissimo.Ciao.

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  2. Più agricoltura meno tecnologia e vivremmo tutti in salute.

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  3. Quante volte mi sono sentita dire la stessa cosa!!!
    Anche qui campo poco, anzi quasi niente ma va benissimo così. Le persone che mi vogliono bene lo sanno e non rompono, gli altri... chi se ne frega! Mi mandano una mail o, come dici tu, mi vengono a trovare.
    A volte mi irrita pure e lo spengo, anche per giorni!
    E poi, abbiamo vissuto senza per talmente tanti anni... adesso sembra che senza cellulare sei morto!!!
    Ciao Fratello!!!
    Un bacio
    Francesca

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  4. Un tempo utilizzavo il telefono cellulare anche per il lavoro, eppure il rapporto era il medesimo di adesso.
    Oggi, che per lavoro mi serve tutt'altro, mi capita spesso di arrabbiarmi quando me lo dimentico (...sopratutto quando mi viene fatto notare che me lo sono dimenticato...), quando squilla mentre sono impegnato (sembra che lo faccia apposta...) e quando ne ho realmente bisogno e non ha segnale (questo mi fa infuriare).
    Non sono un tipo così nervoso, ma quel coso ed io proprio non andiamo d'accordo...nemmeno un pochino.
    Più di una volta l'ho letteralmente lanciato, facendo crepare dalle risate chi assisteva alla scena (devo confessare che anche io rido molto all'idea di quei momenti), ed altre volte l'ho ignorato mentre scattava la suoneria, dicendo che "era solo un'allucinazione perchè il mio telefono non aveva mai segnale" (ed anche questo ha sempre fatto ridere molto i presenti).
    Mi dimentico molto spesso di accenderlo, e tale dimenticanza si protrae anche per 5-6 giorni consecutivi.
    Senza cellulare io non sono morto, anzi...sto molto meglio.
    Ciao a tutti e grazie per gli interventi.
    A.A.

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  5. Ciao, anch'io non ho un buon rapporto col telefono... Lo trovo invadente! Non parlo solo del cellulare, anche quello fisso sia a casa che in ufficio! Squilla troppo e sempre quando dovrebbe tacere! A casa fingo di non esserci ma in ufficio non posso evitare e mi ritrovo a subirlo per quasi dieci ore al giorno! Beato a te che per lavoro guardi le capre! ;D

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  6. ...sono sempre io... leggendo qua e là fra i tanti tuoi scritti, ti ho chiesto un consiglio per il pollaio in uno di quei post sulle galline, non mi ricordo quale, ed ho messo anche una rispostina al veleno ad un tuo vecchio post polemico del gennaio 2013... credo che il titolo fosse 'da agricoltore ad agricoltore'... non te la prendere e rispondimi se vuoi.
    Ciao

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  7. mi piacerebbe postare una foto del mio, sembra uscito da una battaglia. lo uso e ne riconosco l'utilità, ma lo dimentico ovunque perché ne riconosco pure il fastidio. Spesso ho dovuto cercarlo fra le zampe delle capre, sepolto dalla lettiera!
    Qualcuno dice che non rispondo al telefono o che posto poco nel blog ma credo che sia bene tenere presente che sono le cose a dover essere al nostro servizio non viceversa o forse è meglio dormire con il cell accanto, terrorizzati all'idea di perdere una chiamata notturna?
    Ciao!

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  8. Il telefono e il campo (quello di terra) sono due elementi assolutamente inconciliabili! Se sono in giardino sicuramente il telefono è in casa; diverso è il discorso del resto della giornata: il telefono è diventato un guinzaglio elettronico per lavoro, parenti e rompipalle vari.
    Io non ho mai amato chiacchierare senza vedere di persona l'interlocutore, trovo invece molto pratici messaggi vari per comunicare senza rompere, quando il destinatario ha tempo e voglia se lo legge senza sentirsi col fiato sul collo.

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