Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

lunedì 20 dicembre 2021

Nell'ultimo giorno d'Autunno


L'autunno si è fatto avanti, con la solite vesti rosse e brune, ed ha governato nell'imprevedibilità, tra piogge e giornate di calore.
Le castagne, abbondanti, non sono mancate, mentre la legna da ardere e la paleria si avvicinavano alla casa con fatica di schiena e braccia.
I soliti inconvenienti, che condiscono ogni giornata, mi hanno seguito instancabili: guai ad annoiarsi, guai ad abituarsi.
Il seme a terra ha iniziato a germinare, mentre gli ungulati hanno ripresto a banchettare e rivoltare di notte il lavoro fatto di giorno.
Tanti in cacciatori, che come pellegrini in cerca della lepre, della beccaccia o del cinghiale, hanno animato di parole ed orme il bosco sotto al podere.
Di funghi nemmeno un'ombra, una consuetudine che si ripete.
Le api si sono invernate, mentre il pozzo ha ripreso a lavorare a dovere.
Due mesi, con le giornate sempre più corte, la giubba fradicia, e la voglia di camino.
Caldarroste e minestre, fagioli e salsicce, pane abbrustolito ed olio nuovo.
E mentre il conto dell'avere una figlia all'asilo, si presentava a suon di lunghi periodi a casa, l'esserle babbo ha continuato ad essere il regalo più bello.
E' nell'ultimo giorno d'Autunno che torno a scrivere, mentre la stagione più bella e silente sta svanendo, la neve di dicembre ha anticipato a gran voce che il freddo non mancherà neppure quest'anno.
E tra un attimo, le giornate riprenderanno ad allungare, piano, mentre la difesa dal freddo diverrà il quotidiano impegno.

12 commenti:

  1. Questo sì è vivere a contatto con le stagioni...

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    1. Caro amico Alligatore,
      è un grande privilegio per me poter riuscire ad avere questa simbiosi con le stagioni.
      Grazie.
      A.A.

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  2. Buongiorno sig, agricoltore. Contento di risentirti e felice di saperti ancora intero. Mi sembrava strano leggere di autunno, ma poi, pensandoci bene, ero io fuori con le frasche. Sarà colpa del clima natalizio , sparato a trecentosessanta gradi e a novanta decibel, sarà che ho già pestato e spazzato la prima neve ma devo convenire con te che l'inverno è iniziato solo ieri. Benvenuto inverno. Consolidati i cambiamenti climatici, per ritrovare e sentire il vero inverno dovrò solleticare il mio cervello con qualche quadro di Bruegel. Un dipinto lo sono anche i tuoi scritti, universali nelle tematiche: legna portata a mano,i caldi colori cangianti, cani e cacciatori e la macellazione delle fiere selvatiche, api e bimbi, il fuoco e il cibo messo in "cambusa" per la stagione fredda come patate castagne o quant'altro. Peccato che tu non riesca ad andare a Trento, ma un giro virtuale potresti farlo. Al castello di quella città ci sono dei bellissimi affreschi del 1400: il "ciclo dei mesi". Per ogni mese l'autore dipinge le attività compiute dagli uomini di allora. A suo modo è una foto di seicento anni fa come lo sono i quadri di Bruegel, e come, non mi sono ancora stufato di pensarlo, lo sono i tuoi scritti. Ciao e Grazie e a risentirci alla prossima.

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    1. Ed i tuoi interventi sono energia e cura, lo dico sinceramente.
      Grazie per esserci.
      A.A.

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  3. È sempre un piacere leggere i tuoi post. Nelle mie zone il freddo dell'inverno ormai da una decina di giorni è intenso: purtroppo, anche se per certi versi utile, io lo vivo molto male, non lo sopporto proprio. Vivo nell'attesa dell' apertura di stagione verso la primavera (poi ci resto male perché ormai la primavera come l ho vissuta io non c'è più e mi porta gelate imprevedibili e pioggia, tanta pioggia, ma almeno fa meno freddo! Ma tant'è: indietro non si può tornare e siamo noi che dobbiamo essere resilienti e trovare nuove strategie). In questi giorni caprioli, cervi e lepri stanno dando fondo intorno a casa ad ogni foglia di insalata, di fragola, di bietola che ho coltivato fuori dall'orto e che emerge un pochino dalla coltre di neve ghiacciata... Anche se poi durante l'anno mi fanno dei danni se non proteggo tutto con recinti e reti, mi spiace tanto ora il vederli soffrire la fame. Nel cortile di casa ormai c'è un ritrovo di tante specie di uccellini che vengono a cercare briciole o semini. Osservarli è un piacere. E ormai guardano regolarmente verso la mia finestra fiduciosi che qualcosa anche oggi riusciranno a mangiare.
    Leggere le tue osservazioni (ed i commenti) sulla natura che ti circonda, sulla terra che lavori, sulle piccole cose che ti danno soddisfazione mi ricorda e rassicura che i sentimenti semplici, belli, onesti e costruttivi ci sono ancora, sono in tante persone e resistono al mare di cose superficiali e sterili che non nutrono l'anima.
    Un augurio, caro AA, per qualche giorno di tranquillità in queste prossime festività e per un inverno caldo di sentimenti.
    Lucia
    A proposito: qualche foto secondo me sarebbe un bel arricchimento del blog, ma ti leggerei comunque anche senza : )

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  4. Lucia grazie per questo bell'intervento che apprezzo molto.
    Sollevi svariate questioni che mi toccano direttamente, e non ultimo la questione della convivenza con i selvatici.
    Posso assicurarti che qui l'equilibrio ancora non siamo riusciti a stabilirlo, dopo oltre due anni.
    Il recinto elettrico a malapena contiene gli ungulati ed i tassi ed istrici, dal faticoso patataio; per l'orto la rete di 140cm non contiene certamente caprioli e daini, e ti lascio immaginare cosa accada alle piante da frutto ed ai prati e campi seminati.
    Con grande fatica stiamo provando a recintare circa un ettaro attorno al podere, ma ci vorrà almeno un anno se proseguiamo di questo passo.
    Tempo, fatica, rinunce e denaro.
    Ma questo p solo uno dei tanti compromessi.
    Grazie per gli auguri, e contraccambio ben volentieri.
    A.A.

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  5. Carissimo A.A. hai fatto un bel racconto di poesia naif. Vedo che altri ti stanno seguendo con altrettanti scritti. Ed io mi diverto a leggervi tutti. Buone feste Amici.

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    1. ..e che questo spazio possa essere anche questo.
      Mi piace leggervi, davvero mi piace e mi lusinga molto, sapervi qui.
      Grazie, ed Auguri

      A.A.

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