Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

venerdì 6 agosto 2021

Una giornata a caso in mezz'estate

Sono le 5 del mattino, e suona la prima sveglia.
Tutti dormono in casa.
La seconda le fa eco, e la mano cerca e trova il modo di fare silenzio: mi sento russare, ed il sonno sarebbe quello migliore per me.
Ma mi alzo, come se un elastico mi tirasse via dal letto, e con l'acqua fredda del pozzo riesco a svegliarmi bene.
Passo nella camerina a lasciare un bacio sulla fronte della bimba.
Una bella colazione, di quelle sostanziose, ed un bel caffè doppio a seguire.
Inforco l'uscio di casa, fuori schiarisce, ma è freddo: canottiera, maglietta, felpa...ed a volte non basterebbe per turarsi bene.
Fa alba mentre il trattore è già acceso e governo il cavallo, mentre il cane mi corre intorno felice di essere di nuovo assieme.
Scendo nel castagneto, c'è la legna da scollettare più a valle, cataste da fare, pali da portare al podere.
Lavoro, nel fresco, mentre il sole buca a fatica il fitto fogliame, con la felpa sino alle 9:00, e poi una pausa per la solita mela, ed acqua buona presa dal bottiglione di vetro.
Mi guardo intorno e vedo cataste ben organizzate, cumoli di legna da sbrogliare, ancora vette da ramicciare, molto pulito, molto da lavorare ancora.
Il pennato mi aiuta, guanti gialli, la motosega sempre pronta: lavorare all'ombra è un piacere, mentre il cane se la dorme beatamente.
Inizio a caricare il rimorchio, s'odono i tonfi dei ciocchi, sbattuti sul ferro, e l'eco scende ancor più a valle lungo il fiume.
Rannuvola, naccherano le foglie, due tortore che si raccontano i fatti loro, le felci attorno alte oltre la cinta.
Gobboni, con poco sudore in fronte e tanto di schiena, alle 11:30 riprendo la strada di casa, mentre il vecchio cingolato romba come un drago sulle salite ripide.
Il cane mi segue, sempre guardandosi attorno a controllare che tutto sia a posto.
Si risale oltre il poggetto dietro casa, all'imposto del legname, e li mi metto a scaricare il castagno, mentre la bellezza tutt'attorno mi chiama per fare l'Amore.
Mi fermo, e continuo a stupirmi di quanto la Natura possa essere bella...
Passa radente una poiana, gira larga sopra il capo ed il campo di fronte, sparisce oltre il crino.
Mi brontola la pancia, ed è ora di tornare a casa.
Lungo la proda del campo le more iniziano a diventare scure, mentre il melo grosso quest'anno avrà pochi frutti da darci.
Pomodori dell'orto, olio sale, basilico, pane casareccio, la forma del cacio sul tavolino, le zucchine sott'olio, acqua e vino buono.
Si mangia tutti assieme, e la bimba tiene banco con i racconti della sua mattinata al campo estivo.
Gli occhi mi si appiccicano per il sonno.
Ancora un caffè, due parole con la moglie, metto a dormire la bimba, mi butto sul divano a riposare.
Se va bene alle quattro e mezzo (del pomeriggio) riparto.
Suona la sveglia, mi ero addormentato, mi alzo e di corsa mi lavo la faccia.
Fuori l'aria è ancora troppo calda, mi invento lavoro all'ombra, almeno per una mezzora.
Gli arnesi nella cassetta, le mani unte di grasso, lo straccio intriso di mille odori, ed il trattore con qualcosa da aggiustare, sempre.
Gli frugo nella pancia, un dado da stringere, e rivia, a staccare il rimorchio, attacco il morgan, il campo da lavorare nel polverone.
Ne mangio di terra, eccome se ne mangio, ma il lavoro riesce bene.
Mi fermo, mi scuoto la polvere dai panni, stacco il morgan, parcheggio il trattore, bevo e sputo acqua marrone, mi lavo la faccia, questa volta bevo.
Arrivo alla macchina: lì il camiciotto e la maschera, l'affumicatore ed i guanti mi attendono per andare dalle api.  
Scendo in apiario, mi vesto, accendo l'affumicatore, e con la leva in mano mi accosto alle arnie,
Sento cantare i gruccioni: maledizione, sono arrivati anche quest'anno e faranno un'abbuffata delle mie api bottinatrici.
Le api oggi sono tranquille, e senza azzardare troppo lascio perdere il fumo, e procedo in modo non molesto.
Poco il miele fatto, ma devo contentarmi perchè a breve dovrò smielarlo.
Si alza il vento, è fresco, il cielo si rannuvola.
Le api s'innervosiscono, non insisto e me ne vado perchè si avvicina il tramonto.
Torno a casa, la cavalla da sistemare, i polli da governare, l'orto da annaffiare.
La bimba che corre e gioca col cane, la su mamma che la rincorre con il maglioncino tra le mani.
Le braccia sono stanche e fresche, si sta bene.
In casa mi lavo, mi trastullo con la bimba mentre la mamma serve il cucinato, si parla mentre la radio ci accompagna con qualche canzone.
Sparecchio, preparo la colazione per l'indomani, chiudo le finestre e salgo al piano di sopra mentre la bimba e la mamma sono in bagno.
La buona notte della piccina, 
La compagnia di mia moglie.
Da fuori l'abbaio del cane, mi affaccio, il tasso cammina lungo il recinto delle patate.
Sono le undici, e rimango da solo, con il computer sulle ginocchia, ad ascoltare musica tenendo gli occhi chiusi.
Adesso è notte fonda, fuori pascolano tre caprioli vicino al pozzo.
Il vento s'è placato.
Vado a dormire...








