Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

giovedì 24 dicembre 2020

Natale 2020 - La storia di un bimbo e di come incontrò Babbo Natale

A mio fratello,
Tanto lontano quanto vicino, come mai prima di adesso.


Era l'antivigilia, e come tutti gli anni a casa di nonno e nonna si faceva l'albero di Natale.
Anche quell'anno era nonno a portarlo su per la tromba delle scale: si trattava di un pino, donatogli dai tati che lavoravano nella Comunità Montana.
Una volta in casa, e posizionato in un angolo del salotto, spettava a nonna ed a babbobimbo mettere le lucine colorate, le palline di vetro (in alto), quelle di plastica (in basso e dietro), i nastri argentati (pochi perchè a nonna proprio non son mai piaciuti).
Spettava a nonno mettere il puntale: era argentato, con lucine che si accendevano e spengevano, e toccava quasi il soffitto: si doveva aiutare con lo scaleo, mentre babbobimbo e nonna gli facevano da assistenti.

Finito l'addobbo tutti e tre stavano compiaciuti a guardarlo, in quell'acceso e spento che le lucine riflettevano nell'intera stanza buia.
Il giorno dopo era la vigilia di Natale, un giorno tanto speciale per babbobimbo.
Infatti, dopo la cena a base di brodo e tortellini a babbobimbo era concesso di rimanere alzato per poter guardare un film.
Tutti e tre assieme, seduti sul divano, a guardare il film, e poi via a letto di corsa, perchè si sa che "se i bimbi non dormono, Babbo Natale non lascia i regali".
Ed ance quella sera babbo bimbo si addormentò subito, sotto al pesante coltrone.
Un rumore forse lo svegliò, magari un ciocco che ruzzolava dentro la stufa a legna.
E proprio dalla stufa a legna si liberava una flebile lucina che a stento schiva il corridoio, dove babbobimbo vide un'ombra muoversi.
L'ombra di accostò alla stufa, e nitidamente babbobimbo seppe distinguere forme e colori: una persona alta, robusta, con una giacca rossa, stivali neri, barba bianca e...e un saccone grosso sulle spalle.
Ma, ma era lui, si era proprio lui: Babbo Natale.
Babbobimbo provò emozioni come agitazione, euforia, stupore.
Voleva saltare giù dal letto, corrergli incontro, abbracciarlo, ma...ma se Babbo Natale si fosse accorto di lui, sarebbe svanito nel nulla.
Questo babbobimbo non lo avrebbe potuto sopportare.
Ed allora che fare?
Ci pensò e ripensò, e poi comprese che l'unica cosa da fare fosse proprio...non fare niente.
Scivolò ancor più sotto al pesante coltrone, lasciando solo uno spiraglio per poter sbirciare a fatica.
Babbo Natale solcò il corridoio, girando a sinistra per entrare in salotto.
Di fronte all'albero addobbato, quell'omone si inginocchiò, e scaricò tanti e tanti pacchetti proprio sotto le fronde di quel pino.
Babbobimbo da quella posizione poteva scorgere ogni suo movimento: nemmeno respirava, tanta era la sua voglia di non farlo andare via.
Ancora un attimo, e Babbo Natale si rialzò, e diretto ritornò nel corridoio salvo poi svanire.
Il cuore era colmo di emozione, e babbobimbo sentiva le lacrime calde e salate scivolargli sulle guance: lui aveva visto Babbo Natale.
L'emozione, tanta, prevalse su tutto, tanto che si addormentò.
Ma presto fu giorno, presto fu Natale.

Babbobimbo, una volta sveglio, saltò giù dal letto, correndo a più non posso verso la camera di nonno e nonna, e con un balzo si piombò tra loro due, proprio sul lettone.
Era raggiante, e dispensava sorrisi ed auguri.
Prima ci si doveva lavare, poi vestire, ed infine fare colazione: tutto eseguito senza fare una piega, da bimbo bravo quale era non faticava certo a fare le cose di sempre, seppur avendo un treno a vapore nel petto.
Ecco che il campanello suonò; erano i bisnonni che arrivavano, tutti ricambiati per la festa.  Quel segnale permetteva a babbobimbo di poter andare in salotto e di iniziare a scartare.
Una ruspa...delle costruzioni...una macchinina.
Regali tanto desiderati, ma babbobimbo sapeva che di quel Natale non si sarebbe mai e poi mai scordato il regalo più bello: lui aveva visto Babbo Natale.



L'Augurio è che possiate trascorrere il miglior Natale possibile, e che abbiate la pazienza, la resilienza, e la lungimiranza di pensare che l'anno prossimo andrà meglio...perchè deve andare meglio, e tutti noi abbiam bisogno di poterlo credere.
Per quanto mi riguarda, sarà il decimo Natale su questo blog, il secondo tra i monti, ed il primo con i genitori lontani.
Ma su tutto, il bisogno di far festa per una bimba troppo piccola da poter comprendere quanto sia complicato poter festeggiare in determinate circostanze.
Non aggiungo altro, se non: 
Buon Natale.

