Medito!
Medito post sempre più polemici...
Medito post sempre più arrabbiati...
Medito post sempre più accusatori...
E mentre medito post che (forse) è meglio che mai pubblichi, faccio un breve resoconto di quello che sta accadendo al Podere.
Gennaio è trascorso come in un sogno: Freddo, freddo asciutto, freddo di tramontana, freddo con cielo sereno.
E' scivolato, mentre il camino si ingollava (ingoiava) quintali di legna, le minestre bollenti ed i mutandoni di lana scaldavano viscere e carni, ed il sorriso soddisfatto non mi si spiccicava dalla faccia.
E' passato, mentre le galline hanno ripreso a deporre uova, le capre sono iniziate a gonfià (ingrossare per le gravidanze), l'orto ha definitivamente accusato le diacciate (gelate), ed il lavoro all'aperto poteva essere svolto senza troppe difficoltà.
Vigna potata, una pergola nuova sull'uscio di casa, stralciatura quasi terminata, e le apine che tentano di sopravvivere.
Ma Febbraio è iniziato all'insegna dell'umidità, delle temperature assurdamente alte, della nebbia, e della pioggia: il prato seminato (e tartassato dalle acquate autunnali e dalla fame dei cinghiali...) pare beneficiarne, e l'erba nella vigna ha ripreso subito colore.
Non si può lavorare tutti i giorni, e tra un'acquatella e l'altra, si prova ad andare avanti, con un bel mal di testa serale (appuntamento fisso da due settimane), un bel mal di schiena, e l'uggia per non poter fare e dover aspettare che passi il tempo.
Penso all'orto che sarà, penso al materiale per recintare il campo grande, penso alla baracca da sistemare, penso alla legna da segare, penso al frutteto da piantare...ed appena spiove son già all'aperto a darmi da fare.
Tornerà il freddo?
Me lo chiedo, e lo spero tanto, purchè arrivi in tempi brevi.
Buon febbraio.
Da Alligatore alla tua domanda "tornerà il freddo?" rispondo "Spero proprio di no!", ma capisco che le esigenze della terra non sono sempre vicine alle mie, però, sempre ad auspicare "brutte cose" (prima tutti a chiedere la pioggia, dopo mesi di pioggia, praticamente da marzo a novembre, almeno da me), ora che è arrivata, si vuole il freddo (che, devo dire la verità, non manca: non è un febbraio tra i più freddi, ma manco tra i più caldi). Auguri per il mal di schiena (cosa pessima, che purtroppo conosco).
RispondiEliminaCaro Alligatore,
Eliminami piace quando intervieni sulle stagioni e sulle preferenze relative a queste.
Mi piace perchè, seppur la si veda in modo assai opposto, c'è curiosità, rispetto ed intelligenza: intelligenza per quelle "esigenze della terra" che per fortuna non sono ignorate da chi di agricoltura non deve vivere.
Vedere il susino in fiore è sempre uno spettacolo, ma vederlo fiorito i primi giorni di dicembre...vederlo soffrire in gennaio...ed a metà febbraio vederlo nuovamente fiorito (per poi non cogliere neanche una susina in estate e vedere aumentare le parti che seccano) mi fa star male.
Mi fa star male perchè, seppur le piante (tutte) tentino di adattarsi, stanno vivendo questi ultimi inverni come un vero e proprio Trauma.
Le piante, dal famoso susino semprefiorito alla vigna (che non vuole pedere le foglie o che gemma un mese prima del suo tempo); dai peperoni nell'orto (sbarbati da me dalla disperazione nel vederli fiorire in dicembre) alla quercia di fronte al pollaio (che trattiene ancora tutte le foglie); dal campo seminato che marcisce (e quindi salterà il raccolto con una rimessa economica che pesa moltissimo...perchè i lavori si devono comunque fare, e pagare), agli ulivi che si riempiono di malattie fungine proprio in inverno...
