Taglio dell'erba per gli animali del podere

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martedì 25 giugno 2024

Citazione n°5

"Se tu ci mettessi anche la faccia, oltre al cuore ed il cervello, sai quante soddisfazioni ti leveresti?
Magari ti troncheresti meno la schiena, avresti più quattrini in tasca e sai quanta soddisfazione in più...Mica ti dico di fare cose diverse.
Ma te no.
A te non ti garba farti vedere che sei bravo nelle cose in cui sei bravo davvero.
A te ti garba stare nell'ombra, ed essere anonimo e anacronistico.
Ma sarai fatto strano?!"

Ilmibabbo

20 commenti:

  1. Farai mica inquietare il tu' babbo, benedetto figliolo? Però lui sa di aver seminato bene...e si percepisce il suo orgoglio, nel sottolineare che "sei bravo, nelle cose in cui sei bravo davvero."
    Buonanotte o buongiorno, amico agricoltore
    Susanna

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    1. Cara Susanna, e mi dovrebbe conoscere (e anche bene) il mì babbo, e lo sa che si nasce in tanti modi diversi.
      Forse in questo io non sono molto scaltro, audace e egocentrico, ma sento di appartenere a differenze che sono sacrosante e logiche (a mio avviso perlomeno), e sopra a tutto dettate da necessità di resilienza.
      Sento di avere ambizioni diverse, tutto qua.
      Un caro saluto Susanna
      A.A.

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    1. Confermo, ed aggiungo che la sua saggezza non è mai stata messa in discussione da me, neppure quando ha fatto scelte distanti da quelle che avrei preso io.
      L'importante è darsi reciprocamente rispetto, e volersi bene: due cose in cui entrambi siamo molto bravi.
      A.A.

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  3. ... anche io uso babbo, mio fratello dice papà ... che sia anch'io un po' anacronistico?...

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    1. Nell'90% della toscana si usa dire soltanto Babbo.
      E' un termine ampiamente diffuso nel centro Italia (compresa la Sardegna dove diventa "babbu"), che forse sta diventando vetusto, ma al quale sono fortemente legato.
      A.A.

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    2. ... anch'io son Toscano, alta Toscana, e anch'io sono legato al termine Babbo, ma qui è in disuso... come pure uso il termine "lapis" e la gente mi guarda strano...

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    3. Amata Toscana, sono di origini senesi, Castelnuovo dell'Abate e mi manca il dialetto così dolce.

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    4. Ci sono molti vernacoli e sotto dialetti in Toscana.
      Il senese è forse, assieme al fiorentino, il più semplice da comprendere per chi non è Toscano.
      A.A.

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  4. Un cesto ricolmo d'amore queste parole del tuo babbo, ti apprezza, sa che sei bravo e ti rispetta con le tue scelte diverse. Che bello avere un padre cosi.

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    1. Una volta un anziano signore mi disse una frase che mi è rimasta nel cuore:
      "Noi padri vorremmo sempre che i nostri figlioli non facessero i nostri sbagli e che potessero essere migliori di noi...ma poi ci accorgiamo che volergli bene davvero ai figlioli vuol dire proprio farli sbagliare e lasciarli crescere come loro vorranno."
      Oggi che son padre queste parole hanno un senso assai più profondo, sopra a tutto pensando che furono pronunciate proprio da mio nonno...paterno.
      Il mì babbo mi ha sempre lasciato camminare sui miei stradelli, e gliene sarò sempre grato.
      A.A.

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  5. Ciao e grazie per le tue parole che hai lasciato da me.
    Sai, io nel tuo essere anonimo e anacronistico ti capisco. Pensa solo che io non sto nemmeno sui social! Spesso mi rendo conto che per questa società io non esisto. Eppoi sono la persona più fuori dal suo tempo che esista, è più vado avanti e più io vado indietro. Una volta una amica mi chiese se avevo 1500 anni! 😅
    Certo, i genitori ci vorrebbero vedere di successo e notorietà. Ma ognuno ha le sue attitudini.