Ai lettori che ancora non lo avessero fatto, sono pregati di leggere QUI e di lasciare un commento.
Grazie tante.
A.A.


12 commenti:

  1. La buona notte della piccina(la mia ha 24 anni),la compagnia di mia moglie...
    La famiglia e la salute sono le cose più importanti,avanti così amico!

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    1. La mia di piccina ne ha venti di meno.
      Come dico sempre, la Famiglia avanti a tutto.
      Grazie per essere intervenuto.
      Ciao
      A.A.

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  2. Buongiorno sig. Agricoltore. Grazie per questo tuo buon scritto. Anch'io ho solo una figlia e di anni ne ha 11. Il lavoro certo non ti manca! Il LAVORO. Qualche decennio fa, a scuola, nella lettura del primo art. della costituzione italiana, " l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro " pensavo: - ma su tutte le cose belle che ci sono a questo mondo perché proprio il lavoro?- Gli Usa mettono l' accento sul diritto alla felicità. Altri stati non so, e sarei curioso di sapere quante altre costituzioni mettono il lavoro nel primo articolo della loro carta fondamentale. Per te lavoro e passione coincidono, come pure gioie e dolori: condannato ad onorare la costituzione con una Vita appassionata, sofferta, complicata ma piena. Poi, spero, anche vita condivisa,per il tempo di una vita, con gli scritti. Grazie ancora. Ps. Quando scrivi di motosega e legna io sono qua che soffro perché vorrei ma non posso aiutarti. Chissà se un giorno.... Emanuele.

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    1. Emanuele, nella mia vita (talvolta mio malgrado) io go deciso di far sempre coincidere passione e lavoro: forse è per questo che morirò stanco, povero, ma con mille e più cose belle nella mente e nel cuore.
      Anche come dipendente son riuscito a far coincidere lavoro e passioni, e questo sempre mi ha aiutato a soffrire meno la fatica.
      Sarò Anacronistico, ma sento che il diritto al lavoro debba essere sacrosanto, e che ogni cittadino dello "stivale" dovrebbe potersene scegliere uno che più gli è congeniale per capacità ed ambizioni.
      Ma è un sogno...
      Ritengo comunque che, come per me, tutti dovrebbero poter avere un implicito nel legame lavoro-felicità.
      Non ricordo in quale occasione, ma sentii un dibattito in radio che parlava proprio della questione che tu sollevi, e vi fu un chiaro riferimento all'Articolo 3 della Costituzione Italiana

      "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
      E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

      Di fatto nel passaggio in cui si parla di "pieno sviluppo della persona umana" per molti si suppone anche del raggiungimento della felicità.
      Spero di non aver ricordato male.
      S presto e grazie mille
      A.A.

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  3. ciao, in queste giornate d'estate, l'orto ci regala i suoi prodotti d'oro e io ne ho approfittato per preparare qualche cosa per quest'inverno!
    Barbara

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    1. Qui in montagna l'orto produce tardi, e termina presto, ma proprio in questi giorni siamo nel pieno della produzione.
      Pomodori da conserva, pomodori da insalata, fagioli borlotti e cannellini, fagiolini, cipolle fiorentine e cipolle bionde di parma, carote, porri, zucchini, fragole, cavolfiori, cavoli verza, cavolo nero e qualche raro peperoncino.
      Purtroppo l'acqua sta scarseggiando...
      ciao Barbara, grazie.
      A.A.

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  4. Che bello, mi sembra di vederti mentre svolgi la giornata. La vita è fatta di attimi tutti diversi, irripetibili... Adesso è tempo di raccogliere le zucche. Da quest'anno ho anche la DELICA ottima, mi durerà fino a gennaio.
    Si sta spargendo il letame sulle stoppie di frumento, un amico cittadino mi dice: "ma che puzzo". "no! - gli rispondo - è solo buon letame".
    Un posto migliore che casa mia non esiste. Ciao

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    1. Anche qui si mette il letame di cavallo nel campino dove c'era il triticale.
      Purtroppo non ne ho a sufficienza per gli altri campi, ma il sovescio fatto con i trifogli mi darà sicuramente una mano.
      Gli odori della campagna, per molti considerati puzzi, sono spesso i compagni più sinceri del nostro lavorare.
      Ciao e Grazie
      A.A.

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  5. Io sono in vacanza con la mia famiglia e penso al mio orticello e hai tanti ortaggi che ho lasciato. Per fortuna che sono riuscita a trovare chi accudisce le gallinelle e le papere e da' un po' d'acqua alle piante. Buona estate AA

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    1. "la campagna di lega", mi diceva la mia bisnonna, quando da bimbo le manifestavo il desiderio di fare il Contadino.
      Già perchè allora si diceva ancora "Contadino": ricordo che caricavo quella lettera C come se fosse una Kappa, tanto ci tenevo che si capisse quello che volevo fare.
      La campagna ci lega davvero, ne so qualcosa: non sono son due anni che non vedo nuotare la mia bimba al mare, se non attraverso delle foto che sua mamma scatta per me.
      E' un sacrificio, grande, grandissimo, che secondo me dovrebbe essere fatto sempre con piena coscienza e (quando possibile) massima consapevolezza.
      Non ci son feste rosse, ne malattie, ne vacanze...
      Ciao Valentina
      A.A.

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  6. Un bel quadro di equilibrio tra uomo e Natura, è bello fare la vita che ci siamo scelti!

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