Tutto ha un peso, e se anche io lo vedo (magari) per primo, presto o tardi questo ricadrà su qualsiasi consumatore, in un modo o nell'altro.
Ed ho parlato delle piante omettendo volutamente tutto il regno animale, vera vittima di tutto questo soqquadro delle stagioni.
A me non piace bagnarmi (e credimi se ti dico che io mi bagno...eppure tanto) ogni giorni di pioggia, per tutte quelle ore (ecco buona parte del mio mal di schiena), ne tanto meno mi piace avvilirmi per il troppo caldo (ma troppo veramente) nei mesi deputati come "meno caldi", ma... tutto questo fa parte del gioco, del mio impegno, della mia scelta, della mia passione.
Tutto ha un prezzo, io lo pago e lo pagherò sempre per primo, ma prima o poi toccherà a tutti, in un modo o nell'altro.
Quindi, se viene una settimana di freddo secco, in febbraio magari, prendiamolo con il sorriso sulle labbra, come la pioggia di marzo o novembre, o come il caldo di luglio.
Un tempo tutto questo era...la regolarità, oggi rischia di essere il VERO ANACRONISMO.
Ti ringrazio, davvero: mi da sempre modo di chiacchierare ancor di più dell'argomento sollevato nel blog.
Un caro saluto
A.A.
Qua in città è tutto diverso.gennaio , qua sul mare è stato freddo, per quanto possa esserlo sul mare. E vento, tanto vento. Ma non quella bella tramontana che regalava sempre inverni azzurri...No, umidità e la nebbia che, la mattina, ti impedisce di venire il mare dalla finestra!
RispondiEliminaAspetto primavera, forse perché è la stagione che, in città, si riesce a vedere meglio di tutte.
Le mimose sono in fiore già da un po', mica bello!
La mia voglia di tornare alla mia campagna, alle mie marche, aumenta sempre più.
Anche io tanto mal di schiena, ma il mio è un problema di età...
Emanuela
Il mal di schiena arriva per tanti motivi: io ho iniziato da giovane, molto giovane, e me lo porto dietro con maggior difficoltà, di anno in anno.
EliminaQuando mi chiedono come mai io non abbia la mimosa nell'aia (come hanno la maggior parte dei poderi più a valle) io rispondo che sa sofferenza sarebbe doppia: per lei, che certamente patirebbe le freddate, e per me che patirei a vederla fiorire chissà quanto prima ogni anno.
La nebbia qui c'è stata i primi 10 giorni di febbraio: roba da far impallidire chi vive nella pianura padana...
Ma adesso mi godo le giornate di sereno, e lavorare è un piacere.
Ciao Emanuela,
A.A.
Per parlare di naturalita'...ho trovato questo servizio
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=DVanwtya2JQ della RAI sulle proprieta' delle erbe in agricoltura in particolare dell'ortica ma quello che mi ha creato dei dubbi e' al minuto 44.26 dove un viticultore afferma di non trattare la vigna se non con macerati...forse in condizioni molto favorevoli ma da noi non credo sia possibile rinunciare al rame e allo zolfo...te che dici?
"Io ritengo di essere normale. Per me non sono normali quelli che usano i prodotti chimici."
Elimina...questo un brevissimo passaggio di questo interessante documentario sull'ortica, che la dice assai lunga sulla mentalità di chi sposa l'agricoltura non convenzionale, e sopratutto quella di tipo "Naturale".
Io ancora non sono riuscito a rinunciare al rame ed allo zolfo, ma ti assicuro che ne sto diminuendo sempre di più le dosi impiegate.
Per adesso continuo con una sorta di integrazione tra questi prodotti, ma sempre più spazio lascio alle risorse reperibili nell'azienda, utilizzate come sovesci, come decotti, come tisane, e via dicendo.
Ciao e grazie Fabio.
A.A.
