Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

sabato 1 agosto 2020

Il rientro al podere prima di pranzo.

C'è silenzio.
C'è davvero silenzio.
Lo rompe solo una folata di vento, e le foglie di castagne cantano per poi chetarsi subito.
La luce filtra più in basso, e per scorgere il sole c'è da buttare la testa all'indietro: i castagni si scagliano altissimi in questo punto.
Le felci inondano il terreno, e ci cammino tra mezzo, come in una giungla di montagna.
Rotola un sasso a valle, devo stare attento qui: non vedo dove metto i piedi, e se sbaglio rotolo giù anche io.
Vedo il trattore, laggiù, lasciato a riposare sino al pomeriggio.
E' fresco, di un fresco vero, asciutto, sano, ma dove il sole buca il fogliame sento la scossa del calore sulla pelle.
Un bastone mi sorregge e si lancia in avanti ad aprirmi il cammino lungo il sentiero inventato per l'occasione.
Lamponi, tanti: ne colgo un pochi per la bimba, e me li metto in una tasca.
Funghi secchi mi raccontano di quello che avrebbe potuto essere: la fungata aveva mosso, ma senza la pioggia s'è fermata subito.
Il fiume a valle s'è placato di molto, ed anche questo mi racconta della mancanza di pioggia.
C'è un buon profumo di terra, di erba, di castagno.
Vola un merlo radente al felciame, e sotto ad un melo selvatico mi fermo ad assaggiare.
Sono agre, ancora non si tengono in bocca, ma non son bacate, e ce ne saranno almeno un quintale.
Eccone un'altro, poco più avanti, ed un altro ancora, ed un altro...e quest'ultimo le ha più mature.
Scrocchia nella bocca, e cola: come mi piacciono le mele, e quante ce ne sono in questo punto di castagneto.
Sento latrare il cane al podere, affretto il passo per rientrare.
Le api ronzano sopra la testa: è la volta degli aceri per la melata, e paiono impazzite nell'abbondanza di alcune piante.
Penso alla grandine di inizio giugno, penso alla pioggia continua, penso all'istrice che devasta le patate, alle api che si son rimangiate il miele, ai mille problemi, ma...mi sento leggero, il cuore sorride.
Mi accosto al campo lavorato, sento l'odore della terra smossa, sento le ghiandaie che fan festa sopra al susino.
Non ho fiatone, ma ora inizio a passare tra i rami più radi, e qui fa più caldo.
La camminata qui si fa più pesante, ecco che sono a margine del campo sotto casa.
Fischio, il cane arriva subito: nelle sue feste trovo il piacere d'esser ritornato.
La bimba che gioca nel prato, la mamma che la chiama, il vento che si alza e mi asciuga il sudore sulle braccia.
Rientro in casa, c'è fresco.



20 commenti:

  1. Pura poesia, caro Amico Agricoltore.
    Mi fai amare l'estate, così. E non è poco per una che detesta il caldo soffocante e umido.
    Buon proseguimento d'estate, allora.
    Susanna

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    1. Susanna, la montagna mi farà riconciliare anche con l'estate, ne son certo.
      Per anni c'ho contrastato, e c'ho perso, in salute ed il produzione: una lotta inutilmente impari, stoicamente (e stupidamente) persa.
      Oggi c'è qualcosa di diverso, c'è qualcosa di nuovo e molto infantile.
      Problemi ne stiamo affrontando molti, ma tutto con il dolce nella bocca (il fiele lo lasciamo nella bile).
      Avanti così, e buona estate a te
      A.A.

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  2. Adoro il tuo modo di scrivere della tua vita, della tua terra!

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    1. Silvia grazie, davvero.
      Se sempre così gentile nel tuo esserci.
      Grazie a te per trovare sempre modo e tempo per passare e lasciare belle parole.
      A.A.

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  3. Decisamente un Carmina di Chi ama la Vita e ne coglie sensibilmente le sfumature. Buona estate. Emanuele.

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    1. Addirittura un Carmina...
      Ti ringrazio Emanuele, sinceramente.
      A.A.

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  4. E' sempre piacevole leggerti. Io che vivo in campagna mi fai "vedere" la natura in maniera diversa, piacevole anche se dura. Buon proseguimento...

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    1. Di durezza qui...ce n'è quanta ne voi.
      Che poi io nella vita mai mi sono ficcato nelle cose semplici, immediate, tranquille.
      C'è la prospettiva, c'è il contesto, c'è il desiderio, c'è la concretezza, c'è la visione.
      Adesso mancherebbero solo i quattrini.........
      Ma abbiamo già moltissimo, più d moltissimo, e ci rendiamo conto di quanto bello ci sia nelle nostre vite, adesso più che mai.
      Semplicemente, c'è da non avere troppa paura, ma anche da non essere troppo audaci.
      E pian piano, la matassa si dipana, io credo questo.
      Grazie a te.
      A.A.

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  5. Che bello. Vedo il chiaroscuro tra le fronde il brillare delle foglie attraversate dalla luce, il pulviscolo d'oro nei raggi di sole. Sento l'odore di terra di bosco scaldata dal sole, il crepitio dello strame sotto le suole, il saltellare di acqua in una forra... Scrivi, scrivi ancora AA

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    1. Vera, lo sai che sono tendenzialmente infingardo nello scrivere, ma che quando lo faccio vien via tutto di un fiato (e lo testimoniano gli errori grammaticali e di battitura).
      Per me scrivere non è mai uno step by step, fatto di vari livelli.
      Per me scrivere è come pensare e comunicare il mio pensiero usando come voce l'inchiostro...o questa tastiera sgangherata. E farlo nel più breve tempo possibile, così...d'un colpo.
      Ma, si...continuerò a scrivere, alla mia maniera, che credo per me sia l'unica possibile.
      Ti ringrazio tanto.
      A.A.

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    1. Mi lusinga ma ancor di più mi imbarazza.
      Non ho mai avuto velleità da poeta, ne tanto meno ho l'audacia di volere emulare nessuno.
      Mi vien così, senza pensarci, e come lo penso, lo scrivo, di getto.
      Lo testimoniano gli innumerevoli errori di battitura, di punteggiatura, e grammaticali: frutto di una scrittura rapida, immediata, e solo dopo qualche giorno ricontrollata (e quindi poi...corretta).
      Io ti ringrazio, ma continuo a pensare che mi stiate sopravvalutando, eppure di molto.
      A.A.

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  7. Bravo anacronistico,mi piace come e cosa scrivi!OLga

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    1. Olga, ti ringrazio e mi fa piacere.
      Il mio intento è quello di raccontarvi, alla mia maniera, quello che vivo e che sento nella mia Vita di campagna.
      ciao
      A.A.

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  8. Davvero, una poesia! Magnifiche emozioni e l'essenza autentica di vivere in campagna.

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    1. Silvia, grazie.
      Provo a raccontarmi, a raccontare quello che vedo, e come lo vivo.
      Grazie, davvero.
      A.A.

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  9. ero li' con te a mangiare le mele...Grazie AA!

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    1. Se la penna, anzi..la tastiera permette questo, allora prometto che presto ti porterò anche a cogliere il Sambuco, e che quando sarà il momento ci saranno funghi e castagne.
      Grazie Fabio.
      A.A.

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  10. Ero stanca, stavo per andare a dormire poi ho letto e all'improvviso ho sentito l'odore della terra, il sapore delle mele acerbe, la visione dei ricci del castagno e tanto tanto ancora. Grazie AA, vado a dormire più serena

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    1. Valentina, mi fa piacere in qualche modo averti migliorato la serata.
      Grazie tante per averlo scritto qui.
      A.A.

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