Agricoltore Anacronistico.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         



19 commenti:

  1. Bella la fiaba
    Speriamo in un anno migliore,che non ci vuole poi molto....
    Auguroni a te e famiglia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dovrà essere migliore, per forza.
      Come Agricoltore forse potrò reggere un altro anno così...credo...non so.
      Ma come nipote, figlio, marito e padre, decisamente no.
      Ricambio gli auguri.
      A.A.

      Elimina
  2. Bellissimo racconto, molto romantico e soprattutto vero.
    Auguri sinceri di buone feste.
    Barbara

    RispondiElimina
  3. Buon Natale Amico Agricoltore a Te, alla Tua bimba con la sua mamma e a tutta la famiglia.

    RispondiElimina
  4. Auguri a tutta la famiglia. Speriamo tutti in un anno più sereno. Io da piccola ho visto la befana. Dalle mie parti era lei che portava i regali

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Da Toscano quale sono vivo da sempre con il culto della Befana.
      Negli anni questa festa ha perso di "forza emotiva" sui piccoli, ma per i più grandicelli è, e rimane, la festa regina.
      Ciao Valentina, ed auguri a te.
      A.A.

      Elimina
  5. Caro Amico Agricoltore, io sto ancora aspettando di vederlo Babbo Natale! Comincio a nutrire qualche dubbio sulla sua esistenza, ma la tua fiaba mi fa tornare piccina e... allora certo che esiste, cribbio!
    Tantissimi auguri di buon Natale e di buona vita, soprattutto
    Susanna

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Babbo Natale, la Befana...loro erano i miei "supereroi", altro che Avengers o Superman.
      Da bimbo erano queste due figure a portare la gioia anche nei momenti più cupi...e queste cose potevano farle solo dei supereroi.
      Pian piano ho capito che è fondamentale nutrire, e mantenere, quel bimbo che abita ancora nei miei occhi e nel mio petto, e con lui mantenere e nutrire quell'entusiasmo, quella fantasia, e forse anche quella leggerezza che ne derivano.
      Tanti cari auguri Susanna.
      A.A.

      Elimina
  6. I tuoi racconti mi riscaldano il cuore.
    Grazie per farmi riaffiorare sempre dei gran bei ricordi.
    Buone feste a te, tua moglie e alla tua piccolina.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fa piacere, Chiara.
      Auguri anche a te e famiglia per queste Feste.
      A.A.

      Elimina
  7. Ma prima non abitavi con i tuoi genitori?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Silvia,
      abbiamo convissuto per qualche mese la scorsa primavera, in occasione del passato lock down.
      Loro vivono lontani.
      A.A.

      Elimina
  8. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  9. Ciao AA non ho mai amato particolarmente le festivita' natalizie...probabilmente per il senso di solitudine che mi lasciavano da bambino quando tutto era finito...comunque il tuo racconto e' bello.Auguri a tutto il podere!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Fabio, tanti auguri anche a te.
      Grazie per essere passato.
      A.A.

      Elimina
  10. Da noi Babbo Natale non arrivava, Santa Klaus c'era ma era st. Nikolaus ed arrivava la notte tra il 5 ed il 6 dicembre. La sera uscivamo e andavamo in centro dove lo si incontrava sull suo carro trainato da due bei cavalli avelignesi dalle criniere bionde ed accompagnato da un asino. Lo seguiva un corteo di Krampus armati di bastoni e fruste che non esitavano ad usare sul fondoschiena di qualche ragazzino. Nella notte si fermava nelle case solo se trovava sulla finestra un piatto di farina di mais ed uno d sale per ristorare il suo asino. La mattina negli stessi piatti trovavamo mandarini, caramelle e biscotti di Lebkuchen e lo spauracchio del carbone se non fossimo stati buoni.A Natale veniva "Gesùbambino" ma questa è un altra storia... Buon anno AA e il solito augurio: "Pioggia e sole a tempo debito"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. San Nicola a Bari, Santa Lucia a Bergamo, la Befana nel centro Italia, e via dicendo.
      Io sono del 1979, ed ho vissuto sempre con il babbo natale "rosso" concepito dalla Coca Cola, anche se i nonni festeggiavano Il Ceppo, festa PAGANA del 25 dicembre che sanciva la fine dell'annata agraria, l'arrivo del freddo, e dove venivano scambiati piccoli doni per lo più mangiarecci.
      Spettava poi alla Befana portare carbone o dolciumi nelle calze appese sulle cappe del camino.
      Tradizioni, che cambiano, a seconda dei millesimi...a seconda delle latitudini.
      Tanti auguri a te Vera, con affetto.
      A.A.

      Elimina