Allora caro AA mi viene subito da invitarti (maternamente, come mi hai già detto) a continuare a meditare, questo si, perchè non è da tutti, ma se ti procura rabbia e tensione non tenere tutto dentro.
RispondiEliminaUggia e umidità, nuvole e pioggerella continua, è da tantissimi giorni che non si vede il sole. E la mia cervicale e il mal di schiena ringraziano.
Io non credo arriverà presto la primavera: non sarebbe insolito vedere ancora neve, pure a marzo! Ma tu sei come sempre efficiente e tutto pare sotto controllo. Mi trasmetti una bella energia e voglia di fare.
Buona domenica Susanna
Cara Susanna, io vivo un contrasto interno, fatto di arrabbiature e pace: un equilibrio strano, che mi contraddistingue, e che mi fa essere per tutti una persona diplomaticamente diretta, ma talvolta mi scappano le briglie di mano, e rischio di pendere troppo dall'una o dall'altra di queste due posizioni.
EliminaEcco che, nell'ultimo periodo, complice forse il troppo stare fermo a casa per la malattia, ho trattenuto troppo l'arrabbiatura, ed adesso mi scivola via di mano come un cane con guinzaglio troppo lungo.
In questo angolo, in questo blog, io parlo a voi (ed anche a chi non dice di essere qui) della Vita da me vissuta in passato, nel presente e degli auspici per quella che sarà: ma un poca di incaxxxxatura me la porto sempre dietro, salutare per me, forse, perchè funge da sprono al fare.
Ecco che anche qui, prima o poi, quest'incaxxxatura potrebbe vincere e dominare qualche discussione.
Credo faccia tutto parte del mio modo di vivere...
Un caro saluto,
A.A.
Tornerà il freddo? Anche se tornerà l'erba nella vigna ha ripreso colore ....Io ho potato le rose, ma non posso ancora toccare tutte le altre piante distrutte dalle gelate , limoni, aranci, gelsomino....sono davvero tristi a vedersi. Un albero spoglio non mette così tanta tristezza come questa piante avvizzite, disidratate ...dalle gelate , tutti i limoni e parte degli aranci sono caduti, come se fossero stati bolliti Mai pensavo!!! Quest'anno anche le fronde degli eucaliptus, piantati come frangivento lungo gli argini , sono argentei, non avevo mai fatto caso .. L'esperto potatore mi dice che non devo toccare niente fino a che non si vede dove germogliano e poi si può togliere il secco..Mi fa sognare "una pergola nuova sull'uscio di casa...Buon continuo di febbraio....
RispondiEliminaA quello che leggo cara Franca Rita c'è stata una grande gelata.
RispondiEliminaRicordo, anche se ero piccolo, quella dell'85: vigneti interi, uliveti interi, campi interi...tutto perso.
Fa parte del gioco, come gli incendi e la siccità estiva.
Fa parte di qualcosa che non possiamo gestire, controllare...
Adattarsi, proprio come le piante che germogliano come e dove possono, e non lasciarsi spaccare da quanto accade: resilienti anche a questo.
In questi anni ho avuto i miei danni (alcuni sono anche raccontati nelle pagine virtuali di questo mio angolo), ed ho perso, anche molto. Ma mai scoraggiarsi, mai.
Secondo la ciclicità delle cose, arriverà del buono, arriverà del meglio, e le tue piante riprenderanno, lentamente riprenderanno: alcune soccomberanno, ma le più sapranno ripartire.
Non sgomentarti, e piuttosto preparati a ripiantarne di nuovo.
Un abbraccio
A.A.
Oggi il sole era davvero caldo, lo sentivi sulla pelle: ho immaginato quante creature, piante, insetti, uccelli (ma anch'io), si lasceranno ingannare da queste false giornate primaverili. Già mi veniva voglia di togliere protezioni, portare piante all'aperto, fare, disfare...!! Chissà davvero se torna il freddo, spero anch'io non troppo avanti... sarebbe un guaio!
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