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    1. Ho un pensiero, semplice: mi piace soddisfare il prossimo, ma la maggior soddisfazione ce l'ho proprio quando (raramente) riesco ad accontentare me stesso.
      E della notorietà non me n'è mai importato nulla.
      Questa la summa un pò di tutto.
      Rossella un caro saluto.
      A.A.

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  6. Ciao e grazie per aver condiviso l'anacronistico pensiero. Anche se non scrivi spesso e tanto , per ovvi motivi, in questi anni hai condiviso molte delle tue esperienze di vita. Qualche volta rileggo con diletto le tue vecchie cronache e trovo sempre qualcosa di nuovo, cose che proprio non mi ricordavo nemmeno ed è sempre piacevole farlo, cogliendo delle sfumature sempre diverse. Pensavo che la tua sensibilità, il tuo essere anacronistico, la tua forma mentis e sociale siano il prodotto di una vita. Pensavo " chissà quali libri o quali autori l'hanno guidato fino qua o hanno funto da catalizzatori o lo hanno folgorato su questa personale "via di Damasco". Questa è la mia domanda per te. Quando mi sono sposato, per regalo di matrimonio abbiamo chiesto agli invitati di regalarci il libro che fosse per loro più rappresentativo. A parte pochi la maggioranza navigava nel vuoto. Io mi sarei regalato "avere o essere" di Erich Fromm, o "Il deserto dei tartari" di Dino Buzzati come metafora delle aspettative e delle illusioni che impregnano la vita. Oppure "il grande libro dell'autosufficienza" che continua a farmi sognare ancora dopo tanti anni. Tu che libro/i mi avresti donato?

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    1. Ciao Emanuele,
      ecco quale libro ti avrei donato.
      "Il vecchio ed il mare" di Ernest Hemingway...perchè la metafora del vecchio Santiago abita in me da sempre. Non importa se il grande pesce non è arrivato intero, e sopra a tutto non importa se il vecchio aveva vissuto questa grande avventura in solitudine, ed ancor di più non importa se qualcuno pensava che fosse la sfortuna quella che lo accompagnava da tempo, ma...ma importa viverle le esperienze della vita, senza scoramento e sempre con ottimismo, cercando il bello e godendone a pieno l'energia.
      Chi ti vuol bene si fiderà e si lascerà guidare dalle tue parole , e basterà a loro perchè...perchè è bastato a te.
      E' una lettura semplice, veloce, che porta il salso sulla lingua, e che fa sentire il dolore alle mani.
      l'ho letto tante volte.
      A.A.

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  7. Parole stupende. Mi piace stare dietro e vedere comunque tutto ciò che faccio e soprattutto vedere mio figlio crescere e andare avanti con le sue gambe e le sue esperienze. Grazie per essere passato a trovarmi sul blog. Passa più spesso per fare du' chiacchiere.

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    1. Credo che sia nell'ambizione di ogni genitore poter vedere il proprio figlio crescere, modellarsi, magari sbagliare, comprendere ed evolversi.
      Grazie per il tuo commento.
      A.A.

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  8. Se tutti avessero fatto quello che volevano i genitori, saremmo ancora all'età della pietra.

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    1. Ci penso spesso, a quella sottile ed inesorabile differenza che c'è fra accondiscendere e realizzarsi.
      Paiono legate le due cose, e forse lo sono in molti casi, ma talvolta rischiano di cannibalizzarsi a vicenda.
      E' tortuoso da spiegare, ma penso che ognuno abbia il proprio percorso di vita, indipendentemente dal lignaggio e dai retaggi: e dici bene tu.
      A.A.

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  9. Oddio, non si smette mai di essere figli, manco da adulti e oltre!
    Mi pesa un po'.
    Mio padre non aveva apprezzato che andassi in Archivio, magnificava il lavoro all'aria aperta negli scavi archeologici. Poi gli ho detto: allora perché mi hai fatto studiare?

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